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Renzi al 40%, il Pd romano a “zero”

603927_649895851692468_403361523_nCommento in risposta ad un post di Patrizia Prestipino del 12 aprile 2015

Patrizia ho stima di te e del tuo impegno …

Rivendico da sempre e con orgoglio il mio piacere di fare politica liberamente, rispondendo alla mia coscienza, senza dovermi condizionare a logiche precostituite di appartenenza …

Mi sono iscritto al Pd sei mesi PRIMA che Matteo Renzi si candidasse alle primarie 2012 … lo feci con slancio e passione dopo tanti anni di riflessione e tante aspettative sull’idea di un vero Partito Democratico … e lo feci anche per reazione di orgoglio democratico per aver subito una mediocre vergogna consociativa del Pd di un Paese dei castelli romani, il quale si era svenduto per un piatto di potere un mio esposto che inchiodava le responsabilità manipolative dell’amministrazione di destra su una gara di appalto alla quale avevo partecipato per il mio lavoro …

Ho partecipato con passione alle primarie sostenendo Matteo in quanto incarnava lo spirito di rottura con gli schemi vecchi, logori e perdenti del fare politica … in quei mesi per me straordinari ho conosciuto persone bellissime, ma anche toccato dal vivo tutti i difetti morali e comportamentali di buona parte dell’organizzazione del partito, dei suoi rappresentanti, nei quali leggevo motivazioni che non coglievo essere “ideali” ma di convenienza conservativa del proprio status quo acquisto … quelle primarie, al di là del risultato, sono state la “Caporetto” politica del partito … dopo aver riflettuto, personalmente mi tolsi la soddisfazione di scrivere una lettera aperta a Pierluigi Bersani poche settimane dopo le primarie – in pieno “smacchiamo il giaguaro” – invitandolo a fare un passo indietro perché a mio avviso la lettura politica di quelle primarie era non chiara, chiarissima ! … e le elezioni lo dimostrarono e tutte le vicende successive lo confermarono …

Ma poi la dinamica del congresso anziché rinnovare il partito lo ha cristallizzato … il compromesso di fare prima i congressi locali e poi le primarie “aperte” sono state il prezzo che ha consentito di liberare Matteo verso palazzo Chigi .. ma che ha incartato il partito su sé stesso … non rinnovandolo nella sua classe dirigente diffusa … e continuando a portarsi dentro scorie che purtroppo non sono solo “casi isolati di malandrini” ma un modus faciendi della politica che è quello – per dirlo con una parola – che andava “ROTTAMATO” … per consentire realmente al Pd di aprirsi ai Cittadini e ai Movimenti, rendendosi credibile e divenire veramente il PARTITO DEMOCRATICO delle Idee e delle istanze …

In quei congressi locali – dai quali Matteo si tenne distante – occorreva avere comunque il coraggio – soprattutto in chi si muoveva in nome di Renzi – di rappresentare la diversità rispetto alle cose sbagliate del passato … ben sapendo che si sarebbe comunque rappresentata una minoranza in quel momento, ma che almeno avrebbe avuto la credibilità della coerenza … che se poco pagava in quella fase sarebbe tornata preziosa ora ! (ma, scusa, Matteo non ha fatto così con le primarie 2013 ?)

Ed invece per quella che è stata la mia esperienza ed anche – te lo dico – la mia delusione, pur agendo personalmente e con pochi altri con determinazione in quella direzione … ho assistito un bel po’ inebetito ad un omertoso conformismo dilagante, politicamente mediocre e sterile … come lo stallo di oggi purtroppo attesta. (ndr – “Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !” )

Sono tante le persone belle nel Pd, come tante belle ce ne sono anche fuori del Pd … e questo forse è uno dei problemi … perché forse non sono molte – quelle belle – tra quelle che hanno una responsabilità, altrimenti non si sarebbe finiti in questa situazione kafkiana con Renzi al 40% alle Europee e l’immagine del partito praticamente a “zero” … e quello che tu dici “non andava fatto passare il messaggio …” era una volontà che andava espressa nei congressi, perché è in quella sede che si forma la classe dirigente di un partito e se quella classe sbaglia c’è una minoranza che ha la credibilità per divenire maggioranza ! … perché la dinamica democratica è questa … oppure il partito è altro! … un abbraccio.

