Martedì 19 al Nazareno si è riunita la prima Direzione del Nuovo Pd Roma aperta a tutti gli iscritti per discutere sul tema della mobilità a Roma.
Innanzitutto, complimenti ad Andrea Casu sia per il tema proposto all’odg che per la modalità di convocazione aperta a tutti gli iscritti romani … un bel segnale di discussione a porte aperte …
Sul tema del Trasporto Pubblico Locale è prezioso che si sia aperto un dibattito intenso nella Città … questo è accaduto in queste settimane soprattutto grazie alla campagna di raccolta firme sul Referendum www.mobilitiamoroma.it … alla quale già molti dirigenti e militanti democratici hanno aderito con la firma e con dichiarazioni pubbliche di sostegno e promozione … è questo un segnale importante di innovazione nel Metodo e di indirizzo verso un necessario nuovo percorso Politico capace di contaminarsi con le istanze sociali e civiche …
Il Referendum non è, non può e non presume di essere la soluzione di Tutto il problema, che è molto ampio e riguarda scelte politiche strutturali come metodiche di governance … ma è uno strumento reale e concreto che sta già consentendo la crescita civica della conoscenza e del confronto tra idee … quello di cui abbiamo bisogno !
Il Referendum è uno strumento istituzionale previsto dallo Statuto di Roma Capitale che – nonostante i plateali proclami di tutti sull’importanza della Partecipazione dei Cittadini – NON è stato ancora mai attivato da nessuno … la precedente occasione, purtroppo fallita, è stata quella sulle Olimpiadi: se si fosse sostenuta la raccolta firme la Città avrebbe potuto dire la sua e non subire 2 decisioni pregiudiziali opposte: prima il SI e poi il NO …
#Coraggio #PdRoma … scendiamo per strada … ricominciamo a dialogare con le Persone qualificando strumenti concreti con i quali superare i facili stereotipi, favorendo conoscenza e assunzione di responsabilità nel concorrere a decisioni di interesse pubblico.
Questo è esercitare il Potere di Fare Politica !
La relazione del segretario Andrea Casu – approvata all’unanimità (con 2 astensioni) dalla prima Direzione del Nuovo Pd Roma – non indica solo e semplicemente “grande rispetto per chi firma il referendum” … rispetto che mi sembrerebbe implicito comunque, essendo – come ben chiarito da Roberto Giachetti – il Referendum uno strumento, istituzionalmente previsto dallo Statuto di Roma Capitale, in mano ai Cittadini e non di “qualcuno” (se non al limite appunto “promosso” in quanto tale …)
Purtroppo la stessa Relazione di Andrea non è (ancora ?) on line sul sito del Pd Roma, mentre invece sarebbe bene che lo fosse, così da non lasciare spazio a curiose interpretazioni parziali e soft … perché nello specifico del dispositivo – riletto da Andrea prima della votazione proprio per puntualizzarne il significato – oltre a “ragionevolmente” non voler vincolare tutto il partito, per rispettare la pluralità delle posizioni espresse, è però sottolineata esplicitamente “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto” … concetto che ha un valore politico ben preciso in quanto obiettivo politico funzionale a sostenere e sviluppare dibattito, progettualità e partecipazione, come la campagna di raccolta firme sta già producendo, sul tema della Mobilità … mi pare quindi evidente che il NON raggiungimento dell’obiettivo farebbe venire meno la condizione politica auspicata, limitando di molto la portata di ogni iniziativa successiva e rappresenterebbe paradossalmente un primo boomerang agli auspici del nuovo percorso democratico romano.
D’altronde, il significato che ho appena richiamato è stato ben espresso dallo stesso Andrea anche nell’intervista a Repubblica: “Noi vogliamo che i romani tornino protagonisti delle scelte – ha aggiunto ancora Casu – per questa ragione in queste ore molti nostri eletti e iscritti hanno deciso di aderire e impegnarsi nella raccolta firme del referendum dei Radicali. Come segretario del Pd, ritengo che l’obiettivo del raggiungimento della raccolta di firme sia auspicabile per tutti coloro i quali ritengono che i romani debbano avere la possibilità di esprimersi direttamente su quale futuro immaginano per il trasporto pubblico. Oggi chiedo al nostro partito non di dividersi su un sì o su un no al referendum, ma di lavorare insieme per definire politicamente la nostra proposta, guardando alle migliori esperienze nel mondo e alla storia della nostra città. Pensando non solo all’obiettivo del 2019, ma anche alle scelte e alle posizioni che devono essere assunte immediatamente per migliorare i servizi a vantaggio dei cittadini”. (Qui l’articolo)
Quindi, il fatto che il partito non sia impegnato formalmente in quanto tale nella mobilitazione non esenta e solleva dal significato dell’indicazione politica esplicitamente prefigurata da Casu e dalla Direzione: “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto“.
Per questo ritengo auspicabile e direi anche opportuno che – responsabilmente – i dirigenti territoriali – come sta accadendo in molti Circoli e Coordinamenti Municipali – (e quindi anche in III Municipio) assumano quanto meno il dovere di non omettere il senso dell’iniziativa politica in campo, agevolando – in termini di comunicazione e di organizzazione – le condizioni affinché Chi nel Partito lo condivida sia messo nella condizione di poter partecipare al raggiungimento dell’obiettivo di raccogliere le 30.000 firme entro il 12 agosto, come auspicato e ritenuto importante dal nostro segretario romano e approvato dalla prima Direzione del suo mandato.
Se il Referendum sarà in campo – come oggi pare possibile grazie alla mobilitazione di Chi ci ha creduto – le condizioni politiche per proporre progettualità di valore e alternative a quelle confusamente prefigurare dalla Giunta Raggi saranno ben più praticabili.
Mancano pochissime migliaia di firme e pochissimi giorni. Vale la pena farcela !
Carlo d’Aloisio Mayo
www.mobilitiamoroma.it