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Con Matteo Renzi contro i circoli fantasma ed i signori delle tessere: intervista a Silvia Di Stefano (di Democratici Digitali)

Comitato III Municipio
Silvia manifesta il suo entusiasmo durante le primarie del 2012 – Auditorium della Conciliazione

A Roma ci sono stati accordi territoriali con l’imposizione di nomi e metodi che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana col risultato che i risultati per Renzi nella Capitale sono insoddisfacenti

Agatino Grillo: Ciao Silvia, ti vuoi presentare?

Silvia Di Stefano: Mi chiamo Silvia Di Stefano, sono stata fra le fondatrici del Partito Democratico e da allora sono coordinatrice del circolo Pd Castel Giubileo Settebagni di Roma oggi facente parte del III Municipio della Capitale. Mi sono avvicinata alla politica per cercare di fare del bene al mio quartieree sono stata eletta nel 2006-2008 con la lista civica per Veltroni come indipendente. Ho sostenuto Matteo Renzi alle scorse primarie per cambiare il Partito Democratico e il centrosinistra.

Agatino Grillo: Silvia e il Pd: come nasce tutto?

Silvia Di Stefano: Entro nel Partito Democratico nel momento della sua fondazione con Walter Veltroni.Insieme con tante persone del mio territorio decidiamo di costruire un circolo, perché crediamo nella forza dello stare assieme per il raggiungimento del bene comune. In questi anni ho condiviso insieme ad alcune persone perbene un cammino nel Partito Democratico, per cercare di rinnovarlo ed innovarlo dall’interno, non riuscendo tuttavia a scardinare le logiche delle correnti e delle appartenenze, che Matteo Renzi dichiara di voler finalmente combattere.

Agatino Grillo: Silvia e Matteo Renzi: dicci tutto?

Silvia Di Stefano: Ho sostenuto Matteo fin dal primo giorno. Il circolo di Castel Giubileo Settebagni è stato l’unico circolo che ha dato la maggioranza dei consensi a Renzi nelle primarie del 2012, organizzando la copertura dei gazebo sul territorio del III municipio. In quell’occasione abbiamo avuto tutto l’apparato del partito a sostegno di Bersani. Molti di quelli, oggi dicono di sostenere Renzi, ma lo fanno perché oggi Matteo è sufficientemente forte per poter vincere anche senza il loro apporto. Quando Renzi venne a Roma ho cercato di trascinare a quell’incontro quelle persone che credo possano fare il bene del nostro territorio. Ho sempre riservato molta attenzione alle parole di Renzi, non condividendo anche qualche tono eccessivo sulla “rottamazione”, parola che ha spaventato molte persone. Tuttavia mi auguro che oggi che non la usa più come un tempo, applichi comunque criteri oggettivi ed innovativi per la scelta della sua squadra nei territori. La sua vera vittoria Matteo dovrà conquistarla con la composizione delle liste nazionali a suo sostegno l’8 dicembre, dimostrando quale classe politica vorrà al suo fianco.

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia pubblica di Silvia Di Stefano alla riunione del Comitato per Matteo Renzi a Roma in Via dei Cerchi giovedì 14 novembre

Agatino Grillo: Hai denunciato l’inquinamento politico nel movimento per Matteo Renzi a Roma, spiegaci meglio …

Silvia Di Stefano: Mi rendo conto che Matteo non ha il tempo per poter osservare in tutto il Paese quello che succede sui territori e per questo ho ritenuto prioritario raccontare quello che ho visto. A Roma ci sono stati accordi territoriali che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana , e che sono stati confermati dai risultati che hanno portato ad avere Cosentino segretario e Giuntella presidente. Aldilà delle persone, c’è stata l’imposizione di nomi e metodi lontani anni luci dal cambiamento e da ciò che Matteo Renzi vuole rappresentare. La conferma mi pare sia nel risultato  negativo avuto a Roma, ampiamente al di sotto della media nazionale.

Agatino Grillo: Ti accusano di indebolire Matteo Renzi con le tue denunce così come accusarono De Sicaper ladri di biciclette … Cosa rispondi?

Silvia Di Stefano: Il metodo lo conosco bene, è lo stesso utilizzato per far fuori Veltroni e chi ha creduto nel PD come “altro” da Margherita e DS messi insieme. Le nostre denunce servono a tutelare il partito democratico e Matteo Renzi. Chi sottrae tempo e risorse alla propria vita per dedicarle al bene collettivo senza un tornaconto personale non dovrebbe aver bisogno di giustificare le propria azioni. Consentire ai circoli finti di votare, ai signori delle tessere di contare, rappresenta la morte del partito democratico che ho contribuito a fondare, quando alcuni di questi signori magari erano pure in un altro partito politico.

Agatino Grillo: Come gesto di protesta hai chiuso il tuo circolo. Non è tafazzismo?

Silvia Di Stefano: Dopo anni di lavoro nel territorio, sfoghi accorati da parte dei cittadini per gli errori clamorosi commessi dalla dirigenza nazionale del Pd, battaglie contro i potenti sostenute in solitudine e senza l’avallo del partito romano, abbiamo deciso di non accettare più questa sciatteria e questo pressappochismo di un partito che non è in grado di far rispettare nemmeno le regole che si è dato. O il partito diventa quello che si promette in televisione e sui giornali oppure per noi non è più sostenibile metterci la faccia sul territorio.

Agatino Grillo: Uscirai dal Pd?

Silvia Di Stefano: Io rimango nel Pd certo!….e spero che anche il PD di Renzi non esca dal PD….mantenendosi fedele ai suoi principi fondatori.

Agatino Grillo: Un’ultima domanda. Davvero non sei su FaceBook?

Silvia Di Stefano: Il tempo che dedico alla politica è fatto di persone ed azioni. Credo sia una questione di ampiezza della propria azione politica: Facebook è ottimo strumento per raggiungere tante persone col proprio pensiero, ma mi pare che ci siano delle degenerazioni preoccupanti, in particolare relativamente a giudizi superficiali e discussioni “tra pochi” che facilmente diventano teorie politiche.
Mi piacerebbe che queste piazze virtuali diventassero reali, con persone che si confrontano e crescono insieme, facendo esercizio di democrazia, sono sicura che tanti “teorici” della politica e dell’azione sui territori, avrebbero parecchie difficoltà se anzichè fare un post su Facebook, dovessero spiegare personalmente ai cittadini il perchè delle loro decisioni e prese di posizione.

Agatino Grillo: Grazie Silvia e buon lavoro!

Silvia Di Stefano: Grazie a voi tutti

Democratici Digitali

 

 

 

articolo pubblicato da Democratici Digitali il 20 novembre 2013

Coraggio ! Circoli, Congressi, Primarie … ALL OPEN PD !

Open Democrats Stato Pd

(Closed Pd = Dead Pd !)

Prendo spunto dal non soltanto provocatorio, ma certamente drastico invito di Don Paolo Farinella (pubblicato su MicroMega) a “dimettersi tutti” dal PD.

L’esortazione è espressa senza alcuna indulgenza in particolare verso la base, additata così – nel suo “resistere” – di essere di fatto complice e connivente delle responsabilità del vertice.

E’ una posizione discutibile, ma comunque interessante per ragionare a voce alta.

Diciamo che sarebbe un po’ come invitare gli italiani a dimettersi dalla loro cittadinanza come atto estremo di “forza” per non continuare ad avallare il “golpe” alla democrazia, alla legalità, allo stato di diritto che si perpetra oramai da decenni. E perché non farlo ?

Noi democratici – liberi – denunciamo la casta che si è impadronita del Pd, dimettendoci – se iscritti – da “pdemocratici” !?

E’ una proposta emotivamente comprensibile e forse politicamente anche condivisibile, magari, però, propagandandone l’iniziativa come pubblica azione individuale e collettiva di disobbedienza, ma anche di svuotamento definitivo di questo partito, di chiusura e di restituzione delle Tessere e delle chiavi dei Circoli, per liberarlo dal suo problema atavico …

Sarebbe da proporre per boicottare ogni scongiurabile ma – viste le ultime dichiarazioni – plausibilmente temibile ambigua decisione sulle “regole” dei Congressi che nelle prossime settimane segni definitivamente il destino funesto del partito.

La domanda, quindi, è pertinente: che ci stiamo a fare in questo Pd ?

La mia risposta, però, penso lo sia altrettanto: cosa ci sta a fare tutto questo vertice-apparato – eredità partitocratica della prima repubblica – nel “Partito Democratico” ?

Tutto qua ! Una naturale e legittima rivendicazione di appartenenza al “brand” politico, di indisponibilità a capitolare davanti alla flagrante appropriazione indebita del copyright mondiale della democrazia politica. Forse se ne potrebbe discutere in qualche Tribunale, magari internazionale ?

Però, in pratica, ciò che Don Paolo chiede così perentoriamente è già nei fatti.

E’ l’emorragia progressiva degli iscritti (oltre che di simpatizzanti, di militanti, di credibilità, di voti), stillicidio che – prevalentemente in solitudine di scelta – già accade diffusamente e spontaneamente almeno da mesi (per alcuni, da anni).

In tanti hanno strappato o bruciato platealmente la tessera, in molti non la stanno rinnovando, alcuni in via forse definitiva, altri quanto meno fino alla conoscenza del destino di questo partito, così come sarà certamente segnato almeno dalla definizione di regole e di politiche, credibilmente anche comunicative, realmente “all open” – anziché definitivamente “closed” – nella dinamica partecipativa e democratica di tutti i Congressi, dei Circoli, delle Primarie …

Siamo davanti allo scenario così ben info-graficamente rappresentato dal lavoro di Juri Marini per Open Democrats: un “partito democratico” nato a vocazione maggioritaria, prigioniero di un gruppo dirigente auto-referenziale, senza più credibilità, disposto a perdere consensi, a renderlo forza minoritaria, pur di salvaguardare nella stagnazione di politiche consociative il consolidato interesse di potere ed il proprio continuismo personale.

E’ nelle leggi della natura che un “sistema in crisi” cerchi soluzioni – anche fino all’ultimo respiro – per sopravvivere, per auto-conservarsi come anche – se intelligente – per adattarsi ed evolversi.

Ma l’attuale capacità da parte dei dirigenti del Pd – locali e nazionali – di elaborare e praticare scelte “illuministe” nell’interesse del partito e della politica per il Paese è purtroppo nei fatti che osserviamo ogni giorno. Ragionevolmente non vi sono molte speranze. Ci vorrebbero dignità, lealtà e Coraggio !

Mentre la trasformazione della materia necessità di grandi eventi, di grandi fenomeni, dirompenti, rivoluzionanti.

Occorre, quindi, che questo “sistema Pd” finisca di implodere nelle sue contraddizioni, per consentire alle nuove energie di liberarsi ?

Forse si.

Ma il dovere (e il piacere) di ciascun “democratico libero” – iscritto o non iscritto – non può che essere quello di continuare a denunciare le cause, le responsabilità ed a prefigurare le soluzioni, per poter arrivare a costruire – il prima possibile – il vero “Partito Democratico”, un modello di partito moderno che sappia conquistare nuovo consenso partendo dalla credibilità del Metodo, delle Idee, delle Persone, una forza democratica organizzata necessaria per cambiare l’Italia, in meglio !

Carlo d’Aloisio Mayo

Assemblea Nazionale del PD – Roma 11 maggio 2013

Carlo D'Aloisio Assemblea PD 11 maggio 2013

IO C’ERO !

… il gruppo dei ragazzi di “OCCUPY PD” con la visibilità delle loro magliette e con i nostri stessi obiettivi hanno catturato l’interesse dei giornalisti e delle troupe televisive … fino al punto di riuscire – per iniziativa di Paola Concia – ad intervenire in Assemblea con un messaggio “vero” !