Carlo Emoticon smile

questo il post di Patrizia Prestipino pubblicato il 12 aprile 2015:

“La verità è che è stato un errore lasciar passare il messaggio che il Partito Democratico romano sia un partito “pericoloso”. Messaggio
Sbagliato e dannoso. Io sono stata quella che un “certo” sistema di potere del partito l’ha criticato e combattuto nel passato con tutte le sue forze. Ma un conto è lottare apertamente perché le così cambino. Un altro è fare i conti con una realtà che agli occhi degli altri è stata pericolosamente dipinta come “pericolosa” .
Conosco tanti iscritti e giro per tanti circoli: ascolto tante parole e vedo tante facce, ma non vedo e non ascolto gente pericolosa . Forse ne vedo preoccupata e smarrita, ma non certo pericolosa .
Questa roba getta discredito sul partito tutto, togliendo forza e fiato a chi, invece, in un partito sano pulito e utile ci crede e combatte da anni per averlo tale.
Chi ha sbagliato paghi e vada a casa o in galera. Ma non manchi il rispetto per tutti quelli che PER e CON questo partito lavorano quotidianamente con impegno e passione . Altrimenti saranno i romani e gli italiani a non avere più rispetto per noi.”
‪#‎honestypd‬

Angelo Rughetti Luca Lotti Lorenzo Guerini Luciano Nobili Lorenza BonaccorsiSergio D’ippoliti Sergio Gaudio Massimo Minnetti Patrizio Chiarappa Giuseppe Vatinno Gabriele Veneziale Carlo Cotticelli Roberto Morassut Roberto GiachettiValentina Grippo Di Michela Di Biase Debora Serracchiani Gianluca Santilli Claudio Poverini Roberto Cocco Italo Santilli Fabio Melilli Lucia Palone. Raffaele Pizzati Pina Tosto Riccardo Agostini Adriano Amato Andrea Alemanni Angelo PuglieseEmiliano Liberati Raffaella Rojatti

Che fine ha fatto Simona ?

Simona Bazzoni

Simona Bazzoni, la rappresentante del III Municipio di Roma all’Assemblea Nazionale del Pd

Simona, dopo aver condiviso insieme bella politica in nome del “CambiaVerso” di Matteo Renzi, sei stata con passione e trasparenza candidata, sostenuta ed eletta all’Assemblea Nazionale del Pd per rappresentare questo territorio ed in particolare il movimento democratico che si è spontaneamente aggregato nel III Municipio di Roma tra le Primarie del 2012 e quelle del 2013 intorno al nome di Matteo ed alla voglia di rinnovamento nel “fare politica” !

E’ passato oltre un anno e non abbiamo avuto più tue notizie, né il piacere di incontrarti per confrontarci sui temi di cui l’Assemblea nazionale si è occupata, né quello di leggere tuoi resoconti e proposte di lavoro …

Puoi darci un segno ?

Grazie !

Renzi commissaria il Pd Romano ? Ora azzerare il partito e riconvocare i Congressi !

Matteo Renzi e Matteo Orfini

Renzi decide: Pd Roma commissariato

Il premier: «Non metto la polvere sotto il tappeto.

Orfini si occuperà del partito capitolino».

“Il colpo di mannaia arriva in serata, al termine di una tormentata direzione di partito. La decisione è irrevocabile: il Pd Roma viene commissariato.

Ad annunciarlo, non a caso, è lo stesso premier Matteo Renzi, ospite da Mentana su La7: «Sono sconvolto nel vedere una persona seria come il procuratore di Roma parlare di mafia. C’è la presunzione di innocenza, ma il governo è impegnato per la trasparenza, quando vediamo certe vicende viene la rabbia e l’amarezza. I politici romani devono fare una riflessione profonda. Il centro della vicenda riguarda l’amministrazione Alemanno, ma parte del Pd romano non si può tirare indietro, ho proposto il commissariamento del Pd di Roma nella persona del presidente del partito, Orfini. Io non metto la polvere sotto il tappeto».

Sarebbe stato il segretario romano Lionello Cosentino, paradossalmente indicato solo la settimana scorsa come il più papabile nuovo vicesindaco al fianco di Marino in un rimpasto della squadra di governo della Capitale, a fare un passo indietro. E non si tratta solo di una situazione politica deflagrata in poche ore, ma anche il suo nome nelle intercettazioni della maxi inchiesta per mafia. Nessun provvedimento giudiziario per Cosentino ma in politica questo è un «dettaglio» secondario. Una situazione eccezionale, uno choc senza precendenti per il Pd romano, alla quale occorreva una risposta altrettanto eccezionale. E non è finita qui. Il 12 è indetta la direzione del Pd provinciale. E con un partito regionale ancora traballante, è sempre più certa la strada dell’azzeramento totale di tutti gli incarichi del Pd locale. A tutti i livelli. Un’occasione insomma per uscire da un’impasse di gestione che da oltre un anno sta di fatto ha bloccato il ponte vitale che collega la strategia politica alla concretezza dell’amministrazione. Un commissariamento utile e necessario insomma anche per «parare» le conseguenze politiche dello tsunami.

