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in rete il think tank “Capitale X Roma”: diventa uno speaker corner !

Capitale X Roma

Capitale X Roma è un spazio per opinion leader, influencer, semplici cittadini, un angolo per oratori virtuali, un’area di informazione, un luogo di consenso e confronto, un modo per fare cultura, educazione, politica con le opinioni … libere, autonome, incondizionate.

Capitale X Roma è un modo per estrarre il valore inespresso dalla nostra Città. Capitale X Roma è un acceleratore di idee, progetti, percorsi di fattibilità, motivi per continuare a credere in Roma.

Capitale X Roma è il primo spazio dedicato ai Pesi Medi del nostro Paese.

Capitale X Roma è l’Advocacy Group dell’Associazione Capitale Roma.

Capitale X Roma

Diventa uno Speaker

Il nostro Paese è il risultato di migliaia di storie che si intrecciano tra loro e compongono un mosaico splendido ma complesso e troppo spesso confusionario.

Per fare chiarezza e raccontare i valori e le sfaccettature che ci rappresentano all’interno della nostra città e del nostro Paese abbiamo deciso di promuovere lo “Speaker Corner”, angoli nei quali raccontare le proprie passione, esprimere le proprie opinioni, sollevare il proprio tema … in modo libero, aperto, incondizionato, provocatorio ma comunque politicamente corretto.

Crediamo che si debba innanzitutto dar voce ai “Pesi Medi della Nostra Società”, a coloro che lottano quotidianamente, lavorando sui polmoni in mezzo al campo. I veri numeri 10 della nostra società.

Se vuoi aprire il tuo Corner e diventare uno Speaker di te stesso e delle tue storie, trovi qui il form da inviare.

Commissario Orfini: “da ora, il Pd strumento aperto e inclusivo, Primarie aperte con chi ci sta (a sinistra)”

Coppola e Orfini al PD Montesacro

E’ sempre più chiaro come oramai vi siano 2 dimensioni del Pd …

… da una parte quella che Renzi ed il nuovo gruppo dirigente (non solo renziano) rappresentano a livello nazionale, testimoniata soprattutto dall’azione di governo del Paese, azione che – pur in condizione di disomogenea coalizione – si qualifica come riformatrice, innovatrice, credibile e coraggiosa … e che, non casualmente, ha raccolto oltre il 40% dei consensi attivi alle europee 2014 …

… dall’altra quella dei territori, complessa, contraddittoria, involuta in sé stessa, dominata e condizionata da una miriade di lobby locali … diffusamente cristallizzatasi a quei congressi territoriali dell’ottobre-novembre 2013, strategicamente pretesi anticipati rispetto alle primarie dell’8 dicembre da quella parte del partito (così detto “apparato”) proprio per salvaguardarne la continuità di controllo in previsione dell’ormai ineluttabile “ondata renziana” (ma non solo)

… ed in effetti nei mesi precedenti, a partire dalla mobilitazione nelle Primarie 2012 per il candidato premier Matteo Renzi, si era via via aggregata spontaneamente e diffusamente una nuova straordinaria energia di persone, attratte e appassionatamente rimotivate verso l’idea di poter fare buona politica democratica (movimenti anche trasversali, come ad es. “occupy pd” e “open pd” che si ribellavano alla stagnazione conservativa del partito) … energia che purtroppo in buona parte si infranse proprio in quel machiavellismo congressuale … anche per l’oggettiva responsabilità (miopia o convenienza) di quei “politici” che per primi e con evidente (quanto meno personale) lungimiranza, avevano cavalcato il nome di Matteo e che quindi, in qualche modo investite o investendosi della sua rappresentanza, hanno intrapreso le dinamiche congressuali ripercorrendo però le stesse vecchie logiche … così purtroppo inibendo la credibilità di un modello alternativo di governance e buona parte delle potenzialità rigenerative disponibili …

… linfa di vitalità politica al passo con i tempi che un Vero Partito Democratico dovrebbe avere nel suo DNA costitutivo, come anti-corpo agli interessi degenerativi e riflesso auto-rinnovatore … anche perché lo stesso Statuto all’art. 9 recita proprio come il PD “promuova la trasparenza e il ricambio nelle cariche politiche e istituzionali”

Ma questo ricambio – piuttosto epocale a livello nazionale, nelle Persone, ma anche nel Metodo e nelle Idee – sul territorio, praticamente (ancora) non c’è stato !

Anzi, dal 3 dicembre 2014 il PD Roma è Commissariato !

… ed a distanza di oltre un anno – nonostante sia prescritto dall’art. 17 dello Statuto – non vi sono ancora, evidentemente, le condizioni neanche per un naturale ricambio degli organi dirigenti …

Assemblea PD III Municipio

L’assemblea pubblica del III Municipio convocata per parlare di Roma 2016 e svoltasi ieri (mercoledì 16 dicembre) ne è stata la cruda testimonianza.

