Saggezza di incontro pro-Renzi di Comitati ed Associazioni Romane e Laziali
“Costruiamo la bella politica” – Adesso! a Roma e nel Lazio.
L’incontro dei Comitati, delle Associazioni e dei Cittadini che condividono il “Grande Progetto” di cambiamento del Paese di Matteo Renzi
Carlo d’Aloisio (Mayo) – anche in rappresentanza di Adesso! Roma 3 – è stato, insieme ad Agatino Grillo e Gianni Sabato, tra i promotori dell’incontro romano, al termine del quale ha commentato:
… chi ha partecipato alla bella, aperta e produttiva iniziativa a Roma di questa mattina – una delle rare per “diversità d’impostazione e ricchezza di contenuti” degli ultimi mesi almeno nell’ambito del Pd romano – in cui si è parlato ed ascoltato di politica … volando ben al di là delle mediocri logiche di appartenenza congressuale … e raccontando – anche per condividerli – progetti e strumenti politici trasversali e concreti in attivazione sui territori … sono certo possa anche testimoniare come alcune preoccupazioni di “confusione” della vigilia – almeno certamente quelle di chi in buona fede le aveva manifestate – fossero ingiustificate e sproporzionate … nel caso, francamente spiace solo per chi (magari per plateali suoi problemi di “valutazione”, a mio avviso da “vecchia politica”) possa aver avuto interesse a sollecitare questi pregiudizi e la relativa confusione …
… siamo infatti convinti che dare “bellezza e valore alla politica” nei fatti e non tanto solo a parole (magari strumentalmente anche in nome di Renzi) sia la vera cartina di tornasole che possa fare la differenza per rinnovare il Pd e il Paese … … dobbiamo far “vivere la politica“, attivando diffusamente strumenti di ascolto, di conoscenza, di consenso, di trasparenza e di condivisione per far crescere la vera partecipazione che vuol dire consapevolezza di appartenere ad una Comunità …
… dobbiamo rivolgerci non solo agli iscritti o agli elettori già motivati, ma a tutti i Cittadini e partendo dai Territori … … solo così possiamo indebolire le logiche conservatrici del potere delle “lobby” e delle “correnti”, che con esso si alimentano e si rinnovano consociativamente nel controllo della “cosa pubblica” … e per farlo occorre avere il coraggio e la determinazione di praticare nella visione e nel metodo l’essere … DEMOCRATICIe LIBERI !
Il documento conclusivo elaborato dalle associazioni presenti alla conferenza organizzativa nazionale svoltasi nel weekend appena concluso a Bologna. Sancisce l’avvio del progetto #GrandeAtene.
Proveniamo da realtà molto diverse, uniche e originali.
Ci siamo trovati a Bologna per costruire il progetto che oggi abbiamo chiamato Grande Atene.
Abbiamo pensato e riflettuto molto tra di noi e con i nostri associati, abbiamo vissuto due anni intensi, pieni di entusiasmo e passione.
Abbiamo ascoltato discorsi della sconfitta e della vittoria, ci siamo impegnati innanzitutto per il nostro Paese, per un Paese che vive la crisi più intensa e drammatica della sua Storia Repubblicana.
Oggi il migliore tra tutti noi è Presidente del Consiglio, il suo compito è quello di dare corpo alla speranza che in questi anni ha saputo trasmettere.
Un percorso di riforme, a partire da quella elettorale e del Senato, e di interventi che, siamo certi, non solo porteranno l’Italia fuori dalla secca, male imprimeranno un cambio di passo e la metteranno tra i paesi guida dei futuri Stati Uniti d’Europa.
Abbiamo imparato a conoscerci tra appuntamenti sparsi per l’Italia e campagne elettorali.
Abbiamo deciso di incontrarci a Bologna, la città dell’Ulivo, per intraprendere un percorso di ascolto, confronto e coordinamento che ci permetta di crescere e maturare.
Il Partito Democratico è la nostra agorà, ed è lo strumento che permetterà al nostro impegno di diventare azione.
Ci impegniamo a continuare ad interpretare quel ruolo innovativo di collante con la società civile che abbiamo esercitato in questi anni.
A traghettare in questo partito trasparenza, aria fresca e forze che ancora non vi si riconoscono.
Quel Partito Democratico, degli elettori e degli iscritti come recita il proprio Statuto, che vogliamo molto più aperto, a cui abbiamo deciso in tanti di aderire e in cui, dopo la conclusione del percorso congressuale, molti di noi oggi sono impegnati come attivisti, militanti e dirigenti.