Scatenati i Cinque Stelle che ieri hanno indetto una conferenza stampa con tanto di arance in bella mostra e dopo aver sottolineato che «tutti i partiti sono coinvolti, tranne loro» hanno chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Pecoraro per chiedere «il commissariamento di Roma Capitale». Un’ipotesi remota quanto devastante per l’intero Paese. Intanto nello choc generale il consigliere regionale del pd, Eugenio Patanè si è dimesso dalla presidenza della commissione Cultura alla Regione Lazio. Tutto tace invece sul fronte Forza Italia nella quale Luca Gramazio resta capogruppo alla Regione e Giovanni Quarzo capogruppo e presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio. In molti si chiedono come mai non abbia lasciato quest’ultimo incarico che, presunzione di innocenza garantita, stona non poco con le accuse imputatigli. Opportunità politica insomma. E di questo si parla dentro e fuori il Campidoglio. A chiarire la sua posizione anche il leader della Civica Alfio Marchini, sul quale è emerso un vago collegamento nelle intercettazione con Luca Odevaine: «Avrò parlato quattro cinque volte in vita mia con Luca Odevaine, solo di problemi legati alla mobilità cittadina. Tra l’altro, aveva un’ottima reputazione anche in ambienti istituzionali e mi disse che il suo impegno in politica era concluso. Devo dire inoltre che non mi offrì mai la sua collaborazione».

La sensazione generale è tuttavia quella di uno spartiacque che si è aperto, all’improvviso, sulla politica romana. Appena due anni fa colpì l’intero centrodestra con lo scandalo della Regione Polverini. Una classe dirigente eliminata ed elezioni anticipate. Il Pd allora se la cavò con il candidare i consiglieri uscenti a Camera e Senato.

In due anni però è cambiato molto. Anzi tutto.”

Susanna Novelli (da “Il Tempo“)

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia di Silvia Di Stefano del 13-11-2013
Comitato Roma per Matteo Renzi 14-11-2013
il Comitato Romano per Renzi 2013

Che aggiungere ? la strada era – purtroppo – ben segnata. (ndr – “Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !” )

Occorre ora avere il coraggio di radicalmente azzerare il partito, chiuderlo nelle sue attuali dinamiche perverse e riaprirlo ai Cittadini ed alle istanze realmente partecipative e democratiche; ed il passaggio necessario sarà anche quello di riconvocare i Congressi con tutt’altra metodica.

Ad majora Partito Democratico !

a Roma CambiamoVerso ? con chi ? Avanti un altro !

Marco Di Stefano
Marco Di Stefano coordinatore di uno dei tavoli della Leopolda 2014 a Firenze

Valigette piene di soldi e affitti gonfiati, la rete del deputato pd

Accuse a Marco Di Stefano, coordinava un tavolo alla Leopolda. Al telefono: «Ho fatto le primarie con gli imbrogli, ma ora li tiro dentro tutti»

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia di Silvia Di Stefano del 13-11-2013
Comitato Roma per Matteo Renzi 14-11-2013
il Comitato Romano per Renzi 2013

… dedicato a TUTTI quelli (pochi, ma c’erano …) che non applaudirono alla denuncia sul metodo e sugli impresentabili “fatti” salire sul carro romano di Matteo Renzi … quanto avevamo ragione … la politica è coraggio di saper scegliere … non rincorrere la conservazione dei propri orticelli … o è altro (anche se fatta in nome di Renzi) … sempre Grande Silvia !

Facciamo Rete: Adesso ! Italia

facciamo rete

presentazione di Adesso ! Italia

Roma – Venerdì 21 novembre 2014 – ore 14.30

Hotel Royal Santina (Sala Lucrezia) – Via Marsala, 22 (adiacente Stazione Termini)

La presentazione avverrà dalle 14.30 alle 20.30 e si articolerà in 3 fasi :

  • PRESENTAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMATICO I Responsabili per area tematica nominati per la nostra Associazione saranno chiamati sul palco a presentare il lavoro nell’area di competenza
  • PRESENTAZIONE COORDINATORI REGIONALI I Coordinatori regionali saranno chiamati sul palco per raccontare alla platea come intendono organizzare la squadra di Adesso Italia sui territori e ad elencare le eventuali iniziativi a carattere regionale/nazionale che hanno intenzione di mettere in piedi
  • PRESENTAZIONE DELLA SQUADRA DI PRESIDENZA Presidente, Segretario Nazionale, Coordinatore Nazionale e Tesoriere presenteranno Adesso! Italia in una visione d’insieme, indicando iniziative ed eventi che si stanno organizzando e le associazioni o realtà territoriali con cui si sta creando la rete.
  • Adesso ! Italia a Roma

Il tutto sarà intervallato da interventi dei presenti che vorranno esprimere la propria opinione.

