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Ius soli, la lettera a Mattarella di #Italiani Senza Cittadinanza: “Presidente, non lasciateci soli ancora una volta”

A scriverla dopo che al Senato è mancato il numero legale, sono le donne del movimento, le dirette interessate e tra loro, le più giovani: “Il quadro che consegnerebbe al Paese la rinuncia a discutere in aula la riforma della cittadinanza è ben diverso da quello che si presentava all’inizio della legislatura”


Lettera aperta del Movimento #ItalianiSenzaCittadinanza in merito al DDL 2092 di riforma della legge della cittadinanza italiana, Legge n. 91 del 1992

Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella,

Egregio Presidente della Repubblica,

Oggi, 27 dicembre, ricorrono i settant’anni della promulgazione della Costituzione del nostro Paese. In una giornata così bella e fondamentale per le nostre vite e per la nostra democrazia, è nostro dovere ricordarLe come molte e molti di noi abbiano imparato a conoscerla tra i banchi di scuola, imparandone i valori fondamentali di libertà, uguaglianza, pace, rispetto, imparando a diventare di fatto cittadini e non più sudditi, secondo gli auspici di Piero Calamandrei e le opportune circolari ministeriali che spingono i docenti a seminare semi di cittadinanza attiva nei loro allievi e nelle loro allieve.

Tutti e tutte noi l’abbiamo letta, riletta e riscoperta in questo anno di mobilitazione a favore della riforma della cittadinanza, ci siamo riconosciuti profondamente nei suoi valori, e in particolare nell’articolo 3, il cui secondo, magnifico comma, concepito dal padre costituente Lelio Basso, che recitando ” […] E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che limitando di fatto l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” , prospetta un orizzonte di riduzione delle diversità e di accesso ai diritti fra le varie componenti della Nazione e di progressivo ampliamento dei diritti e della platea degli aventi diritto come inscritto nell’intelaiatura profonda della Repubblica.

Caro Presidente, concorderà con noi che il 23 dicembre la Repubblica ha fallito nella rimozione di questi “ostacoli”, mantenendo di fatto una distinzione netta tra cittadini e non, basata su una concezione prettamente elitaria ed economica della cittadinanza.

La cittadinanza è qualcosa di più di un diritto. La grande filosofa Hannah Arendt l’ha definita «il diritto ad avere diritti» in quanto solo il riconoscimento della cittadinanza trasforma un individuo in un soggetto giuridico detentore di diritti.

Non lasci che questa battaglia, iniziata con le prime mobilitazioni della Rete Nazionale Antirazzista nel 1997, quando molti e molte di noi non erano ancora nati, cada in un nulla di fatto. Anche perché così non è. Il quadro che consegnerebbe al Paese la rinuncia a discutere in aula la riforma della cittadinanza è ben diverso da quello che si presentava all’inizio della legislatura. In questi mesi, forze oscure che puntano a indebolire le ragioni della convivenza e dello stato di diritto sono cresciute, proprio cavalcando le ragioni del fronte del no alla riforma, riattivando la memoria di parole d’ordine che credevamo
dimenticate, legate al fascismo e del colonialismo.

Qui, non si parla di una battaglia che punta semplicemente alla conquista di un accesso alla cittadinanza più semplificato, con la nostra battaglia puntiamo ad ottenere, finalmente, il nostro riconoscimento come categoria sociale finora ignorata e dimenticata; con la nostra battaglia puntiamo ad una politica di ampio respiro, al passo con i tempi e che soprattutto sappia riconoscere i cambiamenti sociali e culturali del proprio Paese. Con la nostra battaglia, inoltre, puntiamo ad ottenere un’applicazione ancora più incisiva della nostra Costituzione Italiana.

Talvolta le autorità di un Paese democratico sono chiamate dalla Storia a promuovere leggi che possono apparire divisive ma che in realtà sono necessarie a potenziare gli anticorpi e a creare argini contro la deriva di forze antidemocratiche e destabilizzanti.
Non lasciateci soli ancora una volta.

RingraziandoLa della Sua attenzione, cogliamo l’occasione per augurarLe buone feste.

Con Rispetto,

Il Movimento #ItalianiSenzaCittadinanza

la Lettera in originale

33.000 Firme di Romani per CambiareVerso alla Mobilità

Ce l’abbiamo fatta.

Raccolte 33 mila firme autenticate e certificate di Cittadini Romani sul referendum Mobilitiamo Roma !

Un grande successo radicale, democratico e popolare, una grande occasione per Roma e il Paese !

Le firme raccolte consentiranno per la prima volta di indire un Referendum a Roma.
Il tema: liberalizzare il trasporto pubblico per avere una mobilità da capitale europea. Ora se ne dovrà parlare.

Questa è vera Democrazia Diretta !

Ecco le Olimpiadi a Roma: Maratona ATAC ! Corriamo a Firmare !

Martedì 19 al Nazareno si è riunita la prima Direzione del Nuovo Pd Roma aperta a tutti gli iscritti per discutere sul tema della mobilità a Roma.

Innanzitutto, complimenti ad Andrea Casu sia per il tema proposto all’odg che per la modalità di convocazione aperta a tutti gli iscritti romani … un bel segnale di discussione a porte aperte …

Sul tema del Trasporto Pubblico Locale è prezioso che si sia aperto un dibattito intenso nella Città … questo è accaduto in queste settimane soprattutto grazie alla campagna di raccolta firme sul Referendum www.mobilitiamoroma.it … alla quale già molti dirigenti e militanti democratici hanno aderito con la firma e con dichiarazioni pubbliche di sostegno e promozione … è questo un segnale importante di innovazione nel Metodo e di indirizzo verso un necessario nuovo percorso Politico capace di contaminarsi con le istanze sociali e civiche …

Il Referendum non è, non può e non presume di essere la soluzione di Tutto il problema, che è molto ampio e riguarda scelte politiche strutturali come metodiche di governance … ma è uno strumento reale e concreto che sta già consentendo la crescita civica della conoscenza e del confronto tra idee … quello di cui abbiamo bisogno !

