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Mozione “Ricominciamo da Due, anzi da Zero !”

Primarie PD 2 Euro
2 Euro = Contributo per Partecipare alle Primarie

ai Circoli Pd di Roma

alla Segreteria Pd di Roma

Primarie per la Candidatura a Sindaco di Roma e per i Presidenti dei Municipi


“Partecipazione Libera e Aperta a Tutti i Cittadini:
il contributo di 2 Euro deve essere un invito ed una facoltà, ma NON un obbligo vincolante”

L’esperienza delle recenti Primarie nazionali ci ha testimoniato come l’adozione di regole restrittive e di modalità limitative della partecipazione dei Cittadini all’espressione volontaria di un voto di indicazione politica – oltre che ad appesantire e complicare impropriamente la macchina organizzativa, aggravando di sproporzionate difficoltà operative l’impegno già straordinario dei volontari – si concreta come un boomerang contro-producente sul piano della capacità di attrazione e di inclusività democratica e quindi di consenso per il PD.

Lo strumento delle Primarie deve invece sempre di più divenire e rappresentare un costante e crescente volano di dialogo e di aggregazione popolare, verso il quale il “Partito Democratico” deve saper investire le sue risorse per tornare a conquistare sempre più credibilità e consenso democratico.

Accogliamo, quindi, con soddisfazione il fatto che le Primarie per la Candidatura a Sindaco di Roma e per i Presidenti dei Municipi siano state convocate con nuove modalità in coerenza con tale valutazione.

Ma per dare un nuovo ed ulteriore – oggi inderogabile – slancio di apertura e di fruibilità dello strumento di partecipazione democratica, siamo consapevoli che si debba rispettare la “sensibilità” dei Cittadini – oggi di rilievo evidente – circa la dibattuta tematica del Finanziamento Pubblico ai Partiti – e che quindi NON si possa – contraddittoriamente – porre come elemento discriminante il versamento obbligatorio del contributo di Euro 2,00 per ogni Cittadino partecipante.

Tale condizione, posta come vincolo e non semplicemente come invito e facoltà, siamo consapevoli che penalizzerebbe la partecipazione ed anche il giudizio politico dei Cittadini verso il “Partito Democratico” e quindi verso le Politiche e le Candidature che noi Tutti vorremmo vincenti.

Per tutto questo invitiamo gli Organi Dirigenti del PD ed Organizzatori delle Primarie a fare urgentemente propria tale nostra istanza di semplificazione, facendo altresì con trasparenza presente che – nello scongiurabile caso di diniego – ci riserviamo di intraprendere iniziative di disobbedienza in tal senso, oggi necessarie per salvaguardare le ragioni del miglior rapporto di dialogo e di credibilità con la Cittadinanza invitata a partecipare all’evento democratico.

Comitato Renzi IV Municipio

LETTERA (lunga, per chiarezza) Aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al “Partito Democratico” e al centro-sinistra (tutto)

Lettera (lunga, per chiarezza) aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al Partito Democratico e al centro-sinistra (tutto)
 
PRIMARIE APERTE agli ITALIANI
“DEMOCRAZIA” e “TRASPARENZA” nei PROGRAMMI
per il “Partito Democratico”
sessione permanente degli STATI GENERALI
 