E’ prevista inoltre la partecipazione di parlamentari ed esponenti PD che ci racconteranno la loro idea sulla forma partito e sul ruolo delle associazioni ai fini di un massimo coinvolgimento degli elettori nella vita del partito.

I renziani contro Renzi. Il caso della direzione romana del Pd.

Comitato Renzi IV

Un vecchio lupo di mare della Prima Repubblica un giorno mi disse: “In politica gli uomini e le donne si misurano allorquando gli si propone una candidatura”. Poi seguì un lungo silenzio ed una boccata al suo toscano. Questa massima è sempre valida, dalle ceneri della Prima Repubblica sino agli albori della Terza, sempre che ci si ponga supini a tali trovate giornalistiche. A ben guardare ad oggi le reazioni di uomini e donne dinnanzi ad una candidatura, sembra di ritrovarsi in piena Prima Repubblica.

Ed ora veniamo a noi. I renziani romani. Chi sono? Quante sono le correnti sub renziane? Dove è, a poco meno di un mese dalle primarie dell’8 dicembre, lo spirito che ha animato tanti renziani della prima ora? La situazione a me, che sono un simpatizzante piddino senza tessera, sin dal primo istante in cui ho messo piede sulla soglia di via dei Pianellari, la sede del comitato centrale renziano in occasione delle ultime Primarie Pd, mi è parsa subito piuttosto chiara. Una squadra quella renziana romana composta da diverse anime. Una componente di giovani di belle speranze candidi e puri. Una sotto componente di giovani renziani, fuoriuscita dai giovani democratici di stampo ex-Ds in rampa di lancio, disposti a tutto pur di farsi candidare. Ed una buona componente di riciclati i quali, in virtù della propria storia pregressa e dei voti presi alle ultime tornate elettorali, erano sicuri di uno strapuntino nel rinnovamento a macchie di leopardo di Matteo Renzi. Ultima componente, non meno importante in verità, quella composta da una manciata di amici personali del leader fiorentino, sparuta compagine romana del bel salotto di Palazzo della Signoria. I professanti della religione della prima Leopolda (ben attenti a guardare dall’alto in basso quelli della seconda Leopolda). Forti degli sberleffi che, sino a due anni fa, avevano sopportato nella Roma bersaniana e dalemiana, vantavano un diritto inalienabile di primogenitura e quindi destinati per direttissima nelle alte sfere del nuovo Pd.

In quelle settimane prima dell’8 dicembre i giochi mi parvero già fatti. Così negli ultimi due mesi mi sono limitato unicamente ad osservare la nascita del nuovo Pd renziano, ben disposto ad aggiungere nuove classificazioni nel mio personale bestiario dell’umanità politica italiota di sinistra.

Ma il Pd romano detta sempre la linea delle nuove tendenze ed il fascino della Capitale è anche in questo. Tutto sta nel ragionare con ordine per mettere insieme i pezzi del puzzle romano. Nei due mesi precedenti le Primarie del Pd si sono strutturati e radicati, soprattutto in rete, i Comitati “Adesso!” Renzi. Almeno uno per ogni municipio romano. Da questi è stata creata una mailing list nella quale tutti gli ammessi potevano dare il proprio contributo in fatto di spunti di riflessione (per la verità pochi) e coordinate organizzative (per lo più durante l’ultima settimana). Ho fatto anche io parte di una di queste mailing list dei renziani romani. Vi sono potuto entrare soltanto dopo che uno degli eletti in pectore della prima Leopolda è stato rassicurato sulle mie intenzioni. Sapendo che ero un giornalista locale “de quartiere”, qualcuno ha dovuto garantire che non fossi lì in veste di cronista, ma di simpatizzante. Difatti durante quelle due settimane, non ho scritto parola dinnanzi a quella massa immane di mail che si susseguivano l’una all’altra senza soluzione di continuità.

Tuttavia anche durante la mia permanenza nella mailing list dei Comitati renziani mi si è subito palesata la stessa sensazione che ebbi sull’uscio di via dei Pianellari: i giochi erano già fatti ben prima dell’8 dicembre.

Nel mentre che ricevevo una valanga di mail dalla mailing list dei Comitati renziani, ho dato il mio contributo, timido per la verità, presso il Comitato “Adesso!” del terzo municipio di Roma. Ho dato il mio contributo perché a fondare quel comitato c’era Silvia Di Stefano. A molti questo nome magari non dirà molto, ma ai renziani romani sì. Silvia è quella donna che vedete in fotografia. Tiene ben esposto un cartello “Io voto Renzi, tu che ne penzi?”. Quel cartello lo scrisse sui divanetti del foyer dell’Auditorium di via della Conciliazione. Mi chiese pure che mi sembrava di quel cartello. E io, con il mio solito fare snob, le risi in faccia. Lei accettò quel mio sorriso, perché veniva da un amico. Ed infine quella foto venne pubblicata pure sui giornali nazionali che ripresero quel primo evento romano del tour di Renzi per le primarie con Bersani.