Il Referendum è uno strumento istituzionale previsto dallo Statuto di Roma Capitale che – nonostante i plateali proclami di tutti sull’importanza della Partecipazione dei Cittadini – NON è stato ancora mai attivato da nessuno … la precedente occasione, purtroppo fallita, è stata quella sulle Olimpiadi: se si fosse sostenuta la raccolta firme la Città avrebbe potuto dire la sua e non subire 2 decisioni pregiudiziali opposte: prima il SI e poi il NO …

#Coraggio #PdRoma … scendiamo per strada … ricominciamo a dialogare con le Persone qualificando strumenti concreti con i quali superare i facili stereotipi, favorendo conoscenza e assunzione di responsabilità nel concorrere a decisioni di interesse pubblico.

Questo è esercitare il Potere di Fare Politica !

la Direzione straordinaria del Pd Roma del 19 Luglio 2017 sul tema Mobilità

La relazione del segretario Andrea Casu – approvata all’unanimità (con 2 astensioni) dalla prima Direzione del Nuovo Pd Roma – non indica solo e semplicemente “grande rispetto per chi firma il referendum” … rispetto che mi sembrerebbe implicito comunque, essendo – come ben chiarito da Roberto Giachetti – il Referendum uno strumento, istituzionalmente previsto dallo Statuto di Roma Capitale, in mano ai Cittadini e non di “qualcuno” (se non al limite appunto “promosso” in quanto tale …)

Purtroppo la stessa Relazione di Andrea non è (ancora ?) on line sul sito del Pd Roma, mentre invece sarebbe bene che lo fosse, così da non lasciare spazio a curiose interpretazioni parziali e soft … perché nello specifico del dispositivo – riletto da Andrea prima della votazione proprio per puntualizzarne il significato – oltre a “ragionevolmente” non voler vincolare tutto il partito, per rispettare la pluralità delle posizioni espresse, è però sottolineata esplicitamente “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto” … concetto che ha un valore politico ben preciso in quanto obiettivo politico funzionale a sostenere e sviluppare dibattito, progettualità e partecipazione, come la campagna di raccolta firme sta già producendo, sul tema della Mobilità … mi pare quindi evidente che il NON raggiungimento dell’obiettivo farebbe venire meno la condizione politica auspicata, limitando di molto la portata di ogni iniziativa successiva e rappresenterebbe paradossalmente un primo boomerang agli auspici del nuovo percorso democratico romano.

D’altronde, il significato che ho appena richiamato è stato ben espresso dallo stesso Andrea anche nell’intervista a Repubblica: “Noi vogliamo che i romani tornino protagonisti delle scelte – ha aggiunto ancora Casu – per questa ragione in queste ore molti nostri eletti e iscritti hanno deciso di aderire e impegnarsi nella raccolta firme del referendum dei Radicali. Come segretario del Pd, ritengo che l’obiettivo del raggiungimento della raccolta di firme sia auspicabile per tutti coloro i quali ritengono che i romani debbano avere la possibilità di esprimersi direttamente su quale futuro immaginano per il trasporto pubblico. Oggi chiedo al nostro partito non di dividersi su un sì o su un no al referendum, ma di lavorare insieme per definire politicamente la nostra proposta, guardando alle migliori esperienze nel mondo e alla storia della nostra città. Pensando non solo all’obiettivo del 2019, ma anche alle scelte e alle posizioni che devono essere assunte immediatamente per migliorare i servizi a vantaggio dei cittadini”. (Qui l’articolo)

Quindi, il fatto che il partito non sia impegnato formalmente in quanto tale nella mobilitazione non esenta e solleva dal significato dell’indicazione politica esplicitamente prefigurata da Casu e dalla Direzione: “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto“.

Per questo ritengo auspicabile e direi anche opportuno che – responsabilmente – i dirigenti territoriali – come sta accadendo in molti Circoli e Coordinamenti Municipali – (e quindi anche in III Municipio) assumano quanto meno il dovere di non omettere il senso dell’iniziativa politica in campo, agevolando – in termini di comunicazione e di organizzazione – le condizioni affinché Chi nel Partito lo condivida sia messo nella condizione di poter partecipare al raggiungimento dell’obiettivo di raccogliere le 30.000 firme entro il 12 agosto, come auspicato e ritenuto importante dal nostro segretario romano e approvato dalla prima Direzione del suo mandato.

Se il Referendum sarà in campo – come oggi pare possibile grazie alla mobilitazione di Chi ci ha creduto – le condizioni politiche per proporre progettualità di valore e alternative a quelle confusamente prefigurare dalla Giunta Raggi saranno ben più praticabili.

Mancano pochissime migliaia di firme e pochissimi giorni. Vale la pena farcela !

Carlo d’Aloisio Mayo

www.mobilitiamoroma.it

CambiamoVerso alla Mobilità a Roma !

Firmiamo e Sosteniamo il Referendum per la messa a gara del Servizio di Trasporto Pubblico romano !

Servono 30.000 firme autenticate da raccogliere entro il 12 Agosto.

Non è una campagna populista pro o contro ATAC. Non viene messo in discussione alcun posto di lavoro.

E’ un’iniziativa Politica di democrazia vera e concreta che ha già consentito di aprire la discussione sul tema del TPL a Roma.

È  attivare uno strumento previsto dallo Statuto di Roma Capitale per consentire di affrontare pubblicamente (… e non più rimandare ai sempre migliori propositi dei “bravi politici” di turno) il tema della governance e della concorrenza con l’obiettivo di rigenerare la Qualità del Servizio di Trasporto Pubblico (il vero Bene Comune da perseguire) e favorire il confronto e la definizione delle migliori Politiche infrastrutturali.