… io ho inizialmente pensato di entrare nella hall con i cartelli (chiusi) per poi appendermene uno al collo … e distribuire i dossier … ma il rigido servizio d’ordine ha subodorato l’intenzione e mi ha chiesto di vedere il contenuto degli stessi per ovviamente censurarlo …

… al tempo stesso mi sono reso conto che “da solo” sarebbe stata più una “mitomanata” … anche se la stampa mi curiosava intorno chiedendo lumi sul contenuto dei cartelli …

… ho preferito quindi – con dispiacere, ma in “economia di risorse umane” – procedere per la mia strada “concreta” ed ho iniziato a distribuire il documento-dossier ai delegati, cercando di selezionarli – ovviamente solo percettivamente – per auspicata “freschezza” morale e politica …

… non poche volte mi sono ritrovato davanti Nico Stumpo che mi guardava in cagnesco … mentre quando mi è passato davanti Berlinguer sono stato tentato di interrogarlo … ma poi ho desistito … (anche perché francamente mi pare un po’ “rinco” … e probabilmente è per questo che lo “usano” …)

… già in questa fase hanno cominciato ad avvicinarsi ed incuriosirsi giornalisti che ne chiedevano copia … anche con loro ho cercato di patrimonializzare il materiale … non volantinandolo … tra i presenti ho beccato Laura Cesaretti che ora lavora a “Il Giornale” e che conosco da una vita …

… una troupe di Mediaset (per la trasmissione “Quinta Colonna“) mi ha intervistato sul gradimento per la scelta di Epifani e ne ho approfittato per comunicare la “necessità per il PD di resettare tutta la classe dirigente ed il metodo organizzativo” …

… quando è arrivato sono anche riuscito a parlare con Matteo … facendo riferimento sia alla telefonata che alla mail dell’altra notte … si è comunque preso il dossier cartaceo … di cui ha letto davanti a me la copertina …

… più avanti nella hall sono stato avvicinato da un avvocato fiorentino che mi ha chiesto il dossier e mi ha raccontato di essere stato lui a suo tempo a fare i ricorsi al Garante per conto di Matteo, sulle modalità di registrazione sia per le primarie comunali fiorentine del 2009 che poi per quelle di novembre 2012 …

… mi ha confermato la rilevanza della questione sollevata, convenendo su tutti gli aspetti e sulla gravità delle responsabilità di cui i “vertici-apparato” sembrano non essersi lontanamente resi conto … ed ovviamente anche sul fattore “condizionamento politico” che incombe sull’Autorità Garante …

… a quel punto mi ha accompagnato in sala stampa e mi ha presentato ad alcuni giornalisti secondo lui più coraggiosi ed “ad hoc” per la questione … tra cui Marco Esposito dell’Espresso ….

l’Assemblea ?
come si poteva immaginare … il rituale ecumenico (ed anche un po’ triste) era prevedibile e tale è stato … in effetti mi domando quanto possa essere gratificante fare il delegato … farsi magari centinaia di Km in auto o in treno o in aereo … semplicemente per sedersi, ascoltare, sfogarsi con qualche amico e poi votare una scelta già decisa il giorno prima …

… ma la soddisfazione (per ora) l’ho colta tutta nell’intervento di Matteo … che in dieci minuti – secondo me – ha condensato un insieme di messaggi metaforici ma espliciti ed una piattaforma di lavoro straordinariamente incoraggiante … per chi vuole credere nel vero “Partito Democratico” …

… certo era ben percepibile nell’aria che ancora in molti “non lo amano” … in tanti cercheranno di ostacolarlo … qualcuno penso mollerà … altri cercheranno di riciclarsi … ma un po’ la strada è segnata … è questione di tempi nei quali “si vuole” e si riesce ad “agire” … in primis sul metodo organizzativo … (altrimenti non basta Renzi a cambiare il PD !)

… però … non so se lo avete ascoltato e notato … ma quando l’ho sentito … sinceramente mi sono emozionato …

vi allego il file video dell’estratto di 30 secondi e vi riporto il testo delle sue parole

Assemblea Nazionale del PD – Roma 11 maggio 2013
… e – dopo – il mio “orgoglioso ed auspicato riferimento” …

“secondo ed ultimo punto e chiudo
il partito.
che cosa è il Partito Democratico oggi ?
come lo gestiamo questo Partito Democratico nei prossimi mesi ?
io credo che sia molto bello il tentativo di occupare il PD …
… fatemi dire che forse va aperto il PD più che occupato …
“OPEN PD” più che “OCCUPY PD”

(applauso accennato)

OPEN PD significa che …
… noi abbiamo iniziato a perdere
quando abbiamo respinto ai seggi
le persone che venivano con il certificato medico …
… io avrei perso lo stesso le primarie ! …
ma forse abbiamo iniziato a perdere le secondarie in quel momento …”

(applauso ben più deciso)

insomma in trenta parole … – oltre al bellissimo – e su cui lavorare – “OPEN PD” –
… ovvero la visione organizzativa Inclusiva, Aperta e Trasparente del partito …
è comunque esplicito ed inequivocabile il riferimento –
– forse indebito da parte mia … ma mi piace pensare di no … 😉 –
ai concetti condivisi:

– “abbiamo iniziato a perdere” … alias … “il peccato originale”
– “abbiamo respinto ai seggi” … alias … “i respingimenti democratici”
– “le persone che venivano con il certificato medico” … alias … “la questione della privacy”

… io c’ero !

Carlo d’Aloisio Mayo

il Riferimento è al Documento-Denuncia: “Il Peccato Originale
– il boomerang dei Respingimenti Democratici”
Dossier “La Verità sulle Primarie 2012:
Partecipazione & Democrazia & Trasparenza e Privacy ?”

… presentato sabato all’Assemblea Nazionale del PD – ai Delegati ed ai Giornalisti – analizza e denuncia le Responsabilità Politiche su quanto è accaduto alle Primarie dal punto di vista del comportamento DEMOCRATICO e LEGALITARIO rispetto alla Partecipazione Popolare …
… anche quale riflesso “genetico” dell’organizzazione e generante politicamente il “disastro” poi perpetrato dal PD in queste ultime settimane …
https://www.facebook.com/groups/474498742622373/480203778718536/

“Il PECCATO ORIGINALE” – Dossier “la Verità sulle Primarie 2012: Partecipazione & Democrazia & Trasparenza & Privacy ?”

peccato_originale
Cronistoria politica e legalitaria della genesi della devastazione in sconfitta (annunciata) 
delle ragioni costitutive e della grande speranza del “Partito Democratico”,
per l’arrocco degli interessi di potere conservativo della “casta del Vertice-Apparato”
– o – o – o –
ovvero (sotto-titolo in chiave politica)
il Boomerang dei “Respingimenti Democratici”
… può un Partito che si chiama “Democratico” 
sfavorire la partecipazione popolare
fino al punto – per far ciò – di “valutare” la privacy dei Cittadini ?
– o – o – o –
ovvero (sotto-titolo in chiave ironica)
la “Più Grande Bomba” 
(pro Rifondazione del “Partito Democratico”) 
dopo il “Big Bang” (di M. Renzi) e le “AUTO-BOMBE” (di Bersani & Co.)
– di chi le Responsabilità Politiche (e Legali ?) – cosa dice il Garante della Privacy ? –
.
– la Premessa –
 
14 ottobre 2007 – fondazione del “Partito Democratico”
– finalmente, anche in Italia – viene costituito ed organizzato il “Partito Democratico” …
– un “progetto politico” … concepito in coerenza con la nuova prefigurata visione maggioritaria ed anglosassone della democrazia italiana … la cui ambizione di rappresentare rinnovate “ragioni e speranze” è già definito nel nome, evocativo di straordinarie storie politiche mondiali, testimoniate anche da figure entrate nella storia dell’umanità, quali Jefferson, Roosvelt, Kennedy, Marthin Luther king, Gandhi, Mandela, Clinton, Blair, Obama,  …
 
Statuto del Partito Democratico – i principi “partecipativi”
– art. 1.2 – Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali.
– art. 1.4 – Il Partito Democratico promuove la partecipazione politica delle giovani donne e dei giovani uomini, delle cittadine e dei cittadini dell’Unione Europea residenti ovvero delle cittadine e dei cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, garantendo pari opportunità a tutti e a tutti i livelli.
– art. 1.8 –  Il Partito Democratico promuove la trasparenza …
– art. 2.4 – Tutti gli elettori e le elettrici del Partito Democratico hanno diritto di: … b) partecipare alle elezioni primarie per la scelta dei candidati del partito alle principali cariche istituzionali …
 
Codice Etico del Partito Democratico – le premesse
1. Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica. Considerano i suoi principi … il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
2. Oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a comportamenti ispirati ai principi etici contenuti in questo Codice.
 
Codice “Privacy” – Legge n. 196/2003
Art. 13. Informativa
1. L’interessato o la persona presso la quale sono raccolti i dati personali sono previamente informati oralmente o per iscritto …
Art. 16. Cessazione del trattamento
1. In caso di cessazione, per qualsiasi causa, di un trattamento i dati sono: distrutti, conservati o ceduti
Art. 23. Consenso
1. Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è ammesso solo con il consenso espresso dell’interessato.
3. Il consenso è validamente prestato solo se è espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se è documentato per iscritto, e se sono state rese all’interessato le informazioni di cui all’articolo 13.
4. Il consenso è manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili
Art. 26. Garanzie per i dati sensibili
1. I dati sensibili possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto dell’interessato e previa autorizzazione del Garante …
Art. 161. Omessa o inidonea informativa all’interessato
1. La violazione delle disposizioni di cui all’articolo 13 (Informativa) è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da seimila euro a trentaseimila euro.
– i Fatti & i Misfatti –
 