Alla presenza della carica n.2 del PD (!), nonché Commissario del PD Roma, la partecipazione è consistita in circa una sessantina di persone, delle quali la gran parte espressione diretta della dirigenza dei Circoli sopravvissuti o censurati dalla Relazione Barca e comunque coattamente accorpati nella loro azione di iniziativa politica dal Commissariamento, anche municipale, in corso.

Paolo Coppola - Commissario Pd III Municipio
Paolo Coppola – Commissario Pd III Municipio

Sono comunque intervenute in tutto una decina di persone. La gran parte, appunto, espressione storica dell’organizzazione; solo 2 o 3 in qualità di liberi cittadini (iscritti, simpatizzanti o elettori che fossero).

Assemblea Pd III Municipio

Quasi in tutti gli interventi, come nella platea, si percepiva prevalentemente nervosismo, conflittualità latenti, insoddisazione e frustrazione.

Come quando a chi – con solitario coraggio ed onestà intellettuale, anche da posizione non renziana, ha evidenziato come la Leopolda sia un esempio di contest politico da conoscere, anche per comprenderne le ragioni del successo e dell’evidente capacità attrattiva verso le nuove generazioni (valutazione poi sostenuta dallo stesso Orfini, anch’esso non renziano) … – la platea (che esprimeva un’età media stimabile intorno ai 50/60 …) ha risposto rumoreggiando in una neanche troppo malcelata insofferenza anti-renziana …

Reazione culturalmente comprensibile e rispettabile … e comunque ben diversamente stimabile rispetto ai trasformisti di turno che in questi ultimi 24 mesi si sono via via “renzianamente folgorati lungo la via del Nazareno” … come ad esempio coloro che – da (legittimamente) anti-renziani (soprattutto per quel che significa in termini di visione e di metodo politico), dopo essersi impegnati nel contrastarne l’ascesa per ragioni di “appartenenza”, si preoccupano ora – per altrettante esigenze personali di continuismo politico – di riposizionarsi nel contesto, … magari rincorrendo selfie con Matteo o sbandierando la propria “entusiastica partecipazione leopoldina”

assemblea III Municipio

E così, in un ambiente innaturalmente aggregato – dove serpeggiavano storiche conflittualità e rancori tra rappresentanti di una composita classe dirigente locale, arroccata e conservatrice, quanto disorientata e preoccupata sul destino dei propri “poteri”, … ma che appunto – proprio per questa sua inadeguatezza – è stata evidentemente la causa dell’attuale e persistente commissariamento anche del PD municipale (fatto politicamente gravissimo, ma che oramai sembra vissuto quasi come se fosse una perturbazione meteorologica), … – si è assistito al teatrino dei vari gregari che, in piena e profonda elaborazione politica, chiedevano conto dei ruoli e dei pesi decisionali nella designazione delle prossime candidature … così come alla testimonianza di consiglieri municipali e comunali orfani di Marino, con valutazioni diverse sul suo operato e sull’esito della sua sindacatura, … come ad esempio di chi, tra i dimessi dal notaio, preannunciava la propria non ricandidatura (apprezzata polemicamente da una parte della platea – ndr: comunque la sua prima consiliatura comunale risale al 1997 …) per poi sottolineare la personale (comprensibile) problematicità di condizione nel poter portare nuovamente voti al Pd …

Fabrizio Panecaldo

La testimonianza dei Cittadini non protagonisti in prima linea del Pd locale è stata invece quella di denunciare la difficoltà di comunicazione e di interazione proprio con questi rappresentanti, istituzionale e di partito; del fatto che i problemi da loro vissuti e da loro segnalati non trovano abitualmente interlocutori attenti e in grado di ascoltare, di rispondere e di agire …

Paolo Coppola e Matteo Orfini

Dopo aver anche dialogato con gli intervenuti, Matteo Orfini ha concluso l’assemblea ripercorrendo la storia e le ragioni delle controverse e difficili decisioni prese nella vicenda Marino, per poi indicare il percorso che porterà lo stesso Pd alle prossime elezioni di Roma 2016:

… il PD Romano resterà commissariato almeno fino alle prossime elezioni …

… le candidature saranno frutto del confronto con il territorio, ma valutate centralmente una per una …

… la progettualità politica non potrà più ridursi a mere conferenze programmatiche vissute all’interno del partito … non è il partito che deve dare risposte … le risposte vanno cercate nella comunità …

… occorre rendersi conto ed essere consapevoli che il mondo sta evolvendo, anche quello della rappresentanza e quindi del consenso, che i corpi intermedi non sono più rappresentativi dell’universo sociale di riferimento (ha fatto l’esempio di Confindustria e di Confcommercio) e che quindi un partito che si propone di essere rappresentativo di una intera comunità sociale deve saperne essere espressione, deve sapersi aprire ad esso con umiltà e in forme diverse, inclusive, capaci di attrarre nuovi stimoli, nuove capacità e nuove competenze …

… l’azione del Pd non può quindi circoscriversi ad essere espressione solo dei Circoli così come attualmente organizzati … il Pd deve contaminarsi con la Comunità divenendone strumento attivo, aperto e inclusivo …

… le Primarie si faranno aperte e si proporranno a chi vorrà starci (ed ha aggiunto: “a sinistra”)

parole chiave Assemblea riPrendiamci il PD

Conclusioni ?