L’istituto del Referendum è strumento prezioso e complementare di Vera Democrazia Partecipata (non quella dei blog e dei like): serve a favorire la conoscenza pubblica, la crescita civica e la responsabilità sociale su temi di interesse generale.

Sottovalutarne, sminuirne o inibirne il Valore è un errore boomerang che è stato già commesso troppe volte, anche dal Pd e recentemente proprio a Roma con l’occasione persa sulla decisione di candidatura per le “Olimpiadi 2024”: per arroccarsi in difesa di presunte ragioni di pregiudizialità per il SI (dato per scontato e indiscutibile) non si è voluta sostenere una campagna popolare che, invece, se fosse stata portata a termine, avrebbe rappresentato lo strumento di garanzia per una scelta realmente democratica e non invece, come poi è accaduto, essere subordinata alle contraddizioni e alle opposte pregiudizialità per il NO del M5*: prima Si ma solo se avessero vinto loro … poi che avrebbero deciso i cittadini con un referendum consultivo … e infine il No imposto dall’alto.

Dopo gli anni bui per il Pd romano è giunto il momento di divenire ed essere Vero Partito Democratico, aperto e inclusivo capace di contaminare e contaminarsi, non con i caminetti dei vari poteri, ma con le iniziative realmente popolari … questa è un’occasione unica e concreta per cominciare a ricostruire un vero rapporto democratico con la Città e con i CittadiniUna Firma per conoscere, proporre, dibattere e decidere, Tutti, davvero.

Per info su dove firmare e per collaborare con iniziative di dibattito e raccolta firme contattare il Comitato Promotore MobiliTiAmoRoma

CambiamoVerso alla Democrazia, CambiamoVerso a Roma !


Leggi Qui per approfondire l’iniziativa referendaria.

Lettera Aperta a Matteo Orfini alla fine del suo mandato: “Caro Matteo, hai commissariato Tutti, meno Noi !”

Caro Matteo,
non ci conosciamo anche se posso rivendicare un piccolo privilegio nei tuoi confronti: mi ritengo politicamente l’unico delegato romano non commissariato da te nel 2014 !

In effetti, anche durante il Congresso 2013, insieme a Silvia Di Stefano (che chiuse un Circolo per questo), Riccardo Corbucci e pochi altri ci battemmo per denunciare le degenerazioni delle logiche correntizie … e quando fui eletto in assemblea con un atto pubblico di disobbedienza politica (ad inizio Congresso come Renziani DOC sostenevamo Tobia Zevi ma dopo che capimmo come funzionava anche per lui, fui eletto, solo tecnicamente, grazie all’ospitalità della lista Tommaso Giuntella)

questo il link sul Congresso di Vigne Nuove (poi chiuso dopo la Relazione di Fabrizio Barca) nel quale fu proprio il ruolo di Andrea Casu ad illuminarci sulla strategia della candidatura Zevi …
https://adesso-roma3.it/circolo-e-congresso-gosth-in-iii-municipo/

… poi all’assemblea elettiva che acclamò Lionello Cosentino fui l’unico ad alzare la mano per oppormi, motivandolo e dichiarandolo poi sia a Lionello che pubblicamente …

questo il link di tutta la parte finale della brutta storia …
https://adesso-roma3.it/pd-roma-tutti-anche-i-renziani-acclamano-cosentino-perche-noi-no/

… anche per questo sono sistematicamente espulso dai contesti “politicamente corretti”, ma non me ne faccio un cruccio, sono una persona democratica e libera, senza interessi di filiera e di carriera affaristico-politica, mi piace promuovere la bella politica (sono certamente ancora ingenuo a 57 anni), mi sono iscritto nel 2012 al Pd per questo e penso che serva qualcosa di visibilmente concreto per ricostruire credibilità democratica, attrarre consenso e governare questo Paese e questa Città.

Dopo questa premessa (personale però necessaria) vengo alla domanda:

il Tuo Commissariamento è stato veramente difficile e posso appena immaginare i problemi che hai dovuto affrontare; quello che di positivo ho letto dal mio punto di osservazione è certamente una migliore relazione tra i circoli con timidi segnali di inclusività (ma sempre se appartieni a qualche filiera) e la qualità anche metodologica del lavoro dei Forum.

Però mi aspettavo una preparazione congressuale che favorisse con Regole idonee il più possibile la DISINTERMEDIAZIONE del ruolo delle correnti a favore di processi innovativi per la formazione del Consenso intorno a Persone Nuove e Contenuti NUOVI !

Faccio un esempio concreto. Una settimana per depositare intenti di Candidatura (con minimale di firme) e poi 3 settimane per svolgere pubblicamente in tutti i Circoli campagne di ascolto, dibattiti, elaborazione di programmi, call di competenze a supporto dei candidati segretari e la raccolta delle firme necessarie.

Ed invece ci ritroviamo con 3 candidati su 4 che si sono candidati dopo 20 giorni dalla convocazione del Congresso, l’ultimo giorno utile, al termine delle solite estenuanti trattative tra caminetti, con firme raccolte in modalità poco politica,. non sviluppando un dibattito pubblico e politico, ma sostanzialmente serrando le fila tra filiere per andarsi a contare e soprattutto con il risultato di trasmettere nuovamente, soprattutto all’esterno, l’immagine di un partito prigioniero di queste logiche e che in effetti dimostra nuovamente di esserlo … nei circoli si percepisce latente il risorgere di quelle dinamiche insane che hanno purtroppo già devastato il Pd romano …

Già ora mi sembra difficile recuperare, però la mia domanda è che se da Commissario in exit non pensi che sarebbe invece il caso di fare qualcosa, come – la butto là – fischiare una falsa partenza !