Quel Partito Democratico che sia espressione di una sinistra forte e capace di rappresentare finalmente uno dei due attori principali di un sistema politico bipolare che si fondi sull’alternanza di governo.
Abbiamo deciso di mettere a disposizione gli uni degli altri le nostre narrazioni personali affinché nessuno di noi rimanga indietro nel proprio percorso di partecipazione e militanza politica.
Oggi a Bologna ci impegniamo a proseguire nel nostro Progetto che abbiamo provato a definire secondo alcune direttrici di riferimento: – Coordinamento/Organizzazione – Formazione/Sostegno – Amministrazione/Militanza – Ascolto/Partecipazione – Sussidiarietà/Primarie
Ci impegniamo a realizzare eventi e incontri sui diversi territori che permettano a noi e ai nostri associati di crescere e di specializzare le nostre competenze, consapevoli che il merito non può essere una semplice richiesta se prima non è una nostra ricerca continua.
L’entusiasmo è la precondizione, l’impegno e l’associazionismo il nostro metodo, la competenza il nostro servizio.
Continueremo a fare rete, senza cadere nella retorica della corrente.
A questa parola preferiamo l’aggettivo“coerente” che proveremo ad abbinare ad ogni nostro comportamento politico.
Sappiamo usare i social network e continueremo ad usarli, specializzandoci ulteriormente e sviluppando i luoghi di confronto e di dibattito che già abbiamo messo in campo in questi anni.
Ci sentiamo pienamente inseriti nella PD Community e vogliamo dare il nostro contributo alla sua crescita e al suo successo.
Abbiamo descritto il nostro impegno.
Siamo democratici, siamo democratici liberi.
Conferenza organizzativa nazionale di coordinamento delle associazioni Adesso! e dei comitati pro-Renzi
Novanta partecipanti appartenenti a 43 associazioni distribuite in 30 provincie e 12 regioni d’Italia. Saranno tutti riuniti a Bologna il prossimo weekend, sabato 15 e domenica 16 marzo, presso l’NH Villanova Hotel, dove inizieranno il cammino “Verso una Grande Atene”.
Si tratta di una conferenza organizzativa “che mira a rispondere a una richiesta di movimento e cambiamento che continua ad esserci dentro e fuori il Pd anche ora che Matteo Renzi è diventato presidente del consiglio” – spiega Davide Ricca, che a metà gennaio lanciò la suggestione di questo incontro da ateniesi.it, il blog dell’associazione Adesso! Torino della quale è coordinatore. “Quella richiesta adesso ha bisogno di nuove forme di espressione e partecipazione, ed è per questo che ci troveremo a Bologna, per capire cosa possiamo fare tutti insieme e come possiamo farlo, con quali strumenti. L’obiettivo – continua l”ateniese” Ricca – è essere coordinati a livello nazionale, cosa che finora è mancata, pur mantenendo ciascuno la propria autonomia sui territori di appartenenza. Così non disperderemo, anzi rafforzeremo, il capitale umano di passione e di competenza che abbiamo scoperto nel Paese a partire dalle primarie del 2012”.
“Verso una Grande Atene”, completamente autofinanziata dai partecipanti, inizierà con una sessione plenaria, che verrà poi suddivisa in tre tavoli di lavoro tematici, uno per i coordinatori delle associazioni, uno per la comunicazione e i social e l’altro per l’organizzazione di eventi. “In questo modo – conclude il coordinatore degli Ateniesi – risponderemo anche al dibattito sul futuro delle associazioni “Adesso!” che si è acceso dopo l’elezione di Matteo Renzi come segretario del Pd: noi non ci fermiamo, anzi rilanciamo e continueremo ad animare con entusiasmo e competenza la vita politica di questo Paese”.
Un Casting delle Idee alla ricerca dell’Idea Capitale.
Un modello per sperimentare nuove forme di “consensus building” tra i Territori di Roma Capitale, usando strumenti virali come le Apps e un Palco dal quale presentare la propria Idea-Progetto in 10 minuti per:
– includerele persone tra territori e professioni
– liberarele energie innovative
– innovarenel metodo di ricerca del consenso
– rischiare di vincere
Le Idee si realizzano con il Consenso, non con le Relazioni.