Ma perché vi sto parlando di Silvia? Perché Silvia, dinnanzi ad una proposta di candidatura nella lista per l’assemblea nazionale a sostegno di Matteo Renzi ha detto di no. Qui torniamo alla massima del politico con il toscano. Silvia ha declinato l’invito a candidarsi perché non sopportava l’idea di condividere quella battaglia con quei riciclati piddini che erano saliti sul carro del vincitore. A me la coerenza fa sempre commuovere, ragione per cui ancor oggi ripenso di quel mio sorriso snob da veltroniano con la puzza sotto il naso che le ho riservato. Ma Silvia ha fatto molto di più. Laddove ci si era resi conto che durante i congressi dei vari circoli Pd di Roma, venivano avallate votazioni di circoli fantasma e con tesseramenti gonfiati, ha chiesto a più riprese l’intervento delle commissioni di garanzia del partito ed anche della stessa componente renziana. Dinnanzi al menefreghismo del Partito e persino della componente renziana, alla fine Silvia e il direttivo storico del suo circolo hanno deciso di chiudere la sede del Pd di Castel Giubileo. Un circolo vero, in carne ed ossa. L’unico che aveva sostenuto Matteo Renzi a Roma quando tutti erano bersaniani e che l’aveva persino fatto vincere quando tutto il partito remava contro il rottamatore.

È stato così che, avendo il suo esempio in mente, ho rifiutato anche io una proposta di candidatura all’assemblea nazionale. Il Circolo Renziano del Terzo municipio doveva esprimere un nome. Dopo il passo indietro di Silvia, è stato fatto il mio nome per il quinto posto in lista (quindi ineleggibile per ragioni di sistema elettorale). Fatto sta che il mio nome è stato comunque cassato in piena notte da coloro che non mi faccio problemi a definire la peggior feccia della politica romana piddina. Il giorno dopo scrissi una nota su Facebook denunciando l’ostracismo sul mio nome. La risposta non si fece attendere. Fui chiamato da quelli di via dei Pianellari che mi proposero il reinserimento in lista. Rifiutai. Avendo capito oramai il giochino, mi tirai subito fuori. E di questo devo ringraziare l’esempio di Silvia.

Ad oggi mi trovo costretto a ritirare fuori tutto ciò perché mi trovo davanti ad una lettera aperta che gira su facebook. La scrive Cristiana Alicata. Una lettera in polemica con il neo eletto segretario del Pd romano. Tale Cosentino. Si chiede chiarezza nella nomina della direzione romana del Pd. Si chiedono criteri certi, che non si rifacciano al codice cancelli sulle quote percentuali derivanti dalla tornata delle Primarie. E io mi chiedo: perché pretendere per la direzione romana ciò che non si è preteso per quella nazionale? Anzi ciò che nemmeno si è avuto il coraggio di chiedere?

Cristiana perché? Perché chiedere oggi ciò che non è stato chiesto all’indomani delle liste per l’assemblea nazionale zeppe di riciclati? Perché non aver promosso una raccolta di firme per chiedere all’indomani della nomina della direzione nazionale, conto di alcune scelte, una fra tutte quella ad esempio di Fioroni? Laddove Matteo Renzi ha dato una grande rappresentazione plastica di realismo politico con la nomina in direzione di D’Alema, Fioroni, Veltroni e molti altri che sarebbero dovuti essere rottomati, tante anime candide del Renzismo sono salite su qualche scialuppa ed hanno abbandonato la nave. E chi può dargli torto?

La lettera aperta, corredata da circa 100 firme sembra un capriccio da fanciullo dinnanzi ai deludenti regali di Babbo Natale. È stato chiaro sin dall’inizio cosa sarebbe successo. Renzi ha imbarcato pezzi di apparato pur di stravincere le Primarie. Scelta discutibile, ma che ha dato i frutti sperati. Oggi lui è segretario di tutto il Pd. Ragione per cui, sempre su questo blog, ho scritto che oggi i Comitati Adesso Renzi devono sciogliersi, semplicemente perché hanno raggiunto con successo il proprio scopo: far eleggere Renzi. Ho auspicato anche che i renziani che vogliano sostenere il Pd con Renzi segretario debbano iscriversi ai Circoli Pd e portare idee e contributi dentro le sedi del partito, come è normale in un movimento organizzato che prevede nel suo statuto che i circoli siano centrali per l’attività del partito.