Lunedì 19 giugno durante il tuo ultimo evento pubblico come Commissario presso il Circolo Nuovo Salario (dove sono iscritto) hai denunciato il sistematico non rispetto delle regole che regnava nel Pd … pare che sia ricominciato (ad esempio con la vicenda di un simbolo …) … sento dire che usciranno denunce e scoop su manovre per i tesseramenti … vabbè tutte cose che fa male sentire a chi crede nel Pd …

Lo so, è molto provocatorio, ma discende da osservazioni e riflessioni che mi turbano molto, non mi lasciano ben sperare, anche se spero di sbagliarmi … e quindi ci tenevo a trasmettertele.

Carlo d’Aloisio Mayo

Adesso Liberiamo il Pd Roma dalle Correnti ! (o almeno proviamoci)

Nel dicembre 2014 il Pd Roma viene COMMISSARIATO per fare fronte alla degenerazione che il sistema trasversale delle CORRENTI aveva prodotto nel Partito – sistema purtroppo di fatto CONDIVISO (perché anche l’omertà è connivenza) dal comportamento conformista della grande maggioranza degli Iscritti: Circoli fantasma, Tesseramenti fasulli, Congressi fittizi, Debito Milionario, Assenza di Democrazia e di Rispetto delle Regole, Cordate di Spartizione di ogni Potere, Opposizioni poco Politiche e  molto Consociative in Comune e nei Municipi, … tutti fatti e fenomeni che erano sotto gli occhi di tutti, dai più giustificati endemici, praticati dai dirigenti per perseguire il proprio orticello, tollerati dagli iscritti per assecondare i propri referenti … da pochi (molto pochi) denunciati ad ogni occasione … ed infine generatori di scandalo (un po’ ipocrita) solo con l’emersione giudiziaria del malaffare di Mafia Capitale

… insomma il peggio che un Movimento Democratico poteva dare di sé … e che è culminato – dopo le lotte intestine anche per le rivendicazioni su Assessorati e incarichi di Potere – con l’epilogo del Sindaco Marino, scelto dai Cittadini con Primarie Democratiche e Libere Elezioni e DIMESSO d’ufficio, senza alcun dibattito pubblico, con un atto notarile eseguito da tutti i Consiglieri Comunali eletti con i Voti degli elettori del Partito Democratico (tra i quali una degli attuali candidati, Valeria Baglio), … uno dei fatti più anti-politici che si potessero concepire e attuare, con l’effetto di produrre il crollo definitivo della Credibilità Democratica del Pd, aprendo politicamente la strada alla sconfitta elettorale e all’affermazione – per demeriti altrui più che propri – di Virginia Raggi e del suo Movimento …

Solo un anno prima, nel dicembre 2013, si era concluso l’ultimo Congresso che aveva visto contrapporsi 4 candidature  – Lionello Cosentino, Tommaso Giuntella, Tobia Zevi, Lucia Zabatta – tutte espressioni delle diverse correnti in campo, … apparentemente l’un contro l’altra agguerrite per contarsi (ma anche spartirsi) i voti nei Circoli … e poi invece convergere all’Assemblea elettiva per condividere e acclamare (quasi) all’unanimità (399 su 400) la nuova Segreteria con Lionello Cosentino segretario e  Luciano Nobili vice-segretario. La Segreteria che solo 12 mesi dopo verrà rimossa con l’insediamento del commissario Matteo Orfini.

Bene. Lo stesso Matteo Orfini ha più volte evidenziato come il suo incarico si sia reso necessario proprio per far fronte ai danni prodotti dalle logiche degenerative che le Correnti-Lobbies portano in sé.

Se si crede veramente determinante Cambiare Verso al Metodo per cambiare in meglio, lo si deve cominciare a perseguire con i fatti e testimoniarlo con i comportamenti, favorendo processi che disintermedino il potere – non diversamente regolamentabile – delle correnti-lobbies …

Ad esempio, dopo 2 anni e mezzo dovevano essere introdotte regole sane che garantissero il non ripetersi dei fenomeni insani sulle modalità di presentazione delle Candidature: fissare un termine stretto di pochi giorni per proporre la propria Candidatura (con un numero minimale di firme a sostegno) e poi prevedere alcune settimane per consentire di svolgere dibatti nei Circoli e raccogliere le firme sulle candidature. Per le correnti-lobbies sarebbe stato un po’ più problematico condizionare le scelte fino all’ultimo …

E invece no. Si è assistito al solito balletto della ricerca infinita di accordi di caminetto, con l’epilogo – non trovando l’intesa (ma questo era nelle probabilità) di esprimere 3 candidati – Andrea Casu, Valeria Baglio, Andrea Santoro – in prossimità della scadenza dei termini e di riuscire a raccogliere per ciascuno oltre 500 firme in pochissime ore … Quale è il valore democratico di queste candidature ? Quale è il dibattito nel Merito ? Quale è il senso del rinnovamento democratico di questo modo di procedere, condizione invece indispensabile per rigenerare la credibilità e quindi il consenso ?

L’unico a perseguire un Metodo innovativo, mettendoci la faccia e candidandosi subito … senza aspettare di essere candidato da “altri” è stato Livio Ricciardelli. Ha girato i Circoli per settimane, ha ascoltato e discusso di Politica, ha raccolto le Firme.

Livio, nel suo piccolo, ha Cambiato Verso al Metodo sbagliato che ha devastato il #PDRoma in questi anni.  Perché dopo 2,5 anni di commissariamento solo Livio ha avuto il coraggio di farlo ? Vogliamo ripartire con il film già visto ?

Nessuno degli iscritti romani è stato veramente messo in grado di partecipare a confronti e approfondimenti per formarsi una libera opinione sulle proposte di Merito Politico di tutti e 4 candidati; ci siamo tutti di fatto fermati al Metodo, condiviso o meno, con cui si sono o sono stati candidati: indipendentemente o rispondendo ad una logica di filiera di appartenenza …

Ora si Vota per il Congresso Romano.