In un Paese in cui abbiamo cercato troppo gli “amici” e troppo poco il consenso, ognuno di noi pensa che la propria idea sia la migliore… per sé e per gli altri.
Capitale Roma vi dà la possibilità di provarlo, se ci credete !
Capitale Roma è infatti alla ricerca dell’Idea Capitale.
L’idea che otterrà il maggior consenso sarà realizzata con il supporto di tutta Capitale Roma. Invia la tua idea entro il 15 Marzo 2014 per partecipare !
… coraggiosa bandiera renziana della “prima ora” nel III (ex IV) Municipio di Roma (… ora pare sia una colpa …)
… entusiastica fondatrice del Pd (… anche questa …)
… segretaria del Circolo Castel Giubileo, (… l’unico Circolo che ha anche chiuso per denunciare l’indifferenza e l’inadeguatezza del sistema di garanzia del Pd sui Circoli “fantasma” che invece vengono riaperti ad hoc ad ogni occasione elettorale per moltiplicare potere …)
… rappresentante dell’UNICO territorio romano dove – grazie al suo credibile lavoro politico – alle Primarie 2012 Matteo Renzi ha vinto su Bersani con oltre il 60% !
E le Primarie Aperte il nostro “Cavallo di Troia”.
Ieri sera al Circolo Trastevere abbiamo partecipato ad una vera rara riunione politico-organizzativa “orizzontale”, promossa dal comitato “fare il cambiamento” ed alla quale erano presenti i rappresentanti di numerosi comitati Renzi romani, alcuni sorti già per le Primarie 2012, altri costituitisi in questi giorni.
Duole sottolinearlo, ma del difetto metodologico della “brutta politica” e del “Pd storto” di questi anni, fino a ieri sera sembrava non esimersi neanche l’area “renziana” romana.
Soprattutto in queste ultime settimane veramente tante potevano e dovevano essere le occasioni per incontrarci, creare ascolto, fare rete partecipata e condivisa, strumenti realmente necessari e coerenti con il progetto “Open Pd” di Matteo per cambiare verso alla politica, dandogli nuova forza e credibilità motivante ed aggregante.
Abbiamo invece assistito a candidature calate dall’alto (nemmeno troppo), all’imposizione di alleanze inquietanti e controproducenti, a strategie territoriali di dubbia linearità e opportunità, a convocazioni, sconvocazioni e sovra-convocazioni su auto-convocazioni che hanno, volenti o nolenti, mortificato e represso il desiderio montante di voler “fare bella politica” che la sfida di Matteo suscita e appassiona.
“Voglia” che è ora invece indispensabile per rigenerare entusiasmo e passione, la vera linfa per un’aggregante progressiva partecipazione verso l’8 dicembre.
“Voglia” che non la si può coattare con le logore logiche delle “chimere”, del buttare il cuore (e la testa) oltre l’ostacolo non preoccupandosi di come saltarlo, ma che la si alimenta continuando a percorrere la strada della credibilità, che oggi vuol dire “cambiare gli attori” e selezionare una nuova classe politica che serva – per merito e competenza – a formare la squadra di qualità a sostegno di Matteo, in grado di dare davvero il via all’ambizioso progetto del “cambiare verso” alle tante cose sbagliate della nostra società.
E’ questo il punto “tutto politico”. Viviamo un’era disastrosa sul piano sociale ed economico proprio perché figlia della “cultura dei compromessi consociativi”, sistematicamente finalizzata a svendere l’interesse del “bene comune”per mediare la salvaguardia, spesso ingiustificata, dei privilegi di pochi.
E questo Matteo lo sa bene e lo dice chiaramente. Ma non tutti quelli che lo rappresentano a vario titolo lo praticano, non capiamo se per malizia, per riflesso culturale condizionato o per limiti di coraggio e volontà.
Ieri sera per noi è emerso chiaro. Ascoltando le tante diverse voci di chi – anche non avvezzo al “mestiere politico” – ha testimoniato con passione ed entusiasmo il suo impegno ad investire in questa sfida risorse intellettuali e di tempo della propria vita, sottraendole agli affetti ed agli impegni lavorativi e familiari.
E’ questa la vera ricchezza del progetto di cambiamento. E’ la capacità potenziale di questa energia di continuare a contaminarsi, ad attrarre, a moltiplicarsi, facendo emergere le eccellenze in termini di idee e di persone.
E’ il “Metodo” !
