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Circolo e Congresso “Gosth” in III Municipo

Circolo Vigne Nuove
la sede occasionale del Congresso Pd a “Vigne Nuove”

L’ennesima vergogna di questo Pd “storto”. 

Oggi pomeriggio a Roma nel quartiere Vigne Nuove intimidazione ed aggressione al presidente del Consiglio del 3 Municipio Riccardo Corbucci da parte del coordinatore municipale del Pd Claudio Maria Ricozzi.

L’aggressione violenta, prima verbale e poi fisica è avvenuta mentre Corbucci tentava di esporre, anche in rappresentava della candidatura Giuntella, le sue argomentazioni nel merito della legittimità di un congresso di circolo che è ben noto non esistere né politicamente né organizzativamente nel territorio.

Sulla questione si erano già espressi chiedendone la verbalizzazione i rappresentanti di Adesso! Roma 3 Silvia Di Stefano e Carlo D’Aloisio presenti a sostegno della candidatura di Tobia Zevi.

Riccardo Corbucci nel subire l’aggressione fisica veniva preso di petto dal Ricozzi che lo spintonava con la sua corporatura molto robusta, mettendogli entrambe le mani sul volto e facendolo violentemente cadere all’indietro, così sbattendo la nuca.

In conseguenza di ció oltre alla Polizia veniva chiamata un’ambulanza che ha trasportato Riccardo all’Ospedale Pertini dove sono in corso gli accertamenti sanitari.

Oltre al gesto violento, incompatibile con l’appartenenza ad un vero Partito Democratico ed ancor di più con ruoli di rappresentanza e dirigenza e la cui responsabilità non potrà certamente essere oggetto di ulteriori ipocriti opportunismi o tatticismi, è altrettanto doveroso denunciare l’ignominia di alcuni dei presenti, tra cui consiglieri municipali e dirigenti locali, che – per plateali meschine ragioni di calcolo politico ed interesse personale – minimizzavano o addirittura alteravano quanto accaduto, strumentalizzandolo indegnamente, sia sul piano del rispetto umano che della dignità democratica.

Da chi ne ha il ruolo e la responsabilità ci aspettiamo coraggio e determinazione affinché la credibilità del Pd sia ricostruita con fatti e presupposti metodologici e comportamentali ben diversi da quelli accaduti oggi.

Agorà RAI TRE
Agorà RAI TRE – puntata di martedì 5 novembre –
servizio giornalistico sul Pd Romano “Caos non calmo” di Rosa Melucci – interviste a Riccardo Corbucci, Silvia Di Stefano e Carlo d’Aloisio
TG 5
… Riccardo Corbucci intervistato sui “circoli fantasma” dal Tg di Canale 5 di mercoledì 6 novembre ore 20 ….
Roma Post
29 ottobre – “Vigne Nuove –
Pd, ring nel III Municipio. Ricozzi stende Corbucci” di Claudio Bellumori
Repubblica Roma
30 Ottobre – “Corsa alla tessere nei circoli pd. E a Montesacro finisce in rissa” di Monica Serloni
Roma post
30 Ottobre – “Stracci nel Pd, chieste le dimissioni di Ricozzi” di Claudio Bellumori
Il-Tempo
2 novembre – “Risse, polizia e feriti. Com’è manesco il Pd” – di Daniele Di Mario
Repubblica Roma
30 ottobre – “Corsa alla tessere nei circoli pd. E a Montesacro finisce in rissa” di Monica Serloni
Roma Post
30 Ottobre – “Pd, ring nel III Municipio. Ricozzi: E’ una montatura” di Claudio Bellumori
Fatto quotidiano
3 Novembre – articolo di Luce De Carolis
Luciana Miocchi
Blog Giornalistico del III Municipio e non solo
TG Roma Talenti
30 ottobre – “Clamoroso !”

Big Bang Adesso! Roma 3

Big Bang Adesso! Roma3

Open Pd Viareggio – 21-22 settembre 2013

Open Pd Viareggio 2013

Per chi non c’era, per chi c’era ma vuole riascoltare …

#OpenPd Viareggio

grazie alla nostra radio preferita, Radio Radicale …

Sabato 21 settembre – prima parte –

Sabato 21 settembre – seconda parte –

Domenica 22 settembre – intera giornata –

Da non perdere l’ultimo intervento: un grandissimo Oscar Farinetti che ha fatto un intervento davvero interessante e appassionante !

Oscar Farinetti
Oscar Farinetti a Open Pd Viareggio
– Metodo “CI RIESCO” –

La Tessera del partito non è quella del “Tifoso” !

Tessera Tifoso Tessera PartitoTessere o non Tessere, questo è il problema ? 

Dagli oltre 800.000 iscritti dei promettenti esordi, ai 500.000 del 2012 – quindi ancor prima del “peccato originale” delle primarie e del “rigore” elettorale sbagliato, con tutti gli “effetti” che ne sono conseguiti – ad oggi le notizie indicano in un ulteriore dimezzamento lo stato associativo di questo Pd “storto”.

Una progressiva ed inesorabile erosione che ha riguardato le persone più lontane ed indipendenti dagli interessi contingenti di appartenenza al partito, coloro che vi avevano aderito più per “opinione” (alcuni anche per vetero-ideologia di “appartenenza”) e che poi si sono via via allontanati, delusi dalle progressive incongruenze politiche tra le belle speranze di un progetto “nuovo” e la cruda realtà di una storia ancora “vecchia”.