Il Commissariamento di un qualsiasi potere è un fatto grave, indicatore di condizionamento criminale e/o incapacità di governo … fatto gravissimo a maggior ragione per un partito “Democratico“; il fatto poi che sia avvenuto a Roma è esempio ancora più nefasto e inquietante, significativo del diffuso stato reale delle cose …

Questo commissariamento saprà e servirà dunque a traghettare il Partito Democratico verso un’altra dimensione, la sua, quella fondativa, quella che gli compete ?

Il compito è ambizioso quanto arduo. Non servono certamente “romanelle” dei Circoli/Sezioni, tanto meno agevolare ricollocazioni personali o di cordate di potere, per di più già compromesse …

Nel ragionevole immaginario collettivo non è molto credibile chiedere iscrizioni e voti in questa condizione.

Per questo, da oggi occorre mettersi in gioco sui valori della democrazia, della legalità, del civismo, della capacità progettuale di riforma, con strumenti nuovi e trasversali, capaci di attrarre nuovo capitale umano e reputazionale, coinvolgendo chiunque abbia voglia di cambiare veramente le cose, chiunque abbia forza, entusiasmo, volontà di fare, anche nel suo piccolo, da driver per un nuovo umanesimo nel quale ritrovare il senso collettivo e la capacità di fare sistema, per Fare Bene Comune e magari anche per rigenerare le ragioni di un Vero Partito Democratico.

Con un equazione: se il Pd romano in questi anni non ha saputo fare buona politica democratica per Roma e per sé stesso (anzi, inquinandosi con poteri clientelari e conservatori, come con gli affari di Mafia Capitale e dintorni, scoperchiati e non), … sarà la buona politica democratica a rigenerare Roma e (anche) un vero Partito Democratico Romano.

Anche perché alla Leopolda – come (criticamente) osservato da alcuni – da 6 anni non sventolano le bandiere del Pd …

… e quindi Buon 2016 a Roma, con un nuovo Capitale X Roma !

Carlo d’Aloisio Mayo

Radicalmente Democratico e Renziano della prima ora (tutti i difetti)

Carlo  d'Aloisio Mayo

… questo il mio intervento all’assemblea dei Radicali Roma … da democratico e da radicale (o meglio da “radicalmente democratico”) … ma anche da sostenitore di Matteo Renzi della prima ora … (e quindi sconsigliato da ascoltare per certi professionisti della politica nel Pd romano)

Carlo d’Aloisio Mayo

Chi e cosa soffoca Roma ? Come farla respirare ?

Microsoft Word - Dossier finale web.docx

“C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi,
né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno
dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran
numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati
(ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi
non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si
potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in
cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in
genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in
precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo
circolare e non privo d’una sua armonia.”.

Italo Calvino, Apologo sull’onestà nel Paese dei corrotti, da Repubblica, 15 marzo 1980

Dossier Chi soffoca Roma

Lettera aperta di Matteo Richetti a Matteo Renzi

Matteo Renzi e Matteo Richetti

… “Non stare a guardare. Perché vedi Matteo, abbiamo sottovalutato la capacità di resistenza delle dirigenze locali al cambiamento. Che certo deve avvenire con processi democratici e partecipati ma che noi dobbiamo supportare. Quante persone che ci hanno accompagnato e sostenuto sono state lasciate sulla porta o addirittura fuori dal Pd? …
… Ci sono ancora troppi potentati locali che resistono. Sia chiaro, le cose si conquistano, ma le contraddizioni sui territori hanno un peso anche sulla credibilità complessiva del Pd ” …

Caro Matteo,
io credo che non ci siano mai tempi e modi sbagliati per l’amicizia. Anche l’amicizia politica. Mi hanno rinfacciato l’errore di tempi e modi sbagliati circa le mie recenti riflessioni sul partito. E allora prendo carta e penna e provo, senza giornali e tv, a chiarire le preoccupazioni che animano questo tempo e il mio impegno, direttamente, ma anche apertamente, a te.

Così sgombriamo il campo dalle ridicole (o misere) ricostruzioni retroscenistiche che proprio non riusciamo ad evitare: “Richetti contro Renzi”, “Richetti varca il Rubicone”, “i cattodem, cattorenziani, diversamente renziani” e tutte le baggianate scritte e inventate.