E il metodo deve iniziare a fare la differenza e la sostanza anche in politica.
Ieri sera abbiamo avuto ben chiaro che questa energia è dentro di noi e che ognuno di noi ha voglia di liberarla, ma che sentiamo fortissimo l’imbarazzo della responsabilità del percorso che da antagonisti ci sta portando alla possibilità di svolgere il ruolo più responsabile dei protagonisti.
Ruolo che ci costringe, ora, soprattutto a misurarci frontalmente con quelle componenti della “vecchia e brutta politica” che per la loro consolidata abilità si disarticolano nel tentare ogni strada per la tutela ed il riposizionamento del loro “potere”.
Ieri sera abbiamo compreso che il nostro problema non è trattare con queste dinamiche per rosicchiare qualche voto (o posto) in più. Questo approccio, magari anche onesto intellettualmente ma perdente in partenza, poteva appartenere alla tradizionali logiche di minoranza all’interno di un sistema dominante forte e consolidato. Non può appartenere a questa, forse ultima speranza per molti, decisiva sfida.
Ora in ballo è ben altro !
Lo strumento delle Primarieaperte è l’unico vero “Cavallo di Troia” che abbiamo per poter – una volta per tutte – liberare tutto ciò !
Se nel “cavallo” salgono anche i Troiani è evidente che non entreremo mai vivi a Troia, né Noi né Matteo.
Per completare la metafora, la Lista per l’Assemblea Nazionale è la squadra che deve entrare nel “Cavallo”.
Non è quindi una disputa su qualche trespolo in più o in meno, o per posizionare qualche bella bandierina “indipendente” o almeno rivendicare di averlo tentato, magari in un incomparabile sfida strategica finalizzata all’annacquamento dei “poteri forti”.
E’ in ballo l’avvio credibile di un radicale progetto di rinnovamento del sistema, che necessità dello sradicamento delle ragioni di questi “poteri”. E la Democrazia delle primarie ne è lo strumento.
Per farlo, per essere credibili testimoni ed apostoli(laici) di questo progetto occorre avere chiaro che ogni compromesso più o meno tattico ne indebolisce la percorribilità, fino probabilmente a renderlo sterile.
Ieri sera è stato bello parlare anche di quello che vorremmo fare a partire dal 9 dicembre. Ma per arrivare al 9 dicembre Matteo – e Noi con Lui – dobbiamo PRIMA vincere l’8 dicembre, non solo numericamente (che con qualche mezzuccio e accordo non sarebbe difficile raggiungere) ma VINCERE POLITICAMENTE al 100% !
E quindi convincere. L’anno scorso Matteo convinse oltre un milione di persone avendo dalla sua appena il 2% del partito organizzato e rappresentato. Oggi ha raccolto il 47% dei consensi tra gli iscritti.
Ammesso e non concesso che “loro” possano essere stati “utili” a raggiungere questo risultato e che “loro” lo abbiano fatto per un rinnovato spirito politico e non per “altro”, ben venga un Metodo concriteri condivisi (senza deroghe) per la selezione delle candidature a sostengo di Matteo Renzi nelle Liste per l’Assemblea Nazionale del Pd, per dare forza e credibilità al progetto di rinnovamento della politica e del “Partito Democratico”.
Chi si adeguerà sarà il benvenuto.
Non è una questione di “nomi”, ma di cosa ognuno rappresenta.
A Roma ci sono stati accordi territoriali con l’imposizione di nomi e metodi che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana col risultato che i risultati per Renzi nella Capitale sono insoddisfacenti
Agatino Grillo: Ciao Silvia, ti vuoi presentare?
Silvia Di Stefano: Mi chiamo Silvia Di Stefano, sono stata fra le fondatrici del Partito Democratico e da allora sono coordinatrice del circolo Pd Castel Giubileo Settebagni di Roma oggi facente parte del III Municipio della Capitale. Mi sono avvicinata alla politica per cercare di fare del bene al mio quartieree sono stata eletta nel 2006-2008 con la lista civica per Veltroni come indipendente. Ho sostenuto Matteo Renzi alle scorse primarie per cambiare il Partito Democratico e il centrosinistra.
Agatino Grillo: Silvia e il Pd: come nasce tutto?