Viceversa, questa emorragia non ha intaccato i signori dei “pacchetti tessere”, anzi ne ha rafforzato il peso interno, il controllo dell’Apparato storico e consolidato; paradossalmente (non per loro, ma democraticamente parlando) questa condizione franante del consenso non li preoccupa affatto (e si vede !); anzi, avvantaggiandoli, li incoraggia nella direzione di tentare di trasformare il partito ancor di più in una “cosa loro”.

Se alle primarie 2012 con il 98% del controllo politico-territoriale, Matteo Renzi si è permesso di raccogliere un quasi 40% di consensi spontanei nella base democratica del centro-sinistra, non è difficile immaginare – alla luce di quanto accaduto in questi mesi e del diffuso crescente apprezzamento della base verso la figura del Sindaco fiorentino – quale possa essere oggi il “loro” pensiero ed il loro stato d’animo di prospettiva, ben testimoniato dal fattivo impegno a scongiurare in ogni modo i “rischi” (per loro) di ogni ulteriore apertura degli strumenti congressuali (che invece sarebbero il volano per liberare potenzialità di nuova crescita democratica del partito), ma anzi tesi come sono a sviluppare teorie per circoscriverli ed incastrarli in un puzzle tra date e regole a “loro” più congeniale.

Personalmente non mi sono ancora riscritto per il 2013. Questa pantomima della convocazione e delle regole del Congresso va avanti da oltre 3 mesi. E’ un’ulteriore grave prova di inadeguatezza del “loro” Metodo democratico. Fino a quando non avverrà il parto o se dovessero abortire un altro bel “pacco incartato” non so se troverei il senso “politico” per farlo. Sarebbe un riconoscimento immotivato, solo un atto di fede, più o meno l’equivalente della “tessera del tifoso”. Preferirei agevolare in altro modo la loro “estinzione”, lasciando a sé stessa l’agonia di questo Pd “storto”. Prendere la Tessera del Mio partito deve essere un atto di libertà, di gioia, di convinzione e di condivisione costruttiva !

Ma se invece il quadro cupo si schiarisse e se la sfida proposta da Matteo si delineasse da subito anche nei Circoli e nei Territori, mi metterei ben volentieri a disposizione del progetto per costruire un vero open “Partito Democratico”!

Carlo d’Aloisio Mayo

Lettera Aperta ai Cittadini ed al Presidente del III Municipio

Ponte Vecchio Nomentano
il III Municipio di Roma – “Ponte Vecchio Nomentano”

“MUNICIPIO APERTO, TRASPARENTE & PARTECIPATO”

 

Caro Presidente Paolo Marchionne

e, tramite Te, a Tutti i Cittadini del III Municipio

 

L’Associazione Adesso! Roma 3 – costituitasi tra liberi Cittadini in continuità con l’attività svolta dal “Comitato Renzi” alle Primarie 2012 – è nata anche per sviluppare il dibattito politico e culturale, attraverso il dialogo ed il confronto, tra i diversi soggetti che vivono, studiano, lavorano, producono ed amministrano nel/il nostro Territorio, interfacciandosi con essi, e quindi, tra gli altri, anche e soprattutto con l’Amministrazione da te presieduta.

L’azione pubblica che l’Amministrazione svolge è di fondamentale importanza in quanto – pur nella riconosciuta ristrettezza delle risorse economiche disponibili – deve offrire efficaci, conoscibili e misurabili risposte   ai cittadini, pianificando con attenzione le attività attraverso la più chiara determinazione prioritaria degli obiettivi concreti che intende realizzare.

La posta in gioco per la “Buona Amministrazione”, secondo la nostra visione, è semplificare e migliorare la qualità dei servizi pubblici, la loro accessibilità ed economicità, affidando alla Pubblica Amministrazione un ruolo di regolazione economica e di valorizzazione del sociale, di incremento della qualità della democrazia, di equi-redistribuzione della ricchezza, di promozione delle pari opportunità, di accesso alla conoscenza e di contribuzione allo sviluppo economico e culturale da parte della più ampia platea di Cittadini.

Crediamo che le parole chiave siano trasparenza e partecipazione.

Trasparenza non è solo quanto tempo occorre per il rilascio di un’autorizzazione e la visibilità delle ragioni per cui viene negata. Trasparenza è appalti pubblici, consulenze, scelte sugli investimenti, statistiche sull’efficienza amministrativa, stato di manutenzione degli immobili pubblici e molto altro ancora.

Trasparenza è rendicontazione, intesa come elemento costituente e sostanziante l’idea di democrazia.

Tanto più si riducono le asimmetrie informative tra i vari stakeholders (portatori di interessi), tanto più è possibile una delega politica ragionata e condivisa.

In altre parole la rendicontazione avvicina Cittadini e classe politica a scelte condivise e valutabili.

Come si legge nel “Documento programmatico del Municipio Roma III “…realizzare una vera partecipazione alle scelte di sviluppo del territorio.” … e … “Partecipazione attiva dei cittadini: creazione di processi decisionali dal basso che permettano la realizzazione di linee programmatiche e decisioni condivise con la popolazione…”

Il punto è con quali strumenti rendere effettivo questo intento ?

Gli strumenti delle ICT nell’era del WEB 2.0 rendono possibile la partecipazione dei Cittadini in tempo reale e senza costi, consentendo di intervenire nella fase di formazione delle decisioni che gli amministratori pubblici sono chiamati ad assumere.