Caro PierLuigi e cari compagni, termine purtroppo divenuto clandestino e desueto dalle nostre parti, perché forse ancora carico di significati evocativi ideologici e che invece potrebbero essere laicamente superati, riassegnandogli il suo senso etimologico laicamente ecumenico del “cum panis” ovvero dello stare insieme tra persone anche e comunque diverse, per condividere e nutrirsi quotidianamente della lotta per conquistare e difendere comuni valori di civiltà ed emancipazione, per una società effettivamente più giusta, libera e democratica …
Auspicando francamente che ciascuno di noi con altrettanta laicità si svincoli da eventuali pregiudizi e possibili rendite di posizione personale, per affrontare con serenità ma determinazione l’urgenza delle decisioni che ci si impongono in questi giorni, in queste settimane, per innanzitutto definire la credibilità dei programmi e la scelta dei candidati da presentare per eleggere la classe politica che si propone di governare il Paese nei prossimi anni, ad ogni livello, da quello locale a quello nazionale …
Ma urgenza di scelte anche per determinare un deciso e radicale processo di rigenerazione della originaria vocazione maggioritaria con cui e per cui è nato il Partito Democratico, capace di esprimere idee, metodi e persone, coerenti e trasparenti, per una visione aperta, moderna ed inclusiva delle diversità, che attragga la gente alla politica e che ne sappia rappresentare i bisogni …
Le Primarie del 2012 sono state le prime vere Primarie del centro sinistra a livello nazionale sul piano del confronto democratico, tra due diverse opzioni politiche alternative e non di bandiera; partecipazione, volontariato, passione, confronto e scontro (nemmeno tanto) … la politica deve essere questo; le pantomime verticistiche e plebiscitarie, strumentalizzandola, servono poco o nulla a far crescere la democrazia.
Queste Primarie sono state tali perché certamente va riconosciuto il merito a Bersani di aver colto il potenziale popolare che la candidatura di Renzi stava raccogliendo in giro per l’Italia e di aver preferito non alzare una barriera controproducente che ne avrebbe certamente fatto brutalmente disperdere la ricchezza.
Bisogna anche dire che molte delle Primarie locali degli ultimi anni, soprattutto in alcune tra le più importanti città (Firenze, Milano, Genova, Napoli, Palermo, …) hanno visto perdere il Candidato di bandiera del PD, vedendo però poi vincente nelle elezioni il candidato liberamente scelto dagli elettori del centro-sinistra !
Mentre in alcuni pochi casi si è assistito a veri e propri tentativi di strumentalizzazione anti-democratica da parte, non di presunte bande di guastatori del cosi detto centro-destra, ma di componenti di potere interne allo stesso PD (Napoli, Palermo, …), con il risultato di aver fatto perdere credibilità al partito stesso e conseguentemente di non essere in grado di esprimere un candidato vincente.
Questo segnale doveva e dovrebbe far riflettere; lo strumento delle Primarie, se concepito e praticato realmente aperto e democratico, serve proprio a far crescere la credibilità ed il consenso tra la gente, attraendola alla Politica e avvicinandola verso le potenzialità migliori che nel centro-sinistra possano liberamente e credibilmente riuscire ad esprimersi.
Purtroppo, invece, per bilanciare il “rischio” che, in tal senso, la candidatura di Renzi poteva rappresentare per il vertice storico e – diciamolo – anche per tutto l’apparato ben consolidato sul territorio nazionale, per mancanza di coraggio democratico e di messa in discussione delle proprie posizioni di potere, sono state contestualmente modificate le regole delle Primarie.
Regole che fino a quel momento avevano avuto – come deve essere in democrazia – meccanismi semplici, trasparenti e chiari, sono stati resi, invece, complessi, burocratici, farraginosi, contraddittori, … ed alla fine anche manipolati ed improvvisati, così da circoscrivere l’esperienza democratica di queste Primarie e per molti aspetti anche producendo un boomerang per la credibilità del PD e della coalizione sulla capacità di poter attrarre e rappresentare un elettorato più vasto, anziché esprimere solo una “conta” tra quello già consolidato …
Per chi ha vissuto l’esperienza nei seggi (e non nella stanza di qualche Direzione) è apparso ben evidente il malumore (se non peggio …) tra diverse delle persone in fila.
Ma ancor più chiara ed evidente è la lettura dei risultati numerici in termini di partecipazione, che sono poi il termometro del vero consenso tra la popolazione: in 7 anni, dal 2005 si sono “perse” oltre 1,2 milioni di persone (pari a circa il 30 %) disposte a compiere un gesto di impegno per scegliere un candidato dello schieramento ed il leader vincente Bersani ha raccolto quasi 1,5 milioni di voti (oltre il 40%) in meno di quanti ne aveva avuti Prodi (vedi tabella “A”).
Tabella A - Primarie 2005-2012
Questo meccanismo selettivo ha, quindi, di fatto rappresentato un “filtro attivo” verso tutta la gran parte dell’elettorato potenziale – al quale, invece, una coalizione che aspira a divenire maggioranza nel Paese dovrebbe avere il dovere e l’interesse di rivolgersi – e che è costituito da oltre 45 milioni di italiani !
