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33.000 Firme di Romani per CambiareVerso alla Mobilità

Ce l’abbiamo fatta.

Raccolte 33 mila firme autenticate e certificate di Cittadini Romani sul referendum Mobilitiamo Roma !

Un grande successo radicale, democratico e popolare, una grande occasione per Roma e il Paese !

Le firme raccolte consentiranno per la prima volta di indire un Referendum a Roma.
Il tema: liberalizzare il trasporto pubblico per avere una mobilità da capitale europea. Ora se ne dovrà parlare.

Questa è vera Democrazia Diretta !

Ecco le Olimpiadi a Roma: Maratona ATAC ! Corriamo a Firmare !

Martedì 19 al Nazareno si è riunita la prima Direzione del Nuovo Pd Roma aperta a tutti gli iscritti per discutere sul tema della mobilità a Roma.

Innanzitutto, complimenti ad Andrea Casu sia per il tema proposto all’odg che per la modalità di convocazione aperta a tutti gli iscritti romani … un bel segnale di discussione a porte aperte …

Sul tema del Trasporto Pubblico Locale è prezioso che si sia aperto un dibattito intenso nella Città … questo è accaduto in queste settimane soprattutto grazie alla campagna di raccolta firme sul Referendum www.mobilitiamoroma.it … alla quale già molti dirigenti e militanti democratici hanno aderito con la firma e con dichiarazioni pubbliche di sostegno e promozione … è questo un segnale importante di innovazione nel Metodo e di indirizzo verso un necessario nuovo percorso Politico capace di contaminarsi con le istanze sociali e civiche …

Il Referendum non è, non può e non presume di essere la soluzione di Tutto il problema, che è molto ampio e riguarda scelte politiche strutturali come metodiche di governance … ma è uno strumento reale e concreto che sta già consentendo la crescita civica della conoscenza e del confronto tra idee … quello di cui abbiamo bisogno !

Il Referendum è uno strumento istituzionale previsto dallo Statuto di Roma Capitale che – nonostante i plateali proclami di tutti sull’importanza della Partecipazione dei Cittadini – NON è stato ancora mai attivato da nessuno … la precedente occasione, purtroppo fallita, è stata quella sulle Olimpiadi: se si fosse sostenuta la raccolta firme la Città avrebbe potuto dire la sua e non subire 2 decisioni pregiudiziali opposte: prima il SI e poi il NO …

#Coraggio #PdRoma … scendiamo per strada … ricominciamo a dialogare con le Persone qualificando strumenti concreti con i quali superare i facili stereotipi, favorendo conoscenza e assunzione di responsabilità nel concorrere a decisioni di interesse pubblico.

Questo è esercitare il Potere di Fare Politica !

la Direzione straordinaria del Pd Roma del 19 Luglio 2017 sul tema Mobilità

La relazione del segretario Andrea Casu – approvata all’unanimità (con 2 astensioni) dalla prima Direzione del Nuovo Pd Roma – non indica solo e semplicemente “grande rispetto per chi firma il referendum” … rispetto che mi sembrerebbe implicito comunque, essendo – come ben chiarito da Roberto Giachetti – il Referendum uno strumento, istituzionalmente previsto dallo Statuto di Roma Capitale, in mano ai Cittadini e non di “qualcuno” (se non al limite appunto “promosso” in quanto tale …)

Purtroppo la stessa Relazione di Andrea non è (ancora ?) on line sul sito del Pd Roma, mentre invece sarebbe bene che lo fosse, così da non lasciare spazio a curiose interpretazioni parziali e soft … perché nello specifico del dispositivo – riletto da Andrea prima della votazione proprio per puntualizzarne il significato – oltre a “ragionevolmente” non voler vincolare tutto il partito, per rispettare la pluralità delle posizioni espresse, è però sottolineata esplicitamente “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto” … concetto che ha un valore politico ben preciso in quanto obiettivo politico funzionale a sostenere e sviluppare dibattito, progettualità e partecipazione, come la campagna di raccolta firme sta già producendo, sul tema della Mobilità … mi pare quindi evidente che il NON raggiungimento dell’obiettivo farebbe venire meno la condizione politica auspicata, limitando di molto la portata di ogni iniziativa successiva e rappresenterebbe paradossalmente un primo boomerang agli auspici del nuovo percorso democratico romano.