Silvia Di Stefano: Entro nel Partito Democratico nel momento della sua fondazione con Walter Veltroni.Insieme con tante persone del mio territorio decidiamo di costruire un circolo, perché crediamo nella forza dello stare assieme per il raggiungimento del bene comune. In questi anni ho condiviso insieme ad alcune persone perbene un cammino nel Partito Democratico, per cercare di rinnovarlo ed innovarlo dall’interno, non riuscendo tuttavia a scardinare le logiche delle correnti e delle appartenenze, che Matteo Renzi dichiara di voler finalmente combattere.
Agatino Grillo: Silvia e Matteo Renzi: dicci tutto?
Silvia Di Stefano: Ho sostenuto Matteo fin dal primo giorno. Il circolo di Castel Giubileo Settebagni è stato l’unico circolo che ha dato la maggioranza dei consensi a Renzi nelle primarie del 2012, organizzando la copertura dei gazebo sul territorio del III municipio. In quell’occasione abbiamo avuto tutto l’apparato del partito a sostegno di Bersani. Molti di quelli, oggi dicono di sostenere Renzi, ma lo fanno perché oggi Matteo è sufficientemente forte per poter vincere anche senza il loro apporto. Quando Renzi venne a Roma ho cercato di trascinare a quell’incontro quelle persone che credo possano fare il bene del nostro territorio. Ho sempre riservato molta attenzione alle parole di Renzi, non condividendo anche qualche tono eccessivo sulla “rottamazione”, parola che ha spaventato molte persone. Tuttavia mi auguro che oggi che non la usa più come un tempo, applichi comunque criteri oggettivi ed innovativi per la scelta della sua squadra nei territori. La sua vera vittoria Matteo dovrà conquistarla con la composizione delle liste nazionali a suo sostegno l’8 dicembre, dimostrando quale classe politica vorrà al suo fianco.
Agatino Grillo: Hai denunciato l’inquinamento politico nel movimento per Matteo Renzi a Roma, spiegaci meglio …
Silvia Di Stefano: Mi rendo conto che Matteo non ha il tempo per poter osservare in tutto il Paese quello che succede sui territori e per questo ho ritenuto prioritario raccontare quello che ho visto. A Roma ci sono stati accordi territoriali che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana , e che sono stati confermati dai risultati che hanno portato ad avere Cosentino segretario e Giuntella presidente. Aldilà delle persone, c’è stata l’imposizione di nomi e metodi lontani anni luci dal cambiamento e da ciò che Matteo Renzi vuole rappresentare. La conferma mi pare sia nel risultato negativo avuto a Roma, ampiamente al di sotto della media nazionale.
Agatino Grillo: Ti accusano di indebolire Matteo Renzi con le tue denunce così come accusarono De Sicaper ladri di biciclette … Cosa rispondi?
Silvia Di Stefano: Il metodo lo conosco bene, è lo stesso utilizzato per far fuori Veltroni e chi ha creduto nel PD come “altro” da Margherita e DS messi insieme. Le nostre denunce servono a tutelare il partito democratico e Matteo Renzi. Chi sottrae tempo e risorse alla propria vita per dedicarle al bene collettivo senza un tornaconto personale non dovrebbe aver bisogno di giustificare le propria azioni. Consentire ai circoli finti di votare, ai signori delle tessere di contare, rappresenta la morte del partito democratico che ho contribuito a fondare, quando alcuni di questi signori magari erano pure in un altro partito politico.
Silvia Di Stefano: Dopo anni di lavoro nel territorio, sfoghi accorati da parte dei cittadini per gli errori clamorosi commessi dalla dirigenza nazionale del Pd, battaglie contro i potenti sostenute in solitudine e senza l’avallo del partito romano, abbiamo deciso di non accettare più questa sciatteria e questo pressappochismo di un partito che non è in grado di far rispettare nemmeno le regole che si è dato. O il partito diventa quello che si promette in televisione e sui giornali oppure per noi non è più sostenibile metterci la faccia sul territorio.
Agatino Grillo: Uscirai dal Pd?
Silvia Di Stefano: Io rimango nel Pd certo!….e spero che anche il PD di Renzi non esca dal PD….mantenendosi fedele ai suoi principi fondatori.
Agatino Grillo: Un’ultima domanda. Davvero non sei su FaceBook?