Filtro che è andato certamente a sommarsi con tutte le ragioni della crescente e oramai dilagata disaffezione e sfiducia verso la politica; ragioni che, anzi – non essendo di origine astrologica – avrebbero dovuto – e devono – far riflettere diversamente verso scelte di “apertura” e non di chiusura”: alla fine, in pratica, Bersani è stato eletto candidato Premier della coalizione di Centro-Sinistra con gli stessi voti che aveva raccolto nel 2009 alle Primarie di Partito per l’elezione a Segretario.
Anche nei commenti del dopo ballottaggio – a fronte della forse prima vera leale ammissione di sconfitta da parte di un Uomo Politico nella storia della politica italiana – sarebbe stato opportuno essere più riflessivi e meno politicisticamente e propagandisticamente enfatici.
I numeri parlano chiaro e semmai si dovrebbe seriamente riflettere sul fatto che ci sia un quasi 40% delle persone che sono riuscite ad esprimersi alle Primarie che hanno indicato un’ “alternativa politica” a quella che nel Partito Democratico, negli Organi Dirigenti, nei Parlamentari, negli Eletti e nei Partiti della Coalizione ha – ancora ad oggi – una rappresentanza ed una forza organizzativa del 96/97 % ! (vedi tabella “B”).
Tabella B - Primarie 2012
Nel 2005 si invitavano a coinvolgersi i ragazzi che avrebbero compiuto i 18 anni nei 5 anni previsti per la Legislatura ! … ossia si diceva addirittura ai tredicenni di scegliere per il loro futuro ! Oggi si è impedito di scegliere addirittura ai maggiorenni che andranno a votare alle prossime politiche, ma che non avevano compiuto i 18 anni entro il 25 novembre ! 
Anche il versamento obbligatorio dei 2 euro – inteso, quindi, NON come “invito” e “facoltà” di libera contribuzione alle spese, ma come “vincolo partecipativo” – ha rappresentato un ulteriore elemento di selezione discriminante alla partecipazione più ampia e quindi di attrazione del consenso … facendo, anche in questo caso contraddittoriamente, venir meno – in questa delicata fase storica della società – un ragionevole e doveroso rispetto dell’esistenza del problema e della diffusa “sensibilità” popolare sul controverso tema del Finanziamento Pubblico dei Partiti e della Politica.
Questa può essere politica proiettata verso il futuro ?
Ancora più grave e controproducente quanto accaduto per il ballottaggio.
Le Delibere interpretative, e quindi di fatto restrittive, emesse tra il 26 e il 29 novembre dal Coordinamento Nazionale e dal Collegio dei Garanti costituiscono un escalation involutiva che rappresenta, purtroppo per noi, una pessima testimonianza politica di come – per ragioni di opportunità – si possano malversare i valori della democrazia, della legalità, del rispetto per i cittadini.
Dopo aver contestato lo scandalo del “Porcellum”, ma anche il non averlo irresponsabilmente cambiato nei 18 mesi del Governo Prodi e dopo aver denunciato per anni la logica inaccettabile delle leggi “ad personam”, abbiamo perso l’occasione per dimostrare l’auspicata profonda diversità intellettuale e morale che un Partito Democratico deve avere nel suo DNA, dimenticandoci di smentire la tesi Machiavellica del “fine che giustifica i mezzi”, piuttosto che affermare come sia essenziale alla credibilità del fine, che i mezzi lo prefigurino coerentemente, a maggior ragione in fatti di democrazia.
Gli episodi imbarazzanti ai seggi, in particolare tra i volontari e tra gli elettori in fila nel “dover/veder” esercitare l’umiliante “respingimento democratico” verso altri cittadini che si avvicinavano per chiedere di poter votare con in mano la copia delle richiesta inviata ai sensi del Regolamento delle Primarie, sono stati uno “spot-live” che non è andato certamente a favore della credibilità della nostra area politica; cittadini indignati, molti anche iscritti al PD, ai quali andrebbe quanto meno chiesto “scusa” !
Tante le assurdità nella complessità del meccanismo, le cui prime vittime sono stati i veramente straordinari volontari, sproporzionalmente costretti ad impegnarsi più nello svolgere adempimenti da “vecchio stato”, piuttosto che attività politica di rappresentanza e promozione dell’occasione democratica.
Già al primo turno, per la complessità del meccanismo, l’inadeguatezza delle istruzioni, del supporto fornito e per ragioni di umana impraticabilità, si può ragionevolmente stimare – avendo fatto rilievi a campione su tutto il territorio nazionale – che in una buona percentuale, se non addirittura almeno nella metà dei seggi – non sia stata raccolta l’unica firma (l’ultima, tra le tante previste) davvero fondamentale per accertare la corretta corrispondenza con i cedolini e le schede nell’urna !
Nel secondo turno tantissimi sono stati i casi di persone residenti che, però, la domenica precedente avevano votato fuori sede e che avrebbero dovuto dichiarare il loro rientro a casa solo entro la giornata del venerdì, ma che comprensibilmente – non adeguatamente informate di questo dettaglio, o perché avevano preso la decisione successivamente – non comprendevano – anche alterandosi, a fronte del rigido diniego – perché mai non avrebbero potuto votare nel loro seggio naturale !
Cosa può esserci di più brutto in democrazia del non far votare ?
Quello che è accaduto al seggio di via della Bufalotta a Roma.