Abbiamo fatto insieme il pezzo di strada più entusiasmante del mio impegno politico e di questo non posso che essertene grato.

Ancora oggi sono profondamente convinto del sostegno e del contributo all’azione di Governo che stai guidando. Puoi immaginare la soddisfazione di vedere prendere forma alle cose che spesso, anche la domenica pomeriggio o nei giorni di riposo, abbiamo tratteggiato tra Palazzo Vecchio e qualche sede di fortuna trovata qua e là in giro per l’Italia.

Io, poi, ho avuto la fortuna di vedere sgorgare tutto questo dalla sorgente. Ho avuto la fortuna di sentire da vicino la passione e l’incredibile determinazione che ti hanno sempre mosso. Nessuno come me sa che non c’è finzione e improvvisazione nel tuo modo di essere. Qualcuno può pensare che Renzi che parla di bellezza sia un attore che “liscia il pelo” al Paese: io so che chiunque abbia varcato il portone di Palazzo Vecchio, prima del motivo dell’incontro si è beccato il Sindaco che, volere o volare, non conteneva il suo amore per il Vasari, la Battaglia di Anghiari o quel dipinto che stava alle spalle della tua scrivania e i cui dettagli non mancavi di spiegarmi ogni volta. Nessuno come me sa che Renzi che ragiona su democrazia, istituzioni e Costituzione non lo fa con leggerezza e disinvoltura: tante volte ti sei perso nel raccontare l’onere non cronologico del succedere a sindaci come Giorgio La Pira e come di questa considerazione fosse intriso il tuo impegno.

Ho conosciuto il Matteo Renzi che non sopportava tattica e furbizia, doppiezza e falsità. Per questo mi ostino a non usarne con te.

Hai portato il Partito Democratico ad un consenso insperato e inaspettato. Si può arretrare solo se adesso non siamo all’altezza delle aspettative. I nostri elettori, le persone che spendono energie e passione nel partito, i tanti bravi amministratori locali sono pronti a fare la propria parte nella costruzione del nuovo: nuova classe dirigente, nuovo orizzonte, nuovo linguaggio, nuova idea di politica e servizio. Non basta gettare tutto in pasto alle primarie, che non hanno poteri taumaturgici in sé. Noi abbiamo l’onere di sostenere il cambiamento. Farlo sedimentare. Renderlo forte e duraturo. In politica non sempre vincere significa avere ragione. E tu lo sai meglio di chiunque altro.

Se ad un appuntamento elettorale si presenta un giovane, capace e preparato sindaco di provincia contro un discusso dirigente dell’apparato al quinto incarico politico, io non credo che uno valga l’altro. E se è legittimo affermare che il candidato è chi vince, noi abbiamo l’onere di sostenere ciò che fa bene al Pd e al Paese. Non stare a guardare. Perché vedi Matteo, abbiamo sottovalutato la capacità di resistenza delle dirigenze locali al cambiamento. Che certo deve avvenire con processi democratici e partecipati ma che noi dobbiamo supportare. Quante persone che ci hanno accompagnato e sostenuto sono state lasciate sulla porta o addirittura fuori dal Pd? Quanta Leopolda è stata costretta ad una civica nel proprio paese perché il Pd si è chiuso a riccio dalla paura? E ti chiedo, non è anche un nostro problema?

Ci sono ancora troppi potentati locali che resistono. Sia chiaro, le cose si conquistano, ma le contraddizioni sui territori hanno un peso anche sulla credibilità complessiva del Pd.

Sarebbe sciocco pensare che il Segretario da solo, peraltro Presidente del Consiglio, possa seguire da solo il partito. Hai una responsabilità immensa, in un momento tra i più drammatici della storia italiana, europea e mondiale. Per questo serve una squadra forte, con un mandato pieno e riconosciuto e che possa accompagnare processi virtuosi sui territori. Tranquillo, non mi candido e penso che ci siano tante persone autorevoli che possono aiutarti in questo lavoro, in parte anche già presenti nella segreteria nazionale. Ma serve un rilancio profondo che soprattutto non si limiti a tenere l’esistente, ma riesca a tornare ad entusiasmare quella larga parte di società che è stata determinante per iniziare questo percorso.

E poiché questo percorso deve continuare, io farò quello che è nelle mie responsabilità: durante la settimana a Roma a sostenere l’impegno parlamentare e di governo e nei week end a portare gallette e rifornimenti alle truppe nella periferia del Pd.

Cioè dialogo e incontro a chi chiede solo di essere ascoltato e coinvolto, ma che fa paura a chi lo vede come una minaccia se tutto è pensato in funzione di qualche carriera personale.

Nessuna corrente (di correnti che ti sostengono ne hai pure troppe), nessun Rubicone (quello lo varco solo per un bicchiere di Sangiovese), nessun tour di Richetti (di colleghi che fanno iniziative sui territori per fortuna è pieno il Pd). E soprattuto nessun percorso personale. Io un candidato alla segreteria nazionale del Pd ce l’ho già e si chiama Matteo Renzi.