L’esempio del Comune di Milano, con l’iniziativa www.partecipami.it gestita dalla fondazione Rete Civica di Milano, ci racconta come si potrebbe, nel nostro piccolo impostare il dialogo con i Cittadini del Municipio.

Il nostro invito, quindi, è quello di valutare la possibilità di adottare un modello simile a quello del Comune di Milano, attraverso una riallocazione delle risorse tecniche ed umane necessarie, al fine di impostare il dialogo con i Cittadini e di sviluppare una efficace funzione di ascolto, nella più ampia dimensione della cosiddetta “cittadinanza attiva”; ma ci sono anche altre esperienze e modelli a cui attingere per costruire un vero “Bilancio Partecipativo”.

Come Associazione Adesso! Roma 3 siamo al tuo fianco per collaborare, perché uno dei punti fondamentali del nostro manifesto politico recita, testualmente, che “… proponiamo di confrontarci costruttivamente con le istituzioni rappresentative e di governo, dialogando apertamente sulle scelte da compiere, offrendo studi, analisi e proposte di tutti quei provvedimenti che possono incidere sulla qualità della vita dei Cittadini e del Territorio …”

Siamo interessati ad incontrarti, non mancheremo di invitarti alle nostre iniziative e, nella certezza che saprai raccogliere positivamente in maniera pro-attiva il nostro messaggio,

Ti inviamo i nostri più cordiali saluti ed auguri di buona politica !

Associazione Adesso! Roma 3

Lettera Aperta al Pd del III Municipio

Pd uovo rotto“Nessun giorno è sbagliato per provare a cambiare”

Caro Coordinatore Vittorio Pietrosante,

Cari Segretari dei Circoli Pd del III Municipio,

Cari Consiglieri Municipali

e, tramite Voi,

a Tutti i Cittadini in qualche modo vicini ed interessati al “Partito Democratico”

Le recenti elezioni comunali e municipali ci hanno consentito di poter festeggiare un risultato fondamentale per Roma ed altrettanto importante per questo nostro territorio.

Come per Roma anche nel nostro Municipio dobbiamo lavorare seriamente e credibilmente per invertire le nefaste, miopi e modeste amministrazioni, segnate dal malaffare, del Sindaco Alemanno e del Presidente Bonelli; per questo abbiamo scelto di impegnarci per sostenere l’esperienza del Presidente Paolo Marchionne.

Lo intendiamo fare, in coerenza con il nostro spirito, con lealtà e franchezza, pur non condividendo fino in fondo le modalità democraticamente limitate con cui la struttura organizzativa del partito ha gestito le Primarie Municipali e di fatto ha sostenuto organicamente questa candidatura.

Avendolo anche apertamente appoggiato, riteniamo che il lavoro politico svolto da Riccardo Corbucci sia stato molto più generosamente rivolto all’ascolto ed al dialogo con la Cittadinanza, cercando di avvicinarla alla politica ed alle primarie, così come poi d’altronde attestato dallo straordinario risultato elettorale che lo ha visto come il Consigliere Municipale di gran lunga il più votato in Tutta Roma !

Non possiamo però non partire dall’osservazione della realtà: il calo dell’affluenza ma anche dei consensi in tutto il territorio cittadino e nel nostro Municipio, una volta IV oggi III.

Nel 2008 il Pd “perdeva” con 38.589 voti, oggi abbiamo “vinto” con 22.278 voti !

Sono dati paradossali e sintomatici che richiedono una riflessione seria, non rituale ed una reazione intelligente, uno scatto in avanti che dovremo essere capaci di imprimere nei prossimi cruciali mesi, anche partendo dall’occasione delle diverse fasi congressuali che ci attendono.

Sabato 1 giugno abbiamo potuto ascoltare Matteo Renzi al Teatro Ambra alla Garbatella sostenere il nostro candidato Sindaco Ignazio Marino, un sostegno fatto di parole e di visione innovativa e comune tra i due Sindaci, che riteniamo tutto il partito debba far suo ed utilizzare con convinzione.

Abbiamo bisogno di andare oltre la “rottamazione” come abbiamo bisogno di andare oltre i confini delle rituali abitudini e consuetudini politiche – evidentemente dimostratesi inadeguate e penalizzanti il consenso – mettendole profondamente in discussione e sapendo creare nuove, più efficaci, aperte ed attrattive modalità di funzionamento del partito, costruendo un innovativo modello di essere e fare politica, capace di rendere il Pd effettivo, efficace e credibile volano partecipativo democratico per i Cittadini e per migliorare la Qualità della vita nel nostro Territorio.

Per questo:

–       Non vogliamo più Circoli limitati a cordate correntizie ed elettorali … vogliamo Circoli aperti ai Cittadini, ai Comitati, alle Associazioni, … !

–       Non vogliamo più Decisioni calate dall’alto o prese con logiche di bilancino tra interessi e tatticismi non sempre chiari … vogliamo Iniziative Pubbliche, Comunicazione e Partecipazione condivisa, per scelte fondate su merito e competenza !

–       Non vogliamo più Social Network usati solo come scarne e statiche vetrine e le Sedi per rituali e sempre più rare Assemblee “sfogatoio” … vogliamo usare la Rete, le Piazze ed i Circoli come Agorà delle idee e del confronto !

–       Non vogliamo più Cittadini respinti ai seggi, censurati, delusi, demotivati a partecipare, selezionati per “pedigree” o addirittura invitati a non iscriversi al partito(!)… vogliamo un vero “Partito Democratico” a vocazione maggioritaria, plurale, capace di ascoltare, trasparente ed inclusivo delle diversità, innovativo e coraggioso, un Metodo “Open PD” come ricchezza feconda per rigenerare idee democratiche e scegliere persone credibili per rappresentarle !

