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Big Bang Adesso! Roma 3

Big Bang Adesso! Roma3

Open Pd Viareggio – 21-22 settembre 2013

Open Pd Viareggio 2013

Per chi non c’era, per chi c’era ma vuole riascoltare …

#OpenPd Viareggio

grazie alla nostra radio preferita, Radio Radicale …

Sabato 21 settembre – prima parte –

Sabato 21 settembre – seconda parte –

Domenica 22 settembre – intera giornata –

Da non perdere l’ultimo intervento: un grandissimo Oscar Farinetti che ha fatto un intervento davvero interessante e appassionante !

Oscar Farinetti
Oscar Farinetti a Open Pd Viareggio
– Metodo “CI RIESCO” –

La Tessera del partito non è quella del “Tifoso” !

Tessera Tifoso Tessera PartitoTessere o non Tessere, questo è il problema ? 

Dagli oltre 800.000 iscritti dei promettenti esordi, ai 500.000 del 2012 – quindi ancor prima del “peccato originale” delle primarie e del “rigore” elettorale sbagliato, con tutti gli “effetti” che ne sono conseguiti – ad oggi le notizie indicano in un ulteriore dimezzamento lo stato associativo di questo Pd “storto”.

Una progressiva ed inesorabile erosione che ha riguardato le persone più lontane ed indipendenti dagli interessi contingenti di appartenenza al partito, coloro che vi avevano aderito più per “opinione” (alcuni anche per vetero-ideologia di “appartenenza”) e che poi si sono via via allontanati, delusi dalle progressive incongruenze politiche tra le belle speranze di un progetto “nuovo” e la cruda realtà di una storia ancora “vecchia”.

Viceversa, questa emorragia non ha intaccato i signori dei “pacchetti tessere”, anzi ne ha rafforzato il peso interno, il controllo dell’Apparato storico e consolidato; paradossalmente (non per loro, ma democraticamente parlando) questa condizione franante del consenso non li preoccupa affatto (e si vede !); anzi, avvantaggiandoli, li incoraggia nella direzione di tentare di trasformare il partito ancor di più in una “cosa loro”.

Se alle primarie 2012 con il 98% del controllo politico-territoriale, Matteo Renzi si è permesso di raccogliere un quasi 40% di consensi spontanei nella base democratica del centro-sinistra, non è difficile immaginare – alla luce di quanto accaduto in questi mesi e del diffuso crescente apprezzamento della base verso la figura del Sindaco fiorentino – quale possa essere oggi il “loro” pensiero ed il loro stato d’animo di prospettiva, ben testimoniato dal fattivo impegno a scongiurare in ogni modo i “rischi” (per loro) di ogni ulteriore apertura degli strumenti congressuali (che invece sarebbero il volano per liberare potenzialità di nuova crescita democratica del partito), ma anzi tesi come sono a sviluppare teorie per circoscriverli ed incastrarli in un puzzle tra date e regole a “loro” più congeniale.

Personalmente non mi sono ancora riscritto per il 2013. Questa pantomima della convocazione e delle regole del Congresso va avanti da oltre 3 mesi. E’ un’ulteriore grave prova di inadeguatezza del “loro” Metodo democratico. Fino a quando non avverrà il parto o se dovessero abortire un altro bel “pacco incartato” non so se troverei il senso “politico” per farlo. Sarebbe un riconoscimento immotivato, solo un atto di fede, più o meno l’equivalente della “tessera del tifoso”. Preferirei agevolare in altro modo la loro “estinzione”, lasciando a sé stessa l’agonia di questo Pd “storto”. Prendere la Tessera del Mio partito deve essere un atto di libertà, di gioia, di convinzione e di condivisione costruttiva !

Ma se invece il quadro cupo si schiarisse e se la sfida proposta da Matteo si delineasse da subito anche nei Circoli e nei Territori, mi metterei ben volentieri a disposizione del progetto per costruire un vero open “Partito Democratico”!

Carlo d’Aloisio Mayo

Lettera Aperta al Pd del III Municipio

Pd uovo rotto“Nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare”

Caro Coordinatore Vittorio Pietrosante,

Cari Segretari dei Circoli Pd del III Municipio,

Cari Consiglieri Municipali

e, tramite Voi,

a Tutti i Cittadini in qualche modo vicini ed interessati al “Partito Democratico”

Le recenti elezioni comunali e municipali ci hanno consentito di poter festeggiare un risultato fondamentale per Roma ed altrettanto importante per questo nostro territorio.

Come per Roma anche nel nostro Municipio dobbiamo lavorare seriamente e credibilmente per invertire le nefaste, miopi e modeste amministrazioni, segnate dal malaffare, del Sindaco Alemanno e del Presidente Bonelli; per questo abbiamo scelto di impegnarci per sostenere l’esperienza del Presidente Paolo Marchionne.

Lo intendiamo fare, in coerenza con il nostro spirito, con lealtà e franchezza, pur non condividendo fino in fondo le modalità democraticamente limitate con cui la struttura organizzativa del partito ha gestito le Primarie Municipali e di fatto ha sostenuto organicamente questa candidatura.

Avendolo anche apertamente appoggiato, riteniamo che il lavoro politico svolto da Riccardo Corbucci sia stato molto più generosamente rivolto all’ascolto ed al dialogo con la Cittadinanza, cercando di avvicinarla alla politica ed alle primarie, così come poi d’altronde attestato dallo straordinario risultato elettorale che lo ha visto come il Consigliere Municipale di gran lunga il più votato in Tutta Roma !

Non possiamo però non partire dall’osservazione della realtà: il calo dell’affluenza ma anche dei consensi in tutto il territorio cittadino e nel nostro Municipio, una volta IV oggi III.

Nel 2008 il Pd “perdeva” con 38.589 voti, oggi abbiamo “vinto” con 22.278 voti !

Sono dati paradossali e sintomatici che richiedono una riflessione seria, non rituale ed una reazione intelligente, uno scatto in avanti che dovremo essere capaci di imprimere nei prossimi cruciali mesi, anche partendo dall’occasione delle diverse fasi congressuali che ci attendono.

Sabato 1 giugno abbiamo potuto ascoltare Matteo Renzi al Teatro Ambra alla Garbatella sostenere il nostro candidato Sindaco Ignazio Marino, un sostegno fatto di parole e di visione innovativa e comune tra i due Sindaci, che riteniamo tutto il partito debba far suo ed utilizzare con convinzione.

Abbiamo bisogno di andare oltre la “rottamazione” come abbiamo bisogno di andare oltre i confini delle rituali abitudini e consuetudini politiche – evidentemente dimostratesi inadeguate e penalizzanti il consenso – mettendole profondamente in discussione e sapendo creare nuove, più efficaci, aperte ed attrattive modalità di funzionamento del partito, costruendo un innovativo modello di essere e fare politica, capace di rendere il Pd effettivo, efficace e credibile volano partecipativo democratico per i Cittadini e per migliorare la Qualità della vita nel nostro Territorio.

Per questo:

–       Non vogliamo più Circoli limitati a cordate correntizie ed elettorali … vogliamo Circoli aperti ai Cittadini, ai Comitati, alle Associazioni, … !

–       Non vogliamo più Decisioni calate dall’alto o prese con logiche di bilancino tra interessi e tatticismi non sempre chiari … vogliamo Iniziative Pubbliche, Comunicazione e Partecipazione condivisa, per scelte fondate su merito e competenza !

–       Non vogliamo più Social Network usati solo come scarne e statiche vetrine e le Sedi per rituali e sempre più rare Assemblee “sfogatoio” … vogliamo usare la Rete, le Piazze ed i Circoli come Agorà delle idee e del confronto !

–       Non vogliamo più Cittadini respinti ai seggi, censurati, delusi, demotivati a partecipare, selezionati per “pedigree” o addirittura invitati a non iscriversi al partito(!)… vogliamo un vero “Partito Democratico” a vocazione maggioritaria, plurale, capace di ascoltare, trasparente ed inclusivo delle diversità, innovativo e coraggioso, un Metodo “Open PD” come ricchezza feconda per rigenerare idee democratiche e scegliere persone credibili per rappresentarle !

Per questo abbiamo deciso, nelle scorse settimane, anche per dare maggiore forza al nostro partito ed alla coalizione di centrosinistra del Terzo Municipio, di costituire – in continuità con il “Comitato Renzi alle Primarie 2012” – un’Associazione politico culturale che sia di sprone e di sostegno al dibattito pluralistico nel nostro territorio e che mettiamo a disposizione di Tutti i Cittadini Democratici !

Viva Roma ed il nostro Municipio,

Viva il Partito Democratico !

                 Associazione Adesso! Roma 3

Coraggio ! Circoli, Congressi, Primarie … ALL OPEN PD !

Open Democrats Stato Pd

(Closed Pd = Dead Pd !)

Prendo spunto dal non soltanto provocatorio, ma certamente drastico invito di Don Paolo Farinella (pubblicato su MicroMega) a “dimettersi tutti” dal PD.

L’esortazione è espressa senza alcuna indulgenza in particolare verso la base, additata così – nel suo “resistere” – di essere di fatto complice e connivente delle responsabilità del vertice.

E’ una posizione discutibile, ma comunque interessante per ragionare a voce alta.

Diciamo che sarebbe un po’ come invitare gli italiani a dimettersi dalla loro cittadinanza come atto estremo di “forza” per non continuare ad avallare il “golpe” alla democrazia, alla legalità, allo stato di diritto che si perpetra oramai da decenni. E perché non farlo ?

Noi democratici – liberi – denunciamo la casta che si è impadronita del Pd, dimettendoci – se iscritti – da “pdemocratici” !?

E’ una proposta emotivamente comprensibile e forse politicamente anche condivisibile, magari, però, propagandandone l’iniziativa come pubblica azione individuale e collettiva di disobbedienza, ma anche di svuotamento definitivo di questo partito, di chiusura e di restituzione delle Tessere e delle chiavi dei Circoli, per liberarlo dal suo problema atavico …

Sarebbe da proporre per boicottare ogni scongiurabile ma – viste le ultime dichiarazioni – plausibilmente temibile ambigua decisione sulle “regole” dei Congressi che nelle prossime settimane segni definitivamente il destino funesto del partito.

La domanda, quindi, è pertinente: che ci stiamo a fare in questo Pd ?

La mia risposta, però, penso lo sia altrettanto: cosa ci sta a fare tutto questo vertice-apparato – eredità partitocratica della prima repubblica – nel “Partito Democratico” ?