Chi vuole esprimere un Voto Politico per liberare il #PdRoma dalla logica perversa delle Correnti-Lobbies sostenga Livio Ricciardelli con il proprio Voto Libero.

#CambiaVerso #CredibilitàDemocratica #EnergieAlternative #SenzaCorrente 

Cambiare Verso al Metodo ? Si Può !

Innanzitutto un grande Grazie a Renato Giallombardo che da anni e in prima persona si spende come nessun altro (nei fatti e non solo nelle parole) per contribuire a innovare nel Metodo e, quindi, conseguentemente a qualificare nel Merito, l’elaborazione Sana della Politica (intesa come Polis) … specificatamente agendo proattivamente sul processo di selezione delle Idee e di formazione del Consenso e quindi di valorizzazione delle Persone in grado di perseguirle … sia promuovendolo su base Civica (Casting delle Idee per Roma) … ma anche mettendolo al servizio del #PartitoDemocratico romano e del Lazio.

Quello che Renato propone, promuove e pratica – rappresentando in tal senso un prezioso riferimento aggregativo per molti cittadini democratici, impegnati nel civismo, ma anche per questo non necessariamente iscritti ad alcun partito – nessuno lo aveva fatto prima ed ancora oggi viene visto da molti con imbarazzo e diffidenza, soprattutto da Chi ha consapevolezza del potenziale rivoluzionario in termini di messa in discussione del controllo consolidato e perpetuo del proprio potere (corpi intermedi, lobbies, circoli, fondazioni, correnti, ecc.) … vere metastasi delle dinamiche democratiche !

Mentre invece questi Modelli di Disintermediazione, evoluti e adattati, vanno promossi, sviluppati in scala e praticati nella Comunità ai diversi livelli, anche funzionalmente all’obiettivo di attivare Vere Primarie come strumento diffuso e propedeutico alle fasi elettorali.
E’ questa la strada per Innovare la Politica e farla tornare ad essere percepibile dalle Persone come Bella, Sana e Utile.
Tutti evocano la Partecipazione dei Cittadini, ma poi ai fatti il tutto finisce spesso in sterili e strumentali slogan che frustrano le aspettative e producono l’effetto opposto …

Nel Pd avere oggi un leader forte e bravo è condizione preziosa, necessaria, ma non sufficiente per Innovare la Politica diffusamente anche nei Territori. E lo sappiamo bene.
Anche a Roma, il leader forte e bravo non può essere il paravento di comodo dietro il quale (ri)posizionarsi per non mettere radicalmente in discussione, affrontare – quanto meno con lo stesso coraggio politico testimoniato da #MatteoRenzi nel mettersi in gioco – e risolvere quei meccanismi perversi – già noti a tutti da tempo, … ma da quasi tutti assecondati per ragioni inconfessabili o per l’istinto conformista delle tre scimmiette – … meccanismi che hanno devastato il brand del Pd romano e il suo rapporto con la Comunità … portandolo ai disastri di #MafiaCapitale, ai Circoli fantasma e ai Tesseramenti fittizi, al dimissionamento notarile e quindi anti-politico di #Marino, alla Sconfitta elettorale a favore del grillismo, … un terremoto catastrofico di ERRORI politici … certificati da un commissariamento difficile durato 2 anni e mezzo …
E dopo un terremoto così devastante quale Persona di buon senso farebbe ricostruire agli stessi ingegneri, alle stesse ditte ? …
Per questo, per riconquistare realmente la Credibilità Democratica alla Politica prima ancora che al #Pd e non semplicemente per controllare segmenti di Potere, occorre vincere la scommessa sul Metodo !

Grazie all’iniziativa #unoraperlatuacitta promossa da Renato con l’Associazione #CapitaleRoma e con l’adesione di #AdessoRoma3,#InnovatoriEuropei e #ARomaSiCambia si è offerto al Congresso romano un piccolo ma significativo strumento di pragmatismo in tal senso. Come Renato ha sottolineato ben (o solo) 2 dei 4 candidati alla segreteria del Pd romano hanno di fatto colto l’invito e partecipato con la loro presenza:

Livio Ricciardelli che si è candidato spontaneamente per primo e subito dopo la convocazione del congresso (un mese fa) ed è certamente l’espressione più libera e indipendente e per questo preziosa per il Pd romano per rappresentare tutti quegli iscritti che non si riconoscono nelle logiche delle appartenenze e dei processi precostituiti, così anche rappresentando credibilmente una garanzia di potenziale includente porta di ingresso al partito per nuove energie …

Andrea Casu, candidatosi nei giorni successivi, che, come scrive Renato, è espressione della maggioranza e “ha già compreso che è il metodo che ha fallito in questa fase e che solo con un cambiamento radicale nella definizione del metodo di selezione si potranno salvare anche le professionalità e le competenze più utili al partito e alla città.”

A questo punto abbiamo ottime probabilità che ci siano le migliori condizioni sinergiche per sostenere il Percorso, prima ancora delle Persone, (cito sempre Renato) per poter concorrere a “smantellare quell’idea di scambio tra votanti e votati e introducendo nel sistema un nuovo e diverso metodo di selezione di quella che molti amano impropriamente definire ‘la classe dirigente’ ” … e quindi all’affermazione della rivoluzione metodologica per cambiare il “building consensus process” nel Partito Democratico romano !

quindi … Buon Voto a Tutti e che Vinca il Metodo per Innovare la Politica e Riconquistare la #CredibilitàDemocratica !

Carlo d’Aloisio Mayo

Le competenze di un Segretario PD. A Roma si Cambia ?