Una vecchietta di oltre 90 anni entra nel seggio e chiede di poter votare ma non risulta registrata … insiste perché dice che ha seguito tutta la campagna elettorale ed è decisissima a votare Bersani … dice che domenica precedente è andata al seggio vicino casa ma le hanno detto che non era il suo … e che vi ha rinunciato perché non c’era nessuno ad accompagnarla e non aveva la forza per farsi a piedi quasi 2 Km … insiste e dichiara che non si muoverà dal seggio fino a che non l’avranno fatta votare … alla fine i componenti del seggio, sentito il parere del coordinatore del PD di zona e il consenso dei rappresentanti di lista … hanno preso una scheda, hanno fatto votare la vecchietta, facendo finta di inserire la scheda nell’urna, per poi, quando la vecchietta è uscita tutta contenta, strapparla e metterla da parte per poi verbalizzarla a fine scrutinio …
Quale è stato il vantaggio politico e democratico della mancata apertura delle registrazioni al secondo turno ?
Il Partito Democratico – con deliberazione presa all’unanimità dalla Direzione Nazionale – da anni sostiene, condivisibilmente, che il modello elettorale di riferimento è quello francese, uninominale a doppio turno di collegio.
Ebbene, le primarie francesi del centro-sinistra si sono svolte con due turni ed alle ultime Primarie, quelle che hanno incoronato il segretario del PS Hollande (non la figlia di Le Pen) al primo turno sono andati a votare 2.6 milioni di francesi ed al ballottaggio 2,8 milioni ! 200.000 elettori in più ! … e – coincidenza – poi Hollande ha battuto Sarkozy ! … mentre da noi – oltre a non ammetterne di nuovi – abbiamo perso oltre 300.000 elettori tra il primo e il secondo turno.
E’ evidente che la passione per la competizione elettorale sale di livello quando la scelta politica diviene più interessante, credibile, approfondita nei contenuti, decisiva e attraente verso la partecipazione popolare.
Nelle Delibere che hanno modificato il Regolamento in senso restrittivo – non prima, ma durante il rivendicato intervallo tra il primo e il secondo tempo della partita ! (cfr. Bersani) – si è introdotto il concetto di non alterazione del “corpo elettorale” così come costituitosi al primo turno; ma, allora, per coerenza – se questa tesi fosse stata intellettualmente corretta, anche se comunque smentita dallo stesso Regolamento che all’art.3 sancisce il “carattere aperto delle Primarie” – il Regolamento stesso non avrebbe dovuto consentire alcuna nuova registrazione, perché è evidente che in un ballottaggio si può vincere anche per un solo voto e 7.094 nuovi elettori ammessi rappresentano 7.094 alterazioni del corpo elettorale !
Purtroppo, tra gli aspetti strumentalizzati (e ciò è pessimo perché poi il giudizio si forma in chi, non direttamente coinvolto, ci osserva per valutarci) è stata anche la tesi – diffusamente sbandierata – per cui si avevano avute tre settimane per registrarsi e quindi la motivazione dell’impossibilità doveva estendersi per tutto questo arco di tempo; è anche in questo caso palese che non si può confondere una facoltà con un vincolo: chiunque poteva aver ben deciso, nel diritto, di registrarsi e votare direttamente la domenica e d’altronde con la registrazione on line – anche dall’estero e/o effettuabile di fatto anche c/terzi – l’unica ipotesi plausibile di effettiva impossibilità ad esercitare la registrazione nelle tre settimane precedenti sareppe potuta essere la condizione di coma o comunque di stato di incoscienza.
Ma fin qui abbiamo evidenziato alcune delle incongruenze più veniali.
Franco Bassanini, già parlamentare di sinistra, nel 1997 ha dato il nome alla prima Legge sulla semplificazione della burocrazia introducendo uno strumento elementare: il diritto all’auto-certificazione.
La possibilità che il Regolamento delle Primarie prevedeva – tra l’altro esplicitamente evidenziata e propagandata via tv da Berlinguer ad urne ancora aperte domenica 25 novembre – consentendo di poter “partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre” è stata, invece, confutata con un meccanismo progressivamente perverso, che ha portato all’assurda ed inaccettabile condizione di veder “valutata” da una Commissione Politica la “credibilità e la coerenza della motivazione” ovvero la messa in discussione soggettiva della buona fede di ciascun singolo Cittadino richiedente, con criteri di discrezionalità di cui non ci è dato conoscere, con una modalità sommaria di ricezione e raccolta delle richieste e con un’acquisizione e gestione di informazioni personali e sensibili quanto meno inquietante anche sotto il profilo della privacy.
Meglio sorvolare su troppo facili riferimenti a spettri del passato che tal simili procedure rievocano nella coscienza.
Il risultato: su circa 228.733 nuove richieste di Cittadini per votare solo 7.094 (pari al 3,1 %) sono state “valutate credibili e coerenti” per cui – di fatto – si è risposto – anche qui con una modalità di vecchio stampo amministrativo, quella del “silenzio/diniego” – a 221.639 potenziali elettori del centro-sinistra di non essere “credibili”!
Tutto questo approfondimento non ha alcuna presunzione tecnicistica, ma vuole, invece, porre il problema Politico delle scelte compiute e delle conseguenti assunzioni di responsabilità per ciascuno di noi, come Metodo, anche per riempire di contenuti credibili e misurabili i Programmi, per rinnovare ed ampliare le alleanze senza discriminazioni settarie ed ideologiche, nonché per praticare criteri aperti con cui selezionare Candidature valide, rappresentative ed in diretto rapporto con la base elettorale, anche e soprattutto dopo il voto.