Buon lavoro, ché gli italiani ci aspettano.

Ci vediamo alla Leopolda, con stima, Matteo

30 ottobre 2015: Caporetto Pd Roma

Caporetto Pd Roma

dalla Enews 398 di Matteo Renzi

… 5) Civis romanus sum.
Si è conclusa la telenovela dell’amministrazione comunale di Roma. Dopo balletti, dimissioni e controdimissioni, abbiamo registrato un fatto singolare: ben ventisei consiglieri comunali hanno scelto di rinunciare alla poltrona, dimettendosi contestualmente e dunque sciogliendo la consiliatura. In un Paese in cui i politici non si dimettono mai o quasi, vorrei evidenziare la serietà di questi rappresentanti del popolo che hanno scelto di fare chiarezza, lasciando la poltrona vista la crisi. Quando la maggioranza dei consiglieri dice basta non si chiama congiura: si chiama democrazia. Adesso al lavoro sulle sfide concrete in vista del Giubileo: abbiamo dimostrato con Expo che quando l’Italia si mette in moto nessuna impresa è impossibile. Cercheremo di fare del Giubileo con Roma ciò che è stato con l’Expo a Milano. Per sei mesi vorrei che non ci fosse spazio per le polemiche, ma per i nuovi autobus, per la pulizia, per il verde pubblico, per le periferie, per lo straordinario centro storico. E vorrei che l’espressione “Sono un cittadino romano” tornasse a essere motivo di vanto, di orgoglio, di onore come accadeva in passato. La città capitale d’Italia, non la città degli scandali e delle polemiche. Insieme, ce la faremo. Poi i romani si sceglieranno il loro sindaco. Da qui ad allora tutti al lavoro per il bene comune, senza le solite polemiche miopi e meschine.

Caro Matteo, quando nel 2012 l’allora classe dirigente del Pd violentò in nome del “bene comune” il valore democratico e partecipativo delle primarie nelle quali concorrevi con Bersani … tu ne fosti sconfitto, ma in realtà ne fu drammaticamente sconfitta l’identità culturale e la credibilità politica di quello che doveva essere la mission del “Partito Democratico” … quelle primarie furono la Caporetto di quel Pd …

… ed infatti di lì a poco il Pd perse clamorosamente le elezioni, poi perse ulteriore credibilità nella vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica e Bersani si dimise

… la tua innovativa leadership ebbe la strada spianata ed oggi da Segretario e Premier ti stai concretamente ed efficacemente adoperando per trasformare in meglio questo Paese, così ingiustamente malridotto da una pluridecennale cattiva Politica, conservativa e consociativa, che ne ha minato, compromettendole, quasi tutte le ricchezze e le potenzialità …

Purtroppo, come ben sai, in questo epocale salto di qualità Tu sei stato ben capace di assumerti nuove e straordinarie responsabilità … scavalcando e portandoti dietro (colpa della voluta dinamica congressuale del 2013 che la vecchia classe dirigente si è garantita per tentare di mantenere il proprio controllo) un Pd locale però ancora zuppo di logiche e personalità della vecchia politica …

Fatte le dovute proporzioni oggi a Roma è accaduto qualcosa di simile … al di là dei giochi delle parti (ragioni e torti sono molto ben distribuite in tutto questo percorso come dici tu di “balletti”) … quello che ne è emerso è che ragioni di partito e di potere hanno violentemente prevalso su ragioni di vera democrazia … ossia quella che si fonda sul confronto nel merito e sulla responsabilità pubblica … 

Ora certamente il commissariamento porterà ordine e benefici amministrativi, ma non vi è dubbio che la strada scelta e la sua modalità hanno ulteriormente lacerato, depredato ed umiliato la dignità civica di ogni “Cittadino Romano” (qualsiasi posizione si abbia) nel rapporto con la “res publica” … ed infatti in tale direzione futura è da leggere il tuo auspicio “Civis romanus sum” …

Ed in questo il Pd romano – con tutta la sua recente storia piena di vergognose incongruenze e incapacità (non per altro anch’esso commissariato) – ne esce definitivamente sconfitto.

Ora, per rinascere in termini di credibilità e quindi verso una nuova costruzione del consenso, ovvero nella direzione delle ragioni di un vero “Partito Democratico”, inclusivo e partecipativo in una visione bi/tripartitica … occorrerà fare umilmente molti passi indietro per azzerare e rinnovare radicalmente metodi, idee e classe dirigente !

Ci riusciremo, ma non a breve.

Eroi e Martiri o Soldatini Traditori ?