Le competenze del Segretario del PD Roma

Cosa deve fare

  • ricostruire/ricompattare il Partito a Roma
  • guidare il Partito alla sua funzione di ascolto, rappresentanza e sintesi
  • rendere il Partito attivo e ricco di iniziative
  • farlo crescere, quali e quantitativemente
  • ricostruire l’orgoglio di essere PD, di “andare a testa alta”
  • indicare una prospettiva di successo e farci tornare la voglia di vincere di ricostruire la città

Conoscenze ed esperienze

  • un profilo culturale di spessore
  • conoscere ed essere in grado di interagire con parti significative della realtà romana, sociali, economiche e politiche
  • aver diretto o ricoperto ruoli di responsabilità in organizzazioni e nel PD
  • in queste posizioni, aver ottenuto risultati/successi significativi, aver saputo costruire team vincenti ed ha introdotto cambiamenti significativi

Competenze

  • essere chiaro, sintetico e incisivo nella comunicazione (anche sui social)
  • essere capace di costruire e motivare la squadra
  • essere inclusivo
  • saper mediare, conciliare punti di vista e interessi diversi; ma quando necessario, saper assumere posizioni nette e ferme
  • avere leadership, saper farsi ascoltare e seguire, saper costruire una vision positiva e credibile di crescita e successo per il PD a Roma

Caratteristiche personali

  • essere trasparente: nel patrimonio, nelle relazioni (e ovviamente: non ha precedenti giudiziari)
  • essere motivato, disponibile
  • avere energia, essere resiliente

elaborato presentato all’evento #unoraperlatuacitta del 7 giugno a cura di Bruno Scazzocchio per:

Culture e competenze per l’innovazione

Siamo un gruppo di cittadini, iscritti e non iscritti a partiti politici, appartenenti al mondo delle istituzioni, dell’imprenditoria, delle professioni della ricerca e della formazione.

I valori di riferimento: Come civil servant, crediamo che professionalità, competenza e visione, siano le leve per generare cambiamento e innovazione nella società, nella politica e dunque nell’economia.

Per contattare A Roma Si Cambia: aromasicambia@gmail.com

Come Riconquistare Credibilità Democratica ? Cambiare Metodo per Cambiare Politica !

Ieri, mercoledì 7 alle ore 18 presso l’Hotel Roma Life in Via Palermo 10 si è svolta l’iniziativa “Un’ora per la Tua Città” a sostegno del percorso congressuale del Partito Democratico romano (www.unoraperlatuacitta.it) promossa dall’associazione Capitale Roma, presieduta dall’Avv. Renato Giallombardo, insieme alle associazioni Adesso! Roma 3A Roma Si Cambia e Innovatori Europei – per sostenere l’innovazione del Metodo Democratico da applicare al processo di elaborazione della politica, di formazione del consenso e di selezione della classe dirigente, quale condizione pragmaticamente aperta ed inclusiva necessaria per qualificare e dare forza partecipata al Merito Politico di proposte coerentemente utili al cambiamento e al miglioramento della Città.


l’intervento di Carlo d’Aloisio Mayo

Aderisco convintamente all’iniziativa per sostenere l’innovazione del Metodo Democratico da applicare al processo di elaborazione della politica, di formazione del consenso e di selezione della classe dirigente, quale condizione necessaria per qualificare e dare forza partecipata al Merito Politico per il cambiamento e al miglioramento della Città.

Il Pd romano affronta un nuovo congresso dopo 2,5 anni di commissariamento – uno stato di fatto serio e molto grave che in un organizzazione politica come il Pd, assume un significato ancora più inquietante e certamente penalizzante riguardo le aspettative e le dinamiche democratiche.

Ma dove possiamo andare se non analizziamo perché il Pd romano viene commissariato nel dicembre 2014, solo un anno dopo il congresso del 2013 che aveva visto l’acclamazione di 399 delegati su 400 (rapporti da congressi comunisti …) per una segreteria unitaria rappresentativa di tutte e 4 le candidature concorrenti ? (per il 400° delegato vedere: http://www.adesso-roma3.it/pd-roma-tutti-anche-i-renziani-acclamano-cosentino-perche-noi-no )

Il commissariamento non è stata una meteora, ma la conseguenza naturale di una degradata e degradante modalità PD romana (ma non solo …) del “Fare Politica” che negli anni ha di fatto consolidato (senza favorire lo sviluppo di sani anti-corpi…anzi reprimendoli) una degenerazione politico-organizzativa, che si è via via tradotta in sezioni roccaforti e circoli fantasma, diffusi tesseramenti fittizi e consenso controllato dalle dinamiche correntizie, scelte politiche poco incisive e accordi di potere non trasparenti… , diffusamente compromessa con fenomeni critici sul piano della moralità e della legalità, così mortificando il vero valore del rapporto tra il Partito Democratico romano e la Comunità del Territorio, compromettendo la reputazione del brand politico e conseguentemente favorendo l’affermarsi vincente di una cultura politica che oggi è facile definire “populista”, ma che invece è figlia di questi errori.

Oggi, Roma, anche alla luce delle mediocri capacità dimostrate sul campo da chi la governa, ha bisogno di costruire un vero riscatto democratico, civico e culturale che passi per strumenti concreti e azioni coerenti, ma anche sostenibili, credibili, attrattive, includenti e contendibili, tutt’altro che auto-referenziali.

Non serve a nulla mescolare il mazzo e ridistribuire le carte, soprattutto se le carte sono sempre le stesse.

A 18 giorni dal congresso avere una sola candidatura in campo non è un bel segnale di vitalità politica. In tanti, in troppi stanno ancora ad aspettare piuttosto che mettersi in gioco … ma aspettare cosa ? … forse l’indicazione di un commissario da eleggere ?

Sarà il Partito Democratico romano in grado di mettersi in discussione fino in fondo al punto di poter rappresentare il cambiamento necessario a Roma ?

Noi lo auspichiamo.

L’iniziativa fortemente innovativa e coraggiosa di oggi vuole offrire uno strumento di Metodo in questa nuova direzione.

Buona Politica !

Carlo d’Aloisio Mayo

Open Pd ! Open Candidati !! … per Innovare il Partito Democratico di Roma !