25 novembre 2012 – Primarie “Italia Bene Comune”
– si svolgono le prime “vere” – in quanto democraticamente competitive – primarie per la scelta del candidato premier del centro-sinistra …
– al candidato naturale, in quanto Segretario del PD, PierLuigi Bersani si contrappone il Sindaco di Firenze Matteo Renzi … con un progetto alternativo di visione della Politica e del Partito …
– la candidatura di Renzi – la cui popolarità si manifesta come già crescente sia nell’area del centro-sinistra, che tra i Cittadini pregiudizialmente non schierati – viene “coraggiosamente” accolta dal partito, consentendola con una modifica dello Statuto …
– al tempo stesso, il “riflesso dell’organizzazione” – per ragioni “meno democratiche” – impone la modifica delle Regole per la partecipazione – limitandola e condizionandola nei fatti – alterandole nelle modalità sia rispetto a tutte le precedenti Primarie, che poi, dopo, anche rispetto alle successive svoltesi il 7 aprile 2013 per il Comune di Roma …
– lo strumento delle Primarie – come ci insegnano le consolidate esperienze maggioritarie ed anglosassoni – se concepito, pubblicizzato e praticato realmente aperto e democratico, serve proprio a diffondere la conoscenza delle proposte – mettendole a confronto – ed a far crescere la credibilità ed il consenso tra la gente, attraendola alla Politica ed avvicinandola verso le potenzialità migliori che possano liberamente e credibilmente riuscire ad esprimersi ed a rappresentarla …
– invece, purtroppo, le regole delle Primarie del 2012 sono state “aggiustate” per bilanciare il “rischio” che – per mancanza di adeguato coraggio e rispetto democratico, nonché capacità di messa in discussione delle proprie posizioni di potere – la candidatura di Renzi poteva rappresentare per il Vertice storico e per tutto l’Apparato ben consolidato sul territorio nazionale …
– regole che fino a quel momento avevano avuto – come deve essere in una democrazia moderna – modalità semplici, trasparenti e chiare, sono state, invece, rese complesse, burocratiche, farraginose, contraddittorie, … ed alla fine anche manipolate ed improvvisate, così – di fatto – da circoscrivere l’esperienza democratica di queste Primarie e, conseguentemente, producendo un boomerang per la credibilità del PD e della coalizione sulla capacità di poter attrarre e rappresentare un elettorato più vasto, crescente, anziché esprimere solo una mera “conta” tra quello già consolidato …
– l’effetto politico di questa scelta – democraticamente contraddittoria ed al di là della “vis polemica” di quei giorni – rappresenta un grave – probabilmente primo decisivo – “passo falso” compiuto nel rapporto di credibilità con l’elettorato tutto; nel periodo “vivo” delle primarie, infatti, il consenso verso il PD era diffusamente ben stimato dai sondaggi ed in crescita intorno al 35% ! …
– ancor più chiara ed evidente è la lettura dei risultati numerici in termini di partecipazione, che sono poi il termometro del vero consenso tra la popolazione: in 7 anni, dal 2005 si sono “perse” oltre 1,2 milioni di Persone – (pari a circa il 30 %, ossia la stessa percentuale che il PD ha poi perso alle elezioni di febbraio !) – disposte a compiere un gesto di impegno per scegliere un candidato dello schieramento … ed il leader vincente Bersani ha raccolto quasi 1,5 milioni di voti in meno (oltre il – 40%) di quanti ne aveva avuti Prodi nel 2005 …
– questo meccanismo selettivo ha, quindi, di fatto rappresentato un “filtro politico attivo” verso tutta la gran parte dell’elettorato potenziale – al quale, invece, una coalizione che aspira a divenire maggioranza nel Paese dovrebbe avere il dovere e l’interesse di rivolgersi – e che è costituito da oltre 45 milioni di italiani con diritto di voto ! …
– filtro che è andato certamente a sommarsi con tutte le ragioni della crescente e oramai dilagata disaffezione e sfiducia verso la politica; ragioni che, anzi – non essendo di “origine astrologica” – avrebbero dovuto far riflettere diversamente verso scelte di “apertura” e di “attrazione alla politica democratica” e NON di “chiusura”: alla fine, in pratica, Bersani è stato eletto candidato Premier della coalizione di Centro-Sinistra con gli stessi voti che aveva raccolto nel 2009 alle Primarie di Partito per l’elezione a Segretario …
– anche nei commenti del dopo ballottaggio – a fronte della forse prima vera leale ammissione di sconfitta da parte di un Uomo Politico nella storia della politica italiana – sarebbe stato opportuno essere più riflessivi e meno propagandisticamente enfatici (cit. Bersani: “Un risultato di queste proporzioni non me lo aspettavo” – cit. Prodi: “Il segretario ora è fortissimo”) …
– i numeri hanno “parlato chiaro” e si doveva seriamente riflettere sul fatto che ci fosse stato un quasi 40% delle persone che erano “riuscite” ad esprimersi alle Primarie indicando un’ “alternativa politica” a quella che nel Partito Democratico, negli Organi Dirigenti, nei Parlamentari, negli Eletti e nei Partiti della Coalizione esprimeva una rappresentanza ed una forza organizzativa del 96/97 % ! …
– alle Primarie del 2005 si invitavano a coinvolgersi i ragazzi che avrebbero compiuto i 18 anni nei 5 anni previsti per la Legislatura ! … ossia si proponeva addirittura ai tredicenni di scegliere per il loro futuro ! … nel 2012 addirittura si è impedito di partecipare ai maggiorenni che sarebbero andati a votare alle politiche di febbraio, ma che non avevano compiuto i 18 anni entro il 25 novembre ! … (cfr. …”qualcuno, oggi, si domanda – magari con stupore – come mai l’elettorato del M5* sia maggioritario nella fascia più giovanile ?”) …
– anche il versamento obbligatorio dei 2 euro – inteso, quindi, NON come “invito” e “facoltà” di libera contribuzione alle spese, ma come “vincolo partecipativo” – ha rappresentato un ulteriore elemento di selezione discriminante alla partecipazione più ampia e quindi di attrazione del consenso … facendo, anche in questo caso contraddittoriamente, venir meno – in questa delicata fase storica – un ragionevole e doveroso rispetto della diffusa “sensibilità” popolare sul controverso tema del Finanziamento Pubblico dei Partiti e della Politica …
– già al primo turno, per la complessità del meccanismo, l’inadeguatezza delle istruzioni, del supporto fornito e per ragioni di umana impraticabilità, si è ragionevolmente stimato che – in una buona percentuale, se non addirittura almeno nella metà dei seggi nazionali – non sia stata raccolta l’unica firma (l’ultima, tra le tante previste) davvero fondamentale per accertare la corretta corrispondenza con i cedolini e le schede nell’urna ! …
– tante, quindi, le assurdità nella complessità del meccanismo, le cui prime vittime sono stati i veramente straordinari volontari, ossia i militanti di base … sproporzionalmente costretti ad impegnarsi più nello svolgere adempimenti burocratici da “vecchio stato” … ed al tempo stesso lasciati da soli a ”giustificare tutto ciò” nel rapporto diretto con i Cittadini … piuttosto che attività politica di rappresentanza e di promozione politica della straordinaria “occasione democratica” …
2 dicembre 2012 – Secondo Turno di Ballottaggio delle Primarie
– quanto accaduto per il ballottaggio rappresenta una responsabilità complessiva ancora più grave, inquietante e devastante sul piano politico e legalitario …
– le Delibere interpretative, e quindi di fatto restrittive, emesse tra il 26 e il 29 novembre dal Coordinamento Nazionale e dal Collegio dei Garanti costituiscono un “escalation involutiva” che ha rappresentato una pessima testimonianza politica di come – per ragioni di strumentale opportunità – si possano malversare i valori della democrazia, della legalità, del rispetto per i Cittadini …
– dopo aver contestato lo scandalo del “Porcellum”, ma anche il non averlo irresponsabilmente cambiato almeno nei 18 mesi del Governo Prodi … e dopo aver “denunciato” per anni la logica inaccettabile delle leggi “ad personam” … si è persa l’occasione per dimostrare l’auspicata profonda diversità intellettuale e morale che un vero “Partito Democratico” dovrebbe avere nel suo DNA … mancando di smentire la tesi Machiavellica del “fine che giustifica i mezzi”, piuttosto che testimoniare come sia essenziale alla credibilità del fine, che i mezzi lo prefigurino coerentemente, a maggior ragione in fatti di democrazia …
– gli episodi imbarazzanti ai seggi, in particolare tra i volontari e tra gli elettori in fila nel “dover/veder” esercitare l’umiliante “respingimento democratico” verso altri Cittadini che si avvicinavano per chiedere di poter votare … anche con in mano la copia delle richiesta inviata ai sensi del Regolamento delle Primarie … hanno rappresentato uno “spot-live” che è andato drammaticamente a sfavore della credibilità del centro-sinistra … Cittadini indignati, molti anche iscritti al PD, ai quali andava quanto meno chiesto “scusa” … e che è assai presumibile – visti i risultati elettorali – che abbiano dirottato altrove il loro successivo voto alle elezioni politiche …
– nel secondo turno tantissimi sono stati i casi di Persone residenti che, però, la domenica precedente avevano votato fuori sede e che avrebbero dovuto dichiarare il loro rientro a casa solo entro la giornata del venerdì, ma che comprensibilmente – non adeguatamente informate di questo dettaglio, o perché avevano preso la decisione successivamente – non comprendevano – anche alterandosi, a fronte dell’assurdo rigido diniego – perché mai non avrebbero più potuto votare nel loro seggio naturale ! …
– quale è stata la “vera ragione” ed il conseguente “vantaggio politico e democratico” della ambigua, effettiva “limitata” apertura delle registrazioni al secondo turno ? …
– il Partito Democratico – con deliberazione presa all’unanimità dalla Direzione Nazionale – da anni sostiene, condivisibilmente, che il modello elettorale di riferimento è quello francese, uninominale a doppio turno di collegio …
– ebbene, anche le primarie francesi del centro-sinistra si sono svolte con due turni ed alle ultime Primarie, quelle che hanno incoronato il segretario del PS Hollande (… non la figlia di Le Pen …) al primo turno sono andati a votare 2.6 milioni di francesi ed al ballottaggio 2,8 milioni ! … 200.000 elettori in più ! … e – “coincidenza” – poi Hollande ha battuto Sarkozy ! … mentre qui da noi – oltre a NON ammetterne di nuovi – si sono persi oltre 300.000 elettori tra il primo ed il secondo turno ! …
– dovrebbe essere politicamente evidente che la passione per la competizione elettorale sale di livello quando la scelta politica diviene più interessante, credibile, approfondita nei contenuti, decisiva e attraente verso la partecipazione popolare …
– nelle Delibere che hanno modificato il Regolamento in senso restrittivo – NON prima, ma durante il rivendicato “intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita” (cfr. Bersani) – si è introdotto il concetto della non alterazione del “corpo elettorale così come costituitosi al primo turno”; ma, allora, per coerenza – se questa tesi fosse stata intellettualmente coerente e corretta, anche se comunque smentita dallo stesso Regolamento che all’art. 3 sanciva il “carattere aperto delle Primarie” – il Regolamento stesso NON avrebbe dovuto consentire alcuna nuova registrazione, perché è evidente che in un ballottaggio si può vincere anche per un solo voto … e i 7.094 nuovi elettori ammessi hanno comunque rappresentato 7.094 alterazioni del corpo elettorale ! …
– purtroppo, tra i diversi “aspetti strumentalizzati” è stata anche la tesi – diffusamente sbandierata (cit. Moretti, etc.) – per cui si avevano avute 3 settimane per registrarsi e quindi la “motivazione dell’impossibilità” doveva estendersi per tutto questo arco di tempo ! … 
– è anche in questo caso evidente che non si doveva confondere una facoltà con un vincolo: chiunque poteva aver ben deciso, nel diritto, di registrarsi e votare direttamente la domenica … e d’altronde con la registrazione on line – anche dall’estero e/o effettuabile di fatto anche c/terzi – l’unica ipotesi plausibile di effettiva impossibilità ad esercitare la registrazione nelle tre settimane precedenti sarebbe potuta essere la “condizione di coma” o comunque di “stato di incoscienza” …
– ma quelle fin qui evidenziate sono solo alcune delle “incongruenze più veniali” …
– Franco Bassanini, già parlamentare di sinistra, nel 1997 ha dato il nome alla prima Legge sulla semplificazione della burocrazia introducendo uno strumento elementare di una società moderna: il “diritto all’auto-certificazione” …
– la possibilità che il Regolamento delle Primarie prevedeva – tra l’altro esplicitamente evidenziata e propagandata via TV da Luigi Berlinguer ad urne ancora aperte domenica 25 novembre – consentendo di poter “partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre” … è stata, invece, confutata con un “meccanismo progressivamente perverso”, che ha portato all’assurda ed inaccettabile condizione di dover “dimostrare” le motivazioni dell’impossibilità e quindi di veder “valutata” da una Commissione Partitica la “credibilità e la coerenza della motivazione” ovvero la “messa in discussione soggettiva della buona fede” di ciascun singolo Cittadino richiedente di partecipare al voto, con criteri di discrezionalità di cui non ci è stato dato conoscere, con una modalità sommaria di ricezione e di raccolta delle richieste e con un’acquisizione e gestione di informazioni personali e sensibili … condizione di per sè già INACCETTABILE sul piano politico e democratico … ma anche quanto meno “inquietante” sotto il profilo della mancata gestione delle garanzie previste dalla “Legge sulla Privacy“…
– meglio sorvolare su troppo facili ed istintivi riferimenti a “spettri del passato” che tal simili procedure rievocano nella coscienza di ogni “vero democratico” …
– il risultato pratico ? … su stimate circa 228.733 nuove richieste di Cittadini per votare (dato complessivamente aggregato sulla base delle indicazioni pubblicate dagli organizzatori/promotori) … solo 7.094 (pari al 3,1 %) sono state “valutate credibili e coerenti” … per cui – di fatto – si è sostanzialmente risposto – anche qui con una modalità di vecchio stampo amministrativo, quella del “silenzio/diniego” – a 221.639 potenziali elettori del centro-sinistra di non essere “credibili”! …
– tutto questo articolato approfondimento non ha alcuna “presunzione semplicemente tecnicistica” … ma intende, invece, affrontare il problema Politico delle scelte compiute e delle conseguenti necessarie assunzioni delle specifiche e delle complessive responsabilità … allo scopo di chiarire, definire, costruire e praticare – con modalità certe, partecipate, trasparenti e democratiche – condizioni nuove di Credibilità Politica per il rilancio del “Vero Partito Democratico”, coerentemente ispirato alla consolidata tradizione anglo-sassone …
– in particolare, l’adozione di visioni settarie della coalizione e di modalità limitative della partecipazione – come nelle diverse forme denunciate per l’evento delle Primarie 2012 – si è dimostrato concretizzarsi come un boomerang contro-producente sul piano della capacità di attrazione e di inclusività democratica tanto da criticizzarne la credibilità e disperderne il consenso …
– lo strumento democratico delle Primarie deve invece sempre di più divenire e rappresentare un costante e crescente volano di dialogo e di partecipazione popolare  …
 