Tutto qua ! Una naturale e legittima rivendicazione di appartenenza al “brand” politico, di indisponibilità a capitolare davanti alla flagrante appropriazione indebita del copyright mondiale della democrazia politica. Forse se ne potrebbe discutere in qualche Tribunale, magari internazionale ?

Però, in pratica, ciò che Don Paolo chiede così perentoriamente è già nei fatti.

E’ l’emorragia progressiva degli iscritti (oltre che di simpatizzanti, di militanti, di credibilità, di voti), stillicidio che – prevalentemente in solitudine di scelta – già accade diffusamente e spontaneamente almeno da mesi (per alcuni, da anni).

In tanti hanno strappato o bruciato platealmente la tessera, in molti non la stanno rinnovando, alcuni in via forse definitiva, altri quanto meno fino alla conoscenza del destino di questo partito, così come sarà certamente segnato almeno dalla definizione di regole e di politiche, credibilmente anche comunicative, realmente “all open” – anziché definitivamente “closed” – nella dinamica partecipativa e democratica di tutti i Congressi, dei Circoli, delle Primarie …

Siamo davanti allo scenario così ben info-graficamente rappresentato dal lavoro di Juri Marini per Open Democrats: un “partito democratico” nato a vocazione maggioritaria, prigioniero di un gruppo dirigente auto-referenziale, senza più credibilità, disposto a perdere consensi, a renderlo forza minoritaria, pur di salvaguardare nella stagnazione di politiche consociative il consolidato interesse di potere ed il proprio continuismo personale.

E’ nelle leggi della natura che un “sistema in crisi” cerchi soluzioni – anche fino all’ultimo respiro – per sopravvivere, per auto-conservarsi come anche – se intelligente – per adattarsi ed evolversi.

Ma l’attuale capacità da parte dei dirigenti del Pd – locali e nazionali – di elaborare e praticare scelte “illuministe” nell’interesse del partito e della politica per il Paese è purtroppo nei fatti che osserviamo ogni giorno. Ragionevolmente non vi sono molte speranze. Ci vorrebbero dignità, lealtà e Coraggio !

Mentre la trasformazione della materia necessità di grandi eventi, di grandi fenomeni, dirompenti, rivoluzionanti.

Occorre, quindi, che questo “sistema Pd” finisca di implodere nelle sue contraddizioni, per consentire alle nuove energie di liberarsi ?

Forse si.

Ma il dovere (e il piacere) di ciascun “democratico libero” – iscritto o non iscritto – non può che essere quello di continuare a denunciare le cause, le responsabilità ed a prefigurare le soluzioni, per poter arrivare a costruire – il prima possibile – il vero “Partito Democratico”, un modello di partito moderno che sappia conquistare nuovo consenso partendo dalla credibilità del Metodo, delle Idee, delle Persone, una forza democratica organizzata necessaria per cambiare l’Italia, in meglio !

Carlo d’Aloisio Mayo

MANIFESTO dell’Associazione Politico Culturale ADESSO ! ROMA 3

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il III Municipio di Roma – “Ponte Vecchio Nomentano”

Adesso! è il momento di partecipare al cambiamento dell’Italia, per costruire il futuro che in molti hanno promesso, ma che ancora non si è realizzato, un futuro di cui i Cittadini hanno bisogno, un futuro che permetta ad ognuno di costruire un progetto di vita all’altezza dei propri sogni e delle proprie speranze. 

La Politica deve tornare ad essere una cosa “bella” !: libertà, entusiasmo, passione, operosità, servizio civile, uguaglianza, solidarietà. Crediamo che questi principi siano propri della nostra democrazia, radicati nella nostra costituzione, ma che il tempo ed un ambiguo e strumentale conservatorismo ne abbiano indebolito il valore. Una politica appassionata, che saldi i diritti ai doveri, rispetti la sostenibilità e la sussidiarietà e punti allo sviluppo economico – in condizioni garantite di libera concorrenza leale e di equità sociale – per dare a TUTTI le stesse opportunità. Una politica ed una democrazia che sappiano usare anche il digitale traendo il meglio dai nuovi strumenti di socialità e di cittadinanza.

Crediamo che questi ideali siano l’orizzonte per l’Italia che vogliamo costruire e che per questo vadano promossi cambiando il presente, riaffermandone il valore politico, avendo il coraggio di usare tutte le forme di espressione e di partecipazione democratica a nostra disposizione.

Vogliamo un’Italia che valorizzi il merito e non le rendite. Un’Italia che non si affidi più a logore ed inique logiche corporative. Crediamo che il lavoro non sia la semplice contrapposizione tra salario e impresa. “Destra” e “Sinistra” non sono più parole sufficienti in sé, troppo spesso ridotte a mere identità di bandiera, invece che qualità e contenuto delle proprie proposte.

Ci impegniamo per costruire un “partito inclusivo e competitivo”, che serva all’Italia. Che metta la cultura e la scuola, l’ambiente e il territorio al primo posto. E che non tema la libertà dei propri cittadini. Un partito che punti sulla fiducia più che sui divieti, sulle regole condivise e sulla responsabilità, sul Metodo Partecipativo Democratico aperto e trasparente. Un’Italia che guardi all’Europa non come ad un ostacolo da superare, ma come il Futuro. Nostro e dei nostri figli.

Sogniamo una democrazia costruita intorno al Cittadino, dove le idee concorrano e competano liberamente; garantite e rappresentate da istituzioni trasparenti, autorevoli e giuste; dove partiti a vocazione maggioritaria si rigenerino continuamente dalla società, rappresentandola realmente, e per Noi il “Partito Democratico”, anche per il nome importante ed evocativo che porta. Un partito che, invece, ancora oggi è oligarchico, correntizio, indebolito dalla propria eredità partitocratica, sconnesso dai sentimenti e dai bisogni dei Cittadini, ma che ha in sé la promessa del cambiamento che milioni di cittadini hanno liberamente testimoniato partecipando alle primarie sin dalla sua fondazione. Un Partito Democratico che per essere tale sappia coniugare leggerezza, innovazione e competenza, autenticamente democratico e per questo rigoroso nella tutela dei più deboli e dei loro diritti.

Lavoriamo per un partito che non sia più una “ditta”, un ufficio di collocamento per posti di “potere”, una statica piramide verticistica, auto-referenziale ed auto-conservativa, troppo strutturato e chiuso in sé stesso. Vogliamo contribuire a costruire un partito vivo ed aperto a tutti, che attragga e non respinga. Un partito dove le opinioni circolino liberamente e le scelte avvengano democraticamente, condividendole. Ed al valore dell’esperienza possa coniugarsi la freschezza e l’innovazione delle idee. Un “luogo” – fisico e digitale – del “fare politica democratica” di militanza spontanea ed auto-finanziata, che fondi la sua credibilità sul Metodo, sulle Idee e sulle Persone.

Questi cambiamenti così grandi devono – per realizzarsi a partire anche da qui, dal nostro territorio – derivare dall’impegno e dalle capacità che ognuno saprà offrire, dalla responsabilità e dalla solidarietà di chi è vicino, dalla possibilità di ognuno di poter concorrere tramite le proprie possibilità al cambiamento che desideriamo.

Per il nostro territorio: Adesso! Roma 3

Vogliamo concorrere in modo nuovo alla politica del nostro Municipio, della nostra Città, del nostro Paese, ascoltando e sostenendo le voci di tutti i Cittadini e delle forme libere, spontanee e di base in cui si organizzano.

Un nuovo inizio perché si possano costruire e ricostruire i luoghi di partecipazione civile, dalle piazze ai circoli, che talvolta dimentichiamo essere il primo luogo di legame con il territorio.

Per questo, come Associazione, ci proponiamo di:

–  confrontarci costruttivamente con le istituzioni rappresentative e di governo, dialogando apertamente sulle scelte da compiere, offrendo studi, analisi e proposte su tutti quei provvedimenti che possono incidere sulla qualità della vita dei Cittadini e del Territorio

–  promuovere un osservatorio-laboratorio permanente di ascolto, di monitoraggio, di ricerca e di intervento, per conoscere e valutare i bisogni dei Cittadini e delle famiglie nel nostro territorio (welfare, istruzione, lavoro)

Daje Marino ! Nun fa’ parla’ Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, Fassina & Co. … e vinciamo a Roma !

Renzi e Marino cartello Garbatella

… questa la reazione divertita di Ignazio Marino e di Matteo Renzi alla vista del cartello “Daje Marino ! – nun fa parlà Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, D’Alema, Fassina & C. … e Vinciamo a Roma !” … quando l’ho esposto alla fine dei loro interventi ieri mattina al teatro Ambra alla Garbatella … (CdA)

dall’articolo di Nicola Imberti su “Il Tempo” di domenica 2 giugno …

Di simboli del Pd nemmeno l’ombra.
Al teatro Ambra di Garbatella l’unica bandiera è quella che con la scritta «Marino sindaco» che viene appesa (male visto che ad un certo punto si stacca) sul pannello alle spalle dei due protagonisti della giornata: Ignazio Marino e Matteo Renzi.
In sala, piena nonostante l’evento non sia stato pubblicizzato granché, niente.
Solo un cartello, evidentemente realizzato da un militante democratico di provata fede renziana, con scritto:
«Daje Marino! Nun fa’ parla’ Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, Fassina & Co. …. e vinciamo a Roma! Open Pd Adesso!»
Il sindaco di Firenze, appena finito l’incontro, lo vede, sorride e, indicandolo, batte le mani.
È l’unica «polemica» che si consente nei confronti del partito.
Per il resto del tempo mantiene un rigoroso silenzio stampa. …

Carlo alla Garbatella

Assemblea Nazionale del PD – Roma 11 maggio 2013

Carlo D'Aloisio Assemblea PD 11 maggio 2013

IO C’ERO !

… il gruppo dei ragazzi di “OCCUPY PD” con la visibilità delle loro magliette e con i nostri stessi obiettivi hanno catturato l’interesse dei giornalisti e delle troupe televisive … fino al punto di riuscire – per iniziativa di Paola Concia – ad intervenire in Assemblea con un messaggio “vero” !