Per questo abbiamo deciso, nelle scorse settimane, anche per dare maggiore forza al nostro partito ed alla coalizione di centrosinistra del Terzo Municipio, di costituire – in continuità con il “Comitato Renzi alle Primarie 2012” – un’Associazione politico culturale che sia di sprone e di sostegno al dibattito pluralistico nel nostro territorio e che mettiamo a disposizione di Tutti i Cittadini Democratici !

Viva Roma ed il nostro Municipio,

Viva il Partito Democratico !

                 Associazione Adesso! Roma 3

Pericle – Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.

Pericle - discorso agli Ateniesi

Qui ad Atene noi facciamo così.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.

Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.

Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Coraggio ! Circoli, Congressi, Primarie … ALL OPEN PD !

Open Democrats Stato Pd

(Closed Pd = Dead Pd !)

Prendo spunto dal non soltanto provocatorio, ma certamente drastico invito di Don Paolo Farinella (pubblicato su MicroMega) a “dimettersi tutti” dal PD.

L’esortazione è espressa senza alcuna indulgenza in particolare verso la base, additata così – nel suo “resistere” – di essere di fatto complice e connivente delle responsabilità del vertice.

E’ una posizione discutibile, ma comunque interessante per ragionare a voce alta.

Diciamo che sarebbe un po’ come invitare gli italiani a dimettersi dalla loro cittadinanza come atto estremo di “forza” per non continuare ad avallare il “golpe” alla democrazia, alla legalità, allo stato di diritto che si perpetra oramai da decenni. E perché non farlo ?

Noi democratici – liberi – denunciamo la casta che si è impadronita del Pd, dimettendoci – se iscritti – da “pdemocratici” !?

E’ una proposta emotivamente comprensibile e forse politicamente anche condivisibile, magari, però, propagandandone l’iniziativa come pubblica azione individuale e collettiva di disobbedienza, ma anche di svuotamento definitivo di questo partito, di chiusura e di restituzione delle Tessere e delle chiavi dei Circoli, per liberarlo dal suo problema atavico …

Sarebbe da proporre per boicottare ogni scongiurabile ma – viste le ultime dichiarazioni – plausibilmente temibile ambigua decisione sulle “regole” dei Congressi che nelle prossime settimane segni definitivamente il destino funesto del partito.

La domanda, quindi, è pertinente: che ci stiamo a fare in questo Pd ?

La mia risposta, però, penso lo sia altrettanto: cosa ci sta a fare tutto questo vertice-apparato – eredità partitocratica della prima repubblica – nel “Partito Democratico” ?

Tutto qua ! Una naturale e legittima rivendicazione di appartenenza al “brand” politico, di indisponibilità a capitolare davanti alla flagrante appropriazione indebita del copyright mondiale della democrazia politica. Forse se ne potrebbe discutere in qualche Tribunale, magari internazionale ?

Però, in pratica, ciò che Don Paolo chiede così perentoriamente è già nei fatti.

E’ l’emorragia progressiva degli iscritti (oltre che di simpatizzanti, di militanti, di credibilità, di voti), stillicidio che – prevalentemente in solitudine di scelta – già accade diffusamente e spontaneamente almeno da mesi (per alcuni, da anni).

In tanti hanno strappato o bruciato platealmente la tessera, in molti non la stanno rinnovando, alcuni in via forse definitiva, altri quanto meno fino alla conoscenza del destino di questo partito, così come sarà certamente segnato almeno dalla definizione di regole e di politiche, credibilmente anche comunicative, realmente “all open” – anziché definitivamente “closed” – nella dinamica partecipativa e democratica di tutti i Congressi, dei Circoli, delle Primarie …

Siamo davanti allo scenario così ben info-graficamente rappresentato dal lavoro di Juri Marini per Open Democrats: un “partito democratico” nato a vocazione maggioritaria, prigioniero di un gruppo dirigente auto-referenziale, senza più credibilità, disposto a perdere consensi, a renderlo forza minoritaria, pur di salvaguardare nella stagnazione di politiche consociative il consolidato interesse di potere ed il proprio continuismo personale.

E’ nelle leggi della natura che un “sistema in crisi” cerchi soluzioni – anche fino all’ultimo respiro – per sopravvivere, per auto-conservarsi come anche – se intelligente – per adattarsi ed evolversi.

Ma l’attuale capacità da parte dei dirigenti del Pd – locali e nazionali – di elaborare e praticare scelte “illuministe” nell’interesse del partito e della politica per il Paese è purtroppo nei fatti che osserviamo ogni giorno. Ragionevolmente non vi sono molte speranze. Ci vorrebbero dignità, lealtà e Coraggio !

Mentre la trasformazione della materia necessità di grandi eventi, di grandi fenomeni, dirompenti, rivoluzionanti.

Occorre, quindi, che questo “sistema Pd” finisca di implodere nelle sue contraddizioni, per consentire alle nuove energie di liberarsi ?

Forse si.

Ma il dovere (e il piacere) di ciascun “democratico libero” – iscritto o non iscritto – non può che essere quello di continuare a denunciare le cause, le responsabilità ed a prefigurare le soluzioni, per poter arrivare a costruire – il prima possibile – il vero “Partito Democratico”, un modello di partito moderno che sappia conquistare nuovo consenso partendo dalla credibilità del Metodo, delle Idee, delle Persone, una forza democratica organizzata necessaria per cambiare l’Italia, in meglio !