– o – o – o –
 
– la Questione Legalitaria –
 
18 dicembre 2012 – Segnalazione al Garante della Privacy
– a seguito dell’osservazione di quanto sopra esposto ed in particolare valutando la gravità Legalitaria e Politica di quanto accaduto con specifica attenzione alla gestione della Privacy dei Cittadini in occasione delle richieste di partecipazione al secondo turno delle Primarie del 2 dicembre 2012 … un gruppo di Cittadini Democratici ha inteso approfondire e poi procedere sulla questione … inoltrando una Segnalazione al Garante della Privacy  … (ai sensi dell’articolo 141, comma 1, lett. b) del Codice in materia di protezione dei dati personali e Regolamento n. 1/2007 articoli 13 e 14) … ritenendo di fornire elementi utili al fine di accertare da parte dell’Autorità Garante la violazione della normativa in materia di acquisizione, trattamento e protezione dei dati personali … così articolata e argomentata … 
– In data 25 novembre 2012 si sono svolte le “Primarie Italia Bene Comune”, indette ed organizzate – con specifico Regolamento pubblicato sul sito www.primarieitaliabenecomune.it – dallo schieramento politico “coalizione di centro-sinistra” composto dalle organizzazioni politiche “Partito Democratico”, “Partito Socialista” e “Sinistra, Ecologia e Libertà” ed alla cui partecipazione pubblica ci si poteva registrare con le modalità previste dal Regolamento ed in ottemperanza con la sottoscrizione dell’informativa sulla privacy dei dati raccolti, sia a mezzo di procedura on-line che diretta personalmente presso le sedi fisicamente preposte.
– In conseguenza delle votazione svoltesi – non essendo risultato un candidato vincente – è stato indetto un secondo turno di ballottaggio per la giornata del 2 dicembre 2012.
– La partecipazione al secondo turno di persone non risultanti registrate entro la data del 25 novembre era regolata dall’Art.14 comma 4 del Regolamento il quale sancisce: 
“Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori .” (la Delibera n.21 ha poi fissato i due giorni nel 29 e nel 30 novembre)
– Successivamente, invece, il Coordinamento Nazionale nella delibera n.25 del 26-11-12 chiariva che – a suo avviso – non bisognava aprire la votazione a coloro che semplicemente dichiaravano l’impossibilità per cause indipendenti dalla loro volontà a partecipare all’iscrizione all’albo degli elettori entro il 25 novembre, sottoscrivendo l’appello pubblico e iscrivendosi all’albo elettori, ma delegando in modo soggettivo la valutazione al Coordinamento provinciale competente: 
“Spetta al Coordinamento provinciale valutare la consistenza o meno delle cause, indipendenti dalla volontà dell’elettore, che ne hanno impedito l’iscrizione all’Albo degli elettori entro il 25 novembre, ovvero la preiscrizione on-line. Il Coordinamento provinciale, con voto unanime, decide se ammettere o meno la registrazione all’Albo degli elettori.”
– Il 28 novembre il Collegio dei Garanti si riuniva per deliberare – tra le altre cose – quanto segue: “la dichiarazione che gli interessati debbono presentare per la registrazione dopo il 25 novembre deve essere adeguatamente motivata in relazione alle situazioni addotte, di natura strettamente personale, relative alla impossibilità di registrarsi – anche on line – tra il 4 e il 25 novembre”
– Il 28 novembre la delibera n.26 del Coordinamento Nazionale stabiliva che: 
– “tutte le richieste di nuova registrazione, ai sensi del art. 14 comma 4 del Regolamento nazionale in qualunque modo pervenute ai Coordinamenti Provinciali devono avere una consistenza ed una specificità personale delle motivazioni. Le motivazioni dell’impossibilità personale di registrarsi devono essere coerenti e credibili rispetto alla facoltà che era data di potersi registrare fisicamente oppure online nei 22 giorni compresi dal 4 novembre al 25 novembre.”
– “Motivazioni di carattere generico e aleatorio, non vanno prese in considerazione perché non rispettano il carattere derogatorio ed eccezionale della suddetta norma. Per tali richieste, pertanto, la mancata risposta equivale al non accoglimento della medesima.”
– “… per garantire l’interesse generale della coerenza e non alterazione del corpo elettorale tra un turno e l’altro della medesima votazione, principio democratico e di legalità, le richieste che si intendono accolte sono esclusivamente quelle che hanno ricevuto una risposta positiva, specifica e individuale sul caso …”
– Il 28 novembre in una lettera del Coordinatore Nazionale inviata ai Coordinamenti Provinciali e Regionali si legge quanto segue: 
“vi consigliamo di organizzare il vostro lavoro raccogliendo fino alle ore 20.00 di venerdì 30 novembre le richieste in proposito pervenute, anche per fax o per mail, e quindi immediatamente dopo riunirvi per assumere le relative decisioni”.
– Pertanto, tale modalità di invio della richiesta di registrazione – non gestita come nella prima fase con un’adeguata e garantita procedura on line ovvero cartacea resa disponibile dagli organizzatori – ha comportato per gli interessati la condizione di invio generalizzato a mezzo fax ovvero e-mail certamente di dati personali, ma anche – in considerazione della non più sufficiente formula della semplice “dichiarazione” – quanto meno anche di informazioni sensibili se non di vera e propria documentazione contenente dati sensibili (ad es. certificazioni mediche, cartelle cliniche, attestazioni lavorative o familiari, …) , e ciò al fine di poter comprovare la  “consistenza e la specificità delle motivazioni di natura strettamente personale, relativamente alla impossibilità di registrarsi entro il 25 novembre”, da sottoporre alla valutazione di coerenza e credibilità per l’ammissione alla votazione.
– Dai comunicati diffusi dagli organismi organizzativi e dalle notizie pubblicate sugli organi di informazione, risulterebbero pervenute richieste di nuove registrazione da parte di circa n.228.733 Cittadini (di cui n.128.733 acquisite – con regolare informativa sulla privacy – ed inoltrate dal portale “domenica voto”); di queste solo n.7.094 avrebbero superato la valutazione dei Coordinamenti Provinciali per essere ammessi – previa risposta positiva – alle votazioni; dalle casistiche accertate l’elemento discriminante della selezione sarebbe stato l’aver fornito adeguata documentazione – e non solo l’auto-dichiarazione argomentata – comprovante la  “consistenza e la specificità personale delle motivazioni”.
– Allegando la documentazione richiamata, si sottopone quanto sopra esposto, al fine di valutazione da parte dell’Autorità competente di ogni eventuale violazione delle normative vigenti, per gli eventuali provvedimenti amministrativi che riterrà di dover attuare a tutela dei diritti violati dei Cittadini.
 
19 dicembre 2012 – protocollo e assegnazione della pratica
– in data 19 dicembre 2012 l’Ufficio del Garante della Privacy ha protocollato la Segnalazione con il n. 84.167 assegnandola per competenza al “Dipartimento della Realtà Economiche e Produttive” …
 
11 marzo 2013 – documentazione e richiesta integrativa all’Ufficio del Garante
– a seguito di riscontri informali con gli uffici del Garante della Privacy, si è proceduto ad inoltrare un’integrativa specifica richiesta … come di seguito articolata ed argomentata … – Si sottopone nello specifico l’esigenza di accertamento dei seguenti aspetti sostanziali relativi alle modalità di acquisizione e di trattamento dei Dati Personali – contenenti anche “informazioni e documentazioni con dati Sensibili” – in occasione della raccolta delle richieste delle nuove registrazioni per partecipare al secondo turno delle “Primarie Italia Bene Comune” del 02-12-2012 … acquisizione avvenuta tramite mail e fax nei due giorni precedenti del 29 e del 30 novembre e riguardante la complessiva stimata ricezione di circa n. 228.733 richieste di Cittadini (stima aggregata in base ai dati pubblicati dagli organismi organizzatori e sui media).
– E’ da evidenziare che tale modalità ha differito da quella per la registrazione al primo turno – dove era prevista la compilazione di un modulo cartaceo ovvero attraverso un form on line sul sito www.primarieitaliabenecomune.it con l’esplicita sottoscrizione dell’Informativa e del Consenso al Trattamento dei Dati Personali – ed è stata subordinata – come documentato nella segnalazione del 18-12-2012 – all’evolversi in quei giorni delle indicazioni fornite dagli Organizzatori circa i criteri di raccolta e di valutazione delle richieste da parte dei Cittadini ed in particolare – come precisato nella Delibera n.26 – “… che tutte le richieste di nuova registrazione … in qualunque modo pervenute ai Coordinamenti Provinciali devono avere una consistenza ed una specificità personale delle motivazioni. Le motivazioni dell’impossibilità personale di registrarsi devono essere coerenti e credibili … Motivazioni di carattere generico e aleatorio, non vanno prese in considerazione … … pertanto, la mancata risposta equivale al non accoglimento della medesima.” … con ciò determinando l’invio generalizzato a mezzo fax ovvero e-mail certamente di dati personali, ma anche – in considerazione della non più sufficiente formula della semplice “dichiarazione di auto- certificazione” – quanto meno anche di informazioni sensibili, se non di vera e propria documentazione contenente dati sensibili, e ciò al fine di poter comprovare la “consistenza e la specificità personale delle motivazioni” sottoposte alla valutazione di coerenza e credibilità per l’ammissione alla votazione.
1) – la violazione (o meno) dell’ Art.161 del DLGS 196/2003 per l’Omessa o inidonea Informativa all’interessato di cui all’Art.13 in relazione all’assenza di qualsiasi forma di Informativa sulla Privacy – o di richiamo anche indiretto ad essa – sia nelle modalità di comunicazione intraprese per l’acquisizione delle richieste (via mail e via fax), che nel riscontro formale ad esse alla ricezione delle richieste (via mail), ovvero anche nei riscontri ai soli casi di favorevole ammissione al voto (via mail) con esclusione di qualsiasi forma di riscontro e comunicazione per tutte le altre.
2) – la violazione (o meno) degli Artt.23 e 26 (ed ev. correlabili) del DLGS 196/2003 circa il Consenso e le Garanzie al Trattamento dei dati Sensibili in relazione all’assenza di acquisizione formale per ciascuno dei richiedenti del consenso espresso e/o scritto al Trattamento dei dati personali e di quelli sensibili, nonché l’accertamento circa da quali Persone e con quale modalità incaricate ed in base a quale criterio discrezionale e/o valutativo di approfondimento nel dettaglio e/o nel merito delle complessive informazioni così acquisite, sia stato svolto il trattamento dei Dati al fine di “attestare la validità delle motivazioni soggettive” per consentire l’ammissione al voto di n. 7.094 Cittadini, pari a circa il 3% delle richieste inoltrate.
3) – la violazione (o meno) dell’ Art.16 (ed ev. correlabili) del DLGS 196/2003 sulla Cessazione del Trattamento in relazione alle condizioni di verificabile certezza circa la successiva gestione e destinazione dei dati complessivamente raccolti, conseguente all’esito dell’evento di propaganda politica.
 
aprile 2013 – istruita richiesta per “apertura del procedimento istruttorio”
– in conseguenza di quanto esposto – da contatti informali con gli uffici del Garante – dalla fine del mese di marzo, risulta formalmente predisposta – dal competente ufficio del “Dipartimento della Realtà Economiche e Produttive” – la richiesta di apertura di un procedimento istruttorio sulla vicenda oggetto della segnalazione … istanza sottoposta e “ferma” da alcune settimane alle firme dirigenziali …
– certamente, gli eventi straordinari di queste settimane – le elezioni, la mancata formazione del Governo per oltre due mesi e la complessa vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica – hanno rappresentato ragioni di doverosa attenzione e prudenza da parte dell’Autorità Garante …
– si può ora supporre, quindi, che a breve sia attesa la determinazione dirigenziale sulla vicenda …
 
– le Conclusioni Politiche –
 
11 maggio 2013 – Assemblea Nazionale del PD
– presentazione del Documento “Il Peccato Originale – Primarie 2012: Partecipazione & Democrazia & Trasparenza & Privacy” e del Ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico, al fine dell’accertamento politico di quanto esposto, anche ai sensi dello Statuto e del Codice Etico.
– Alla luce di quanto esposto e documentato, si ritiene che Tutto il “Partito Democratico” – nei suoi Organi Dirigenziali e Territoriali – debba prendere politicamente atto e rispondere su:
Quali siano state le ragioni, le conseguenze democratiche e di chi le responsabilità politiche delle scelte compiute per comunque “limitare” la partecipazione alle Primarie del 2012 e, poi, in particolare dell’ambigua ed inquietante “gestione manipolativa” al secondo turno, in danno e strumentalizzazione – a fini politici – dei diritti privati dei Cittadini ? …
 
– Per cui:
1) – Dimissioni di TUTTO il Vertice-Apparato e convocazione dei Congressi “veri” a tutti i livelli
2) – Irricandidabilità di TUTTI gli attuali dirigenti
3) – Revisione dello Statuto sui modelli anglo-sassoni
4) – Organizzazione Aperta e Trasparente – anche attraverso la piattaforma del Web – della Democrazia del Partito e delle Primarie per garantire la partecipazione e la condivisione alle scelte, partendo dal Territorio e dai Cittadini
5) – Principio base: il consenso passa per la credibilità delle Idee, del Metodo, delle Persone
– o – o – o –