… io ho inizialmente pensato di entrare nella hall con i cartelli (chiusi) per poi appendermene uno al collo … e distribuire i dossier … ma il rigido servizio d’ordine ha subodorato l’intenzione e mi ha chiesto di vedere il contenuto degli stessi per ovviamente censurarlo …

… al tempo stesso mi sono reso conto che “da solo” sarebbe stata più una “mitomanata” … anche se la stampa mi curiosava intorno chiedendo lumi sul contenuto dei cartelli …

… ho preferito quindi – con dispiacere, ma in “economia di risorse umane” – procedere per la mia strada “concreta” ed ho iniziato a distribuire il documento-dossier ai delegati, cercando di selezionarli – ovviamente solo percettivamente – per auspicata “freschezza” morale e politica …

… non poche volte mi sono ritrovato davanti Nico Stumpo che mi guardava in cagnesco … mentre quando mi è passato davanti Berlinguer sono stato tentato di interrogarlo … ma poi ho desistito … (anche perché francamente mi pare un po’ “rinco” … e probabilmente è per questo che lo “usano” …)

… già in questa fase hanno cominciato ad avvicinarsi ed incuriosirsi giornalisti che ne chiedevano copia … anche con loro ho cercato di patrimonializzare il materiale … non volantinandolo … tra i presenti ho beccato Laura Cesaretti che ora lavora a “Il Giornale” e che conosco da una vita …

… una troupe di Mediaset (per la trasmissione “Quinta Colonna“) mi ha intervistato sul gradimento per la scelta di Epifani e ne ho approfittato per comunicare la “necessità per il PD di resettare tutta la classe dirigente ed il metodo organizzativo” …

… quando è arrivato sono anche riuscito a parlare con Matteo … facendo riferimento sia alla telefonata che alla mail dell’altra notte … si è comunque preso il dossier cartaceo … di cui ha letto davanti a me la copertina …

… più avanti nella hall sono stato avvicinato da un avvocato fiorentino che mi ha chiesto il dossier e mi ha raccontato di essere stato lui a suo tempo a fare i ricorsi al Garante per conto di Matteo, sulle modalità di registrazione sia per le primarie comunali fiorentine del 2009 che poi per quelle di novembre 2012 …

… mi ha confermato la rilevanza della questione sollevata, convenendo su tutti gli aspetti e sulla gravità delle responsabilità di cui i “vertici-apparato” sembrano non essersi lontanamente resi conto … ed ovviamente anche sul fattore “condizionamento politico” che incombe sull’Autorità Garante …

… a quel punto mi ha accompagnato in sala stampa e mi ha presentato ad alcuni giornalisti secondo lui più coraggiosi ed “ad hoc” per la questione … tra cui Marco Esposito dell’Espresso ….

l’Assemblea ?
come si poteva immaginare … il rituale ecumenico (ed anche un po’ triste) era prevedibile e tale è stato … in effetti mi domando quanto possa essere gratificante fare il delegato … farsi magari centinaia di Km in auto o in treno o in aereo … semplicemente per sedersi, ascoltare, sfogarsi con qualche amico e poi votare una scelta già decisa il giorno prima …

… ma la soddisfazione (per ora) l’ho colta tutta nell’intervento di Matteo … che in dieci minuti – secondo me – ha condensato un insieme di messaggi metaforici ma espliciti ed una piattaforma di lavoro straordinariamente incoraggiante … per chi vuole credere nel vero “Partito Democratico” …

… certo era ben percepibile nell’aria che ancora in molti “non lo amano” … in tanti cercheranno di ostacolarlo … qualcuno penso mollerà … altri cercheranno di riciclarsi … ma un po’ la strada è segnata … è questione di tempi nei quali “si vuole” e si riesce ad “agire” … in primis sul metodo organizzativo … (altrimenti non basta Renzi a cambiare il PD !)

… però … non so se lo avete ascoltato e notato … ma quando l’ho sentito … sinceramente mi sono emozionato …

vi allego il file video dell’estratto di 30 secondi e vi riporto il testo delle sue parole

Assemblea Nazionale del PD – Roma 11 maggio 2013
… e – dopo – il mio “orgoglioso ed auspicato riferimento” …

“secondo ed ultimo punto e chiudo
il partito.
che cosa è il Partito Democratico oggi ?
come lo gestiamo questo Partito Democratico nei prossimi mesi ?
io credo che sia molto bello il tentativo di occupare il PD …
… fatemi dire che forse va aperto il PD più che occupato …
“OPEN PD” più che “OCCUPY PD”

(applauso accennato)

OPEN PD significa che …
… noi abbiamo iniziato a perdere
quando abbiamo respinto ai seggi
le persone che venivano con il certificato medico …
… io avrei perso lo stesso le primarie ! …
ma forse abbiamo iniziato a perdere le secondarie in quel momento …”

(applauso ben più deciso)

insomma in trenta parole … – oltre al bellissimo – e su cui lavorare – “OPEN PD” –
… ovvero la visione organizzativa Inclusiva, Aperta e Trasparente del partito …
è comunque esplicito ed inequivocabile il riferimento –
– forse indebito da parte mia … ma mi piace pensare di no … 😉 –
ai concetti condivisi:

– “abbiamo iniziato a perdere” … alias … “il peccato originale”
– “abbiamo respinto ai seggi” … alias … “i respingimenti democratici”
– “le persone che venivano con il certificato medico” … alias … “la questione della privacy”

… io c’ero !

Carlo d’Aloisio Mayo

il Riferimento è al Documento-Denuncia: “Il Peccato Originale
– il boomerang dei Respingimenti Democratici”
Dossier “La Verità sulle Primarie 2012:
Partecipazione & Democrazia & Trasparenza e Privacy ?”

… presentato sabato all’Assemblea Nazionale del PD – ai Delegati ed ai Giornalisti – analizza e denuncia le Responsabilità Politiche su quanto è accaduto alle Primarie dal punto di vista del comportamento DEMOCRATICO e LEGALITARIO rispetto alla Partecipazione Popolare …
… anche quale riflesso “genetico” dell’organizzazione e generante politicamente il “disastro” poi perpetrato dal PD in queste ultime settimane …
https://www.facebook.com/groups/474498742622373/480203778718536/

“Il PECCATO ORIGINALE” – Dossier “la Verità sulle Primarie 2012: Partecipazione & Democrazia & Trasparenza & Privacy ?”

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Cronistoria politica e legalitaria della genesi della devastazione in sconfitta (annunciata) 
delle ragioni costitutive e della grande speranza del “Partito Democratico”,
per l’arrocco degli interessi di potere conservativo della “casta del Vertice-Apparato”
– o – o – o –
ovvero (sotto-titolo in chiave politica)
il Boomerang dei “Respingimenti Democratici”
… può un Partito che si chiama “Democratico” 
sfavorire la partecipazione popolare
fino al punto – per far ciò – di “valutare” la privacy dei Cittadini ?
– o – o – o –
ovvero (sotto-titolo in chiave ironica)
la “Più Grande Bomba” 
(pro Rifondazione del “Partito Democratico”) 
dopo il “Big Bang” (di M. Renzi) e le “AUTO-BOMBE” (di Bersani & Co.)
– di chi le Responsabilità Politiche (e Legali ?) – cosa dice il Garante della Privacy ? –
.
– la Premessa –
 
14 ottobre 2007 – fondazione del “Partito Democratico”
– finalmente, anche in Italia – viene costituito ed organizzato il “Partito Democratico” …
– un “progetto politico” … concepito in coerenza con la nuova prefigurata visione maggioritaria ed anglosassone della democrazia italiana … la cui ambizione di rappresentare rinnovate “ragioni e speranze” è già definito nel nome, evocativo di straordinarie storie politiche mondiali, testimoniate anche da figure entrate nella storia dell’umanità, quali Jefferson, Roosvelt, Kennedy, Marthin Luther king, Gandhi, Mandela, Clinton, Blair, Obama,  …
 
Statuto del Partito Democratico – i principi “partecipativi”
– art. 1.2 – Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali.
– art. 1.4 – Il Partito Democratico promuove la partecipazione politica delle giovani donne e dei giovani uomini, delle cittadine e dei cittadini dell’Unione Europea residenti ovvero delle cittadine e dei cittadini di altri Paesi in possesso di permesso di soggiorno, garantendo pari opportunità a tutti e a tutti i livelli.
– art. 1.8 –  Il Partito Democratico promuove la trasparenza …
– art. 2.4 – Tutti gli elettori e le elettrici del Partito Democratico hanno diritto di: … b) partecipare alle elezioni primarie per la scelta dei candidati del partito alle principali cariche istituzionali …
 
Codice Etico del Partito Democratico – le premesse
1. Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica. Considerano i suoi principi … il riferimento di un impegno politico al pieno servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
2. Oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a comportamenti ispirati ai principi etici contenuti in questo Codice.
 
Codice “Privacy” – Legge n. 196/2003
Art. 13. Informativa
1. L’interessato o la persona presso la quale sono raccolti i dati personali sono previamente informati oralmente o per iscritto …
Art. 16. Cessazione del trattamento
1. In caso di cessazione, per qualsiasi causa, di un trattamento i dati sono: distrutti, conservati o ceduti
Art. 23. Consenso
1. Il trattamento di dati personali da parte di privati o di enti pubblici economici è ammesso solo con il consenso espresso dell’interessato.
3. Il consenso è validamente prestato solo se è espresso liberamente e specificamente in riferimento ad un trattamento chiaramente individuato, se è documentato per iscritto, e se sono state rese all’interessato le informazioni di cui all’articolo 13.
4. Il consenso è manifestato in forma scritta quando il trattamento riguarda dati sensibili
Art. 26. Garanzie per i dati sensibili
1. I dati sensibili possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto dell’interessato e previa autorizzazione del Garante …
Art. 161. Omessa o inidonea informativa all’interessato
1. La violazione delle disposizioni di cui all’articolo 13 (Informativa) è punita con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da seimila euro a trentaseimila euro.
– i Fatti & i Misfatti –
 