D’altronde, il significato che ho appena richiamato è stato ben espresso dallo stesso Andrea anche nell’intervista a Repubblica: “Noi vogliamo che i romani tornino protagonisti delle scelte – ha aggiunto ancora Casu – per questa ragione in queste ore molti nostri eletti e iscritti hanno deciso di aderire e impegnarsi nella raccolta firme del referendum dei Radicali. Come segretario del Pd, ritengo che l’obiettivo del raggiungimento della raccolta di firme sia auspicabile per tutti coloro i quali ritengono che i romani debbano avere la possibilità di esprimersi direttamente su quale futuro immaginano per il trasporto pubblico. Oggi chiedo al nostro partito non di dividersi su un sì o su un no al referendum, ma di lavorare insieme per definire politicamente la nostra proposta, guardando alle migliori esperienze nel mondo e alla storia della nostra città. Pensando non solo all’obiettivo del 2019, ma anche alle scelte e alle posizioni che devono essere assunte immediatamente per migliorare i servizi a vantaggio dei cittadini”. (Qui l’articolo)

Quindi, il fatto che il partito non sia impegnato formalmente in quanto tale nella mobilitazione non esenta e solleva dal significato dell’indicazione politica esplicitamente prefigurata da Casu e dalla Direzione: “l’importanza del raggiungimento delle 30.000 firme entro il 12 agosto“.

Per questo ritengo auspicabile e direi anche opportuno che – responsabilmente – i dirigenti territoriali – come sta accadendo in molti Circoli e Coordinamenti Municipali – (e quindi anche in III Municipio) assumano quanto meno il dovere di non omettere il senso dell’iniziativa politica in campo, agevolando – in termini di comunicazione e di organizzazione – le condizioni affinché Chi nel Partito lo condivida sia messo nella condizione di poter partecipare al raggiungimento dell’obiettivo di raccogliere le 30.000 firme entro il 12 agosto, come auspicato e ritenuto importante dal nostro segretario romano e approvato dalla prima Direzione del suo mandato.

Se il Referendum sarà in campo – come oggi pare possibile grazie alla mobilitazione di Chi ci ha creduto – le condizioni politiche per proporre progettualità di valore e alternative a quelle confusamente prefigurare dalla Giunta Raggi saranno ben più praticabili.

Mancano pochissime migliaia di firme e pochissimi giorni. Vale la pena farcela !

Carlo d’Aloisio Mayo

www.mobilitiamoroma.it

CambiamoVerso alla Mobilità a Roma !

Firmiamo e Sosteniamo il Referendum per la messa a gara del Servizio di Trasporto Pubblico romano !

Servono 30.000 firme autenticate da raccogliere entro il 12 Agosto.

Non è una campagna populista pro o contro ATAC. Non viene messo in discussione alcun posto di lavoro.

E’ un’iniziativa Politica di democrazia vera e concreta che ha già consentito di aprire la discussione sul tema del TPL a Roma.

È  attivare uno strumento previsto dallo Statuto di Roma Capitale per consentire di affrontare pubblicamente (… e non più rimandare ai sempre migliori propositi dei “bravi politici” di turno) il tema della governance e della concorrenza con l’obiettivo di rigenerare la Qualità del Servizio di Trasporto Pubblico (il vero Bene Comune da perseguire) e favorire il confronto e la definizione delle migliori Politiche infrastrutturali.

L’istituto del Referendum è strumento prezioso e complementare di Vera Democrazia Partecipata (non quella dei blog e dei like): serve a favorire la conoscenza pubblica, la crescita civica e la responsabilità sociale su temi di interesse generale.