Silvia Di Stefano: Il tempo che dedico alla politica è fatto di persone ed azioni. Credo sia una questione di ampiezza della propria azione politica: Facebook è ottimo strumento per raggiungere tante persone col proprio pensiero, ma mi pare che ci siano delle degenerazioni preoccupanti, in particolare relativamente a giudizi superficiali e discussioni “tra pochi” che facilmente diventano teorie politiche. Mi piacerebbe che queste piazze virtuali diventassero reali, con persone che si confrontano e crescono insieme, facendo esercizio di democrazia, sono sicura che tanti “teorici” della politica e dell’azione sui territori, avrebbero parecchie difficoltà se anzichè fare un post su Facebook, dovessero spiegare personalmente ai cittadini il perchè delle loro decisioni e prese di posizione.
… vale veramente raccontare come sia andata questa sera al Circolo Nuovo Salario nel III Municipio, uno dei circoli realmente democratici di Roma e storicamente ben orientato su Bersani & Co. … (così come anche relazionato ai nostri Lorenza, Marco e Luciano … ma anche a Matteo) …
… già da giovedì come Comitato Renzi del III Municipio avevamo indicato in Silvia Di Stefano la persona storicamente più accreditata nel territorio per presentare credibilmente la mozione di Matteo …
… purtroppo, invece, alle 14,55 di oggi (poco più di un’ora prima dell’inizio) ci è arrivato l’inspiegabile diniego dal Comitato Centrale con l’indicazione che a presentare la mozione sarebbe venuto tal Sig. Romolo Moriconi (persona a sua volta indicata dal Consigliere Fabrizio Panecaldo) …
… ed invece dopo aver vanamente atteso, esaurite tutte le altre presentazioni, il garante ha dovuto prendere atto e verbalizzare l’assenza del Sig. Moriconi (che non si è proprio presentato neanche dopo !) ….
… è quindi poi intervenuto Alessandro Danè di Adesso!Roma 3 per sostenere con passione ed entusiasmo la mozione Renzi …
… abbiamo poi con trasparenza ed efficacemente spiegato quello che è accaduto e sta accadendo a Romaintorno al nome di Matteo… raccontato della riunione imbarazzante di giovedì sera in Via dei Cerchi … quello che abbiamo fatto in queste settimane sui Circoli “fantasma” e sugli accordi impresentabili … e quello che faremo nei prossimi giorni per rivendicare, almeno nel territorio, la qualità del progetto in cui crediamo di “cambiare verso” alla politica e al Pd … e garantire la credibilità del nome di Matteoin vista delle primarie dell 8 dicembre …
… il risultato straordinario ha sconvolto persino la segretaria cuperliana del circolo: votanti 98 – Renzi 64 – Cuperlo 24 – Civati 6 – bianche e nulle 4 … con 1 delegato per Cuperlo e 2 delegati per Matteo !!!
… ci pare una bella testimonianza di come il coraggio della veritá, l’affidabilità e la credibilità politica di chi vive e lavora nel territorio da anni … possa pagare e meritare ben più dei compromessi con i protagonisti della “vecchia politica” che Matteo vuole rottamare e noi con lui !
Quello che è diffusamente accaduto nei congressi locali e poi solo parzialmente apparso sui media è deprimente e disorientante per le persone che in buona fede e con tanta entusiastica volontà e non scontato coraggio sono impegnate nel progetto di vero rinnovamento del partito. Come temiamo possa essere poco incoraggiante, purtroppo, anche per i tanti che ci guardano in vista delle prossime primarie.
Avere vissuto in prima persona l’esperienza di questi congressi provinciali – per quanto ci riguarda la gran parte penosamente liturgici e scontati – deve divenire occasione di doverosa testimonianzaattiva al fine di favorire urgenti prese di responsabilitàe conseguenti scelteben diverse nel metodo, quali passaggi necessari ed inderogabili per la costruzione del nuovo vero “Partito Democratico”.
Bisogna però partire dagli esempi positivi, pochi, ma quelli da imitare. Vivendo a Roma abbiamo potuto assistere al congresso “modello” del Pd Portuense, dove si respirava una vera, rara e preziosa aria democratica, dove si è svolto un dibattito pre-congressuale con la partecipazione di tutti e quattro i candidati alla segreteria romana, dove si sono confrontate e formate delle libere opinioni, dove si sono avvicinati veri nuovi iscritti, dove il risultato del voto non è stato affatto precostituito e scontato !
Risultato diffusamente precostituito e scontato, invece, è quello determinatosi in molti dei Circoli romani nei quali l’ascolto ed il dibattitosono stati ridotti al “minimo sindacale”, per poi “curiosamente” vedere pienamente rispettate dalla maggioranza assoluta dei partecipanti le indicazioni del coordinatore del circolo, figura in alcuni casi rinnovata in una sorta di continuismo dinastico familiare.