25 novembre 2012 – Primarie “Italia Bene Comune”
– si svolgono le prime “vere” – in quanto democraticamente competitive – primarie per la scelta del candidato premier del centro-sinistra …
– al candidato naturale, in quanto Segretario del PD, PierLuigi Bersani si contrappone il Sindaco di Firenze Matteo Renzi … con un progetto alternativo di visione della Politica e del Partito …
– la candidatura di Renzi – la cui popolarità si manifesta come già crescente sia nell’area del centro-sinistra, che tra i Cittadini pregiudizialmente non schierati – viene “coraggiosamente” accolta dal partito, consentendola con una modifica dello Statuto …
– al tempo stesso, il “riflesso dell’organizzazione” – per ragioni “meno democratiche” – impone la modifica delle Regole per la partecipazione – limitandola e condizionandola nei fatti – alterandole nelle modalità sia rispetto a tutte le precedenti Primarie, che poi, dopo, anche rispetto alle successive svoltesi il 7 aprile 2013 per il Comune di Roma …
– lo strumento delle Primarie – come ci insegnano le consolidate esperienze maggioritarie ed anglosassoni – se concepito, pubblicizzato e praticato realmente aperto e democratico, serve proprio a diffondere la conoscenza delle proposte – mettendole a confronto – ed a far crescere la credibilità ed il consenso tra la gente, attraendola alla Politica ed avvicinandola verso le potenzialità migliori che possano liberamente e credibilmente riuscire ad esprimersi ed a rappresentarla …
– invece, purtroppo, le regole delle Primarie del 2012 sono state “aggiustate” per bilanciare il “rischio” che – per mancanza di adeguato coraggio e rispetto democratico, nonché capacità di messa in discussione delle proprie posizioni di potere – la candidatura di Renzi poteva rappresentare per il Vertice storico e per tutto l’Apparato ben consolidato sul territorio nazionale …
– regole che fino a quel momento avevano avuto – come deve essere in una democrazia moderna – modalità semplici, trasparenti e chiare, sono state, invece, rese complesse, burocratiche, farraginose, contraddittorie, … ed alla fine anche manipolate ed improvvisate, così – di fatto – da circoscrivere l’esperienza democratica di queste Primarie e, conseguentemente, producendo un boomerang per la credibilità del PD e della coalizione sulla capacità di poter attrarre e rappresentare un elettorato più vasto, crescente, anziché esprimere solo una mera “conta” tra quello già consolidato …
– l’effetto politico di questa scelta – democraticamente contraddittoria ed al di là della “vis polemica” di quei giorni – rappresenta un grave – probabilmente primo decisivo – “passo falso” compiuto nel rapporto di credibilità con l’elettorato tutto; nel periodo “vivo” delle primarie, infatti, il consenso verso il PD era diffusamente ben stimato dai sondaggi ed in crescita intorno al 35% ! …
– ancor più chiara ed evidente è la lettura dei risultati numerici in termini di partecipazione, che sono poi il termometro del vero consenso tra la popolazione: in 7 anni, dal 2005 si sono “perse” oltre 1,2 milioni di Persone – (pari a circa il 30 %, ossia la stessa percentuale che il PD ha poi perso alle elezioni di febbraio !) – disposte a compiere un gesto di impegno per scegliere un candidato dello schieramento … ed il leader vincente Bersani ha raccolto quasi 1,5 milioni di voti in meno (oltre il – 40%) di quanti ne aveva avuti Prodi nel 2005 …
– questo meccanismo selettivo ha, quindi, di fatto rappresentato un “filtro politico attivo” verso tutta la gran parte dell’elettorato potenziale – al quale, invece, una coalizione che aspira a divenire maggioranza nel Paese dovrebbe avere il dovere e l’interesse di rivolgersi – e che è costituito da oltre 45 milioni di italiani con diritto di voto ! …
– filtro che è andato certamente a sommarsi con tutte le ragioni della crescente e oramai dilagata disaffezione e sfiducia verso la politica; ragioni che, anzi – non essendo di “origine astrologica” – avrebbero dovuto far riflettere diversamente verso scelte di “apertura” e di “attrazione alla politica democratica” e NON di “chiusura”: alla fine, in pratica, Bersani è stato eletto candidato Premier della coalizione di Centro-Sinistra con gli stessi voti che aveva raccolto nel 2009 alle Primarie di Partito per l’elezione a Segretario …
– anche nei commenti del dopo ballottaggio – a fronte della forse prima vera leale ammissione di sconfitta da parte di un Uomo Politico nella storia della politica italiana – sarebbe stato opportuno essere più riflessivi e meno propagandisticamente enfatici (cit. Bersani: “Un risultato di queste proporzioni non me lo aspettavo” – cit. Prodi: “Il segretario ora è fortissimo”) …
– i numeri hanno “parlato chiaro” e si doveva seriamente riflettere sul fatto che ci fosse stato un quasi 40% delle persone che erano “riuscite” ad esprimersi alle Primarie indicando un’ “alternativa politica” a quella che nel Partito Democratico, negli Organi Dirigenti, nei Parlamentari, negli Eletti e nei Partiti della Coalizione esprimeva una rappresentanza ed una forza organizzativa del 96/97 % ! …
– alle Primarie del 2005 si invitavano a coinvolgersi i ragazzi che avrebbero compiuto i 18 anni nei 5 anni previsti per la Legislatura ! … ossia si proponeva addirittura ai tredicenni di scegliere per il loro futuro ! … nel 2012 addirittura si è impedito di partecipare ai maggiorenni che sarebbero andati a votare alle politiche di febbraio, ma che non avevano compiuto i 18 anni entro il 25 novembre ! … (cfr. …”qualcuno, oggi, si domanda – magari con stupore – come mai l’elettorato del M5* sia maggioritario nella fascia più giovanile ?”) …
– anche il versamento obbligatorio dei 2 euro – inteso, quindi, NON come “invito” e “facoltà” di libera contribuzione alle spese, ma come “vincolo partecipativo” – ha rappresentato un ulteriore elemento di selezione discriminante alla partecipazione più ampia e quindi di attrazione del consenso … facendo, anche in questo caso contraddittoriamente, venir meno – in questa delicata fase storica – un ragionevole e doveroso rispetto della diffusa “sensibilità” popolare sul controverso tema del Finanziamento Pubblico dei Partiti e della Politica …
– già al primo turno, per la complessità del meccanismo, l’inadeguatezza delle istruzioni, del supporto fornito e per ragioni di umana impraticabilità, si è ragionevolmente stimato che – in una buona percentuale, se non addirittura almeno nella metà dei seggi nazionali – non sia stata raccolta l’unica firma (l’ultima, tra le tante previste) davvero fondamentale per accertare la corretta corrispondenza con i cedolini e le schede nell’urna ! …
– tante, quindi, le assurdità nella complessità del meccanismo, le cui prime vittime sono stati i veramente straordinari volontari, ossia i militanti di base … sproporzionalmente costretti ad impegnarsi più nello svolgere adempimenti burocratici da “vecchio stato” … ed al tempo stesso lasciati da soli a ”giustificare tutto ciò” nel rapporto diretto con i Cittadini … piuttosto che attività politica di rappresentanza e di promozione politica della straordinaria “occasione democratica” …
2 dicembre 2012 – Secondo Turno di Ballottaggio delle Primarie
– quanto accaduto per il ballottaggio rappresenta una responsabilità complessiva ancora più grave, inquietante e devastante sul piano politico e legalitario …
– le Delibere interpretative, e quindi di fatto restrittive, emesse tra il 26 e il 29 novembre dal Coordinamento Nazionale e dal Collegio dei Garanti costituiscono un “escalation involutiva” che ha rappresentato una pessima testimonianza politica di come – per ragioni di strumentale opportunità – si possano malversare i valori della democrazia, della legalità, del rispetto per i Cittadini …
– dopo aver contestato lo scandalo del “Porcellum”, ma anche il non averlo irresponsabilmente cambiato almeno nei 18 mesi del Governo Prodi … e dopo aver “denunciato” per anni la logica inaccettabile delle leggi “ad personam” … si è persa l’occasione per dimostrare l’auspicata profonda diversità intellettuale e morale che un vero “Partito Democratico” dovrebbe avere nel suo DNA … mancando di smentire la tesi Machiavellica del “fine che giustifica i mezzi”, piuttosto che testimoniare come sia essenziale alla credibilità del fine, che i mezzi lo prefigurino coerentemente, a maggior ragione in fatti di democrazia …
– gli episodi imbarazzanti ai seggi, in particolare tra i volontari e tra gli elettori in fila nel “dover/veder” esercitare l’umiliante “respingimento democratico” verso altri Cittadini che si avvicinavano per chiedere di poter votare … anche con in mano la copia delle richiesta inviata ai sensi del Regolamento delle Primarie … hanno rappresentato uno “spot-live” che è andato drammaticamente a sfavore della credibilità del centro-sinistra … Cittadini indignati, molti anche iscritti al PD, ai quali andava quanto meno chiesto “scusa” … e che è assai presumibile – visti i risultati elettorali – che abbiano dirottato altrove il loro successivo voto alle elezioni politiche …
– nel secondo turno tantissimi sono stati i casi di Persone residenti che, però, la domenica precedente avevano votato fuori sede e che avrebbero dovuto dichiarare il loro rientro a casa solo entro la giornata del venerdì, ma che comprensibilmente – non adeguatamente informate di questo dettaglio, o perché avevano preso la decisione successivamente – non comprendevano – anche alterandosi, a fronte dell’assurdo rigido diniego – perché mai non avrebbero più potuto votare nel loro seggio naturale ! …
– quale è stata la “vera ragione” ed il conseguente “vantaggio politico e democratico” della ambigua, effettiva “limitata” apertura delle registrazioni al secondo turno ? …
– il Partito Democratico – con deliberazione presa all’unanimità dalla Direzione Nazionale – da anni sostiene, condivisibilmente, che il modello elettorale di riferimento è quello francese, uninominale a doppio turno di collegio …
– ebbene, anche le primarie francesi del centro-sinistra si sono svolte con due turni ed alle ultime Primarie, quelle che hanno incoronato il segretario del PS Hollande (… non la figlia di Le Pen …) al primo turno sono andati a votare 2.6 milioni di francesi ed al ballottaggio 2,8 milioni ! … 200.000 elettori in più ! … e – “coincidenza” – poi Hollande ha battuto Sarkozy ! … mentre qui da noi – oltre a NON ammetterne di nuovi – si sono persi oltre 300.000 elettori tra il primo ed il secondo turno ! …
– dovrebbe essere politicamente evidente che la passione per la competizione elettorale sale di livello quando la scelta politica diviene più interessante, credibile, approfondita nei contenuti, decisiva e attraente verso la partecipazione popolare …
– nelle Delibere che hanno modificato il Regolamento in senso restrittivo – NON prima, ma durante il rivendicato “intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita” (cfr. Bersani) – si è introdotto il concetto della non alterazione del “corpo elettorale così come costituitosi al primo turno”; ma, allora, per coerenza – se questa tesi fosse stata intellettualmente coerente e corretta, anche se comunque smentita dallo stesso Regolamento che all’art. 3 sanciva il “carattere aperto delle Primarie” – il Regolamento stesso NON avrebbe dovuto consentire alcuna nuova registrazione, perché è evidente che in un ballottaggio si può vincere anche per un solo voto … e i 7.094 nuovi elettori ammessi hanno comunque rappresentato 7.094 alterazioni del corpo elettorale ! …
– purtroppo, tra i diversi “aspetti strumentalizzati” è stata anche la tesi – diffusamente sbandierata (cit. Moretti, etc.) – per cui si avevano avute 3 settimane per registrarsi e quindi la “motivazione dell’impossibilità” doveva estendersi per tutto questo arco di tempo ! … 
– è anche in questo caso evidente che non si doveva confondere una facoltà con un vincolo: chiunque poteva aver ben deciso, nel diritto, di registrarsi e votare direttamente la domenica … e d’altronde con la registrazione on line – anche dall’estero e/o effettuabile di fatto anche c/terzi – l’unica ipotesi plausibile di effettiva impossibilità ad esercitare la registrazione nelle tre settimane precedenti sarebbe potuta essere la “condizione di coma” o comunque di “stato di incoscienza” …
– ma quelle fin qui evidenziate sono solo alcune delle “incongruenze più veniali” …
– Franco Bassanini, già parlamentare di sinistra, nel 1997 ha dato il nome alla prima Legge sulla semplificazione della burocrazia introducendo uno strumento elementare di una società moderna: il “diritto all’auto-certificazione” …
– la possibilità che il Regolamento delle Primarie prevedeva – tra l’altro esplicitamente evidenziata e propagandata via TV da Luigi Berlinguer ad urne ancora aperte domenica 25 novembre – consentendo di poter “partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre” … è stata, invece, confutata con un “meccanismo progressivamente perverso”, che ha portato all’assurda ed inaccettabile condizione di dover “dimostrare” le motivazioni dell’impossibilità e quindi di veder “valutata” da una Commissione Partitica la “credibilità e la coerenza della motivazione” ovvero la “messa in discussione soggettiva della buona fede” di ciascun singolo Cittadino richiedente di partecipare al voto, con criteri di discrezionalità di cui non ci è stato dato conoscere, con una modalità sommaria di ricezione e di raccolta delle richieste e con un’acquisizione e gestione di informazioni personali e sensibili … condizione di per sè già INACCETTABILE sul piano politico e democratico … ma anche quanto meno “inquietante” sotto il profilo della mancata gestione delle garanzie previste dalla “Legge sulla Privacy“…
– meglio sorvolare su troppo facili ed istintivi riferimenti a “spettri del passato” che tal simili procedure rievocano nella coscienza di ogni “vero democratico” …
– il risultato pratico ? … su stimate circa 228.733 nuove richieste di Cittadini per votare (dato complessivamente aggregato sulla base delle indicazioni pubblicate dagli organizzatori/promotori) … solo 7.094 (pari al 3,1 %) sono state “valutate credibili e coerenti” … per cui – di fatto – si è sostanzialmente risposto – anche qui con una modalità di vecchio stampo amministrativo, quella del “silenzio/diniego” – a 221.639 potenziali elettori del centro-sinistra di non essere “credibili”! …
– tutto questo articolato approfondimento non ha alcuna “presunzione semplicemente tecnicistica” … ma intende, invece, affrontare il problema Politico delle scelte compiute e delle conseguenti necessarie assunzioni delle specifiche e delle complessive responsabilità … allo scopo di chiarire, definire, costruire e praticare – con modalità certe, partecipate, trasparenti e democratiche – condizioni nuove di Credibilità Politica per il rilancio del “Vero Partito Democratico”, coerentemente ispirato alla consolidata tradizione anglo-sassone …
– in particolare, l’adozione di visioni settarie della coalizione e di modalità limitative della partecipazione – come nelle diverse forme denunciate per l’evento delle Primarie 2012 – si è dimostrato concretizzarsi come un boomerang contro-producente sul piano della capacità di attrazione e di inclusività democratica tanto da criticizzarne la credibilità e disperderne il consenso …
– lo strumento democratico delle Primarie deve invece sempre di più divenire e rappresentare un costante e crescente volano di dialogo e di partecipazione popolare  …
 