Il Congresso per eleggere il nuovo Segretario del PD di Roma si terrà domenica 25 giugno.
Questa elezione è un passaggio fondamentale per far ripartire un confronto serio ed un’occasione unica per far emergere una classe politica che archivi in modo definitivo gli anni del declino del PD romano, dopo l’impegnativo lavoro svolto negli anni del commissariamento. Anche per questo, insieme ad un gruppo di amici, iscritti e non iscritti, abbiamo organizzato l’iniziativa #unoraperlatuacittà.

L’iniziativa è rivolta a tutti coloro che hanno intenzione di (i) candidarsi alla carica di Segretario del PD di Roma, (ii) proporsi quale componente della segreteria, (iii) proporsi per animare o coordinare i forum o le commissioni tematiche.
La nostra è anche una iniziativa-appello ai non iscritti al PD che hanno animato le primarie del 30 aprile scorso, ai simpatizzanti, ai semplici curiosi, a tutti coloro che sono abituati a vivere la politica per un giorno, il giorno delle primarie o il giorno delle elezioni e che invece dovrebbero interessarsene nei momenti chiave, quando le decisioni si formano. Per questo la tua partecipazione è importante ORA ! Per questo basta dedicare un’ora per capire cosa farà la tua città. E anche per questo che sosterremo chi avrà la maggiore carica innovativa e colui che presenterà la squadra più credibile, la più competente, la più efficace per proporsi ad un prossimo governo di Roma.

La partecipazione all’iniziativa è libera e gratuita. Ti saremmo grati se potessi iscriverti usando l’apposito form che troverai cliccando nel link sopra indicato. Qualora volessi far aderire un’Associazione o un Ente senza scopo di lucro, ti prego di segnalarlo e se riterrai potremmo inserire il tuo logo tra i Promotori dell’iniziativa.

Apriamo il PD a Roma è ora di giocarsela !
Crediamo che il prossimo Segretario del PD Roma – così come accaduto a livello nazionale – debba necessariamente emergere da un confronto aperto tramite il quale si possano conoscere e comprendere programmi, idee, visioni, competenze, conoscenza dei territori, militanza e passione per la comunità, ma anche doti comunicative e gruppo di lavoro.
Chiameremo sul palco dello Spazio Eventi Rome Life Hotel tutti coloro che ci contatteranno o che si iscriveranno usando le finestre di questo sito.
1. Sezione Candidati Segretario per chi vuole mettersi alla guida del PD Roma assumendosi la responsabilità della riorganizzazione del Partito, della proposta e dell’opposizione politica.
2. Sezione Candidati Segretario Municipale per chi vuole assumere un ruolo di coordinamento del proprio Municipio. Ruolo questo che consentirà di nominare i Segretari di Circolo e per questo richiede particolare equilibrio e conoscenza delle esigenze del territorio.
3. Sezione Candidati a partecipare alla Segreteria, ai forum o alle commissioni tematiche per chi vuole farsi conoscere dai candidati Segretario. Ruolo che come noto non è elettivo ma viene deciso per cooptazione dal Segretario della Federazione.

PROMOTORI

L’Associazione Capitale Roma è un’Associazione culturale che si propone di innescare un dibattito sul metodo di formazione del consenso e su alcuni temi rilevanti per la nostra città e per il nostro Paese con l’apporto di competenze ed esperienze diverse. L’Associazione Capitale Roma non si ispira ad alcun partito ma intende fornire un’azione di sostegno e un luogo di confronto al dibattito interno al Partito Democratico agendo in modo libero, indipendente ed autofinanziato. Le opinioni e le posizioni di ciascun associato non possono essere ricondotte a quelle dell’associazione.

L’Associazione A Roma Si Cambia è costituita da cittadini, iscritti e non iscritti a partiti politici, che hanno una visione della politica da civil servant. L’Associazione intende incidere sia sul livello locale, sia sul livello nazionale e internazionale partendo da diverse culture e dalle competenze necessarie per l’innovazione, da una visione di cambiamento della società, del lavoro, dell’economia e dell’ambiente.  L’Associazione agisce con proposte concrete e realizzabili, potendo contare al suo interno su elevate professionalità con spiccate capacità progettuali.

ADERISCE

Associazione politico-culturale. Metodo + Idee + Persone per Innovare la Politica … e richiamarla alla sua missione: essere lo STRUMENTO attraverso il quale i Cittadini DECIDONO del proprio FUTURO” !

“MobiliTiAmoRoma” ! Referendum per mettere a gara il Servizio del Trasporto Pubblico

A Roma il trasporto pubblico locale non funziona !

Dal 2006 al 2015 l’offerta complessiva di trasporto pubblico locale è diminuita di 13 milioni di vetture-km, l’offerta di bus elettrici è stata ridotta dell’80% e l’offerta tranviaria è calata del 30%.

La programmazione del trasporto di superficie non è stata mai rispettata e quella del trasporto metropolitano quasi mai.

C’è carenza di mezzi, l’età media del parco bus è ormai pari a 10 anni e quella dei tram è pari a 32 anni, mentre la mancata manutenzione delle metropolitane provoca continui ritardi e guasti.

La percezione della qualità del servizio da parte dei romani va costantemente e vertiginosamente peggiorando.

L’ATAC è stata usata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare per ottenere voti.

Il risultato è un’azienda fallita che non offre al cittadino un servizio efficiente, che perde centinaia di milioni di euro l’anno, che ha accumulato un deficit di 1,1 miliardi di euro, totalizzando più della metà delle perdite del settore a livello nazionale, e che quindi non riesce a investire in mezzi nuovi.

Il vero problema non è l’evasione sui biglietti, che anche se eliminata consentirebbe un recupero di appena 80 milioni, ma il conflitto di interessi tra il controllore (Roma Capitale) ed il controllato (ATAC, di proprietà esclusiva di Roma Capitale).