Carlo d’Aloisio Mayo

STATUTO dell’Associazione politico culturale ADESSO! ROMA 3

Associazione politico culturale Adesso! Roma 3

Art. 1 – Costituzione 

È costituita l’associazione culturale di promozione civile, sociale e politica, senza scopi di lucro, denominata “Adesso! Roma 3”, definita nel prosieguo – per semplicità – con il termine “Associazione”. 

Essa è retta dal presente Statuto e dalle vigenti norme in materia. 

Art. 2 – Sede e Simbolo 

L’Associazione ha sede legale presso il domicilio del Socio nel Comune di Roma che assume la carica di Presidente del Consiglio Direttivo, pertanto varia in funzione del variare del Presidente del Consiglio Direttivo.

L’Associazione adotta come proprio simbolo il logo forma rettangolare con la scritta Adesso! di colore blu posto nella parte superiore e Roma 3 di colore Rosso posto nella parte inferiore il tutto in campo bianco o neutro.

L’Associazione potrà ricorrere all’uso di segni distintivi, loghi e marchi, che restano di proprietà esclusiva dell’Associazione, e potranno essere utilizzati da qualsivoglia terzo solo dietro preventivo consenso scritto del presidente o chi ne fa le veci.

Art. 3 – Scopi dell’Associazione

L’Associazione si propone di:

–     favorire la partecipazione diretta degli associati alla vita politica della Città e delle istituzioni pubbliche locali e nazionali, attraverso l’elaborazione e la promozione di una cultura politica innovativa, fondata sui principi di libertà, solidarietà ed eguaglianza, alla base della Costituzione italiana;

–     valorizzare, difendere e diffondere la piena affermazione della cultura della legalità, dei diritti e dei doveri, dello stato di diritto, del principio della responsabilità e delle pari opportunità, della trasparenza politica ed amministrativa, dei diritti civili, di libertà e della persona, della laicità e della pluralità dello Stato, delle ragioni del buon governo, del merito, dell’efficacia e della correttezza nell’agire pubblico, del pieno rispetto delle regole, dell’efficienza e dell’indipendenza dei diversi poteri e del loro bilanciamento e controllo democratico;

–     concorrere a promuovere la creazione diffusa del “luogo” – fisico e digitale – del “fare politica democratica”, a partire dal territorio, l’incubatore di “buone prassi” e di contenuti condivisi per meglio favorire il processo di rinnovamento politico ed istituzionale, anche attraverso l’elaborazione, la proposta e la sperimentazione di innovative forme partecipativeattrattive e coinvolgenti – che contribuiscano alla responsabile espressione democratica dei Cittadini ed al progresso sociale della Comunità;

–     dare impulso a rapporti, collaborazioni ed intese con soggetti terzi, persone fisiche e giuridiche, enti, organizzazioni, movimenti, partiti politici, altre associazioni e fondazioni che perseguano fini analoghi, anche mediante reciproca federazione e/o condivisione di obiettivi ed iniziative.

A tal fine l’Associazione può:

1.   promuovere incontri, dibattiti, seminari, convegni e ogni altra forma di iniziativa sui predetti argomenti;

2.   redigere, pubblicare e divulgare, anche per il tramite della rete informatica, materiale informativo, stimolando il dibattito tra gli associati e tra i cittadini;

3.   organizzare, in autonomia o con entità affini, iniziative culturali e politiche;

4.   collaborare con altre organizzazioni ed enti allo scopo di potenziare le attività istituzionali;

5.   svolgere qualsiasi altra attività che possa contribuire al perseguimento delle finalità associative. 

Art. 4 – I Soci

Sono ammessi a far parte dell’Associazione tutti coloro che condividono gli scopi dell’Associazione, si impegnino a contribuire alla loro realizzazione e dichiarino di accettare lo Statuto e l’eventuale regolamento interno.

L’ammissione all’Associazione è deliberata dal Consiglio Direttivo su domanda scritta del richiedente nella quale dovrà specificare le proprie complete generalità.

In base alle disposizioni di legge 196/2003 tutti i dati personali raccolti saranno soggetti alla riservatezza ed impiegati per le sole finalità dell’Associazione previo assenso scritto del Socio.

Il diniego di ammissione deve essere motivato.

All’atto dell’ammissione il Socio si impegna al versamento della quota associativa annuale nella misura fissata dal Consiglio Direttivo.

La quota associativa è intrasmissibile.

L’Associazione può in caso di particolare necessità, assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo.

Art. 5 – Diritti e doveri dei Soci

I Soci aderenti all’Associazione hanno diritto di elettorato attivo/passivo negli organi sociali.

Tutti i Soci hanno i diritti di informazione e di controllo stabiliti dalle leggi e dal presente Statuto: il socio volontario non potrà in alcun modo essere retribuito, ma avrà diritto al solo rimborso delle spese effettivamente sostenute per l’attività prestata.

Tutti i Soci hanno diritto di accesso ai documenti, delibere, bilanci, rendiconti e registri dell’associazione.

Le attività svolte dai Soci a favore dell’Associazione e per il raggiungimento dei fini sociali sono svolte a titolo di volontariato e totalmente gratuite, salvo l’eventuale rimborso delle spese preventivamente autorizzate dal Consiglio Direttivo e documentate.

Il comportamento del Socio verso gli altri aderenti ed all’esterno dell’Associazione deve essere animato da spirito di solidarietà ed attuato con correttezza, buona fede, onestà, probità e rigore morale, nel rispetto del presente Statuto e delle linee programmatiche emanate.