In generale, fin qui potremmo parlare solo di modesto conformismo, da una parte di dirigenti locali mediocri e democraticamente impreparati o, peggio, in alcuni casi allergici alla materia e, dall’altra, di comportamenti da consolidate “truppe cammellate”, pronte ad adeguarsi e servire alle scelte strategiche di posizionamento dei loro leader locali.
Duole sottolinearlo, ma ad aver mancato l’esercizio serio ed approfondito dell’occasione democratica sono stati soprattutto molti degli iscritti e dei militanti che, dopo tutto quello che hanno vissuto e contestato in questi ultimi tempi, avrebbero dovuto esercitare il dirittoe quindi praticare il doveredi impegnarsi per mettere in discussione proprio quelle stesse logiche e modalità partecipative che fino ad oggi sono corresponsabili del disastrodi questo Pd “storto”.
Ma tant’è. La corsa è invece prevalentemente apparsa come una squallida cavalcata nelle solite dinamiche correntizie, che in tanti denunciano a parole, ma che poi continuano a praticare. Cosi anche si è assistito al diffuso fenomeno partiticamente catartico della moltiplicazione dei Congressi e quindi dei Delegati.
Nel territorio municipale che ben conosciamo esistono da anni quattro Circoli con sede agibile e costante operatività politica, ma grazie ad una logica “tutelata”, quando si arriva ai momenti elettivi, si scoperchiano le tombe e improvvisamente risorgono gagliardi coordinatori che dai loro cassetti tirano fuori pacchetti di tessere per le quali rivendicano – adeguatamente supportati dai ras di riferimento nel partito – il loro strumentale diritto di “rappresentanza”.
Nel III Municipio di Roma su 4 Circoli si sono svolti 7 Congressi !
Abbiamo assistito ad un congresso “gosth”, nel quale, dopo che come associazione “Adesso!Roma 3” abbiamo sollevato pregiudiziali di invalidità dello stesso, il presidente del consiglio del nostro Municipio, nel coraggiosamente condividere e rilanciare le ragioni del sostanziale imbroglio democratico in atto, è stato aggreditoprima verbalmente e poi fisicamente (facendolo finire in ambulanza all’ospedale per trauma cranico) non da un militante facinoroso, ma nientepopodimeno che dal coordinatore municipale del Pd, ossia da colui che più degli altri dovrebbe garantire terzietà e rispetto delle regole.
Ancora piuttosto solitari, abbiamo chiesto le dimissioniimmediate dal Pd del responsabile di questo atto platealmente incompatibile con l’appartenenza ad un assise democratica; la risposta del protagonista, espressa in termini di tesi difensiva – emblematica della natura del retroterra socio-culturale che anima tutto questo degrado – è stata “non ha testimoni” !
In un altro Congresso “gosth” abbiamo assistito – questa volta impotenti, come da spettatori in un film di Antonio Albanese, basiti tra l’ilarità trattenuta ed il disgusto morale – purtroppo (vogliamo sottolinearlo affinché sia un campanello di allarme) ad una pantomimacabarettistica “neo renziana” di chi sta cercando di “salire sul carro”, non per spingerlo come tanti stanno già iniziando a fare, ma per sedersi sul predellino del cocchiere e poter continuare a condurre le loro tradizionali e ben note “metodiche politiche”, così di fatto squalificando il nome di Matteo Renzitra i Cittadini che vivono nel territorio e che ben conoscono queste “storie”.
Essendo un “presunto” circolo comunque senza sede, il congresso si è addirittura svolto in un altro quartiere e si poteva assistere ad un pellegrinaggio di persone proveniente da ogni parte, anche extra-territoriale, assolutamente disinteressate alla politica, ma che commentavano tra di loro la loro presenza per la “sollecitazione” ricevuta dai promoter del “circolo” i quali, anche davanti a tutti, continuavano disinvoltamente ad esborsare dalle proprie tasche i venti euro per l’iscrizione di turno.
Archiviamo ora questa squalificante fase congressuale locale per dedicarci con certamente maggiore entusiasmo ed ambizione democratica all’obiettivo delle primarie dell’ 8 dicembre; auspicandolo, lavorando a viso aperto per questo, suggeriamo a Matteo, una volta eletto segretario di intraprendere lo scioglimentoed il commissariamentodi tutto questo scempio e di riconvocare– questa volta come democraticamente si deve – i congressi locali, magari insieme a quelli regionali.