LETTERA (lunga, per chiarezza) Aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al “Partito Democratico” e al centro-sinistra (tutto)

Lettera (lunga, per chiarezza) aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al Partito Democratico e al centro-sinistra (tutto)
 
PRIMARIE APERTE agli ITALIANI
“DEMOCRAZIA” e “TRASPARENZA” nei PROGRAMMI
per il “Partito Democratico”
sessione permanente degli STATI GENERALI
 
Caro PierLuigi e cari compagni, termine purtroppo divenuto clandestino e desueto dalle nostre parti, perché forse ancora carico di significati evocativi ideologici e che invece potrebbero essere laicamente superati, riassegnandogli il suo senso etimologico laicamente ecumenico del “cum panis” ovvero dello stare insieme tra persone anche e comunque diverse, per condividere e nutrirsi quotidianamente della lotta per conquistare e difendere comuni valori di civiltà ed emancipazione, per una società effettivamente più giusta, libera e democratica …
Auspicando francamente che ciascuno di noi con altrettanta laicità si svincoli da eventuali pregiudizi e possibili rendite di posizione personale, per affrontare con serenità ma determinazione l’urgenza delle decisioni che ci si impongono in questi giorni, in queste settimane, per innanzitutto definire la credibilità dei programmi e la scelta dei candidati da presentare per eleggere la classe politica che si propone di governare il Paese nei prossimi anni, ad ogni livello, da quello locale a quello nazionale …
Ma urgenza di scelte anche per determinare un deciso e radicale processo di rigenerazione della originaria vocazione maggioritaria con cui e per cui è nato il Partito Democratico, capace di esprimere idee, metodi e persone, coerenti e trasparenti, per una visione aperta, moderna ed inclusiva delle diversità, che attragga la gente alla politica e che ne sappia rappresentare i bisogni …
Le Primarie del 2012 sono state le prime vere Primarie del centro sinistra a livello nazionale sul piano del confronto democratico, tra due diverse opzioni politiche alternative e non di bandiera; partecipazione, volontariato, passione, confronto e scontro (nemmeno tanto) … la politica deve essere questo; le pantomime verticistiche e plebiscitarie, strumentalizzandola, servono poco o nulla a far crescere la democrazia.
Queste Primarie sono state tali perché certamente va riconosciuto il merito a Bersani di aver colto il potenziale popolare che la candidatura di Renzi stava raccogliendo in giro per l’Italia e di aver preferito non alzare una barriera controproducente che ne avrebbe certamente fatto brutalmente disperdere la ricchezza.
Bisogna anche dire che molte delle Primarie locali degli ultimi anni, soprattutto in alcune tra le più importanti città (Firenze, Milano, Genova, Napoli, Palermo, …) hanno visto perdere il Candidato di bandiera del PD, vedendo però poi vincente nelle elezioni il candidato liberamente scelto dagli elettori del centro-sinistra !
Mentre in alcuni pochi casi si è assistito a veri e propri tentativi di strumentalizzazione anti-democratica da parte, non di presunte bande di guastatori del cosi detto centro-destra, ma di componenti di potere interne allo stesso PD (Napoli, Palermo, …), con il risultato di aver fatto perdere credibilità al partito stesso e conseguentemente di non essere in grado di esprimere un candidato vincente.
Questo segnale doveva e dovrebbe far riflettere; lo strumento delle Primarie, se concepito e praticato realmente aperto e democratico, serve proprio a far crescere la credibilità ed il consenso tra la gente, attraendola alla Politica e avvicinandola verso le potenzialità migliori che nel centro-sinistra possano liberamente e credibilmente riuscire ad esprimersi.
Purtroppo, invece, per bilanciare il “rischio” che, in tal senso, la candidatura di Renzi poteva rappresentare per il vertice storico e – diciamolo – anche per tutto l’apparato ben consolidato sul territorio nazionale, per mancanza di coraggio democratico e di messa in discussione delle proprie posizioni di potere, sono state contestualmente modificate le regole delle Primarie.
Regole che fino a quel momento avevano avuto – come deve essere in democrazia – meccanismi semplici, trasparenti e chiari, sono stati resi, invece, complessi, burocratici, farraginosi, contraddittori, … ed alla fine anche manipolati ed improvvisati, così da circoscrivere l’esperienza democratica di queste Primarie e per molti aspetti anche producendo un boomerang per la credibilità del PD e della coalizione sulla capacità di poter attrarre e rappresentare un elettorato più vasto, anziché esprimere solo una “conta” tra quello già consolidato …
Per chi ha vissuto l’esperienza nei seggi (e non nella stanza di qualche Direzione) è apparso ben evidente il malumore (se non peggio …) tra diverse delle persone in fila.
Ma ancor più chiara ed evidente è la lettura dei risultati numerici in termini di partecipazione, che sono poi il termometro del vero consenso tra la popolazione: in 7 anni, dal 2005 si sono “perse” oltre 1,2 milioni di persone (pari a circa il 30 %) disposte a compiere un gesto di impegno per scegliere un candidato dello schieramento ed il leader vincente Bersani ha raccolto quasi 1,5 milioni di voti (oltre il 40%) in meno di quanti ne aveva avuti Prodi (vedi tabella “A”).
Tabella A - Primarie 2005-2012
Questo meccanismo selettivo ha, quindi, di fatto rappresentato un “filtro attivo” verso tutta la gran parte dell’elettorato potenziale – al quale, invece, una coalizione che aspira a divenire maggioranza nel Paese dovrebbe avere il dovere e l’interesse di rivolgersi – e che è costituito da oltre 45 milioni di italiani !
Filtro che è andato certamente a sommarsi con tutte le ragioni della crescente e oramai dilagata disaffezione e sfiducia verso la politica; ragioni che, anzi – non essendo di origine astrologica – avrebbero dovuto – e devono – far riflettere diversamente verso scelte di “apertura” e non di chiusura”: alla fine, in pratica, Bersani è stato eletto candidato Premier della coalizione di Centro-Sinistra con gli stessi voti che aveva raccolto nel 2009 alle Primarie di Partito per l’elezione a Segretario.
Anche nei commenti del dopo ballottaggio – a fronte della forse prima vera leale ammissione di sconfitta da parte di un Uomo Politico nella storia della politica italiana – sarebbe stato opportuno essere più riflessivi e meno politicisticamente e propagandisticamente enfatici.
I numeri parlano chiaro e semmai si dovrebbe seriamente riflettere sul fatto che ci sia un quasi 40% delle persone che sono riuscite ad esprimersi alle Primarie che hanno indicato un’ “alternativa politica” a quella che nel Partito Democratico, negli Organi Dirigenti, nei Parlamentari, negli Eletti e nei Partiti della Coalizione ha – ancora ad oggi – una rappresentanza ed una forza organizzativa del 96/97 % ! (vedi tabella “B”).
Tabella B - Primarie 2012
Nel 2005 si invitavano a coinvolgersi i ragazzi che avrebbero compiuto i 18 anni nei 5 anni previsti per la Legislatura ! … ossia si diceva addirittura ai tredicenni di scegliere per il loro futuro ! Oggi si è impedito di scegliere addirittura ai maggiorenni che andranno a votare alle prossime politiche, ma che non avevano compiuto i 18 anni entro il 25 novembre ! 
Anche il versamento obbligatorio dei 2 euro – inteso, quindi, NON come “invito” e “facoltà” di libera contribuzione alle spese, ma come “vincolo partecipativo” – ha rappresentato un ulteriore elemento di selezione discriminante alla partecipazione più ampia e quindi di attrazione del consenso … facendo, anche in questo caso contraddittoriamente, venir meno – in questa delicata fase storica della società – un ragionevole e doveroso rispetto dell’esistenza del problema e della diffusa “sensibilità” popolare sul controverso tema del Finanziamento Pubblico dei Partiti e della Politica.
Questa può essere politica proiettata verso il futuro ?
Ancora più grave e controproducente quanto accaduto per il ballottaggio.
Le Delibere interpretative, e quindi di fatto restrittive, emesse tra il 26 e il 29 novembre dal Coordinamento Nazionale e dal Collegio dei Garanti costituiscono un escalation involutiva che rappresenta, purtroppo per noi, una pessima testimonianza politica di come – per ragioni di opportunità – si possano malversare i valori della democrazia, della legalità, del rispetto per i cittadini.
Dopo aver contestato lo scandalo del “Porcellum”, ma anche il non averlo irresponsabilmente cambiato nei 18 mesi del Governo Prodi e dopo aver denunciato per anni la logica inaccettabile delle leggi “ad personam”, abbiamo perso l’occasione per dimostrare l’auspicata profonda diversità intellettuale e morale che un Partito Democratico deve avere nel suo DNA, dimenticandoci di smentire la tesi Machiavellica del “fine che giustifica i mezzi”, piuttosto che affermare come sia essenziale alla credibilità del fine, che i mezzi lo prefigurino coerentemente, a maggior ragione in fatti di democrazia.
Gli episodi imbarazzanti ai seggi, in particolare tra i volontari e tra gli elettori in fila nel “dover/veder” esercitare l’umiliante “respingimento democratico” verso altri cittadini che si avvicinavano per chiedere di poter votare con in mano la copia delle richiesta inviata ai sensi del Regolamento delle Primarie, sono stati uno “spot-live” che non è andato certamente a favore della credibilità della nostra area politica; cittadini indignati, molti anche iscritti al PD, ai quali andrebbe quanto meno chiesto “scusa” !
Tante le assurdità nella complessità del meccanismo, le cui prime vittime sono stati i veramente straordinari volontari, sproporzionalmente costretti ad impegnarsi più nello svolgere adempimenti da “vecchio stato”, piuttosto che attività politica di rappresentanza e promozione dell’occasione democratica.
Già al primo turno, per la complessità del meccanismo, l’inadeguatezza delle istruzioni, del supporto fornito e per ragioni di umana impraticabilità, si può ragionevolmente stimare – avendo fatto rilievi a campione su tutto il territorio nazionale – che in una buona percentuale, se non addirittura almeno nella metà dei seggi – non sia stata raccolta l’unica firma (l’ultima, tra le tante previste) davvero fondamentale per accertare la corretta corrispondenza con i cedolini e le schede nell’urna !
Nel secondo turno tantissimi sono stati i casi di persone residenti che, però, la domenica precedente avevano votato fuori sede e che avrebbero dovuto dichiarare il loro rientro a casa solo entro la giornata del venerdì, ma che comprensibilmente – non adeguatamente informate di questo dettaglio, o perché avevano preso la decisione successivamente – non comprendevano – anche alterandosi, a fronte del rigido diniego – perché mai non avrebbero potuto votare nel loro seggio naturale !
Cosa può esserci di più brutto in democrazia del non far votare ?
Quello che è accaduto al seggio di via della Bufalotta a Roma.
Una vecchietta di oltre 90 anni entra nel seggio e chiede di poter votare ma non risulta registrata … insiste perché dice che ha seguito tutta la campagna elettorale ed è decisissima a votare Bersani … dice che domenica precedente è andata al seggio vicino casa ma le hanno detto che non era il suo … e che vi ha rinunciato perché non c’era nessuno ad accompagnarla e non aveva la forza per farsi a piedi quasi 2 Km … insiste e dichiara che non si muoverà dal seggio fino a che non l’avranno fatta votare … alla fine i componenti del seggio, sentito il parere del coordinatore del PD di zona e il consenso dei rappresentanti di lista … hanno preso una scheda, hanno fatto votare la vecchietta, facendo finta di inserire la scheda nell’urna, per poi, quando la vecchietta è uscita tutta contenta, strapparla e metterla da parte per poi verbalizzarla a fine scrutinio …
Quale è stato il vantaggio politico e democratico della mancata apertura delle registrazioni al secondo turno ?
Il Partito Democratico – con deliberazione presa all’unanimità dalla Direzione Nazionale – da anni sostiene, condivisibilmente, che il modello elettorale di riferimento è quello francese, uninominale a doppio turno di collegio.
Ebbene, le primarie francesi del centro-sinistra si sono svolte con due turni ed alle ultime Primarie, quelle che hanno incoronato il segretario del PS Hollande (non la figlia di Le Pen) al primo turno sono andati a votare 2.6 milioni di francesi ed al ballottaggio 2,8 milioni ! 200.000 elettori in più ! … e – coincidenza – poi Hollande ha battuto Sarkozy ! … mentre da noi – oltre a non ammetterne di nuovi – abbiamo perso oltre 300.000 elettori tra il primo e il secondo turno.
E’ evidente che la passione per la competizione elettorale sale di livello quando la scelta politica diviene più interessante, credibile, approfondita nei contenuti, decisiva e attraente verso la partecipazione popolare.
Nelle Delibere che hanno modificato il Regolamento in senso restrittivo – non prima, ma durante il rivendicato intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita ! (cfr. Bersani) – si è introdotto il concetto di non alterazione del “corpo elettorale” così come costituitosi al primo turno; ma, allora, per coerenza – se questa tesi fosse stata intellettualmente corretta, anche se comunque smentita dallo stesso Regolamento che all’art.3 sancisce il “carattere aperto delle Primarie” – il Regolamento stesso non avrebbe dovuto consentire alcuna nuova registrazione, perché è evidente che in un ballottaggio si può vincere anche per un solo voto e 7.094 nuovi elettori ammessi rappresentano 7.094 alterazioni del corpo elettorale !
Purtroppo, tra gli aspetti strumentalizzati (e ciò è pessimo perché poi il giudizio si forma in chi, non direttamente coinvolto, ci osserva per valutarci) è stata anche la tesi – diffusamente sbandierata – per cui si avevano avute tre settimane per registrarsi e quindi la motivazione dell’impossibilità doveva estendersi per tutto questo arco di tempo; è anche in questo caso palese che non si può confondere una facoltà con un vincolo: chiunque poteva aver ben deciso, nel diritto, di registrarsi e votare direttamente la domenica e d’altronde con la registrazione on line – anche dall’estero e/o effettuabile di fatto anche c/terzi – l’unica ipotesi plausibile di effettiva impossibilità ad esercitare la registrazione nelle tre settimane precedenti sareppe potuta essere la condizione di coma o comunque di stato di incoscienza.
Ma fin qui abbiamo evidenziato alcune delle incongruenze più veniali.
Franco Bassanini, già parlamentare di sinistra, nel 1997 ha dato il nome alla prima Legge sulla semplificazione della burocrazia introducendo uno strumento elementare: il diritto all’auto-certificazione.
La possibilità che il Regolamento delle Primarie prevedeva – tra l’altro esplicitamente evidenziata e propagandata via tv da Berlinguer ad urne ancora aperte domenica 25 novembre – consentendo di poter “partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre” è stata, invece, confutata con un meccanismo progressivamente perverso, che ha portato all’assurda ed inaccettabile condizione di veder “valutata” da una Commissione Politica la “credibilità e la coerenza della motivazione” ovvero la messa in discussione soggettiva della buona fede di ciascun singolo Cittadino richiedente, con criteri di discrezionalità di cui non ci è dato conoscere, con una modalità sommaria di ricezione e raccolta delle richieste e con un’acquisizione e gestione di informazioni personali e sensibili quanto meno inquietante anche sotto il profilo della privacy.
Meglio sorvolare su troppo facili riferimenti a spettri del passato che tal simili procedure rievocano nella coscienza.
Il risultato: su circa 228.733 nuove richieste di Cittadini per votare solo 7.094 (pari al 3,1 %) sono state “valutate credibili e coerenti” per cui – di fatto – si è risposto – anche qui con una modalità di vecchio stampo amministrativo, quella del “silenzio/diniego” – a 221.639 potenziali elettori del centro-sinistra di non essere “credibili”!
Tutto questo approfondimento non ha alcuna presunzione tecnicistica, ma vuole, invece, porre il problema Politico delle scelte compiute e delle conseguenti assunzioni di responsabilità per ciascuno di noi, come Metodo, anche per riempire di contenuti credibili e misurabili i Programmi, per rinnovare ed ampliare le alleanze senza discriminazioni settarie ed ideologiche, nonché per praticare criteri aperti con cui selezionare Candidature valide, rappresentative ed in diretto rapporto con la base elettorale, anche e soprattutto dopo il voto.
Ad esempio, nel Programma della Coalizione sarebbe auspicabile – anzi direi indispensabile – rivedere drasticamente la visione della “Politica” così come attualmente definita in quello di Bersani: “la Politica deve essere più sobria. disposta a fare sacrifici e a riconoscere autonomia e spazio alla società civile”, cioè una visione platealmente dall’Alto verso il basso, che continuerebbe ad accentuare la frattura ed il distacco dalla gente: perché “più sobria” e non “sobria” ? perché “disposta a fare” che equivale ad una “condizione possibilista” ?  perché “disposta a riconoscere” ovvero prefigurare, di nuovo, il concetto di “concessione discrezionale” ?
E’ un po’ paradossale che nel 2012 se ne debba ancora discutere, ma evidentemente il problema è alla radice; sarebbe più illuminante attingere a quello – anche praticato, con i risultati che abbiamo visto – di Renzi dove si parla di “richiamare la Politica alla sua missione: essere lo strumento ATTRAVERSO il quale i Cittadini decidono del proprio futuro”, visione che mi pare, insomma, radicalmente agli antipodi.
Altrettanto inderogabile è inserire – non solo formalmente la parola, che comunque è gravemente ASSENTE ingiustificata nel programma di Bersani – ma il concetto che rappresenta un altro dei pilastri della Democrazia: la TRASPARENZA ! e la sua indifferibile applicazione e praticabilità a tutti i livelli politici, istituzionali e amministrativi.
Nel preambolo dei Programmi del centro-sinistra, da oggi, non possono non trovare sede le analisi ed i contenuti programmatici del documento NIS Italia di “TI-IT – Transparency International Italia” – l’Organizzazione Transnazionale non governativa contro la corruzione – di “Policy Paper e Raccomandazioni per la Democrazia e la Trasparenza nei Partiti Politici” (vedi documenti allegati “D” ed “E”).
Doc.D - Indice di Percezione della Corruzione Italia 2012
E’ un manifesto-appello di rilievo super-partes a cui Nessuno di noi può oggi sottrarsi, se non si vuole concorrere a creare alibi di continuismo con il Sistema illegale e partitocratico fino ad oggi consolidatosi, con le evidenti conseguenti degenerazioni nella certezza del Diritto, della Giustizia e della Democrazia, nonché nel devastante spreco delle Risorse Economiche, oggi drammaticamente insufficienti anche alla sussistenza di molte delle classi sociali più deboli e che si è tradotto in una pressione fiscale iniqua e NON più sopportabile; Sistema che ha relegato l’Italia al 72° posto su 176 Paesi nel mondo per la “Percezione della Corruzione”, ULTIMO tra i Paesi dell’Europa occidentale e del cosi detto “primo mondo occidentale” (vedi tabella “C”).
Tabella C - Mappa Percezione Corruzione 2012
Non possiamo pensare di risolvere il problema della diffusa ed endemica mancanza di legalità che si è impadronita, anche culturalmente, del nostro Paese – e verso la quale anche il Centro-Sinistra deve affrontare le sue responsabilità, avendo contribuito, ai vari livelli, a costruirne e condividerne le scelte della Politica e la gestione della Cosa Pubblica in questi decenni – semplicemente continuando ad accontentarci di riproporre il ventennale film degli slogan contro Berlusconi, il quale, dopo essersi auto-discreditato da solo e sulla nostra pelle, ha subito ritrovato linfa e accolto l’invito implicito che il risultato delle Primarie ha generato.
Il Partito Democratico deve ritrovare coerenza con la sua ragione costitutiva di forza politica a vocazione Maggioritaria, ALTERNATIVA, capace di far crescere dinamicamente la sua rappresentatività sociale, per interpretare – in un sistema di consolidata stabilità ed affidabilità quale è quello bi-polare (se non bi/tri-partitico, come nelle pluri-secolari democrazie anglo-sassoni), in Italia ancora incompiuto – la capacità di Governo o di Opposizione, comunque Garante della Democrazia.
Il Partito Democratico deve essere capace di concepire, costituire e divenire la sessione permanente degli “Stati generali della Democrazia liberale e socialista”, il luogo fisico e virtuale dell’incontro inclusivo, democratico e aperto tra tutte le realtà politiche e associative di base che esprimono idee, valori e istanze di rinnovamento – movimenti del lavoro e delle imprese, civici e dei diritti civili, della cultura e della scuola, referendari, ecologisti, verdi, radicali, … – fucina per costantemente costruire, misurare e condividere Politiche di sintesi feconda, dense e ricche di soluzioni vere, che rispondano alle domande che vengono dalla popolazione e selezionare democraticamente la classe politica che, rappresentandola, ad essa sappia e debba rispondere su tutto ciò che fa.
Oggi che senso ha avere, ancora, una Coalizione ed un Partito verticistico e settario ?
Oggi che senso ha avere, ancora, un Programma generico, una semplice Carta di intenti ?
Oggi che senso ha delegare – ancora – scelte, sempre compromissorie, alla mediazione tra i vertici partitici ?
L’Italia non ne ha più il tempo. Ciascuno di noi deve riappropriarsi dei propri diritti, rispondendo dei propri doveri.
L’esortazione è quella a Bersani di fare un passo, non indietro, ma in avanti e laterale, di apertura, da grande statista che vuole il bene comune dell’Italia e del Partito Democratico, capace di concepire l’alterità delle scelte radicali oggi necessarie ed urgenti per generare – con determinazione e credibilità – la crescita e il riscatto sociale, culturale e politico del nostro Paese.
Roma, 19 dicembre 2012
Carlo d’Aloisio Mayo
iscritto al Circolo PD di Roma Talenti

 Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 1-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 7-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 2-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 3-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 4-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 5-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 6-7

PRIMARIE 2012 “ITALIA Bene Comune” – Nota integrativa al Verbale di Scrutinio del Seggio “Circolo PD Talenti” di Via Giovanni Verga, 54 a Roma

italia-bene-comune
Primarie “Italia bene comune” – 25 novembre 2012 –
 
alla Commissione Elettorale Nazionale
alla Commissione Elettorale Provinciale
al Collegio dei Garanti delle Primarie
al Comitato Elettorale competente
 
Nota integrativa al Verbale di Scrutinio 
del Seggio Circolo PD di Via Giovanni Verga, 54 a Roma
 
Il sottoscritto Carlo D’Aloisio (…) in qualità di rappresentante delegato al seggio del candidato Matteo Renzi, ai sensi del punto 13.7 del regolamento delle Primarie ritiene di far presente quanto segue:
 
– nel corso delle votazioni (mattina) rilevavo e facevo presente al presidente del seggio Roberta Leoncini che la raccolta delle firme dei votanti previste dal punto 10.4 del regolamento delle primarie avveniva in condizioni non conformi a quanto previsto, in quanto la firma veniva fatta apporre non in un unico registro a lista, ma in modulistica diversa a seconda della condizione di registrazione (pre-registrati on-line – registrati on-line dell’ultimo giorno – registrati al seggio); 
 
– in effetti, la presidente mi informava che la situazione non gli era stata prospettata chiaramente nelle istruzioni e nel materiale fornito e che non era oggettivamente nelle condizioni di poter computare con certezza le firme, anche perchè in alcuni casi – nelle condizioni di confusione e incertezza – si erano probabilmente create delle duplicazioni;
 
– al termine dello spoglio ed all’atto della verbalizzazione risultavano n.968 cedolini e n.971 schede votate, mentre le schede non votate non venivano contabilizzate, anche poichè – come spiegato dal Presidente – non vi era certezza del numero originale in quanto non contate al momento dell’apertura dei plichi nella prima mattina;
 
– si era pertanto determinata una situazione di non riscontro certo – come indicato al punto 11.1 del regolamento delle primarie – tra i cedolini, le schede votate, quelle non votate e le firme dei votanti (le quali ad un successivo sommario conteggio tra i vari elenchi risultavano – come riferitomi dal presidente – in numero superiore alle schede e ai cedolini);
 
– richiedevo, pertanto, ritenendolo un atto dovuto e doveroso nella mia qualità di rappresentante, di poter mettere a verbale tale osservazione, volendo al tempo stesso esplicitamente sottolineare che tale disguido procedurale era certamente non imputabile alla responsabilità soggettiva degli operatori del seggio – a cui andava tutto il mio rispetto personale e la mia stima per l’impegno profuso nel garantire lo svolgimento delle votazioni – ma alla complessità del meccanismo elettorale ed all’inadeguatezza delle istruzioni e del supporto fornito ai componenti del seggio stesso, a fronte di uno sforzo da loro tutti profuso in condizioni veramente straordinarie.
 