Art. 6 – Recesso ed esclusione del Socio

Il Socio può recedere dall’Associazione mediante comunicazione scritta da inviare al Consiglio Direttivo.

Il recesso ha effetto dalla data di chiusura dell’esercizio sociale nel corso del quale è stato esercitato.

Il Socio può essere escluso dall’Associazione in caso di inadempienza dei doveri previsti dallo Statuto o dai regolamenti interni o per altri gravi motivi che abbiano arrecato danno morale e/o materiale all’associazione stessa.

L’esclusione del Socio è deliberata dal Consiglio Direttivo. Deve essere comunicata a mezzo lettera raccomandata al medesimo, assieme alle motivazioni che hanno dato luogo all’esclusione e ratificata dall’assemblea soci nella prima riunione utile.

I Soci receduti e/o esclusi che abbiano cessato di appartenere all’Associazione, non possono richiedere la restituzione dei contributi versati, né hanno diritto alcuno sul patrimonio dell’associazione.

Art. 7 – Gli organi sociali

Gli organi dell’Associazione sono:

–     l’Assemblea dei Soci

–     il Consiglio Direttivo

–     il Presidente del Consiglio Direttivo

Tutte le cariche sociali sono assunte e assolte a titolo gratuito.

Art. 8 – L’Assemblea

L’Assemblea è organo sovrano dell’Associazione.

Essa è costituita dai Soci, è convocata almeno una volta all’anno dal Presidente del Consiglio Direttivo o da chi ne fa le veci, mediante avviso scritto, che può essere inviato con lettera semplice o mediante e-mail, almeno 8 giorni prima di quello fissato per l’adunanza.

L’Assemblea dei Soci è presieduta dal Presidente stesso o da un suo delegato nominato tra i membri del Consiglio Direttivo.

Deve inoltre essere convocata:

a)  quando il Direttivo lo ritenga necessario;

b)  quando la richiede almeno un quinto dei Soci.

Gli avvisi di convocazione devono contenere l’ordine del giorno dei lavori e la sede ove si tiene la riunione.

Gli interventi durante l’Assemblea ordinaria devono essere conformi ai temi trattati nell’ordine del giorno. Il Presidente ha la facoltà di interrompere gli interventi mancanti di detta caratteristica.

L’Assemblea è presieduta dal Presidente del Consiglio Direttivo o in caso di suo impedimento da altro partecipante all’Assemblea eletto tra i membri del Consiglio Direttivo se presenti od in mancanza del delegato Il Presidente nomina un segretario. Spetta al Presidente  accertare la regolarità della convocazione e della costituzione dell’Assemblea e il diritto ad intervenire.

Delle riunioni dell’Assemblea si redige un verbale firmato dal Presidente e dal Segretario.

L’Assemblea può essere ordinaria e straordinaria.

E’ straordinaria l’Assemblea convocata per la modifica dello Statuto o deliberare il trasferimento della sede legale in altro comune o lo scioglimento dell’Associazione.

E’ ordinaria in tutti gli altri casi.

L’Assemblea ordinaria:

  1. elegge il Consiglio Direttivo;
  2. propone iniziative indicandone modalità e supporti organizzativi; nomina i responsabili e relatori dei settori culturali e del sapere ove l’Associazione intende intervenire mediante conferenze, forum, corsi di approfondimento e aggiornamento
  3. approva il bilancio consuntivo annuale ed il rendiconto predisposti dal Direttivo per il tramite del Consigliere Tesoriere;
  4. fissa annualmente l’importo della quota sociale di adesione;
  5. ratifica le esclusioni dei soci deliberate dal Consiglio Direttivo;
  6. approva il programma annuale dell’Associazione.

L’Assemblea ordinaria è valida in prima convocazione se è presente (personalmente o per delega, che può essere rilasciata solo ad altri Soci) la maggioranza degli iscritti aventi diritto di voto; in seconda convocazione, da tenersi anche nello stesso giorno, qualunque sia il numero dei presenti.

Le deliberazioni dell’Assemblea Ordinaria vengono prese a maggioranza dei presenti.

L’Assemblea straordinaria:

  1. approva eventuali modifiche allo Statuto con la presenza di 2/3 dei Soci e con decisione deliberata a maggioranza dei presenti;
  2. scioglie l’Associazione e ne devolve il patrimonio col voto favorevole di 3/4 dei Soci.

Le deliberazioni dell’Assemblea sono espresse con voto palese, o, quando l’Assemblea lo ritenga opportuno, con voto segreto.

Le discussioni e le deliberazioni dell’Assemblea ordinaria e straordinaria sono riassunte in un verbale che viene redatto dal segretario o da un componente dell’Assemblea appositamente nominato.

Il verbale viene sottoscritto dal Presidente del Consiglio Direttivo e dall’estensore è trascritto su apposito registro, conservato a cura del Presidente del Consiglio Direttivo nella sede dell’Associazione.

Ogni Socio ha diritto di consultare i verbali delle sedute e chiederne, a proprie spese, una copia.

Hanno diritto di partecipare alle Assemblee, di votare e di essere eletti, tutti i Soci iscritti, purché in regola con il pagamento della quota.

Art. 9 – Il Consiglio Direttivo

L’Associazione è diretta da un Consiglio Direttivo composto da tre a quindici membri, composto dai Soci fondatori e successivamente, se all’ordine del giorno, eletto dall’Assemblea almeno una volta all’anno.