Sottovalutarne, sminuirne o inibirne il Valore è un errore boomerang che è stato già commesso troppe volte, anche dal Pd e recentemente proprio a Roma con l’occasione persa sulla decisione di candidatura per le “Olimpiadi 2024”: per arroccarsi in difesa di presunte ragioni di pregiudizialità per il SI (dato per scontato e indiscutibile) non si è voluta sostenere una campagna popolare che, invece, se fosse stata portata a termine, avrebbe rappresentato lo strumento di garanzia per una scelta realmente democratica e non invece, come poi è accaduto, essere subordinata alle contraddizioni e alle opposte pregiudizialità per il NO del M5*: prima Si ma solo se avessero vinto loro … poi che avrebbero deciso i cittadini con un referendum consultivo … e infine il No imposto dall’alto.

Dopo gli anni bui per il Pd romano è giunto il momento di divenire ed essere Vero Partito Democratico, aperto e inclusivo capace di contaminare e contaminarsi, non con i caminetti dei vari poteri, ma con le iniziative realmente popolari … questa è un’occasione unica e concreta per cominciare a ricostruire un vero rapporto democratico con la Città e con i CittadiniUna Firma per conoscere, proporre, dibattere e decidere, Tutti, davvero.

Per info su dove firmare e per collaborare con iniziative di dibattito e raccolta firme contattare il Comitato Promotore MobiliTiAmoRoma

CambiamoVerso alla Democrazia, CambiamoVerso a Roma !


Leggi Qui per approfondire l’iniziativa referendaria.

“MobiliTiAmoRoma” ! Referendum per mettere a gara il Servizio del Trasporto Pubblico

A Roma il trasporto pubblico locale non funziona !

Dal 2006 al 2015 l’offerta complessiva di trasporto pubblico locale è diminuita di 13 milioni di vetture-km, l’offerta di bus elettrici è stata ridotta dell’80% e l’offerta tranviaria è calata del 30%.

La programmazione del trasporto di superficie non è stata mai rispettata e quella del trasporto metropolitano quasi mai.

C’è carenza di mezzi, l’età media del parco bus è ormai pari a 10 anni e quella dei tram è pari a 32 anni, mentre la mancata manutenzione delle metropolitane provoca continui ritardi e guasti.

La percezione della qualità del servizio da parte dei romani va costantemente e vertiginosamente peggiorando.

L’ATAC è stata usata da tutte le amministrazioni di destra e di sinistra come bacino clientelare per ottenere voti.

Il risultato è un’azienda fallita che non offre al cittadino un servizio efficiente, che perde centinaia di milioni di euro l’anno, che ha accumulato un deficit di 1,1 miliardi di euro, totalizzando più della metà delle perdite del settore a livello nazionale, e che quindi non riesce a investire in mezzi nuovi.

Il vero problema non è l’evasione sui biglietti, che anche se eliminata consentirebbe un recupero di appena 80 milioni, ma il conflitto di interessi tra il controllore (Roma Capitale) ed il controllato (ATAC, di proprietà esclusiva di Roma Capitale).

Per invertire la rotta occorre mettere a gara il servizio affidandolo a più soggetti, rompendo il monopolio e aprendo alla concorrenza.

Le gare stimolano le imprese, pubbliche o private che siano, a comportarsi in modo virtuoso, e l’apertura alla concorrenza introdurrebbe anche forme più moderne e innovative di trasporto.

Roma Capitale è ferma, così come il Paese, e ha bisogno di attrarre nuove realtà imprenditoriali che possano investire: contro i monopoli (sia pubblici che privati), ma anche contro le privatizzazioni agli amici degli amici: se non liberalizziamo ora il servizio la svendita di ATAC sarà l’unica “soluzione” che, nei prossimi anni, proporranno alla città.

Per aprire il dibattito pubblico e far decidere i Cittadini …
… servono 30.000 firme entro luglio …

Firma e Sostieni il Referendum !