Ad esempio, nel Programma della Coalizione sarebbe auspicabile – anzi direi indispensabile – rivedere drasticamente la visione della “Politica” così come attualmente definita in quello di Bersani: “la Politica deve essere più sobria. disposta a fare sacrifici e a riconoscere autonomia e spazio alla società civile”, cioè una visione platealmente dall’Alto verso il basso, che continuerebbe ad accentuare la frattura ed il distacco dalla gente: perché “più sobria” e non “sobria” ? perché “disposta a fare” che equivale ad una “condizione possibilista” ?  perché “disposta a riconoscere” ovvero prefigurare, di nuovo, il concetto di “concessione discrezionale” ?
E’ un po’ paradossale che nel 2012 se ne debba ancora discutere, ma evidentemente il problema è alla radice; sarebbe più illuminante attingere a quello – anche praticato, con i risultati che abbiamo visto – di Renzi dove si parla di “richiamare la Politica alla sua missione: essere lo strumento ATTRAVERSO il quale i Cittadini decidono del proprio futuro”, visione che mi pare, insomma, radicalmente agli antipodi.
Altrettanto inderogabile è inserire – non solo formalmente la parola, che comunque è gravemente ASSENTE ingiustificata nel programma di Bersani – ma il concetto che rappresenta un altro dei pilastri della Democrazia: la TRASPARENZA ! e la sua indifferibile applicazione e praticabilità a tutti i livelli politici, istituzionali e amministrativi.
Nel preambolo dei Programmi del centro-sinistra, da oggi, non possono non trovare sede le analisi ed i contenuti programmatici del documento NIS Italia di “TI-IT – Transparency International Italia” – l’Organizzazione Transnazionale non governativa contro la corruzione – di “Policy Paper e Raccomandazioni per la Democrazia e la Trasparenza nei Partiti Politici” (vedi documenti allegati “D” ed “E”).
Doc.D - Indice di Percezione della Corruzione Italia 2012
E’ un manifesto-appello di rilievo super-partes a cui Nessuno di noi può oggi sottrarsi, se non si vuole concorrere a creare alibi di continuismo con il Sistema illegale e partitocratico fino ad oggi consolidatosi, con le evidenti conseguenti degenerazioni nella certezza del Diritto, della Giustizia e della Democrazia, nonché nel devastante spreco delle Risorse Economiche, oggi drammaticamente insufficienti anche alla sussistenza di molte delle classi sociali più deboli e che si è tradotto in una pressione fiscale iniqua e NON più sopportabile; Sistema che ha relegato l’Italia al 72° posto su 176 Paesi nel mondo per la “Percezione della Corruzione”, ULTIMO tra i Paesi dell’Europa occidentale e del cosi detto “primo mondo occidentale” (vedi tabella “C”).
Tabella C - Mappa Percezione Corruzione 2012
Non possiamo pensare di risolvere il problema della diffusa ed endemica mancanza di legalità che si è impadronita, anche culturalmente, del nostro Paese – e verso la quale anche il Centro-Sinistra deve affrontare le sue responsabilità, avendo contribuito, ai vari livelli, a costruirne e condividerne le scelte della Politica e la gestione della Cosa Pubblica in questi decenni – semplicemente continuando ad accontentarci di riproporre il ventennale film degli slogan contro Berlusconi, il quale, dopo essersi auto-discreditato da solo e sulla nostra pelle, ha subito ritrovato linfa e accolto l’invito implicito che il risultato delle Primarie ha generato.
Il Partito Democratico deve ritrovare coerenza con la sua ragione costitutiva di forza politica a vocazione Maggioritaria, ALTERNATIVA, capace di far crescere dinamicamente la sua rappresentatività sociale, per interpretare – in un sistema di consolidata stabilità ed affidabilità quale è quello bi-polare (se non bi/tri-partitico, come nelle pluri-secolari democrazie anglo-sassoni), in Italia ancora incompiuto – la capacità di Governo o di Opposizione, comunque Garante della Democrazia.
Il Partito Democratico deve essere capace di concepire, costituire e divenire la sessione permanente degli “Stati generali della Democrazia liberale e socialista”, il luogo fisico e virtuale dell’incontro inclusivo, democratico e aperto tra tutte le realtà politiche e associative di base che esprimono idee, valori e istanze di rinnovamento – movimenti del lavoro e delle imprese, civici e dei diritti civili, della cultura e della scuola, referendari, ecologisti, verdi, radicali, … – fucina per costantemente costruire, misurare e condividere Politiche di sintesi feconda, dense e ricche di soluzioni vere, che rispondano alle domande che vengono dalla popolazione e selezionare democraticamente la classe politica che, rappresentandola, ad essa sappia e debba rispondere su tutto ciò che fa.
Oggi che senso ha avere, ancora, una Coalizione ed un Partito verticistico e settario ?
Oggi che senso ha avere, ancora, un Programma generico, una semplice Carta di intenti ?
Oggi che senso ha delegare – ancora – scelte, sempre compromissorie, alla mediazione tra i vertici partitici ?
L’Italia non ne ha più il tempo. Ciascuno di noi deve riappropriarsi dei propri diritti, rispondendo dei propri doveri.
L’esortazione è quella a Bersani di fare un passo, non indietro, ma in avanti e laterale, di apertura, da grande statista che vuole il bene comune dell’Italia e del Partito Democratico, capace di concepire l’alterità delle scelte radicali oggi necessarie ed urgenti per generare – con determinazione e credibilità – la crescita e il riscatto sociale, culturale e politico del nostro Paese.
Roma, 19 dicembre 2012
Carlo d’Aloisio Mayo
iscritto al Circolo PD di Roma Talenti

 Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 1-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 7-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 2-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 3-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 4-7

 

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 5-7

Doc.E - NIS ITALIA - DEMOCRAZIA E TRASPARENZA nei PARTITI POLITICI1 6-7

REGOLAMENTO PER LE PRIMARIE 2012

Italia Bene Comune
REGOLAMENTO PER LE PRIMARIE
Approvato dal Collegio dei garanti per le Primarie il 19 ottobre 2012
Premessa
Le primarie della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” per la scelta del/la candidato/a a Presidente del Consiglio dei Ministri si svolgono domenica 25 novembre 2012, dalle h. 08.00 alle h. 20.00. L’eventuale secondo turno si svolge domenica 2 dicembre 2012, dalle h. 08.00 alle h. 20.00
1. COLLEGIO DEI GARANTI
Il Collegio dei garanti:
a) elegge al suo interno il Presidente ;
b) approva le modalità per la presentazione delle candidature, il Codice di comportamento dei candidati e il Regolamento per lo svolgimento delle primarie;
c) vigila sul rispetto del presente Regolamento e del Codice di comportamento dei candidati, sanzionando eventuali comportamenti difformi, secondo le modalità stabilite dallo stesso Codice;
d) nomina un Coordinamento formato da quattro persone, indicate dalle forze politiche della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”, incaricato di promuovere e monitorare le diverse fasi di organizzazione delle primarie nel territorio nazionale e nella circoscrizione degli italiani all’estero. Ai lavori del Coordinamento partecipa, come invitato, senza diritto di voto, un/a delegato/a per ciascun/a candidato/a ammesso/a alle primarie;
e) è sede di seconda istanza per l’esame e la soluzione di controversie relative allo svolgimento delle primarie, ed è sede di unica istanza per eventuali contestazioni relative al risultato delle votazioni;
f) adotta delibere riguardanti lo svolgimento delle primarie, nei limiti delle sue competenze;
g) proclama i risultati.
2. IL COORDINAMENTO
Il Coordinamento:
a) elegge al suo interno il Coordinatore;
b) promuove e monitora le diverse fasi di organizzazione delle primarie nel territorio nazionale e nella Circoscrizione degli italiani all’estero;
c) vigila sul corretto ed imparziale svolgimento delle primarie e decide in prima istanza entro quarantotto ore dalla ricezione di eventuali esposti sulle controversie sorte in fase di applicazione delle norme contenute nel presente Regolamento e nel Codice di comportamento;
d) nomina i coordinamenti regionali e provinciali;
e) stabilisce il numero e l’ubicazione dei seggi, assicurandone reperibilità e facilità di accesso in modo da favorire la più ampia partecipazione. Sulla base degli stessi principi vigila, con particolare attenzione al giorno delle elezioni, sull’ubicazione degli uffici elettorali;
f) predispone e provvede a far stampare le schede di voto elettorale in formato cartaceo, contenenti il solo cognome e nome dei candidati, posti nell’ordine stabilito per estrazione a sorte;
g) predispone la dotazione del materiale per lo svolgimento delle operazioni di voto nei seggi elettorali;
h) riceve dai coordinamenti provinciali le ricevute dei versamenti effettuati dalle/gli elettrici/ori. Entro il lunedì successivo al giorno delle elezioni riceve dagli stessi coordinamenti gli originali delle ricevute rilasciate;
i) adotta delibere attuative e circolari esplicative del presente Regolamento e del Codice di comportamento dei candidati.
3. ELETTORI
1. La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori, in possesso dei requisiti previsti dalla legge, che sottoscrivono il pubblico Appello di sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e dichiarano di riconoscersi nella sua Carta d’intenti.
2. Possono partecipare al voto i giovani che compiono 18 anni entro il 25 novembre 2012; le/i cittadine/i dell’Unione europea residenti in Italia e le/i cittadine/i di altri Paesi in possesso di regolare permesso di soggiorno e di carta di identità.
3. Per esercitare il diritto di voto il/la cittadino/a deve sottoscrivere il pubblico Appello di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi iscriversi all’Albo delle elettrici e degli elettori, a partire dal ventunesimo giorno precedente il giorno delle elezioni – ossia dal 4 al 25 novembre 2012 – nelle sedi stabilite dal Coordinamento provinciale, versando a copertura delle spese organizzative un contributo di almeno due euro. Eventuali eccedenze di denaro, rispetto alle spese sostenute per lo svolgimento delle primarie, saranno devolute al fondo per la campagna elettorale politica della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
4. L’ufficio elettorale territorialmente competente rilascia un Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”, valido ai fini della partecipazione alla tornata elettorale.
5. Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento di identità, la tessera elettorale e il Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
6. Ogni elettore può votare solo nel seggio che include la propria sezione elettorale esprimendo un’unica preferenza in corrispondenza del candidato prescelto.
7. Non sono ammessi al voto per le primarie coloro che non abbiano sottoscritto il pubblico Appello e la Carta di intenti della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” o coloro che svolgano attività politica in contrasto con la Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”.
8. Il Coordinamento nazionale adotta delibere attuative relative al voto degli italiani all’estero, degli studenti e dei lavoratori domiciliati fuori dalla regione di residenza, nonché ai seggi speciali.
4. COORDINAMENTO REGIONALE
1. Fa parte del Coordinamento regionale un componente indicato da ciascuno dei partiti della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”. Ai lavori del Coordinamento regionale partecipa, come invitato, senza diritto di voto, un/una delegato/a per ciascun candidato/a ammesso/a alle primarie.
2. Il Coordinamento regionale vigila sull’applicazione e sul rispetto del presente Regolamento, del Codice di regolamentazione dei candidati e delle delibere attuative emesse dal Coordinamento nazionale.
3. Coordina le attività di propaganda e di comunicazione in ambito regionale.
5. COORDINAMENTO PROVINCIALE