Consiglieri PD dimessi Marino

… in questa brutta storia per Roma, per la Politica e per il PD (brutta perché francamente non c’è nulla di cui sentirsi democraticamente orgogliosi e gratificati …) pare evidente che quanto meno si sia vissuto lo stesso deficit di COMUNICAZIONE che è stato – giustamente – rimproverato a Marino (e che pare essere piuttosto cronico in questo Pd romano)

… se si vuole affrontare il tema seriamente sarebbe corretto non cavalcare la scorciatoia dei giochi di ruolo dei Soldatini/Traditori o degli Eroi/Martiri … del fare il solito quadrato massimalista e sterile delle parti tra Buoni e Cattivi

… piuttosto sarebbe prezioso discutere di metodo e scelte politiche, per le quali chiunque faccia politica ed a maggior ragione chiunque sia eletto, avrebbe il dovere di risponderne relazionandosi con il proprio elettorato – reale e potenziale – prima, durante e dopo ….

… in questa vicenda, il prima e il durante a quanto pare ce lo siamo giocato non al meglio (e gli effetti siano piuttosto devastanti e di questo risultato ci dovrebbe essere un livello di responsabilità …)

… per il dopo sarebbe auspicabile – per chi ha a cuore un nuovo scenario per un vero Partito Democratico – che chi ha fatto scelte importanti e gravi (in un senso o nell’altro) si faccia carico di venirle a spiegare e discutere pubblicamente nelle diverse sedi che consentano la crescita politica e democratica del consenso

… altrimenti ognuno finirà per sentirsi sicuro nella sua torre d’avorio ed il fiume continuerà a scorrere …

lupa capitolina

L’addio di Marino: “Il Pd mi ha accoltellato”. Renzi: “Ha perso contatto con la città”

Marino Addio

L’addio di Marino: “Il Pd mi ha accoltellato”

Renzi: “Ha perso contatto con la città”

Conferenza stampa dell’ormai ex sindaco di Roma dopo le dimissioni dei 25 consiglieri comunali che hanno portato allo scioglimento della giunta 

Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e un unico mandante“. Così l’ormai ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, dà sfogo alle proprie riflessioni durante la conferenza stampa in Campidoglio convocata dopo il passo indietro dei 26 consiglieri comunali. “Quando un familiare ti accoltella, dopo pensi: ma è stato un gesto inconsulto o premeditato? Io questa riflessione non l’ho ancora fatta”.

“Per me è molto rilevante poter fare queste comunicazioni e alcune riflessioni – spiega Marino nell’affollata sala stampa del Campidoglio -. La crisi politica che si è aperta, auspicavo si potesse chiudere nell’aula per spiegare con dibattito chiaro e trasparente cosa stesse accadendo. Invece si è preferito andare dal notaio, segno di politica che discute e decide fuori da sedi democratiche“. Le dimissioni dei consiglieri “hanno ridotto la politica che ratifica decisioni assunte altrove”. Marino ha poi aggiunto di prendere atto “della scelta dei consiglieri che hanno preferito sottomettersi e dimettersi” e rivendica “lo straordinario cambiamento” fatto nei suoi due anni e mezzo di governo “oggi Roma è tornata ad essere virtuosa e abbiamo chiuso parentopoli”.

L’ex sindaco inizia così a elencare le azioni della sua amministrazione rivendicando i risultati di due anni e mezzo di amministrazione a Roma fino all’ultimo provvedimento di ieri sera “la chiusura di residence per l’emergenza abitativa”. “Abbiamo trovato 874 milioni di debiti – sottolinea Marino – e ora i conti sono in ordine e possono ripartire gli investimenti, abbiamo sbarrato le porte al malaffare, riconquistato lo spazio pubblico, impostato un nuovo ciclo dei rifiuti chiudendo Malagrotta”. E ancora: “Abbiamo aperto la metropolitana C e stavamo lavorando un nuovo assetto societario, per i trasporti”.

Quanto alle indagini, l’ex sindaco chiarisce di aver “chiesto di poter essere ascoltato come persona informata sui fatti. Tutti sanno che quando c’è una indagine è giusto che la magistratura compia tutti i suoi atti per arrivare a dichiarare l’innocenza o meno. Per questo avevo la volontà – prosegue – di presentarmi davanti all’Aula e raccontare tutti gli aspetti di questi due anni e mezzo, non privi di tranelli di altre forze politiche”.

L’ex sindaco, poi, a una domanda di un giornalista sui rapporti con Matteo Renzi chiarisce: “Rapporti turbolenti con il presidente del Consiglio? No, nell’ultimo anno non ho avuto alcun rapporto. Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e mi pare un unico mandante”.