– o – o – o –
 
– la Questione Legalitaria –
 
18 dicembre 2012 – Segnalazione al Garante della Privacy
– a seguito dell’osservazione di quanto sopra esposto ed in particolare valutando la gravità Legalitaria e Politica di quanto accaduto con specifica attenzione alla gestione della Privacy dei Cittadini in occasione delle richieste di partecipazione al secondo turno delle Primarie del 2 dicembre 2012 … un gruppo di Cittadini Democratici ha inteso approfondire e poi procedere sulla questione … inoltrando una Segnalazione al Garante della Privacy  … (ai sensi dell’articolo 141, comma 1, lett. b) del Codice in materia di protezione dei dati personali e Regolamento n. 1/2007 articoli 13 e 14) … ritenendo di fornire elementi utili al fine di accertare da parte dell’Autorità Garante la violazione della normativa in materia di acquisizione, trattamento e protezione dei dati personali … così articolata e argomentata … 
– In data 25 novembre 2012 si sono svolte le “Primarie Italia Bene Comune”, indette ed organizzate – con specifico Regolamento pubblicato sul sito www.primarieitaliabenecomune.it – dallo schieramento politico “coalizione di centro-sinistra” composto dalle organizzazioni politiche “Partito Democratico”, “Partito Socialista” e “Sinistra, Ecologia e Libertà” ed alla cui partecipazione pubblica ci si poteva registrare con le modalità previste dal Regolamento ed in ottemperanza con la sottoscrizione dell’informativa sulla privacy dei dati raccolti, sia a mezzo di procedura on-line che diretta personalmente presso le sedi fisicamente preposte.
– In conseguenza delle votazione svoltesi – non essendo risultato un candidato vincente – è stato indetto un secondo turno di ballottaggio per la giornata del 2 dicembre 2012.
– La partecipazione al secondo turno di persone non risultanti registrate entro la data del 25 novembre era regolata dall’Art.14 comma 4 del Regolamento il quale sancisce: 
“Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori .” (la Delibera n.21 ha poi fissato i due giorni nel 29 e nel 30 novembre)
– Successivamente, invece, il Coordinamento Nazionale nella delibera n.25 del 26-11-12 chiariva che – a suo avviso – non bisognava aprire la votazione a coloro che semplicemente dichiaravano l’impossibilità per cause indipendenti dalla loro volontà a partecipare all’iscrizione all’albo degli elettori entro il 25 novembre, sottoscrivendo l’appello pubblico e iscrivendosi all’albo elettori, ma delegando in modo soggettivo la valutazione al Coordinamento provinciale competente: 
“Spetta al Coordinamento provinciale valutare la consistenza o meno delle cause, indipendenti dalla volontà dell’elettore, che ne hanno impedito l’iscrizione all’Albo degli elettori entro il 25 novembre, ovvero la preiscrizione on-line. Il Coordinamento provinciale, con voto unanime, decide se ammettere o meno la registrazione all’Albo degli elettori.”
– Il 28 novembre il Collegio dei Garanti si riuniva per deliberare – tra le altre cose – quanto segue: “la dichiarazione che gli interessati debbono presentare per la registrazione dopo il 25 novembre deve essere adeguatamente motivata in relazione alle situazioni addotte, di natura strettamente personale, relative alla impossibilità di registrarsi – anche on line – tra il 4 e il 25 novembre”
– Il 28 novembre la delibera n.26 del Coordinamento Nazionale stabiliva che: 
– “tutte le richieste di nuova registrazione, ai sensi del art. 14 comma 4 del Regolamento nazionale in qualunque modo pervenute ai Coordinamenti Provinciali devono avere una consistenza ed una specificità personale delle motivazioni. Le motivazioni dell’impossibilità personale di registrarsi devono essere coerenti e credibili rispetto alla facoltà che era data di potersi registrare fisicamente oppure online nei 22 giorni compresi dal 4 novembre al 25 novembre.”
– “Motivazioni di carattere generico e aleatorio, non vanno prese in considerazione perché non rispettano il carattere derogatorio ed eccezionale della suddetta norma. Per tali richieste, pertanto, la mancata risposta equivale al non accoglimento della medesima.”
– “… per garantire l’interesse generale della coerenza e non alterazione del corpo elettorale tra un turno e l’altro della medesima votazione, principio democratico e di legalità, le richieste che si intendono accolte sono esclusivamente quelle che hanno ricevuto una risposta positiva, specifica e individuale sul caso …”
– Il 28 novembre in una lettera del Coordinatore Nazionale inviata ai Coordinamenti Provinciali e Regionali si legge quanto segue: 
“vi consigliamo di organizzare il vostro lavoro raccogliendo fino alle ore 20.00 di venerdì 30 novembre le richieste in proposito pervenute, anche per fax o per mail, e quindi immediatamente dopo riunirvi per assumere le relative decisioni”.
– Pertanto, tale modalità di invio della richiesta di registrazione – non gestita come nella prima fase con un’adeguata e garantita procedura on line ovvero cartacea resa disponibile dagli organizzatori – ha comportato per gli interessati la condizione di invio generalizzato a mezzo fax ovvero e-mail certamente di dati personali, ma anche – in considerazione della non più sufficiente formula della semplice “dichiarazione” – quanto meno anche di informazioni sensibili se non di vera e propria documentazione contenente dati sensibili (ad es. certificazioni mediche, cartelle cliniche, attestazioni lavorative o familiari, …) , e ciò al fine di poter comprovare la  “consistenza e la specificità delle motivazioni di natura strettamente personale, relativamente alla impossibilità di registrarsi entro il 25 novembre”, da sottoporre alla valutazione di coerenza e credibilità per l’ammissione alla votazione.
– Dai comunicati diffusi dagli organismi organizzativi e dalle notizie pubblicate sugli organi di informazione, risulterebbero pervenute richieste di nuove registrazione da parte di circa n.228.733 Cittadini (di cui n.128.733 acquisite – con regolare informativa sulla privacy – ed inoltrate dal portale “domenica voto”); di queste solo n.7.094 avrebbero superato la valutazione dei Coordinamenti Provinciali per essere ammessi – previa risposta positiva – alle votazioni; dalle casistiche accertate l’elemento discriminante della selezione sarebbe stato l’aver fornito adeguata documentazione – e non solo l’auto-dichiarazione argomentata – comprovante la  “consistenza e la specificità personale delle motivazioni”.
– Allegando la documentazione richiamata, si sottopone quanto sopra esposto, al fine di valutazione da parte dell’Autorità competente di ogni eventuale violazione delle normative vigenti, per gli eventuali provvedimenti amministrativi che riterrà di dover attuare a tutela dei diritti violati dei Cittadini.
 