Economy Dem: START UP ROMA – Economia e Cultura per la Global City

Economy Dem - Start up Roma

#ECONOMYDEM
Comitato di Economia per Giachetti sindaco

Invita al meeting
START UP ROMA
ECONOMIA E CULTURA PER LA GLOBAL CITY

Roma, 24 marzo 2016 – ore 18,00 – via La Spezia, 83

Intervengono
Emma FATTORINI
Senatrice della Repubblica

Emiliano Sciascia
Presidente IV Municipio

Valeria Vitrotti
Candidata Presidente VII Municipio

Introduce
Luigi Gentili
Coordinatore di Economy Dem

Modera
Carlo Cataldo
Segretario Circolo G. Mazzini

È stato invitato Roberto GIACHETTI, candidato Sindaco a Roma

Testimonianze
Giuseppe Calicchia, Roberto Meomartini, Agatino Grillo, Corrado Cutrufo, Carlo d’Aloisio Mayo, Pasquale Iaquinto

Programma
L’economia del neo-artigianato
Industria culturale e turismo
Il terzo settore e l’impresa sociale
L’export e le PMI
Lavoro e nuove professionalità
Trasparenza e legalità

Primarie per far Vincere Roma ! … non per “solo” Partecipare …

Democrazia-senza-cittadin Roberto Giachetti Morassut

Cari “Roberto”

… chiedere e praticare la Democrazia è l’unica strada per riconquistare credibilità e perseguire risultati sostenibili con il consenso …

… se le vostre candidature vogliono essere vincenti per Roma (e non di difesa di uno status quo residuale di un vecchio gruppo dirigente) … occorre armarsi di molto coraggio ed uscire dai logori schemi interni al vecchio Pd romano per aprire la politica alla ricchezza delle competenze che ancora animano questa Città …

… detto francamente troppi comitati sembrano scacchieri di riposizionamento di chi “ha già dato” e continua a “cercare” … fare politica non è una prescrizione medica né un investitura divina … e sarebbe miope non essere consapevoli che Roma “abbia già pagato troppo” per queste logiche e non ci siano più “tempi supplementari” …

… se voi “Roberto” volete fare la differenza e ridare dignità a questa Città, cominciate con il praticarlo visibilmente, prendendo le distanze dai protagonisti del “già visto” e sostenendo ogni strumento e metodo che favorisca la trasparenza, la partecipazione e la selezione delle idee e delle persone in base alla conoscenza e misurazione del merito !

… a cominciare dalle Primarie Municipali, dal Referendum sulle Olimpiadi, dalla pubblicazione on line dei progetti e dei profili delle candidature a Vostro sostegno !

… che sia un Buon Lavoro … per Roma !

Carlo d’Aloisio Mayo

La rottamazione si è fermata fuori dal GRA

Cristiana Alicata

Comunque quello che vale per Bassolino vale per Rutelli. Possono candidarsi e rimettere in campo il loro vecchio progetto (quello degli anni 90 quando le città avevano i soldi – Napoli ebbe quelli del G7 e Roma quelli del Giubileo) le loro relazioni con i poteri della città (a Roma costruttori, imprenditori della monnezza).

Possiamo dire che quel progetto è stato un fallimento, basta vedere come sono ridotte Roma e Napoli, che sono stati molto bravi a mettere polvere sotto il tappeto che abbiamo ereditato. Ma la verità è che l’unica cosa da fare è proporre candidature alternative, progetto collettivo nuovo, e sicuramente qualcuno che ami più Roma e Napoli di se stesso e faccia le cose che vanno fatte senza nascondere nulla, chiamando i romani e i napoletani ad una grande stagione di rinascita che non passi per salotti, monsignori, costruttori, editori di giornali, imprenditori della monnezza. Ecco quel film lo abbiamo già visto e ha solo generato mostri.

La rottamazione è ancora ferma fuori dal raccordo anulare.

di Cristiana Alicata

dal suo blog NON SI POSSONO FERMARE LE NUVOLE