– purtroppo – ritengo e mi auguro più per la stanchezza dell’esperienza vissuta – mi si contestava da parte di tutti i componenti del seggio questa mia richiesta, ritenendola offensiva del loro lavoro e strumentale verso il Circolo del Pd e verso l’organizzazione delle Primarie;
 
– la discussione si protraeva per molto tempo, purtroppo anche degenerando nei toni, senza però poter addivenire alla soluzione originariamente richiesta (ad un certo punto mi è stato proposto di fare una nota a parte da allegare al verbale, alla quale, però, avrebbero a loro volta risposto con un “comunicato” di denuncia del mio atteggiamento, il che mi appariva come un ulteriore degenerazione della polemica), che da parte mia era invece proprio volta a tutelare la loro responsabilità ed il loro lavoro, a mio parere strumentalizzato da difficoltà procedurali a loro non imputabili.
 
Roma, 26 novembre 2012
Cordiali saluti
Carlo d’Aloisio

Lettera Aperta a Matteo Renzi

Adesso Matteo Renzi Primarie 2012

Ciao Matteo !

sono un piccolo imprenditore artigiano di Roma e sono con te !

ti reputo la “speranza” possibile e spero “probabile” di cambiare questa Italia soprattutto nei suoi assurdi e incancreniti meccanismi – pubblici e privati – di conservazione e sopravvivenza (in un modo o nell’altro …) di uno “status quo” fatto di NON trasparenza, NON certezza, NON diritto, NON doveri, NON libertà, NON legalità, NON responsabilità, … UGUALI per TUTTI !

Credo che il problema basico sia infatti proprio quello del pieno e reale funzionamento della Democrazia, condizione che in Italia negli ultimi decenni NON si è – di fatto – realizzata !

Come negli USA e in Gran Bretagna – Democrazie pluri-Centenarie ! – ciò dovrebbe voler dire poter scegliere ed eleggere direttamente le Persone che ci devono rappresentare e che ci devono Governare così come quelle che devono Controllare dall’Opposizione !

Qui, invece, da decenni, a turno, qualcuno formalmente “Governa” ma sistematicamente concertando condividendo con TUTTI gli altri (o quasi …) l’Amministrazione della Cosa Pubblica a Tutti i livelli, dalle Alte Cariche fino ai Comitati di Gestione degli Asili Nido !!!

il Risultato ?

Tutti (o quasi) hanno partecipato al Sistema, alla sua degenerazione, ma nessuno è – di fatto – Responsabile verso gli Italiani (salvo i comodi “capi espiatori” di turno) e Nessuno Paga per lo sfascio che ovviamente si è prodotto nella Società sperperando e consumando irresponsabilmente le Risorse Economiche del Paese, ma anche malversando il Diritto e la Verità per decenni !

Ho letto il tuo programma che condivido nelle sue idee, ispirazioni e proposte, ma mi permetto di suggerirti e di valutare di inserire una tematica seria e concreta altrettanto urgente e grave, che – di fatto – è VITALE per l’Economia del nostro Paese, ma contestualmente anche per la nostra Democrazia e la nostra Libertà !

Come giustamente evidenzi, l’Italia è un Paese con risorse umane, intellettuali, culturali e imprenditoriali storicamente straordinarie …

Ma possiamo avere tutte le Idee più belle, innovative, avanzate, … agevolare imprese, consumi, iniziative, … promuovere la “Qualità” come valore … ma nessuna Impresa “sana” potrà MAI crescere e consolidarsi in Italia se il Mercato in cui deve competere è slealmente inquinato e condizionato (anzi oramai sempre di più DOMINATO) da chi NON rispetta le stesse Regole e Condizioni Economiche e di Diritto …

… è una osservazione elementare, quasi banale, … ma oggi drammatica …!

Se io produco e vendo (ad es.) Mobili e faccio tutto in regola, rispettando le leggi e le normative sul Lavoro, sulle Retribuzioni, sull’Ambiente, sulla Sicurezza, sul Fisco, ecc. ovviamente e comprensibilmente sostengo COSTI che saranno incidenti sul mio prezzo di vendita … e poi accanto a me arriva uno che vende merci analoghe a prezzi più bassi, che però sono state prodotte senza rispettare le mie stesse condizioni (e magari copiandomi l’idea)… questa possiamo chiamarla LIBERA CONCORRENZA ?

E’ ragionevolmente evidente che:

– o mi “adeguo” alle condizioni di produzione per diventare competitivo con il mio “concorrente” e quindi comincio ad “arrangiarmi” sfruttando i lavoratorievadendo le norme e il fisco, ecc … o magari – per trarne vantaggi ancora più competitivi – a trasferire anch’io la mia produzione all’estero dove posso “legalmente” sfruttare – senza scrupoli – ogni risorsa umana come quelle ambientali, ecc. … e di fatto contribuendo ad impoverire le ricchezza ed il potere di acquisto il mio Paese …

– oppure sono destinato a chiudere ! …a morire come impresa ! …e a volte anche come “uomo” … e come un domino … prima e dopo di me … tanti, tanti altri !

Questa è un capitolo fondamentale della storia imprenditoriale ed economica del nostro paese (certamente non solo del nostro) degli ultimi decenni !

Confusi anche dall‘illusione effimera del benessere consumistico abbiamo – di fatto – assistito pavidi, impotenti e, in alcuni casi anche opportunistici, all’evolversi di questo meccanismo che ha solo impoverito e degradato la nostra società … e più ci impoveriamo più diventiamo dipendenti da questa condizione … che riguarda il destino di TUTTA la nostra ECONOMIA … ma anche della nostra DEMOCRAZIA e delle nostra LIBERTA’ !

Sono già stato un po’ lungo, ma molto ci sarebbe da analizzare e riflettere.

Ti allego una memoria di considerazioni sintetiche, ma credo concrete sul problema e sul da farsi.

Parlandone in giro, ovviamente e comprensibilmente in tantissimi si dicono d’accordo, ma perché NESSUNO che ne abbia l’autorità e la possibilità si fa carico di affrontare apertamente e chiaramente il problema ?

Spero che tu (o chi per te) possa leggerle e valutarle attentamente e ovviamente auspico ogni utile approfondimento ed iniziativa nel merito.