19 dicembre 2012 – protocollo e assegnazione della pratica
– in data 19 dicembre 2012 l’Ufficio del Garante della Privacy ha protocollato la Segnalazione con il n. 84.167 assegnandola per competenza al “Dipartimento della Realtà Economiche e Produttive” …
 
11 marzo 2013 – documentazione e richiesta integrativa all’Ufficio del Garante
– a seguito di riscontri informali con gli uffici del Garante della Privacy, si è proceduto ad inoltrare un’integrativa specifica richiesta … come di seguito articolata ed argomentata … – Si sottopone nello specifico l’esigenza di accertamento dei seguenti aspetti sostanziali relativi alle modalità di acquisizione e di trattamento dei Dati Personali – contenenti anche “informazioni e documentazioni con dati Sensibili” – in occasione della raccolta delle richieste delle nuove registrazioni per partecipare al secondo turno delle “Primarie Italia Bene Comune” del 02-12-2012 … acquisizione avvenuta tramite mail e fax nei due giorni precedenti del 29 e del 30 novembre e riguardante la complessiva stimata ricezione di circa n. 228.733 richieste di Cittadini (stima aggregata in base ai dati pubblicati dagli organismi organizzatori e sui media).
– E’ da evidenziare che tale modalità ha differito da quella per la registrazione al primo turno – dove era prevista la compilazione di un modulo cartaceo ovvero attraverso un form on line sul sito www.primarieitaliabenecomune.it con l’esplicita sottoscrizione dell’Informativa e del Consenso al Trattamento dei Dati Personali – ed è stata subordinata – come documentato nella segnalazione del 18-12-2012 – all’evolversi in quei giorni delle indicazioni fornite dagli Organizzatori circa i criteri di raccolta e di valutazione delle richieste da parte dei Cittadini ed in particolare – come precisato nella Delibera n.26 – “… che tutte le richieste di nuova registrazione … in qualunque modo pervenute ai Coordinamenti Provinciali devono avere una consistenza ed una specificità personale delle motivazioni. Le motivazioni dell’impossibilità personale di registrarsi devono essere coerenti e credibili … Motivazioni di carattere generico e aleatorio, non vanno prese in considerazione … … pertanto, la mancata risposta equivale al non accoglimento della medesima.” … con ciò determinando l’invio generalizzato a mezzo fax ovvero e-mail certamente di dati personali, ma anche – in considerazione della non più sufficiente formula della semplice “dichiarazione di auto- certificazione” – quanto meno anche di informazioni sensibili, se non di vera e propria documentazione contenente dati sensibili, e ciò al fine di poter comprovare la “consistenza e la specificità personale delle motivazioni” sottoposte alla valutazione di coerenza e credibilità per l’ammissione alla votazione.
1) – la violazione (o meno) dell’ Art.161 del DLGS 196/2003 per l’Omessa o inidonea Informativa all’interessato di cui all’Art.13 in relazione all’assenza di qualsiasi forma di Informativa sulla Privacy – o di richiamo anche indiretto ad essa – sia nelle modalità di comunicazione intraprese per l’acquisizione delle richieste (via mail e via fax), che nel riscontro formale ad esse alla ricezione delle richieste (via mail), ovvero anche nei riscontri ai soli casi di favorevole ammissione al voto (via mail) con esclusione di qualsiasi forma di riscontro e comunicazione per tutte le altre.
2) – la violazione (o meno) degli Artt.23 e 26 (ed ev. correlabili) del DLGS 196/2003 circa il Consenso e le Garanzie al Trattamento dei dati Sensibili in relazione all’assenza di acquisizione formale per ciascuno dei richiedenti del consenso espresso e/o scritto al Trattamento dei dati personali e di quelli sensibili, nonché l’accertamento circa da quali Persone e con quale modalità incaricate ed in base a quale criterio discrezionale e/o valutativo di approfondimento nel dettaglio e/o nel merito delle complessive informazioni così acquisite, sia stato svolto il trattamento dei Dati al fine di “attestare la validità delle motivazioni soggettive” per consentire l’ammissione al voto di n. 7.094 Cittadini, pari a circa il 3% delle richieste inoltrate.
3) – la violazione (o meno) dell’ Art.16 (ed ev. correlabili) del DLGS 196/2003 sulla Cessazione del Trattamento in relazione alle condizioni di verificabile certezza circa la successiva gestione e destinazione dei dati complessivamente raccolti, conseguente all’esito dell’evento di propaganda politica.
 
aprile 2013 – istruita richiesta per “apertura del procedimento istruttorio”
– in conseguenza di quanto esposto – da contatti informali con gli uffici del Garante – dalla fine del mese di marzo, risulta formalmente predisposta – dal competente ufficio del “Dipartimento della Realtà Economiche e Produttive” – la richiesta di apertura di un procedimento istruttorio sulla vicenda oggetto della segnalazione … istanza sottoposta e “ferma” da alcune settimane alle firme dirigenziali …
– certamente, gli eventi straordinari di queste settimane – le elezioni, la mancata formazione del Governo per oltre due mesi e la complessa vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica – hanno rappresentato ragioni di doverosa attenzione e prudenza da parte dell’Autorità Garante …
– si può ora supporre, quindi, che a breve sia attesa la determinazione dirigenziale sulla vicenda …
 
– le Conclusioni Politiche –
 
11 maggio 2013 – Assemblea Nazionale del PD
– presentazione del Documento “Il Peccato Originale – Primarie 2012: Partecipazione & Democrazia & Trasparenza & Privacy” e del Ricorso alla Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico, al fine dell’accertamento politico di quanto esposto, anche ai sensi dello Statuto e del Codice Etico.
– Alla luce di quanto esposto e documentato, si ritiene che Tutto il “Partito Democratico” – nei suoi Organi Dirigenziali e Territoriali – debba prendere politicamente atto e rispondere su:
Quali siano state le ragioni, le conseguenze democratiche e di chi le responsabilità politiche delle scelte compiute per comunque “limitare” la partecipazione alle Primarie del 2012 e, poi, in particolare dell’ambigua ed inquietante “gestione manipolativa” al secondo turno, in danno e strumentalizzazione – a fini politici – dei diritti privati dei Cittadini ? …
 
– Per cui:
1) – Dimissioni di TUTTO il Vertice-Apparato e convocazione dei Congressi “veri” a tutti i livelli
2) – Irricandidabilità di TUTTI gli attuali dirigenti
3) – Revisione dello Statuto sui modelli anglo-sassoni
4) – Organizzazione Aperta e Trasparente – anche attraverso la piattaforma del Web – della Democrazia del Partito e delle Primarie per garantire la partecipazione e la condivisione alle scelte, partendo dal Territorio e dai Cittadini
5) – Principio base: il consenso passa per la credibilità delle Idee, del Metodo, delle Persone
– o – o – o –

Mozione “Ricominciamo da Due, anzi da Zero !”

Primarie PD 2 Euro
2 Euro = Contributo per Partecipare alle Primarie

ai Circoli Pd di Roma

alla Segreteria Pd di Roma

Primarie per la Candidatura a Sindaco di Roma e per i Presidenti dei Municipi


“Partecipazione Libera e Aperta a Tutti i Cittadini:
il contributo di 2 Euro deve essere un invito ed una facoltà, ma NON un obbligo vincolante”

L’esperienza delle recenti Primarie nazionali ci ha testimoniato come l’adozione di regole restrittive e di modalità limitative della partecipazione dei Cittadini all’espressione volontaria di un voto di indicazione politica – oltre che ad appesantire e complicare impropriamente la macchina organizzativa, aggravando di sproporzionate difficoltà operative l’impegno già straordinario dei volontari – si concreta come un boomerang contro-producente sul piano della capacità di attrazione e di inclusività democratica e quindi di consenso per il PD.

Lo strumento delle Primarie deve invece sempre di più divenire e rappresentare un costante e crescente volano di dialogo e di aggregazione popolare, verso il quale il “Partito Democratico” deve saper investire le sue risorse per tornare a conquistare sempre più credibilità e consenso democratico.

Accogliamo, quindi, con soddisfazione il fatto che le Primarie per la Candidatura a Sindaco di Roma e per i Presidenti dei Municipi siano state convocate con nuove modalità in coerenza con tale valutazione.

Ma per dare un nuovo ed ulteriore – oggi inderogabile – slancio di apertura e di fruibilità dello strumento di partecipazione democratica, siamo consapevoli che si debba rispettare la “sensibilità” dei Cittadini – oggi di rilievo evidente – circa la dibattuta tematica del Finanziamento Pubblico ai Partiti – e che quindi NON si possa – contraddittoriamente – porre come elemento discriminante il versamento obbligatorio del contributo di Euro 2,00 per ogni Cittadino partecipante.

Tale condizione, posta come vincolo e non semplicemente come invito e facoltà, siamo consapevoli che penalizzerebbe la partecipazione ed anche il giudizio politico dei Cittadini verso il “Partito Democratico” e quindi verso le Politiche e le Candidature che noi Tutti vorremmo vincenti.

Per tutto questo invitiamo gli Organi Dirigenti del PD ed Organizzatori delle Primarie a fare urgentemente propria tale nostra istanza di semplificazione, facendo altresì con trasparenza presente che – nello scongiurabile caso di diniego – ci riserviamo di intraprendere iniziative di disobbedienza in tal senso, oggi necessarie per salvaguardare le ragioni del miglior rapporto di dialogo e di credibilità con la Cittadinanza invitata a partecipare all’evento democratico.