Infine i ringraziamenti: “Ringrazio chi, votandomi, ha deciso di dare inizio a una stagione di grandi cambiamenti. Ringrazio gli assessori, ringrazio i presidenti di municipio. Auguro anche buon lavoro al commissario che verrà, di lavoro ne avrà tanto. Credo che il segno che lasciamo sia un segno profondo. Spero che non si torni indietro, non è in gioco il futuro di Ignazio Marino, è in gioco il futuro di Roma. Si può uccidere una squadra ma non si possono fermare le idee”.

da:  @unitaonline · 30 ottobre 2015

la Politica rientri nella Legalità Istituzionale

Renzi-e-Marino-cartello
Renzi e Marino alla Garbatella – giugno 2013

MARINO PORTI IL PD IN AULA E RIFIUTI LO SCONTRO EXTRA-ISTITUZIONALE: E’ ATTO POLITICAMENTE DOVUTO E CORRETTO

Abbiamo sostenuto Marino fin da quando valutammo che la sua candidatura si proponeva di rottura rispetto ad alcuni schemi logori della politica e congeniti nel PD.

In questi 2 anni Marino ha certamente avuto coraggio meriti, come ha anche commesso errori e dimostrato limiti, anche di comunicazione; se i suoi errori si dimostreranno gravi sarà indagato, processato e, nel caso, condannato; ma fino a quando questo non avverrà il tutto è solo fumus, strumentale e irresponsabile.

Certamente si è trovato contro un fronte composito, che ha visto aggregarsi legittime ma anche strumentali istanze politiche di parte insieme a spudorate ragioni di potere e di criminalità politica.

Questo ha certamente mosso una significativa interessata forza mediatica che ha via via cercato di minarne la credibilità popolare fino a costringerlo alle dimissioni.

In queste tre settimane, con il Sindaco dimissionario, si è avuta l’ulteriore dimostrazione che la Buona Politica a Roma non esiste e tanto meno nel PD la capacità e la volontà di voler saper fare buona politica.

Marino ha fatto bene a ritirare le dimissioni, perché il suo dovere è quello di rispondere agli elettori, non alle bande dei partiti (di maggioranza e di opposizione); presentarsi in Aula Giulio Cesare è un atto politicamente corretto e dovuto con il quale ha scelto di rifiutare lo scontro extra-istituzionale in atto da settimane e di spiegare (auguriamoci con chiarezza) ai cittadini le ragioni e gli obiettivi per cui crede di dover portare avanti la sua esperienza di governo.

Ed i consiglieri del PD – una parte dei quali eletti proprio grazie al suo premio di maggioranza ! – devono assumersi pubblicamente le loro responsabilità e lo devono fare nella sede istituzionale – entrando nel merito dei temi di Roma – con un atto di coraggio e non di codardia politica (della serie “dimissioni in blocco” !?)

Dopo settimane di tira e molla nel quale il dibattito è restato inchiodato alla contesa mediatica tra favorevoli e contrari alle dimissioni, fa benissimo il Sindaco a ricondurre la crisi all’interno del perimetro istituzionale e presentarsi in Aula Giulio Cesare.

Alla luce dell’atteggiamento ai limiti dell’eversivo in cui ha perseverato il PD romano e dell’intollerabile ingerenza vaticana, è centrale restituire all’Assemblea capitolina il ruolo che le spetta e che in questi anni è stato sistematicamente sacrificato sull’altare della “ragione di partito”.

Marino ritirando le proprie dimissioni vuole costringere la sua maggioranza a formulare una mozione di sfiducia e a portare la crisi in aula.

Sarebbe un modo per aprire finalmente quel dibattito sui problemi, le soluzioni e le priorità per la Capitale, senza il quale verrebbe sprecata l’ennesima occasione per mettere finalmente al primo posto gli interessi e il futuro della città.

le “HA” di Marino

le HA di Ignazio Marino

Nonostante gli evidenti “errori di comunicazione” di Ignazio Marino e del suo staff, nessuno finora è riuscito a spiegare le vere ragioni di questo accanimento mediatico nei suoi confronti …

E come si spiega quello dei suoi compagni di partito, oggi severi critici e paladini del “bene comune”, quanto tatticamente inerti o interessatamente distratti verso tutte le precedenti vere vergogne del PD romano, dalla gestione consociativa e mafiosa con Alemanno ai congressi romani ?

È vero, Marino ha “tante pecche”, ma sarebbe bene ricordare anche i suoi pregi, soprattutto alcuni dei risultati raggiunti nei due anni di governo della Città.