Per invertire la rotta occorre mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza.

Le gare stimolano le imprese, pubbliche o private che siano, a comportarsi in modo virtuoso, e l’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme più moderne e innovative di trasporto.

Roma Capitale è ferma, così come il Paese, e ha bisogno di attrarre nuove realtà imprenditoriali che possano investire: contro i monopoli (sia pubblici che privati), ma anche contro le privatizzazioni agli amici degli amici: se non liberalizziamo ora il servizio la svendita di ATAC sarà l’unica “soluzione” che, nei prossimi anni, proporranno alla città.

Per aprire il dibattito pubblico e far decidere i Cittadini …
… servono 30.000 firme entro luglio …

Firma e Sostieni il Referendum !

La Democrazia la si pratica. Sempre.

La Democrazia la si pratica. Sempre.

Domenica 30 è un occasione per Tutti !

La Democrazia è uno dei Beni Comuni più preziosi che la storia abbia conquistato per l’umanità, per il presente di ciascuno di Noi e per il Futuro di Tutti.

La Democrazia è garanzia di pluralismo delle idee, del confronto, delle scelte, del rispetto delle diversità e dei ruoli di chi vince e di chi perde.

Se correttamente praticata è l’unico vero metodo paritario attraverso il quale si possono contendere e bilanciare i pesi di ogni Potere; stimolarlo a far bene, controllarlo, giudicarlo, cambiarlo, …

In Italia, in questi decenni, invece, è stata mal praticata e spesso manipolata da Chi aveva le maggiori responsabilità nel doverne garantire il rispetto e l’applicazione: Eletti e Rappresentanti di Partiti e Sindacati e Chi li ha governati ai diversi livelli, hanno diffusamente e corresponsabilmente voluto intendere la Democrazia soprattutto come un Mezzo (proprio) e non anche come un Fine (comune). La Democrazia è stata quindi strumentalizzata per altri obiettivi, quelli della continuità del Potere consolidato (piccolo o grande che fosse).

Ma molti Cittadini si sono troppo spesso adeguati a questa condizione per trarne il proprio vantaggio “particolare”; in troppi, magari al tempo stesso criticandone – genericamente quanto sterilmente – gli effetti negativi sulla società, hanno sistematicamente concorso a confermarne il potere insediato o – producendo lo stesso effetto – astenendosi dall’assumersi responsabilità per scelte realmente alternative.

I danni prodotti, oltre che materiali, sono soprattutto culturali. Si è dispersa e disorientata la fiducia verso le istituzioni e verso gli strumenti partecipativi, appunto democratici, predisposti per garantirne la migliore efficienza.

La stessa Costituzione del 1948 è a tutt’oggi rimasta incompiuta nell’adeguata applicazione normativa di quanto prefigurato agli articoli 18, 39 e 49: la corretta regolamentazione democratica delle forme associative, dei Sindacati, dei Partiti.

Partiti e Sindacati sono previsti dalla Costituzione. Non vanno aboliti (come qualcuno auspica). Vanno Riformati per garantire processi democratici interni, trasparenza gestionale ed innovarne dinamicamente la capacità di relazione e rappresentanza sociale.

Oggi ne paghiamo in pieno il prezzo.

Una miriade di partiti e partitini, la gran parte autogovernati da piccole elite che succedono a loro stesse: idem per i Sindacati (ed Associazioni di Categoria), sempre più arroccati sui propri privilegi acquisiti, quanto autoreferenziali nella rappresentanza corporativa piuttosto che sociale.

E dall’altra, l’affermarsi di movimenti cosi detti populisti, tecnicamente se non anche ideologicamente ben poco democratici, che speculano sul “problema civico” per raccogliere facile consenso, spesso evocando soluzioni autarchiche e autoritarie, ma testimoniando sostanziale inadeguatezza nel proporre e praticare modelli realmente alternativi, credibili e condivisibili.

Nel 2007 la fondazione del “Partito Democratico” – facendo proprio il più bel brand mondiale per un “partito” – rappresentò però una genesi “storta”; si ispirava all’idea di voler far incontrare due Culture popolari, ma di fatto incarnava l’esigenza di far convergere le logiche di due storie di Potere consociativo.

Lo Statuto (in buona parte ancora oggi non attuato) ispirandosi ai modello americano – conteneva però  il “Tallone d’Achille” per quel Gruppo Dirigente che pensava di poterne perpetrare linearmente la gestione secondo le vecchie logiche dei “caminetti”: il valore praticabile del “consenso libero e contendibile” proprio dello strumento delle Primarie “Aperte”, di fatto antidoto di quel “consenso controllato e consolidato” sul quale pensavano di reiterare il loro infinito protagonismo politico.

Su questa opzione, buona parte di quella classe dirigente del Pd “storto” non aveva fatto bene i propri conti, tant’è che una volta “perso il controllo”, anziché rispettare il valore plurale della Comunità in molti hanno “incoerentemente” con i principi affermati preferito trarre le conseguenze di uscirne.

Oggi le Primarie del Partito Democratico rappresentano di fatto l’unico strumento attivo sullo scenario politico nazionale, aperto alla partecipazione di tutti, anche e soprattutto dei non iscritti, quindi della gene comune. E questo è un Valore prezioso da sviluppare per far tornare a crescere la Voglia di bella Politica tra i Cittadini Liberi da interessi precostituiti e pregiudiziali ideologiche …

… e come cantava Giorgio Gaber:

LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE

Le Primarie del Partito Democratico sono oggi un esempio unico e concreto di “Democrazia” aperta, un modello da sviluppare ed evolvere… anche per costruire il “Vero Partito Democratico” !

Se sei un Democratico, qualsiasi sia la Tua Idea, Domenica 30 Aprile ti invito a partecipare !


per Aspera … ad Astra !

Carlo d’Aloisio Mayo

#primariePd