1. Fa parte del Coordinamento provinciale un componente indicato da ciascuno dei partiti della Coalizione del centro sinistra “Italia Bene Comune”. Partecipa ai lavori del Coordinamento provinciale, come invitato, senza diritto di voto, un/una delegato/a per ciascun candidato/a ammesso/a alle primarie.
2. Coordina le attività necessarie a garantire il corretto svolgimento della consultazione con l’obiettivo di assicurare nel seggio la reale pluralità di presenze.
3. Provvede, garantisce e sovrintende alla apertura degli uffici elettorali territoriali, nominando per ciascun ufficio almeno due addetti per l’ iscrizione all’Albo degli elettori.
4. Comunica lunedì 12 novembre 2012 entro le ore 20.00 al Coordinamento nazionale il numero e le competenze territoriali dei seggi che intende costituire, ovvero al fine di determinare in quale seggio ciascun elettore può esercitare il diritto di voto, deve precisare l’accorpamento delle sezioni elettorali e la loro ubicazione.
5. Garantisce che l’ubicazione degli uffici addetti alla iscrizione all’Albo degli elettori nonché quella dei seggi e la loro competenza territoriale, in riferimento alle sezioni elettorali, siano ampiamente pubblicizzati anche attraverso strumenti telematici e rispondano ai principi di cui all’art.2 /e del presente Regolamento.
6. Provvede alla stampa di manifesti per l’indicazione dei seggi e delle rispettive sezioni elettorali.
7.Nomina il Presidente e gli scrutatori di ciascun seggio.
8. Nomina i componenti degli uffici elettorali.
6. UFFICI ELETTORALI
1.Gli Uffici elettorali sono composti da almeno due addetti alla raccolta delle sottoscrizioni dell’Appello pubblico di sostegno alla Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”; alla registrazione nell’Albo degli elettori; alla consegna di Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune”; alla riscossione delle contribuzioni, di cui all’art 3/3 del presente Regolamento; alla consegna al Coordinamento provinciale dell’Albo degli elettori con le relative ricevute.
2. Ciascun Ufficio elettorale riceve, dal relativo coordinamento, i seguenti materiali: certificati elettorali; moduli per l’autorizzazione al trattamento dati personali; manifesti di indicazione dell’ufficio elettorale; registro degli elettori.
7. COSTITUZIONE DEI SEGGI
1. I seggi elettorali vengono insediati sabato 24 novembre 2012 alle h.18.00 oppure domenica 25 novembre 2012 alle h.07.00
2. Le operazioni di voto si svolgono domenica 25 novembre 2012 dalle h..8.00 alle h. 20.00. L’eventuale secondo turno si svolge domenica 2 dicembre 2012 dalle h. 08.00 alle h. 20.00
3. Il seggio è composto da un Presidente e da due scrutatori nominati dal Coordinamento provinciale assicurando nel seggio una reale pluralità di presenze politiche.
4. In caso di assenza di uno o più componenti, il Presidente del seggio surroga con uno o più elettori presenti che non siano rappresentanti del/la candidato/a.
5. I membri del seggio, compresi i rappresentanti dei candidati, possono votare, opportunamente registrati, nei seggi dove svolgono le loro funzioni.
6. Il Presidente del seggio designa tra gli scrutatori un Vicepresidente e invita i rappresentanti dei candidati a partecipare alle operazioni elettorali.
7. Il Presidente ha facoltà di nominare una persona di sua fiducia in qualità di Segretario, per provvedere alla stesura del processo verbale.
8. Il seggio procede, quindi, agli adempimenti previsti ed in particolare alla vidimazione delle schede e alla trascrizione del numero delle stesse nel verbale.
8. RAPPRESENTANTI DEI CANDIDATI
1. Ciascun/a candidato/a designa, con apposito modulo, due delegati, uno effettivo e l’altro supplente, presso il Coordinamento provinciale.
2. I rappresentanti dei candidati presso il Coordinamento provinciale designano i rappresentanti dei candidati nei singoli seggi elettorali.
3. Il Presidente di seggio riceve dal Coordinamento provinciale i nomi dei rappresentanti dei candidati.
4. I rappresentanti del/la candidato/a possono presentarsi anche direttamente al seggio, senza essere stati preventivamente segnalati dal Coordinamento provinciale, consegnando al Presidente di seggio il modulo ufficiale di nomina; il Presidente ne accerta l’identità, annotandola sul verbale. I rappresentanti del/la candidato/a hanno facoltà di far inserire succintamente a verbale eventuali dichiarazioni.
5. I rappresentanti del/la candidato/a hanno il dovere di collaborare al regolare svolgimento delle operazioni elettorali e possono apporre la propria firma sui sigilli delle urne, sui verbali e sui plichi.
9. MATERIALE PER IL SEGGIO
Il presidente del seggio riceve dal Coordinamento competente il materiale necessario per tutte le operazioni elettorali:
• urne;
• schede elettorali;
• verbale seggio;
• tabelle di scrutinio;
• buste di varie dimensioni;
• materiale di cancelleria;
• modulo per la trasmissione dati;
• schermo per assicurare la segretezza del voto;
• manifesti indicazione seggio;
• simboli adesivi
10. OPERAZIONI DI VOTO
1. Per essere ammessi al voto occorre esibire al seggio un documento d’identità, la tessera elettorale e il proprio Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra ”Italia Bene Comune”, rilasciato all’atto della sottoscrizione dell’Appello pubblico e quindi della registrazione all’Albo degli elettori.
2. Un componente il seggio verifica la suddetta documentazione e consegna all’elettore la scheda per la votazione, riconsegna quindi all’elettore/ce il suo Certificato di elettore della Coalizione di centro sinistra ”Italia Bene Comune”, trattenendo il cedolino relativo alla giornata elettorale.
3. Un componente del seggio deve accertare che l’elettore non abbia già esercitato il diritto di voto. L’assenza, nel Certificato di elettore, del cedolino relativo al giorno del voto (25 novembre o 2 dicembre 2012) è probante di esercizio di voto già esercitato.
4. L’elettore appone la propria firma attestante l’avvenuto esercizio di voto.
5. Le operazioni relative alle votazioni si svolgono senza interruzione dalle h. 8:00 alle h. 20:00 del 25 novembre 2012, e negli stessi orari e nelle stesse modalità nell’eventuale secondo turno, il 2 dicembre 2012. Gli elettori che alle h. 20:00 del giorno delle votazioni si trovino ancora nei locali del seggio saranno ammessi a votare anche oltre il termine predetto. Il Presidente del seggio, dopo essersi accertato che non vi sia tra i presenti qualcuno che deve ancora votare, dichiara chiusa la votazione.
6. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
11. OPERAZIONI DI SCRUTINIO