Comitato Renzi IV Municipio

LETTERA (lunga, per chiarezza) Aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al “Partito Democratico” e al centro-sinistra (tutto)

Lettera (lunga, per chiarezza) aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al Partito Democratico e al centro-sinistra (tutto)
 
PRIMARIE APERTE agli ITALIANI
“DEMOCRAZIA” e “TRASPARENZA” nei PROGRAMMI
per il “Partito Democratico”
sessione permanente degli STATI GENERALI
 
Caro PierLuigi e cari compagni, termine purtroppo divenuto clandestino e desueto dalle nostre parti, perché forse ancora carico di significati evocativi ideologici e che invece potrebbero essere laicamente superati, riassegnandogli il suo senso etimologico laicamente ecumenico del “cum panis” ovvero dello stare insieme tra persone anche e comunque diverse, per condividere e nutrirsi quotidianamente della lotta per conquistare e difendere comuni valori di civiltà ed emancipazione, per una società effettivamente più giusta, libera e democratica …
Auspicando francamente che ciascuno di noi con altrettanta laicità si svincoli da eventuali pregiudizi e possibili rendite di posizione personale, per affrontare con serenità ma determinazione l’urgenza delle decisioni che ci si impongono in questi giorni, in queste settimane, per innanzitutto definire la credibilità dei programmi e la scelta dei candidati da presentare per eleggere la classe politica che si propone di governare il Paese nei prossimi anni, ad ogni livello, da quello locale a quello nazionale …
Ma urgenza di scelte anche per determinare un deciso e radicale processo di rigenerazione della originaria vocazione maggioritaria con cui e per cui è nato il Partito Democratico, capace di esprimere idee, metodi e persone, coerenti e trasparenti, per una visione aperta, moderna ed inclusiva delle diversità, che attragga la gente alla politica e che ne sappia rappresentare i bisogni …
Le Primarie del 2012 sono state le prime vere Primarie del centro sinistra a livello nazionale sul piano del confronto democratico, tra due diverse opzioni politiche alternative e non di bandiera; partecipazione, volontariato, passione, confronto e scontro (nemmeno tanto) … la politica deve essere questo; le pantomime verticistiche e plebiscitarie, strumentalizzandola, servono poco o nulla a far crescere la democrazia.
Queste Primarie sono state tali perché certamente va riconosciuto il merito a Bersani di aver colto il potenziale popolare che la candidatura di Renzi stava raccogliendo in giro per l’Italia e di aver preferito non alzare una barriera controproducente che ne avrebbe certamente fatto brutalmente disperdere la ricchezza.
Bisogna anche dire che molte delle Primarie locali degli ultimi anni, soprattutto in alcune tra le più importanti città (Firenze, Milano, Genova, Napoli, Palermo, …) hanno visto perdere il Candidato di bandiera del PD, vedendo però poi vincente nelle elezioni il candidato liberamente scelto dagli elettori del centro-sinistra !
Mentre in alcuni pochi casi si è assistito a veri e propri tentativi di strumentalizzazione anti-democratica da parte, non di presunte bande di guastatori del cosi detto centro-destra, ma di componenti di potere interne allo stesso PD (Napoli, Palermo, …), con il risultato di aver fatto perdere credibilità al partito stesso e conseguentemente di non essere in grado di esprimere un candidato vincente.
Questo segnale doveva e dovrebbe far riflettere; lo strumento delle Primarie, se concepito e praticato realmente aperto e democratico, serve proprio a far crescere la credibilità ed il consenso tra la gente, attraendola alla Politica e avvicinandola verso le potenzialità migliori che nel centro-sinistra possano liberamente e credibilmente riuscire ad esprimersi.
Purtroppo, invece, per bilanciare il “rischio” che, in tal senso, la candidatura di Renzi poteva rappresentare per il vertice storico e – diciamolo – anche per tutto l’apparato ben consolidato sul territorio nazionale, per mancanza di coraggio democratico e di messa in discussione delle proprie posizioni di potere, sono state contestualmente modificate le regole delle Primarie.
Regole che fino a quel momento avevano avuto – come deve essere in democrazia – meccanismi semplici, trasparenti e chiari, sono stati resi, invece, complessi, burocratici, farraginosi, contraddittori, … ed alla fine anche manipolati ed improvvisati, così da circoscrivere l’esperienza democratica di queste Primarie e per molti aspetti anche producendo un boomerang per la credibilità del PD e della coalizione sulla capacità di poter attrarre e rappresentare un elettorato più vasto, anziché esprimere solo una “conta” tra quello già consolidato …
Per chi ha vissuto l’esperienza nei seggi (e non nella stanza di qualche Direzione) è apparso ben evidente il malumore (se non peggio …) tra diverse delle persone in fila.
Ma ancor più chiara ed evidente è la lettura dei risultati numerici in termini di partecipazione, che sono poi il termometro del vero consenso tra la popolazione: in 7 anni, dal 2005 si sono “perse” oltre 1,2 milioni di persone (pari a circa il 30 %) disposte a compiere un gesto di impegno per scegliere un candidato dello schieramento ed il leader vincente Bersani ha raccolto quasi 1,5 milioni di voti (oltre il 40%) in meno di quanti ne aveva avuti Prodi (vedi tabella “A”).
Tabella A - Primarie 2005-2012
Questo meccanismo selettivo ha, quindi, di fatto rappresentato un “filtro attivo” verso tutta la gran parte dell’elettorato potenziale – al quale, invece, una coalizione che aspira a divenire maggioranza nel Paese dovrebbe avere il dovere e l’interesse di rivolgersi – e che è costituito da oltre 45 milioni di italiani !
Filtro che è andato certamente a sommarsi con tutte le ragioni della crescente e oramai dilagata disaffezione e sfiducia verso la politica; ragioni che, anzi – non essendo di origine astrologica – avrebbero dovuto – e devono – far riflettere diversamente verso scelte di “apertura” e non di chiusura”: alla fine, in pratica, Bersani è stato eletto candidato Premier della coalizione di Centro-Sinistra con gli stessi voti che aveva raccolto nel 2009 alle Primarie di Partito per l’elezione a Segretario.
Anche nei commenti del dopo ballottaggio – a fronte della forse prima vera leale ammissione di sconfitta da parte di un Uomo Politico nella storia della politica italiana – sarebbe stato opportuno essere più riflessivi e meno politicisticamente e propagandisticamente enfatici.
I numeri parlano chiaro e semmai si dovrebbe seriamente riflettere sul fatto che ci sia un quasi 40% delle persone che sono riuscite ad esprimersi alle Primarie che hanno indicato un’ “alternativa politica” a quella che nel Partito Democratico, negli Organi Dirigenti, nei Parlamentari, negli Eletti e nei Partiti della Coalizione ha – ancora ad oggi – una rappresentanza ed una forza organizzativa del 96/97 % ! (vedi tabella “B”).
Tabella B - Primarie 2012
Nel 2005 si invitavano a coinvolgersi i ragazzi che avrebbero compiuto i 18 anni nei 5 anni previsti per la Legislatura ! … ossia si diceva addirittura ai tredicenni di scegliere per il loro futuro ! Oggi si è impedito di scegliere addirittura ai maggiorenni che andranno a votare alle prossime politiche, ma che non avevano compiuto i 18 anni entro il 25 novembre ! 
Anche il versamento obbligatorio dei 2 euro – inteso, quindi, NON come “invito” e “facoltà” di libera contribuzione alle spese, ma come “vincolo partecipativo” – ha rappresentato un ulteriore elemento di selezione discriminante alla partecipazione più ampia e quindi di attrazione del consenso … facendo, anche in questo caso contraddittoriamente, venir meno – in questa delicata fase storica della società – un ragionevole e doveroso rispetto dell’esistenza del problema e della diffusa “sensibilità” popolare sul controverso tema del Finanziamento Pubblico dei Partiti e della Politica.
Questa può essere politica proiettata verso il futuro ?
Ancora più grave e controproducente quanto accaduto per il ballottaggio.
Le Delibere interpretative, e quindi di fatto restrittive, emesse tra il 26 e il 29 novembre dal Coordinamento Nazionale e dal Collegio dei Garanti costituiscono un escalation involutiva che rappresenta, purtroppo per noi, una pessima testimonianza politica di come – per ragioni di opportunità – si possano malversare i valori della democrazia, della legalità, del rispetto per i cittadini.
Dopo aver contestato lo scandalo del “Porcellum”, ma anche il non averlo irresponsabilmente cambiato nei 18 mesi del Governo Prodi e dopo aver denunciato per anni la logica inaccettabile delle leggi “ad personam”, abbiamo perso l’occasione per dimostrare l’auspicata profonda diversità intellettuale e morale che un Partito Democratico deve avere nel suo DNA, dimenticandoci di smentire la tesi Machiavellica del “fine che giustifica i mezzi”, piuttosto che affermare come sia essenziale alla credibilità del fine, che i mezzi lo prefigurino coerentemente, a maggior ragione in fatti di democrazia.
Gli episodi imbarazzanti ai seggi, in particolare tra i volontari e tra gli elettori in fila nel “dover/veder” esercitare l’umiliante “respingimento democratico” verso altri cittadini che si avvicinavano per chiedere di poter votare con in mano la copia delle richiesta inviata ai sensi del Regolamento delle Primarie, sono stati uno “spot-live” che non è andato certamente a favore della credibilità della nostra area politica; cittadini indignati, molti anche iscritti al PD, ai quali andrebbe quanto meno chiesto “scusa” !
Tante le assurdità nella complessità del meccanismo, le cui prime vittime sono stati i veramente straordinari volontari, sproporzionalmente costretti ad impegnarsi più nello svolgere adempimenti da “vecchio stato”, piuttosto che attività politica di rappresentanza e promozione dell’occasione democratica.
Già al primo turno, per la complessità del meccanismo, l’inadeguatezza delle istruzioni, del supporto fornito e per ragioni di umana impraticabilità, si può ragionevolmente stimare – avendo fatto rilievi a campione su tutto il territorio nazionale – che in una buona percentuale, se non addirittura almeno nella metà dei seggi – non sia stata raccolta l’unica firma (l’ultima, tra le tante previste) davvero fondamentale per accertare la corretta corrispondenza con i cedolini e le schede nell’urna !
Nel secondo turno tantissimi sono stati i casi di persone residenti che, però, la domenica precedente avevano votato fuori sede e che avrebbero dovuto dichiarare il loro rientro a casa solo entro la giornata del venerdì, ma che comprensibilmente – non adeguatamente informate di questo dettaglio, o perché avevano preso la decisione successivamente – non comprendevano – anche alterandosi, a fronte del rigido diniego – perché mai non avrebbero potuto votare nel loro seggio naturale !
Cosa può esserci di più brutto in democrazia del non far votare ?
Quello che è accaduto al seggio di via della Bufalotta a Roma.