Invece, ci ritroviamo ancora una volta con una lettera aperta in polemica con il Pd romano. Come se i renziani dovessero, al pari di due anni fa, imporre una figura nuova al comando con nuove linee di gestione del Partito. Come se i renziani dei comitati non vogliano accettare la realtà: Renzi è venuto a patti con l’apparato che lui stesso deve adesso gestire al meglio. Non voler accettare questa evidenza equivale a disconoscere la scelta fatta dallo stesso Renzi.

E ci troviamo al punto di partenza: Cristiana Alicata perché hai accettato la candidatura alla Assemblea nazionale del Pd in quota Renzi, se ancor oggi non sei in sintonia con la linea dettata dal tuo leader? Battere i piedi non serve a nulla. Oppure sbaglio?

Enrico Pazzi

articolo tratto dal Blog di Enrico Pazzi, giornalista, sostenitore di Adesso! Roma 3

Adesso! Roma 3: Festa e discussione sul futuro dei comitati

131210-discussione-2 (clicca per ingrandire immagine. Foto tratta da Facebook, qui l’intero album)

Quale futuro per i comitati per Matteo Renzi? Appassionata discussione ad “Adesso Roma 3”. Occorre “fare rete” per collaborare in modo efficace su campagne politiche comuni

Ieri sera sono andato alla festa del comitato “Adesso Roma 3”  presso il circolo “Nuovo Salario” in piazza Bortolo Belotti 37 per festeggiare la vittoria di Matteo Renzi e, come recitava l’invito, “scambiarci le prime opinioni ed idee sul da farsi con tutti coloro che hanno apertamente e concretamente sostenuto il progetto di Matteo in questi anni, in questi mesi, in queste settimane o anche solo in questi giorni!” All’incontro erano presenti anche Valentina Grippo e Simona Bazzoni elette in Assemblea nazionale nel collegio IV della Capitale (municipi III e IV). Assente il 3° eletto Fabrizio Panecaldo sebbene invitato.

Valentina e Simona

Valentina e Simona hanno dato inizio alla discussione politica dando una prima lettura dei risultati delle primarie dell’8 dicembre e garantendo che il loro impegno in Assemblea nazionale sarà improntato alla massima trasparenza tenendo costantemente informati i comitati, gli iscritti al partito e gli elettori delle discussioni e delle decisioni adottate. 131210-discussione-bis-2 (clicca per ingrandire immagine. Foto tratta da Facebook, qui l’intero album)

Cambiare verso

Silvia Di Stefano, già segretaria del circolo Pd Castel Giubileo Settebagni di Roma, ha ricordato quanto accaduto in fase di compilazione delle liste per l’Assemblea nazionale: i comitati e i segretari di circolo sono stati “tagliati fuori” dal tavolo delle decisioni per privilegiare “accordi di corrente” che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana. Silvia ha auspicato che il neosegretario Matteo Renzi sappia cambiare verso al PD e ristabilire criteri di scelta delle candidature basate sul merito e non sull’appartenenza a filiere di potere. 131210-discussione-ter-2 (clicca per ingrandire immagine. Foto tratta da Facebook, qui l’intero album)

Il futuro dei comitati

Riccardo Corbucci, presidente del consiglio del III Municipio, ha dato il via alla discussione sul futuro dei comitati auspicandone lo scioglimento. “Renzi è adesso il segretario di tutti” ha sottolineato Riccardo “e dunque i comitati hanno esaurito il loro compito storico. I componenti dei comitati devono confluire nei circoli del PD portando loro nuove energie e idee” Agatino Grillo (cioè io) è intervenuto sostenendo invece la tesi opposta: “Occorre rilanciare l’azione politica dei comitati: per la loro diffusione capillare e per la composizione dei loro associati i comitati sono una risorsa preziosa sui cui il neosegretario del PD potrà far ricorso nella lunga battaglia che lo vedrà impegnato per il rinnovamento del partito e del Paese” Sul tema “sciogliere o rilanciare i comitati” sono intervenuti con tesi e proposte diverse tutti i convenuti ciascuno sottolineando vantaggi e svantaggi delle 2 opzioni.