La convocazione del Consiglio Direttivo è decisa dal Presidente del Consiglio o richiesta e automaticamente convocata da tre membri del Consiglio Direttivo stesso.

Le delibere devono avere il voto della maggioranza assoluta dei presenti, a parità di voti prevale il voto del Presidente.

Il Consiglio Direttivo:

  1. concorre collegialmente alla definizione dell’indirizzo politico dell’Associazione.
  2. elegge nel proprio seno il Presidente del Consiglio Direttivo che ha la rappresentanza dell’Associazione di fronte ai Soci. Il Consiglio può nominare uno o più Vice Presidenti, i quali sostituiscono il Presidente del Consiglio in caso di sua assenza o impedimento per qualsiasi causa. Il Consiglio Direttivo nomina nel proprio seno un Consigliere Segretario ed un Consigliere Tesoriere.
  3. Le riunioni del Consiglio Direttivo sono legalmente costituite quando è presente la maggioranza dei suoi componenti.
  4. compie tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione.
  5. redige e presenta all’Assemblea il rapporto annuale sulle attività dell’Associazione
  6. redige, avvalendosi del Consigliere Tesoriere, il bilancio consuntivo ed il rendiconto economico, e li presenta all’Assemblea per l’approvazione.
  7. ammette i nuovi Soci
  8. esclude i Soci salva successiva ratifica dell’Assemblea, ai sensi dell’art. 5 del presente Statuto.
  9. dispone delle risorse associative

10. nomina i responsabili per le funzioni necessarie per raggiungere lo scopo dell’Associazione.

Art. 10 – Il Presidente del Consiglio Direttivo

Il Presidente ha la legale rappresentanza dell’Associazione, presiede il Consiglio Direttivo e l’Assemblea dei  Soci.

Rappresenta l’Associazione di fronte a terzi ed è il suo portavoce ufficiale.

Convoca l’Assemblea dei Soci ed il Consiglio Direttivo sia in caso di convocazioni ordinarie che straordinarie.

Art. 11 – I mezzi finanziari

I mezzi finanziari per il funzionamento dell’Associazione provengono:

–     dalle quote versate dai Soci nella misura decisa annualmente dal Consiglio Direttivo;

–     dai contributi, donazioni, lasciti in denaro o in natura provenienti da persone e/o enti le cui finalità non siano in contrasto con gli scopi sociali; il Consiglio Direttivo potrà rifiutare qualsiasi donazione che sia tesa a condizionare in qualsivoglia modo l’Associazione;

–     da iniziative promozionali e di autofinanziamento.

Il Consigliere Tesoriere tiene con ordine la cassa e monitora la situazione finanziaria dell’Associazione.

Art. 12 – Bilancio

Il bilancio ed il rendiconto sono predisposti dal Consiglio Direttivo e approvati dall’Assemblea.

Il bilancio consuntivo è approvato dall’Assemblea Generale ordinaria a maggioranza e con voto palese.

L’Assemblea di Approvazione del bilancio consuntivo deve tenersi entro la data del 30 aprile dell’anno successivo alla chiusura dell’esercizio sociale.

Il Bilancio Consuntivo è depositato presso la sede dell’Associazione almeno 20 giorni prima dell’Assemblea e può essere consultato da ogni associato.

Art. 13 – Modifiche statutarie

Questo statuto è modificabile dall’Assemblea straordinaria, con la presenza dei due terzi dei Soci dell’Associazione e con voto favorevole della maggioranza dei presenti.

Art. 14 – Scioglimento dell’Associazione

Per deliberare lo scioglimento dell’Associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno i tre quarti degli associati convocati in Assemblea Straordinaria.

L’Assemblea che delibera lo scioglimento dell’Associazione nomina uno o più liquidatori e delibera sulla destinazione del patrimonio che residua dalla liquidazione stessa.

La devoluzione del patrimonio sarà effettuata con finalità di pubblica utilità a favore di associazioni di promozione sociale di finalità similari.

Art. 15 – Disposizioni finali

Per tutto ciò che non è espressamente previsto si applicano le disposizioni contenute nel Codice Civile e nelle leggi vigenti in materia.

MANIFESTO dell’Associazione Politico Culturale ADESSO ! ROMA 3

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il III Municipio di Roma – “Ponte Vecchio Nomentano”

Adesso! è il momento di partecipare al cambiamento dell’Italia, per costruire il futuro che in molti hanno promesso, ma che ancora non si è realizzato, un futuro di cui i Cittadini hanno bisogno, un futuro che permetta ad ognuno di costruire un progetto di vita all’altezza dei propri sogni e delle proprie speranze. 

La Politica deve tornare ad essere una cosa “bella” !: libertà, entusiasmo, passione, operosità, servizio civile, uguaglianza, solidarietà. Crediamo che questi principi siano propri della nostra democrazia, radicati nella nostra costituzione, ma che il tempo ed un ambiguo e strumentale conservatorismo ne abbiano indebolito il valore. Una politica appassionata, che saldi i diritti ai doveri, rispetti la sostenibilità e la sussidiarietà e punti allo sviluppo economico – in condizioni garantite di libera concorrenza leale e di equità sociale – per dare a TUTTI le stesse opportunità. Una politica ed una democrazia che sappiano usare anche il digitale traendo il meglio dai nuovi strumenti di socialità e di cittadinanza.

Crediamo che questi ideali siano l’orizzonte per l’Italia che vogliamo costruire e che per questo vadano promossi cambiando il presente, riaffermandone il valore politico, avendo il coraggio di usare tutte le forme di espressione e di partecipazione democratica a nostra disposizione.

