la Politica rientri nella Legalità Istituzionale

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Renzi e Marino alla Garbatella – giugno 2013

MARINO PORTI IL PD IN AULA E RIFIUTI LO SCONTRO EXTRA-ISTITUZIONALE: E’ ATTO POLITICAMENTE DOVUTO E CORRETTO

Abbiamo sostenuto Marino fin da quando valutammo che la sua candidatura si proponeva di rottura rispetto ad alcuni schemi logori della politica e congeniti nel PD.

In questi 2 anni Marino ha certamente avuto coraggio meriti, come ha anche commesso errori e dimostrato limiti, anche di comunicazione; se i suoi errori si dimostreranno gravi sarà indagato, processato e, nel caso, condannato; ma fino a quando questo non avverrà il tutto è solo fumus, strumentale e irresponsabile.

Certamente si è trovato contro un fronte composito, che ha visto aggregarsi legittime ma anche strumentali istanze politiche di parte insieme a spudorate ragioni di potere e di criminalità politica.

Questo ha certamente mosso una significativa interessata forza mediatica che ha via via cercato di minarne la credibilità popolare fino a costringerlo alle dimissioni.

In queste tre settimane, con il Sindaco dimissionario, si è avuta l’ulteriore dimostrazione che la Buona Politica a Roma non esiste e tanto meno nel PD la capacità e la volontà di voler saper fare buona politica.

Marino ha fatto bene a ritirare le dimissioni, perché il suo dovere è quello di rispondere agli elettori, non alle bande dei partiti (di maggioranza e di opposizione); presentarsi in Aula Giulio Cesare è un atto politicamente corretto e dovuto con il quale ha scelto di rifiutare lo scontro extra-istituzionale in atto da settimane e di spiegare (auguriamoci con chiarezza) ai cittadini le ragioni e gli obiettivi per cui crede di dover portare avanti la sua esperienza di governo.

Ed i consiglieri del PD – una parte dei quali eletti proprio grazie al suo premio di maggioranza ! – devono assumersi pubblicamente le loro responsabilità e lo devono fare nella sede istituzionale – entrando nel merito dei temi di Roma – con un atto di coraggio e non di codardia politica (della serie “dimissioni in blocco” !?)

Dopo settimane di tira e molla nel quale il dibattito è restato inchiodato alla contesa mediatica tra favorevoli e contrari alle dimissioni, fa benissimo il Sindaco a ricondurre la crisi all’interno del perimetro istituzionale e presentarsi in Aula Giulio Cesare.

Alla luce dell’atteggiamento ai limiti dell’eversivo in cui ha perseverato il PD romano e dell’intollerabile ingerenza vaticana, è centrale restituire all’Assemblea capitolina il ruolo che le spetta e che in questi anni è stato sistematicamente sacrificato sull’altare della “ragione di partito”.

Marino ritirando le proprie dimissioni vuole costringere la sua maggioranza a formulare una mozione di sfiducia e a portare la crisi in aula.

Sarebbe un modo per aprire finalmente quel dibattito sui problemi, le soluzioni e le priorità per la Capitale, senza il quale verrebbe sprecata l’ennesima occasione per mettere finalmente al primo posto gli interessi e il futuro della città.

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