Conclusioni

Le conclusioni comuni del dibattito sono state sintetizzate da Carlo d’Aloisio Mayo individuando nell’obiettivo prioritario quello di costruire da subito strumenti ed iniziative per riuscire a far ripartire la Politica dai Cittadini e dai Territori, quale strumento per incidere nelle scelte comuni del nostro futuro, riconquistando fiducia e credibilità verso la Democrazia, per cui:

  • i comitati possono evolversi in libere forme associative per promuovere iniziativa politica e culturale che sia da volano dinamico tra i Cittadini e il Partito Democratico
  • è necessario lavorare nei e con i circoli PD per rendere il partito sempre più inclusivo e trasparente
  • occorre complessivamente “fare rete”, promuovere “servizi comuni” quali infrastrutture web (sito, social network, piattaforma liquida di partecipazione), format di eventi partecipativi per l’elaborazione politica ed economica, condivisione delle best practice sui territori…

La festa

Torte e spumante, birra e pizza, battute e sfottò, palloncini rossi hanno segnato la fine della serata. 131210-palloncini-2 (clicca per ingrandire immagine. Foto tratta da Facebook, qui l’intero album)

articolo ripreso da Democratici Digitali

Primarie 8 dicembre: Votiamo Renzi, sosteniamo le donne che ci rappresentano !

Sosteniamo con orgoglio le nostre Candidate donne all’Assemblea Nazionale presenti nella Lista della mozione di Matteo Renzi per la Segreteria del “Partito Democratico” (IV Collegio = Municipi III e IV):

Vale e RenziValentina Grippo – Consigliere comunale di Roma dal 2013, Presidente della commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali, 42 anni, tesi di laurea in legge con Stefano Rodotà, la più giovane dirigente donna nel terziario e nei Beni Culturali, giornalista, docente universitaria, renziana della prima ora.   –  (Web Site)

Simona BazzoniSimona Bazzoni – 40 enne, mamma, vive a Monte Sacro, Consulente in internalizzazione di imprese, export manager nei mercati asiatici, revisore dei conti, ha vissuto per oltre 6 anni in Asia, responsabile sponsorizzazioni e ristorazione Expo di Shanghai, volontaria in associazione per la tutela degli animali, candidata in rappresentanza di Adesso! Roma 3  –  (Pagina Fb)

Romana RanucciRomana Ranucci – Giornalista, residente nel III Municipio, 37 anni quasi la metà passati a seguire la politica per lavoro e per passione, nel Partito Democratico dal 2007, coordinatrice Ufficio Stampa Comitato Renzi Roma. Perché Renzi ? Per il suo programma, per la sua onestà, ma soprattutto per metterlo alla prova dove tutti gli altri hanno fallito.  (Pagina Fb)

vota 8 dicembre

Domenica 8 dicembre TUTTI possono votare !

basta andare ai seggi con la carta d’identità e versare un contributo di 2 Euro

Qui Tutte le Info Utili !

L’otto dicembre, Matteo vince … (anche) se non ci sono “loro”!

renzi-cavallo-AMICI
vignetta di Mauro Biani sul Manifesto (4-04-13)

La sua forza per il cambiamento siamo “Noi”.

E le Primarie Aperte il nostro “Cavallo di Troia”.

Ieri sera al Circolo Trastevere abbiamo partecipato ad una vera rara riunione politico-organizzativa “orizzontale”, promossa dal comitato “fare il cambiamento” ed alla quale erano presenti i rappresentanti di numerosi comitati Renzi romani, alcuni sorti già per le Primarie 2012, altri costituitisi in questi giorni.

Riunione Comitati Romani 21-11-13 A

Duole sottolinearlo, ma del difetto metodologico della “brutta politica” e del “Pd storto” di questi anni, fino a ieri sera sembrava non esimersi neanche l’area “renziana” romana.

Soprattutto in queste ultime settimane veramente tante potevano e dovevano essere le occasioni per incontrarci, creare ascolto, fare rete partecipata e condivisa, strumenti realmente necessari e coerenti con il progetto “Open Pd” di Matteo per cambiare verso alla politica, dandogli nuova forza e credibilità motivante ed aggregante.

Abbiamo invece assistito a candidature calate dall’alto (nemmeno troppo), all’imposizione di alleanze inquietanti e controproducenti, a strategie territoriali di dubbia linearità e opportunità, a convocazioni, sconvocazioni e sovra-convocazioni su auto-convocazioni che hanno, volenti o nolenti, mortificato e represso il desiderio montante di voler “fare bella politica” che la sfida di Matteo suscita e appassiona.

“Voglia” che è ora invece indispensabile per rigenerare entusiasmo e passione, la vera linfa per un’aggregante progressiva partecipazione verso l’8 dicembre.

“Voglia” che non la si può coattare con le logore logiche delle “chimere”, del buttare il cuore (e la testa) oltre l’ostacolo non preoccupandosi di come saltarlo, ma che la si alimenta continuando a percorrere la strada della credibilità, che oggi vuol dire “cambiare gli attori” e selezionare una nuova classe politica che serva – per merito e competenza – a formare la squadra di qualità a sostegno di Matteo, in grado di dare davvero il via all’ambizioso progetto del “cambiare verso alle tante cose sbagliate della nostra società.