Con stima e disponibilità

Carlo d’Aloisio

REGOLAMENTO PER LE PRIMARIE 2012

Italia Bene Comune
REGOLAMENTO PER LE PRIMARIE
Approvato dal Collegio dei garanti per le Primarie il 19 ottobre 2012
Premessa
Le primarie della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” per la scelta del/la candidato/a a Presidente del Consiglio dei Ministri si svolgono domenica 25 novembre 2012, dalle h. 08.00 alle h. 20.00. L’eventuale secondo turno si svolge domenica 2 dicembre 2012, dalle h. 08.00 alle h. 20.00
1. COLLEGIO DEI GARANTI
Il Collegio dei garanti:
a) elegge al suo interno il Presidente ;
b) approva le modalità per la presentazione delle candidature, il Codice di comportamento dei candidati e il Regolamento per lo svolgimento delle primarie;
c) vigila sul rispetto del presente Regolamento e del Codice di comportamento dei candidati, sanzionando eventuali comportamenti difformi, secondo le modalità stabilite dallo stesso Codice;
d) nomina un Coordinamento formato da quattro persone, indicate dalle forze politiche della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”, incaricato di promuovere e monitorare le diverse fasi di organizzazione delle primarie nel territorio nazionale e nella circoscrizione degli italiani all’estero. Ai lavori del Coordinamento partecipa, come invitato, senza diritto di voto, un/a delegato/a per ciascun/a candidato/a ammesso/a alle primarie;
e) è sede di seconda istanza per l’esame e la soluzione di controversie relative allo svolgimento delle primarie, ed è sede di unica istanza per eventuali contestazioni relative al risultato delle votazioni;
f) adotta delibere riguardanti lo svolgimento delle primarie, nei limiti delle sue competenze;
g) proclama i risultati.
2. IL COORDINAMENTO
Il Coordinamento:
a) elegge al suo interno il Coordinatore;
b) promuove e monitora le diverse fasi di organizzazione delle primarie nel territorio nazionale e nella Circoscrizione degli italiani all’estero;
c) vigila sul corretto ed imparziale svolgimento delle primarie e decide in prima istanza entro quarantotto ore dalla ricezione di eventuali esposti sulle controversie sorte in fase di applicazione delle norme contenute nel presente Regolamento e nel Codice di comportamento;
d) nomina i coordinamenti regionali e provinciali;
e) stabilisce il numero e l’ubicazione dei seggi, assicurandone reperibilità e facilità di accesso in modo da favorire la più ampia partecipazione. Sulla base degli stessi principi vigila, con particolare attenzione al giorno delle elezioni, sull’ubicazione degli uffici elettorali;
f) predispone e provvede a far stampare le schede di voto elettorale in formato cartaceo, contenenti il solo cognome e nome dei candidati, posti nell’ordine stabilito per estrazione a sorte;
g) predispone la dotazione del materiale per lo svolgimento delle operazioni di voto nei seggi elettorali;
h) riceve dai coordinamenti provinciali le ricevute dei versamenti effettuati dalle/gli elettrici/ori. Entro il lunedì successivo al giorno delle elezioni riceve dagli stessi coordinamenti gli originali delle ricevute rilasciate;
i) adotta delibere attuative e circolari esplicative del presente Regolamento e del Codice di comportamento dei candidati.
3. ELETTORI
1. La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, che sottoscrivono il pubblico Appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d’intenti.
2. Possono partecipare al voto i giovani che compiono 18 anni entro il 25 novembre 2012; le/i cittadine/i dell’Unione europea residenti in Italia e le/i cittadine/i di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta di identità.
3. Per esercitare il diritto di voto il/la cittadino/a deve sottoscrivere il pubblico Appello di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi iscriversi all’Albo delle elettrici e degli elettori, a partire dal ventunesimo giorno precedente il giorno delle elezioni – ossia dal 4 al 25 novembre 2012 – nelle sedi stabilite dal Coordinamento provinciale, versando a copertura delle spese organizzative un contributo di almeno due euro. Eventuali eccedenze di denaro, rispetto alle spese sostenute per lo svolgimento delle primarie, saranno devolute al fondo per la campagna elettorale politica della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
4. L’ufficio elettorale territorialmente competente rilascia un Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”, valido ai fini della partecipazione alla tornata elettorale.
5. Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento di identità, la tessera elettorale e il Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
6. Ogni elettore può votare solo nel seggio che include la propria sezione elettorale esprimendo un’unica preferenza in corrispondenza del candidato prescelto.
7. Non sono ammessi al voto per le primarie coloro che non abbiano sottoscritto il pubblico Appello e la Carta di intenti della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” o coloro che svolgano attività politica in contrasto con la Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
8. Il Coordinamento nazionale adotta delibere attuative relative al voto degli italiani all’estero, degli studenti e dei lavoratori domiciliati fuori dalla regione di residenza, nonché ai seggi speciali.
4. COORDINAMENTO REGIONALE
1. Fa parte del Coordinamento regionale un componente indicato da ciascuno dei partiti della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”. Ai lavori del Coordinamento regionale partecipa, come invitato, senza diritto di voto, un/una delegato/a per ciascun candidato/a ammesso/a alle primarie.
2. Il Coordinamento regionale vigila sull’applicazione e sul rispetto del presente Regolamento, del Codice di regolamentazione dei candidati e delle delibere attuative emesse dal Coordinamento nazionale.
3. Coordina le attività di propaganda e di comunicazione in ambito regionale.
5. COORDINAMENTO PROVINCIALE
1. Fa parte del Coordinamento provinciale un componente indicato da ciascuno dei partiti della Coalizione del centro sinistra “Italia Bene Comune”. Partecipa ai lavori del Coordinamento provinciale, come invitato, senza diritto di voto, un/una delegato/a per ciascun candidato/a ammesso/a alle primarie.
2. Coordina le attività necessarie a garantire il corretto svolgimento della consultazione con l’obiettivo di assicurare nel seggio la reale pluralità di presenze.
3. Provvede, garantisce e sovrintende alla apertura degli uffici elettorali territoriali, nominando per ciascun ufficio almeno due addetti per l’ iscrizione all’Albo degli elettori.
4. Comunica lunedì 12 novembre 2012 entro le ore 20.00 al Coordinamento nazionale il numero e le competenze territoriali dei seggi che intende costituire, ovvero al fine di determinare in quale seggio ciascun elettore può esercitare il diritto di voto, deve precisare l’accorpamento delle sezioni elettorali e la loro ubicazione.
5. Garantisce che l’ubicazione degli uffici addetti alla iscrizione all’Albo degli elettori nonché quella dei seggi e la loro competenza territoriale, in riferimento alle sezioni elettorali, siano ampiamente pubblicizzati anche attraverso strumenti telematici e rispondano ai principi di cui all’art.2 /e del presente Regolamento.
6. Provvede alla stampa di manifesti per l’indicazione dei seggi e delle rispettive sezioni elettorali.
7.Nomina il Presidente e gli scrutatori di ciascun seggio.
8. Nomina i componenti degli uffici elettorali.
6. UFFICI ELETTORALI
1.Gli Uffici elettorali sono composti da almeno due addetti alla raccolta delle sottoscrizioni dell’Appello pubblico di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”; alla registrazione nell’Albo degli elettori; alla consegna di Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”; alla riscossione delle contribuzioni, di cui all’art 3/3 del presente Regolamento; alla consegna al Coordinamento provinciale dell’Albo degli elettori con le relative ricevute.
2. Ciascun Ufficio elettorale riceve, dal relativo coordinamento, i seguenti materiali: certificati elettorali; moduli per l’autorizzazione al trattamento dati personali; manifesti di indicazione dell’ufficio elettorale; registro degli elettori.
7. COSTITUZIONE DEI SEGGI
1. I seggi elettorali vengono insediati sabato 24 novembre 2012 alle h.18.00 oppure domenica 25 novembre 2012 alle h.07.00
2. Le operazioni di voto si svolgono domenica 25 novembre 2012 dalle h..8.00 alle h. 20.00. L’eventuale secondo turno si svolge domenica 2 dicembre 2012 dalle h. 08.00 alle h. 20.00
3. Il seggio è composto da un Presidente e da due scrutatori nominati dal Coordinamento provinciale assicurando nel seggio una reale pluralità di presenze politiche.
4. In caso di assenza di uno o più componenti, il Presidente del seggio surroga con uno o più elettori presenti che non siano rappresentanti del/la candidato/a.
5. I membri del seggio, compresi i rappresentanti dei candidati, possono votare, opportunamente registrati, nei seggi dove svolgono le loro funzioni.
6. Il Presidente del seggio designa tra gli scrutatori un Vicepresidente e invita i rappresentanti dei candidati a partecipare alle operazioni elettorali.
7. Il Presidente ha facoltà di nominare una persona di sua fiducia in qualità di Segretario, per provvedere alla stesura del processo verbale.
8. Il seggio procede, quindi, agli adempimenti previsti ed in particolare alla vidimazione delle schede e alla trascrizione del numero delle stesse nel verbale.
8. RAPPRESENTANTI DEI CANDIDATI
1. Ciascun/a candidato/a designa, con apposito modulo, due delegati, uno effettivo e l’altro supplente, presso il Coordinamento provinciale.
2. I rappresentanti dei candidati presso il Coordinamento provinciale designano i rappresentanti dei candidati nei singoli seggi elettorali.
3. Il Presidente di seggio riceve dal Coordinamento provinciale i nomi dei rappresentanti dei candidati.
4. I rappresentanti del/la candidato/a possono presentarsi anche direttamente al seggio, senza essere stati preventivamente segnalati dal Coordinamento provinciale, consegnando al Presidente di seggio il modulo ufficiale di nomina; il Presidente ne accerta l’identità, annotandola sul verbale. I rappresentanti del/la candidato/a hanno facoltà di far inserire succintamente a verbale eventuali dichiarazioni.
5. I rappresentanti del/la candidato/a hanno il dovere di collaborare al regolare svolgimento delle operazioni elettorali e possono apporre la propria firma sui sigilli delle urne, sui verbali e sui plichi.
9. MATERIALE PER IL SEGGIO
Il presidente del seggio riceve dal Coordinamento competente il materiale necessario per tutte le operazioni elettorali:
• urne;
• schede elettorali;
• verbale seggio;
• tabelle di scrutinio;
• buste di varie dimensioni;
• materiale di cancelleria;
• modulo per la trasmissione dati;
• schermo per assicurare la segretezza del voto;
• manifesti indicazione seggio;
• simboli adesivi
10. OPERAZIONI DI VOTO
1. Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento d’identità, la tessera elettorale e il proprio Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra ”Italia Bene Comune”, rilasciato all’atto della sottoscrizione dell’Appello pubblico e quindi della registrazione all’Albo degli elettori.
2. Un componente il seggio verifica la suddetta documentazione e consegna all’elettore la scheda per la votazione, riconsegna quindi all’elettore/ce il suo Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra ”Italia Bene Comune”, trattenendo il cedolino relativo alla giornata elettorale.
3. Un componente del seggio deve accertare che l’elettore non abbia già esercitato il diritto di voto. L’assenza, nel Certificato di elettore, del cedolino relativo al giorno del voto (25 novembre o 2 dicembre 2012) è probante di esercizio di voto già esercitato.
4. L’elettore appone la propria firma attestante l’avvenuto esercizio di voto.
5. Le operazioni relative alle votazioni si svolgono senza interruzione dalle h. 8:00 alle h. 20:00 del 25 novembre 2012, e negli stessi orari e nelle stesse modalità nell’eventuale secondo turno, il 2 dicembre 2012. Gli elettori che alle h. 20:00 del giorno delle votazioni si trovino ancora nei locali del seggio saranno ammessi a votare anche oltre il termine predetto. Il Presidente del seggio, dopo essersi accertato che non vi sia tra i presenti qualcuno che deve ancora votare, dichiara chiusa la votazione.
6. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
11. OPERAZIONI DI SCRUTINIO
1. Immediatamente dopo le operazioni di voto, il Presidente del seggio verifica innanzitutto il numero degli elettori che hanno votato e procede al riscontro delle schede vidimate e non votate, con le firme degli elettori che hanno votato così come risultanti dai relativi cedolini.
2. La somma delle schede vidimate e votate e dei cedolini dei certificati degli elettori deve corrispondere.
3. Conclusa tale operazione, il Presidente di seggio dà inizio alle operazioni di scrutinio, che si svolgono senza interruzione sino alla loro conclusione. Un componente del seggio estrae dall’urna una scheda alla volta, la apre e la passa al Presidente, che dà lettura del nominativo votato. Gli scrutatori annotano i voti nelle tabelle di scrutinio.
4. I possibili casi di annullamento delle schede sono i seguenti:
• segni tracciati chiaramente e distintamente su più nomi di candidati;
• segni inequivocabili di identificazione dell’elettore;
• assoluta impossibilità di stabilire a quale candidato si riferisca un segno tracciato sulla scheda;
• voti espressi su schede non vidimate.
5. In caso di contestazioni, il Presidente decide sulla validità o meno del voto, fatto salvo il diritto dei rappresentanti dei candidati di contestare le singole schede. In tal caso queste vengono inserite in apposita busta ed il loro numero viene segnato immediatamente sulla tabella riepilogativa.
6. Terminato lo scrutinio, il Presidente:
a) verifica se la somma dei voti validamente espressi più le schede bianche, le schede nulle e quelle contestate corrisponde al totale delle schede votate;
b) riporta tale conteggio sul verbale e controlla che il verbale sia regolarmente compilato.
7. Tutti i componenti del seggio controfirmano il verbale e le tabelle di scrutinio.
8. Si redige il modello per la trasmissione dei risultati finali al Coordinamento provinciale, anch’esso controfirmato da tutti i componenti del seggio.
9. Nelle apposite buste controfirmate dai componenti del seggio si inseriscono i documenti ufficiali del seggio: verbale, tabulato degli elettori, tabelle di scrutinio, schede votate, schede bianche, schede nulle, schede contestate, schede residue, designazioni dei rappresentanti di lista. Tutto il restante materiale in dotazione al seggio, compresa la busta delle iscrizioni all’Albo degli elettori, viene sigillato in un contenitore da consegnare al Coordinamento provinciale.
10. Il Presidente comunica i risultati finali dello scrutinio al Coordinamento provinciale, che li trasmette immediatamente a quello nazionale. Quindi si reca nella sede del Coordinamento provinciale per consegnare il modello con i risultati finali nonché tutto il materiale e i documenti ufficiali del suo seggio.
12. COMMISSIONE ELETTORALE NAZIONALE
1. Al termine delle votazioni, il Coordinamento nazionale si costituisce in Commissione elettorale.
2. I rappresentanti dei candidati di cui all’art.2 del presente Regolamento, assistono, con diritto di parola, ai lavori della Commissione.
3. La Commissione elettorale nazionale si avvale degli strumenti necessari per la raccolta e la registrazione dei dati in tempo reale così come stabilito dal Coordinamento nazionale.
13. LA COMMISSIONE ELETTORALE PROVINCIALE
1. Al termine delle votazioni, il Coordinamento provinciale si costituisce in Commissione elettorale.
2. Alla Commissione elettorale provinciale affluiscono i risultati finali degli scrutini nonché i modelli compilati dai seggi elettorali costituiti contenenti i risultati finali degli scrutini. La Commissione li esamina, li convalida a firma del Presidente e li trasmette per la registrazione su computer, separatamente per: candidato, schede bianche e schede nulle, secondo le indicazioni di apposita delibera attuativa.
3. Per quanto concerne le eventuali schede contestate, la Commissione apre le buste contenenti le schede contestate e decide sulla loro attribuzione. In assenza di accordo unanime, la Commissione decide a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.
4. Terminata la registrazione dei risultati di tutti i seggi, la Commissione riporta su apposito verbale la procedura seguita. Il Presidente provvede a compilare un modello con i dati.
5. Verbale e modello riepilogativo dei dati sono controfirmati da tutti i componenti della Commissione elettorale provinciale nonché dai rappresentanti dei candidati.
6. Il Presidente, entro e non oltre le ore 18.00 di lunedì 26 novembre 2012, trasmette l’intera documentazione relativa alle operazioni di voto secondo modalità stabilite.
7. Eventuali controversie o contestazioni debbono pervenire entro 24 ore al Collegio dei Garanti, che delibera entro le successive 24 ore.
8. Il Collegio dei Garanti proclama i risultati, proclamando vincitore/ce colui/ei che abbia raggiunto il cinquanta per cento più uno dei voti validi.
14. SECONDO TURNO
1. Qualora nessuno dei candidati abbia raggiunto il cinquanta per cento più uno dei voti validi, viene fissato per il 2 dicembre 2012 il ballottaggio fra i due candidati più votati al primo turno. In caso di parità di voti fra il secondo ed il terzo candidato si procede come da legge elettorale per le Province e i Comuni.
2. Si vota domenica 2 dicembre 2012 dalle h 08.00 alle h 20.00 negli stessi seggi in cui si è votato il 25 novembre 2012.
3. Sono ammessi al voto gli elettori in possesso del Certificato di voto rilasciato per il primo turno completo del cedolino relativo alla giornata del 2 dicembre 2012.
4. Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori .
5. La scheda per il ballottaggio comprende il nome ed il cognome dei candidati scritti entro apposito rettangolo. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
6. Al secondo turno è proclamato eletto/a il/la candidato/a che ha ottenuto il maggior numero dei voti validamente espressi.
7. Tutte le operazioni inerenti il voto si svolgono come al primo turno.
8. Il Collegio dei Garanti proclama vincitore/ce il/la candidato/la che ha ottenuto il maggior numero dei voti validamente espressi.
9. Eventuali ricorsi e/o esposti debbono essere depositati presso il Collegio dei Garanti di “Italia Bene Comune” in Roma, via Tomacelli 146, cap 00186, ovvero inviati per posta elettronica all’email: esposti@primarieitaliabenecomune.it, entro 24 ore dalla proclamazione dei risultati. Il Collegio dei Garanti delibera entro le successive 24 ore.
15. CLAUSOLA COMPROMISSORIA
I Candidati alle elezioni primarie si impegnano:
1. a riconoscere i risultati delle medesime come certificati dal Coordinamento e proclamati dal Collegio dei Garanti;
2. a deferire, all’atto della accettazione della candidatura, qualunque questione, quesito o controversia di tipo regolamentare, interpretativo o inerente allo svolgimento delle operazioni di voto o di scrutinio, esclusivamente agli organi previsti dal presente Regolamento.
16. NORMA DI RINVIO
Per quanto non espresso e previsto dal presente Regolamento, hanno valore normativo le delibere assunte dal Collegio dei garanti e/o dal Coordinamento, così come previsto agli articoli 2 e 3 del presente Regolamento.