Vogliamo un’Italia che valorizzi il merito e non le rendite. Un’Italia che non si affidi più a logore ed inique logiche corporative. Crediamo che il lavoro non sia la semplice contrapposizione tra salario e impresa. “Destra” e “Sinistra” non sono più parole sufficienti in sé, troppo spesso ridotte a mere identità di bandiera, invece che qualità e contenuto delle proprie proposte.

Ci impegniamo per costruire un “partito inclusivo e competitivo”, che serva all’Italia. Che metta la cultura e la scuola, l’ambiente e il territorio al primo posto. E che non tema la libertà dei propri cittadini. Un partito che punti sulla fiducia più che sui divieti, sulle regole condivise e sulla responsabilità, sul Metodo Partecipativo Democratico aperto e trasparente. Un’Italia che guardi all’Europa non come ad un ostacolo da superare, ma come il Futuro. Nostro e dei nostri figli.

Sogniamo una democrazia costruita intorno al Cittadino, dove le idee concorrano e competano liberamente; garantite e rappresentate da istituzioni trasparenti, autorevoli e giuste; dove partiti a vocazione maggioritaria si rigenerino continuamente dalla società, rappresentandola realmente, e per Noi il “Partito Democratico”, anche per il nome importante ed evocativo che porta. Un partito che, invece, ancora oggi è oligarchico, correntizio, indebolito dalla propria eredità partitocratica, sconnesso dai sentimenti e dai bisogni dei Cittadini, ma che ha in sé la promessa del cambiamento che milioni di cittadini hanno liberamente testimoniato partecipando alle primarie sin dalla sua fondazione. Un Partito Democratico che per essere tale sappia coniugare leggerezza, innovazione e competenza, autenticamente democratico e per questo rigoroso nella tutela dei più deboli e dei loro diritti.

Lavoriamo per un partito che non sia più una “ditta”, un ufficio di collocamento per posti di “potere”, una statica piramide verticistica, auto-referenziale ed auto-conservativa, troppo strutturato e chiuso in sé stesso. Vogliamo contribuire a costruire un partito vivo ed aperto a tutti, che attragga e non respinga. Un partito dove le opinioni circolino liberamente e le scelte avvengano democraticamente, condividendole. Ed al valore dell’esperienza possa coniugarsi la freschezza e l’innovazione delle idee. Un “luogo” – fisico e digitale – del “fare politica democratica” di militanza spontanea ed auto-finanziata, che fondi la sua credibilità sul Metodo, sulle Idee e sulle Persone.

Questi cambiamenti così grandi devono – per realizzarsi a partire anche da qui, dal nostro territorio – derivare dall’impegno e dalle capacità che ognuno saprà offrire, dalla responsabilità e dalla solidarietà di chi è vicino, dalla possibilità di ognuno di poter concorrere tramite le proprie possibilità al cambiamento che desideriamo.

Per il nostro territorio: Adesso! Roma 3

Vogliamo concorrere in modo nuovo alla politica del nostro Municipio, della nostra Città, del nostro Paese, ascoltando e sostenendo le voci di tutti i Cittadini e delle forme libere, spontanee e di base in cui si organizzano.

Un nuovo inizio perché si possano costruire e ricostruire i luoghi di partecipazione civile, dalle piazze ai circoli, che talvolta dimentichiamo essere il primo luogo di legame con il territorio.

Per questo, come Associazione, ci proponiamo di:

–  confrontarci costruttivamente con le istituzioni rappresentative e di governo, dialogando apertamente sulle scelte da compiere, offrendo studi, analisi e proposte su tutti quei provvedimenti che possono incidere sulla qualità della vita dei Cittadini e del Territorio

–  promuovere un osservatorio-laboratorio permanente di ascolto, di monitoraggio, di ricerca e di intervento, per conoscere e valutare i bisogni dei Cittadini e delle famiglie nel nostro territorio (welfare, istruzione, lavoro)

Daje Marino ! Nun fa’ parla’ Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, Fassina & Co. … e vinciamo a Roma !

Renzi e Marino cartello Garbatella

… questa la reazione divertita di Ignazio Marino e di Matteo Renzi alla vista del cartello “Daje Marino ! – nun fa parlà Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, D’Alema, Fassina & C. … e Vinciamo a Roma !” … quando l’ho esposto alla fine dei loro interventi ieri mattina al teatro Ambra alla Garbatella … (CdA)

dall’articolo di Nicola Imberti su “Il Tempo” di domenica 2 giugno …

Di simboli del Pd nemmeno l’ombra.
Al teatro Ambra di Garbatella l’unica bandiera è quella che con la scritta «Marino sindaco» che viene appesa (male visto che ad un certo punto si stacca) sul pannello alle spalle dei due protagonisti della giornata: Ignazio Marino e Matteo Renzi.
In sala, piena nonostante l’evento non sia stato pubblicizzato granché, niente.
Solo un cartello, evidentemente realizzato da un militante democratico di provata fede renziana, con scritto:
«Daje Marino! Nun fa’ parla’ Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, Fassina & Co. …. e vinciamo a Roma! Open Pd Adesso!»
Il sindaco di Firenze, appena finito l’incontro, lo vede, sorride e, indicandolo, batte le mani.
È l’unica «polemica» che si consente nei confronti del partito.
Per il resto del tempo mantiene un rigoroso silenzio stampa. …

Carlo alla Garbatella