Ecco l’elenco delle “HA di Marino” – scritto da Marco Donati con il supporto di Jacopo Spaziani – per ricordare che Ignazio Marino…

1) HA chiamato la Guardia di Finanza il primo giorno che si è insediato [leggi qui];

2) HA risparmiato 120 milioni ogni anno solamente confrontando le spese allegre del comune con i prezzi di mercato come, per esempio, pagare 4800€ ogni pc ai soliti noti [leggi qui];

3) HA portato e continua a portare al Procuratore Pignatone tutta la documentazione in possesso dell’Amministrazione comunale consentendo così di dare una svolta importante alle indagini di Mafia Capitale;

4) HA chiuso Malagrotta dopo 30 anni evitando così pesantissime sanzioni dall’Europa e tornando ad accedere nuovamente ai fondi europei [leggi qui];

5) HA indetto un bando internazionale per la raccolta rifiuti portando ad oggi la differenziata al 43% (prima sulla carta era la metà, ma di fatto non esisteva dato a Malagrotta si inceneriva tutto) [leggi qui];

6) HA riaperto i cantieri della metro C. Nel 2013 la talpa era ferma, in 2 anni ha 21 fermate in più [leggi qui];

7) HA identificato un nuovo centro per i rifiuti. A settembre apre Rocca Cencia per la trasformazione dell’umido a impatto zero e senza odori [leggi qui];

8) HA messo a capo dei vigli un poliziotto facendo infuriare quella lobby potentissima dei vigili, ha tolto loro i privilegi, li ha denunciati il 31/12 e ha messo la turnazione dei dirigenti comunali [leggi qui];

9) HA cacciato l’AD di AMA poi arrestato con Mafia Capitale [leggi qui];

10) HA cacciato in ATAC (quasi) tutti gli assunti da Alemanno imbucati in ufficio e li ha mandati a fare i controllori [leggi qui];

11) HA allungato i turni dei dipendenti ATAC e obbligato tutti loro (come già funziona ovunque nel mondo) a timbrare il cartellino a inizio e fine turno [leggi qui];

12) HA messo un magistrato alla trasparenza [leggi qui];

13) HA mandato le ruspe a Ostia liberando gli accessi al mare dove da anni TUTTI facevano finta di non sapere che comandava la mafia degli Spada e dei Fasciani [leggi qui];

14) HA , in soli 6 mesi portato al 90% il raddoppio della Prenestina (in 6 anni avevano realizzato solo il 40%) [leggi qui];

15) HA pedonalizzato i fori e il tridente. (a chi avrebbe creato disagio questo? Io vedo solo un fiume di pedoni che si godono il centro storico);

16) HA eliminato i camion bar dal centro storico restituendo Roma al suo fascino naturale. (facendo un torto alla famiglia Tredicine, mentre tutti quelli saliti prima al Campidoglio hanno sempre temuto sfidare) [leggi qui];

17) HA valorizzato i fori con le luci del premio Oscar Vincenzo Storaro e gli spettacoli multimediali di Piero Angela e Paco Lanciano in attivo già dal primo anno [leggi qui];

18) HA riportato in attivo il teatro dell’opera [leggi qui];

19) HA portato ingenti investimenti nella cultura anche da parte dei privati [leggi qui];

20) HA fatto rimuovere migliaia di cartelloni abusivi e ha vietato le pubblicità a sfondo sessista [leggi qui];

21) STA pagando circa un miliardo di debiti che si è ritrovato appena insediato [leggi qui];

22) HA fatto il bilancio di previsione a inizio anno e non alla fine o addirittura l’anno successivo come avveniva in precedenza [leggi qui];

23) HA stabilito nuove regole più stringenti per il bando degli appalti e l’affidamento di lavori pubblici [leggi qui];

24) HA portato alla riduzione del tempo di apertura degli sportelli della metro, riducendo così il numero di ingressi senza biglietto [leggi qui];

25) HA sperimentato (sulla linea B1) la timbratura del biglietto in uscita dalla metro come ulteriore incentivo a timbrarlo [leggi qui];

26) HA comprato nuovi cassonetti della spazzatura, che quelli che abbiamo ora sono in leasing a un prezzo astronomico [leggi qui];

27) HA iniziato a sostituire l’illuminazione della città con le lampadine al LED [leggi qui];

28) da questa estate sono partiti i lavori per il rifacimento delle principali arterie stradali in previsione del Giubileo [i cantieri stradali sono ovunque, basta farsi un giro nel traffico];

29) HA finanziato il progetto per la realizzazione del GRAB (poi bloccato dall’ultimo assessore Esposito) [leggi qui];

30) HA fatto ristrutturare tutta una serie di monumenti (Colosseo, Fontana di Trevi, Barcaccia, Piazza 4 Fontane, ecc.) [avete fatto una passeggiata in centro negli ultimi 2 anni no?];

31) HA varato un nuovo piano per i ripetitori con lo scopo di ridurre l’inquinamento da elettrosmog [leggi qui];

32) creato per la prima volta il registro unioni civili, trascrizione matrimoni tra persone omosessuali contratti all’estero, progetti contro il bullismo omofobico (d’accordo, facendo infuriare il Vaticano) [leggi qui];

33) HA finalmente varato un nuovo PGTU [leggi qui];

34) HA messo 300 spazzini in più nelle strade [leggi qui];

35) HA messo il gps alle spazzatrici (prima non avevano nemmeno un percorso stabilito da percorrere) [leggi qui];

36) HA indetto una gara europea tras