Una vecchietta di oltre 90 anni entra nel seggio e chiede di poter votare ma non risulta registrata … insiste perché dice che ha seguito tutta la campagna elettorale ed è decisissima a votare Bersani … dice che domenica precedente è andata al seggio vicino casa ma le hanno detto che non era il suo … e che vi ha rinunciato perché non c’era nessuno ad accompagnarla e non aveva la forza per farsi a piedi quasi 2 Km … insiste e dichiara che non si muoverà dal seggio fino a che non l’avranno fatta votare … alla fine i componenti del seggio, sentito il parere del coordinatore del PD di zona e il consenso dei rappresentanti di lista … hanno preso una scheda, hanno fatto votare la vecchietta, facendo finta di inserire la scheda nell’urna, per poi, quando la vecchietta è uscita tutta contenta, strapparla e metterla da parte per poi verbalizzarla a fine scrutinio …
Quale è stato il vantaggio politico e democratico della mancata apertura delle registrazioni al secondo turno ?
Il Partito Democratico – con deliberazione presa all’unanimità dalla Direzione Nazionale – da anni sostiene, condivisibilmente, che il modello elettorale di riferimento è quello francese, uninominale a doppio turno di collegio.
Ebbene, le primarie francesi del centro-sinistra si sono svolte con due turni ed alle ultime Primarie, quelle che hanno incoronato il segretario del PS Hollande (non la figlia di Le Pen) al primo turno sono andati a votare 2.6 milioni di francesi ed al ballottaggio 2,8 milioni ! 200.000 elettori in più ! … e – coincidenza – poi Hollande ha battuto Sarkozy ! … mentre da noi – oltre a non ammetterne di nuovi – abbiamo perso oltre 300.000 elettori tra il primo e il secondo turno.
E’ evidente che la passione per la competizione elettorale sale di livello quando la scelta politica diviene più interessante, credibile, approfondita nei contenuti, decisiva e attraente verso la partecipazione popolare.
Nelle Delibere che hanno modificato il Regolamento in senso restrittivo – non prima, ma durante il rivendicato intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita ! (cfr. Bersani) – si è introdotto il concetto di non alterazione del “corpo elettorale” così come costituitosi al primo turno; ma, allora, per coerenza – se questa tesi fosse stata intellettualmente corretta, anche se comunque smentita dallo stesso Regolamento che all’art.3 sancisce il “carattere aperto delle Primarie” – il Regolamento stesso non avrebbe dovuto consentire alcuna nuova registrazione, perché è evidente che in un ballottaggio si può vincere anche per un solo voto e 7.094 nuovi elettori ammessi rappresentano 7.094 alterazioni del corpo elettorale !
Purtroppo, tra gli aspetti strumentalizzati (e ciò è pessimo perché poi il giudizio si forma in chi, non direttamente coinvolto, ci osserva per valutarci) è stata anche la tesi – diffusamente sbandierata – per cui si avevano avute tre settimane per registrarsi e quindi la motivazione dell’impossibilità doveva estendersi per tutto questo arco di tempo; è anche in questo caso palese che non si può confondere una facoltà con un vincolo: chiunque poteva aver ben deciso, nel diritto, di registrarsi e votare direttamente la domenica e d’altronde con la registrazione on line – anche dall’estero e/o effettuabile di fatto anche c/terzi – l’unica ipotesi plausibile di effettiva impossibilità ad esercitare la registrazione nelle tre settimane precedenti sareppe potuta essere la condizione di coma o comunque di stato di incoscienza.
Ma fin qui abbiamo evidenziato alcune delle incongruenze più veniali.
Franco Bassanini, già parlamentare di sinistra, nel 1997 ha dato il nome alla prima Legge sulla semplificazione della burocrazia introducendo uno strumento elementare: il diritto all’auto-certificazione.
La possibilità che il Regolamento delle Primarie prevedeva – tra l’altro esplicitamente evidenziata e propagandata via tv da Berlinguer ad urne ancora aperte domenica 25 novembre – consentendo di poter “partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre” è stata, invece, confutata con un meccanismo progressivamente perverso, che ha portato all’assurda ed inaccettabile condizione di veder “valutata” da una Commissione Politica la “credibilità e la coerenza della motivazione” ovvero la messa in discussione soggettiva della buona fede di ciascun singolo Cittadino richiedente, con criteri di discrezionalità di cui non ci è dato conoscere, con una modalità sommaria di ricezione e raccolta delle richieste e con un’acquisizione e gestione di informazioni personali e sensibili quanto meno inquietante anche sotto il profilo della privacy.
Meglio sorvolare su troppo facili riferimenti a spettri del passato che tal simili procedure rievocano nella coscienza.
Il risultato: su circa 228.733 nuove richieste di Cittadini per votare solo 7.094 (pari al 3,1 %) sono state “valutate credibili e coerenti” per cui – di fatto – si è risposto – anche qui con una modalità di vecchio stampo amministrativo, quella del “silenzio/diniego” – a 221.639 potenziali elettori del centro-sinistra di non essere “credibili”!
Tutto questo approfondimento non ha alcuna presunzione tecnicistica, ma vuole, invece, porre il problema Politico delle scelte compiute e delle conseguenti assunzioni di responsabilità per ciascuno di noi, come Metodo, anche per riempire di contenuti credibili e misurabili i Programmi, per rinnovare ed ampliare le alleanze senza discriminazioni settarie ed ideologiche, nonché per praticare criteri aperti con cui selezionare Candidature valide, rappresentative ed in diretto rapporto con la base elettorale, anche e soprattutto dopo il voto.
Ad esempio, nel Programma della Coalizione sarebbe auspicabile – anzi direi indispensabile – rivedere drasticamente la visione della “Politica” così come attualmente definita in quello di Bersani: “la Politica deve essere più sobria. disposta a fare sacrifici e a riconoscere autonomia e spazio alla società civile”, cioè una visione platealmente dall’Alto verso il basso, che continuerebbe ad accentuare la frattura ed il distacco dalla gente: perché “più sobria” e non “sobria” ? perché “disposta a fare” che equivale ad una “condizione possibilista” ?  perché “disposta a riconoscere” ovvero prefigurare, di nuovo, il concetto di “concessione discrezionale” ?
E’ un po’ paradossale che nel 2012 se ne debba ancora discutere, ma evidentemente il problema è alla radice; sarebbe più illuminante attingere a quello – anche praticato, con i risultati che abbiamo visto – di Renzi dove si parla di “richiamare la Politica alla sua missione: essere lo strumento ATTRAVERSO il quale i Cittadini decidono del proprio futuro”, visione che mi pare, insomma, radicalmente agli antipodi.
Altrettanto inderogabile è inserire – non solo formalmente la parola, che comunque è gravemente ASSENTE ingiustificata nel programma di Bersani – ma il concetto che rappresenta un altro dei pilastri della Democrazia: la TRASPARENZA ! e la sua indifferibile applicazione e praticabilità a tutti i livelli politici, istituzionali e amministrativi.
Nel preambolo dei Programmi del centro-sinistra, da oggi, non possono non trovare sede le analisi ed i contenuti programmatici del documento NIS Italia di “TI-IT – Transparency International Italia” – l’Organizzazione Transnazionale non governativa contro la corruzione – di “Policy Paper e Raccomandazioni per la Democrazia e la Trasparenza nei Partiti Politici” (vedi documenti allegati “D” ed “E”).
Doc.D - Indice di Percezione della Corruzione Italia 2012
E’ un manifesto-appello di rilievo super-partes a cui Nessuno di noi può oggi sottrarsi, se non si vuole concorrere a creare alibi di continuismo con il Sistema illegale e partitocratico fino ad oggi consolidatosi, con le evidenti conseguenti degenerazioni nella certezza del Diritto, della Giustizia e della Democrazia, nonché nel devastante spreco delle Risorse Economiche, oggi drammaticamente insufficienti anche alla sussistenza di molte delle classi sociali più deboli e che si è tradotto in una pressione fiscale iniqua e NON più sopportabile; Sistema che ha relegato l’Italia al 72° posto su 176 Paesi nel mondo per la “Percezione della Corruzione”, ULTIMO tra i Paesi dell’Europa occidentale e del cosi detto “primo mondo occidentale” (vedi tabella “C”).
Tabella C - Mappa Percezione Corruzione 2012
Non possiamo pensare di risolvere il problema della diffusa ed endemica mancanza di legalità che si è impadronita, anche culturalmente, del nostro Paese – e verso la quale anche il Centro-Sinistra deve affrontare le sue responsabilità, avendo contribuito, ai vari livelli, a costruirne e condividerne le scelte della Politica e la gestione della Cosa Pubblica in questi decenni – semplicemente continuando ad accontentarci di riproporre il ventennale film degli slogan contro Berlusconi, il quale, dopo essersi auto-discreditato da solo e sulla nostra pelle, ha subito ritrovato linfa e accolto l’invito implicito che il risultato delle Primarie ha generato.
Il Partito Democratico deve ritrovare coerenza con la sua ragione costitutiva di forza politica a vocazione Maggioritaria, ALTERNATIVA, capace di far crescere dinamicamente la sua rappresentatività sociale, per interpretare – in un sistema di consolidata stabilità ed affidabilità quale è quello bi-polare (se non bi/tri-partitico, come nelle pluri-secolari democrazie anglo-sassoni), in Italia ancora incompiuto – la capacità di Governo o di Opposizione, comunque Garante della Democrazia.
Il Partito Democratico deve essere capace di concepire, costituire e divenire la sessione permanente degli “Stati generali della Democrazia liberale e socialista”, il luogo fisico e virtuale dell’incontro inclusivo, democratico e aperto tra tutte le realtà politiche e associative di base che esprimono idee, valori e istanze di rinnovamento – movimenti del lavoro e delle imprese, civici e dei diritti civili, della cultura e della scuola, referendari, ecologisti, verdi, radicali, … – fucina per costantemente costruire, misurare e condividere Politiche di sintesi feconda, dense e ricche di soluzioni vere, che rispondano alle domande che vengono dalla popolazione e selezionare democraticamente la classe politica che, rappresentandola, ad essa sappia e debba rispondere su tutto ciò che fa.
Oggi che senso ha avere, ancora, una Coalizione ed un Partito verticistico e settario ?
Oggi che senso ha avere, ancora, un Programma generico, una semplice Carta di intenti ?
Oggi che senso ha delegare – ancora – scelte, sempre compromissorie, alla mediazione tra i vertici partitici ?
L’Italia non ne ha più il tempo. Ciascuno di noi deve riappropriarsi dei propri diritti, rispondendo dei propri doveri.
L’esortazione è quella a Bersani di fare un passo, non indietro, ma in avanti e laterale, di apertura, da grande statista che vuole il bene comune dell’Italia e del Partito Democratico, capace di concepire l’alterità delle scelte radicali oggi necessarie ed urgenti per generare – con determinazione e credibilità – la crescita e il riscatto sociale, culturale e politico del nostro Paese.
Roma, 19 dicembre 2012
Carlo d’Aloisio Mayo
iscritto al Circolo PD di Roma Talenti

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