Per cambiaredavvero “verso” al Pd ce ne sarà bisogno !
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Nota – luoghi e nomi non sono riportati, anche perché oggetto di segnalazioni, esposti, ricorsi e denunce in corso
I molteplici episodi e le tante denunce di queste settimane hanno confermato che non è affatto facile cambiare il partito da dentro, dal basso, perché l’apparato è troppo forte ed organizzato nella sua ora ancor di più disperata autoconservazione.
Il partito non ha ancora gli anticorpi per difendere la sua mission democratica.
Anche molti che apparentemente vi si oppongono, poi finiscono per comportarsi esattamente come loro, si finisce per fare il gioco delle correnti, della spartizione dei posti, del calcolo delle quote che spettano a ciascuno.
La moltiplicazione delle tessere denunciata in questi giorni, non è sintomo di rinnovata partecipazione, ma la conseguenza di una guerra fra bande, senza esclusione di colpi.
Ma non si deve abbassare la guardia. Non ora.
Affinché si possa immaginare un partito diverso, davvero aperto, dove il diritto di voto non sia più legato ad una tessera da 20 euro gestita dai soliti noti; perché si possa sperare di rottamare le correnti, che esistono proprio grazie al sistema delle tessere; perché si possa immaginare un’organizzazione basata sul merito, e non sull’appartenenza a questo o quel gruppo, serve conquistare gli strumenti che permetteranno di cambiare le regole del gioco.
Ossia, l’Assemblea nazionale, che voteremo l’8 dicembre insieme al Segretario.
Questa è adesso la vera sfida: la composizione delle liste di candidati che saranno eletti all’Assemblea.
Matteo Renzi, entro il 25 novembre, dovrà approvare e firmare quella a suo sostegno.
Il nostro appello è che sia composta in base al merito e soprattutto alla volontà certa di cambiare verso al partito.
E non sia invece l’ennesima spartizione stile manuale Cencelli fra i diversi gruppi che stanno affollando il suo carro, fra gente che difficilmente domani sarà disponibile a smantellare quei sistemi che hanno garantito i loro privilegi fino ad oggi.
Oggi pomeriggio a Roma nel quartiere Vigne Nuove intimidazioneed aggressioneal presidente del Consiglio del 3 MunicipioRiccardo Corbucci da parte del coordinatore municipale del Pd Claudio Maria Ricozzi.
L’aggressione violenta, prima verbale e poi fisica è avvenuta mentre Corbucci tentava di esporre, anche in rappresentava della candidatura Giuntella, le sue argomentazioni nel merito della legittimitàdi un congresso di circolo che è ben noto non esistere né politicamente né organizzativamente nel territorio.
Sulla questione si erano già espressi chiedendone la verbalizzazione i rappresentanti di Adesso!Roma 3Silvia Di Stefano e Carlo D’Aloisio presenti a sostegno della candidatura di Tobia Zevi.
Riccardo Corbucci nel subire l’aggressione fisica veniva preso di petto dal Ricozzi che lo spintonava con la sua corporatura molto robusta, mettendogli entrambe le mani sul volto e facendolo violentemente cadere all’indietro, così sbattendo la nuca.
In conseguenza di ció oltre alla Polizia veniva chiamata un’ambulanza che ha trasportato Riccardo all’Ospedale Pertini dove sono in corso gli accertamenti sanitari.
Oltre al gesto violento, incompatibilecon l’appartenenza ad un vero Partito Democratico ed ancor di più con ruoli di rappresentanza e dirigenza e la cui responsabilità non potrà certamente essere oggetto di ulteriori ipocriti opportunismi o tatticismi, è altrettanto doveroso denunciare l’ignominia di alcuni dei presenti, tra cui consiglieri municipali e dirigenti locali, che – per plateali meschine ragioni di calcolo politico ed interesse personale – minimizzavano o addirittura alteravano quanto accaduto, strumentalizzandolo indegnamente, sia sul piano del rispetto umano che della dignità democratica.
Da chi ne ha il ruolo e la responsabilità ci aspettiamo coraggio e determinazione affinché la credibilitàdel Pd sia ricostruita con fatti e presupposti metodologici e comportamentali ben diversi da quelli accaduti oggi.