E’ questo il punto “tutto politico”. Viviamo un’era disastrosa sul piano sociale ed economico proprio perché figlia della “cultura dei compromessi consociativi”, sistematicamente finalizzata a svendere l’interesse del “bene comune”per mediare la salvaguardia, spesso ingiustificata, dei privilegi di pochi.

E questo Matteo lo sa bene e lo dice chiaramente. Ma non tutti quelli che lo rappresentano a vario titolo lo praticano, non capiamo se per malizia, per riflesso culturale condizionato o per limiti di coraggio e volontà.

Riunione Comitati Romani 21-11-13 n

Ieri sera per noi è emerso chiaro. Ascoltando le tante diverse voci di chi – anche non avvezzo al “mestiere politico” – ha testimoniato con passione ed entusiasmo il suo impegno ad investire in questa sfida risorse intellettuali e di tempo della propria vita, sottraendole agli affetti ed agli impegni lavorativi e familiari.

E’ questa la vera ricchezza del progetto di cambiamento. E’ la capacità potenziale di questa energia di continuare a contaminarsi, ad attrarre, a moltiplicarsi, facendo emergere le eccellenze in termini di idee e di persone.

E’ il “Metodo” !

E il metodo deve iniziare a fare la differenza e la sostanza anche in politica.

Ieri sera abbiamo avuto ben chiaro che questa energia è dentro di noi e che ognuno di noi ha voglia di liberarla, ma che sentiamo fortissimo l’imbarazzo della responsabilità del percorso che da antagonisti ci sta portando alla possibilità di svolgere il ruolo più responsabile dei protagonisti.

Ruolo che ci costringe, ora, soprattutto a misurarci frontalmente con quelle componenti della “vecchia e brutta politica” che per la loro consolidata abilità si disarticolano nel tentare ogni strada per la tutela ed il riposizionamento del loro “potere”.

Riunione Comitati Romani 21-11-13  D

Ieri sera abbiamo compreso che il nostro problema non è trattare con queste dinamiche per rosicchiare qualche voto (o posto) in più. Questo approccio, magari anche onesto intellettualmente ma perdente in partenza, poteva appartenere alla tradizionali logiche di minoranza all’interno di un sistema dominante forte e consolidato. Non può appartenere a questa, forse ultima speranza per molti, decisiva sfida.

Ora in ballo è ben altro !

Lo strumento delle Primarie aperte è l’unico vero “Cavallo di Troia” che abbiamo per poter – una volta per tutte – liberare tutto ciò !

Se nel “cavallo” salgono anche i Troiani è evidente che non entreremo mai vivi a Troia, né Noi né Matteo.

Per completare la metafora, la Lista per l’Assemblea Nazionale è la squadra che deve entrare nel “Cavallo”.

Non è quindi una disputa su qualche trespolo in più o in meno, o per posizionare qualche bella bandierina “indipendente” o almeno rivendicare di averlo tentato, magari in un incomparabile sfida strategica finalizzata all’annacquamento dei “poteri forti”.

E’ in ballo l’avvio credibile di un radicale progetto di rinnovamento del sistema, che necessità dello sradicamento delle ragioni di questi “poteri”. E la Democrazia delle primarie ne è lo strumento.

Per farlo, per essere credibili testimoni ed apostoli (laici) di questo progetto occorre avere chiaro che ogni compromesso più o meno tattico ne indebolisce la percorribilità, fino probabilmente a renderlo sterile.

Riunione Comitati Romani 21-11-13  C

Ieri sera è stato bello parlare anche di quello che vorremmo fare a partire dal 9 dicembre. Ma per arrivare al 9 dicembre Matteo – e Noi con Lui – dobbiamo PRIMA vincere l’8 dicembre, non solo numericamente (che con qualche mezzuccio e accordo non sarebbe difficile raggiungere) ma VINCERE POLITICAMENTE al 100% !

E quindi convincere. L’anno scorso Matteo convinse oltre un milione di persone avendo dalla sua appena il 2% del partito organizzato e rappresentato. Oggi ha raccolto il 47% dei consensi tra gli iscritti.

Ammesso e non concesso che “loro” possano essere stati “utili” a raggiungere questo risultato e che “loro” lo abbiano fatto per un rinnovato spirito politico e non per “altro”, ben venga un Metodo con criteri condivisi (senza deroghe) per la selezione delle candidature a sostengo di Matteo Renzi nelle Liste per l’Assemblea Nazionale del Pd, per dare forza e credibilità al progetto di rinnovamento della politica e del “Partito Democratico”.

Chi si adeguerà sarà il benvenuto.

Non è una questione di “nomi”, ma di cosa ognuno rappresenta.

Riunione Comitati Romani 21-11-13 B

Articolo pubblicato anche su Tazebao News