1. Immediatamente dopo le operazioni di voto, il Presidente del seggio verifica innanzitutto il numero degli elettori che hanno votato e procede al riscontro delle schede vidimate e non votate, con le firme degli elettori che hanno votato così come risultanti dai relativi cedolini.
2. La somma delle schede vidimate e votate e dei cedolini dei certificati degli elettori deve corrispondere.
3. Conclusa tale operazione, il Presidente di seggio dà inizio alle operazioni di scrutinio, che si svolgono senza interruzione sino alla loro conclusione. Un componente del seggio estrae dall’urna una scheda alla volta, la apre e la passa al Presidente, che dà lettura del nominativo votato. Gli scrutatori annotano i voti nelle tabelle di scrutinio.
4. I possibili casi di annullamento delle schede sono i seguenti:
• segni tracciati chiaramente e distintamente su più nomi di candidati;
• segni inequivocabili di identificazione dell’elettore;
• assoluta impossibilità di stabilire a quale candidato si riferisca un segno tracciato sulla scheda;
• voti espressi su schede non vidimate.
5. In caso di contestazioni, il Presidente decide sulla validità o meno del voto, fatto salvo il diritto dei rappresentanti dei candidati di contestare le singole schede. In tal caso queste vengono inserite in apposita busta ed il loro numero viene segnato immediatamente sulla tabella riepilogativa.
6. Terminato lo scrutinio, il Presidente:
a) verifica se la somma dei voti validamente espressi più le schede bianche, le schede nulle e quelle contestate corrisponde al totale delle schede votate;
b) riporta tale conteggio sul verbale e controlla che il verbale sia regolarmente compilato.
7. Tutti i componenti del seggio controfirmano il verbale e le tabelle di scrutinio.
8. Si redige il modello per la trasmissione dei risultati finali al Coordinamento provinciale, anch’esso controfirmato da tutti i componenti del seggio.
9. Nelle apposite buste controfirmate dai componenti del seggio si inseriscono i documenti ufficiali del seggio: verbale, tabulato degli elettori, tabelle di scrutinio, schede votate, schede bianche, schede nulle, schede contestate, schede residue, designazioni dei rappresentanti di lista. Tutto il restante materiale in dotazione al seggio, compresa la busta delle iscrizioni all’Albo degli elettori, viene sigillato in un contenitore da consegnare al Coordinamento provinciale.
10. Il Presidente comunica i risultati finali dello scrutinio al Coordinamento provinciale, che li trasmette immediatamente a quello nazionale. Quindi si reca nella sede del Coordinamento provinciale per consegnare il modello con i risultati finali nonché tutto il materiale e i documenti ufficiali del suo seggio.
12. COMMISSIONE ELETTORALE NAZIONALE
1. Al termine delle votazioni, il Coordinamento nazionale si costituisce in Commissione elettorale.
2. I rappresentanti dei candidati di cui all’art.2 del presente Regolamento, assistono, con diritto di parola, ai lavori della Commissione.
3. La Commissione elettorale nazionale si avvale degli strumenti necessari per la raccolta e la registrazione dei dati in tempo reale così come stabilito dal Coordinamento nazionale.
13. LA COMMISSIONE ELETTORALE PROVINCIALE
1. Al termine delle votazioni, il Coordinamento provinciale si costituisce in Commissione elettorale.
2. Alla Commissione elettorale provinciale affluiscono i risultati finali degli scrutini nonché i modelli compilati dai seggi elettorali costituiti contenenti i risultati finali degli scrutini. La Commissione li esamina, li convalida a firma del Presidente e li trasmette per la registrazione su computer, separatamente per: candidato, schede bianche e schede nulle, secondo le indicazioni di apposita delibera attuativa.
3. Per quanto concerne le eventuali schede contestate, la Commissione apre le buste contenenti le schede contestate e decide sulla loro attribuzione. In assenza di accordo unanime, la Commissione decide a maggioranza dei due terzi dei suoi componenti.
4. Terminata la registrazione dei risultati di tutti i seggi, la Commissione riporta su apposito verbale la procedura seguita. Il Presidente provvede a compilare un modello con i dati.
5. Verbale e modello riepilogativo dei dati sono controfirmati da tutti i componenti della Commissione elettorale provinciale nonché dai rappresentanti dei candidati.
6. Il Presidente, entro e non oltre le ore 18.00 di lunedì 26 novembre 2012, trasmette l’intera documentazione relativa alle operazioni di voto secondo modalità stabilite.
7. Eventuali controversie o contestazioni debbono pervenire entro 24 ore al Collegio dei Garanti, che delibera entro le successive 24 ore.
8. Il Collegio dei Garanti proclama i risultati, proclamando vincitore/ce colui/ei che abbia raggiunto il cinquanta per cento più uno dei voti validi.
14. SECONDO TURNO
1. Qualora nessuno dei candidati abbia raggiunto il cinquanta per cento più uno dei voti validi, viene fissato per il 2 dicembre 2012 il ballottaggio fra i due candidati più votati al primo turno. In caso di parità di voti fra il secondo ed il terzo candidato si procede come da legge elettorale per le Province e i Comuni.
2. Si vota domenica 2 dicembre 2012 dalle h 08.00 alle h 20.00 negli stessi seggi in cui si è votato il 25 novembre 2012.
3. Sono ammessi al voto gli elettori in possesso del Certificato di voto rilasciato per il primo turno completo del cedolino relativo alla giornata del 2 dicembre 2012.
4. Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori .
5. La scheda per il ballottaggio comprende il nome ed il cognome dei candidati scritti entro apposito rettangolo. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
6. Al secondo turno è proclamato eletto/a il/la candidato/a che ha ottenuto il maggior numero dei voti validamente espressi.
7. Tutte le operazioni inerenti il voto si svolgono come al primo turno.
8. Il Collegio dei Garanti proclama vincitore/ce il/la candidato/la che ha ottenuto il maggior numero dei voti validamente espressi.
9. Eventuali ricorsi e/o esposti debbono essere depositati presso il Collegio dei Garanti di “Italia Bene Comune” in Roma, via Tomacelli 146, cap 00186, ovvero inviati per posta elettronica all’email: esposti@primarieitaliabenecomune.it, entro 24 ore dalla proclamazione dei risultati. Il Collegio dei Garanti delibera entro le successive 24 ore.
15. CLAUSOLA COMPROMISSORIA
I Candidati alle elezioni primarie si impegnano:
1. a riconoscere i risultati delle medesime come certificati dal Coordinamento e proclamati dal Collegio dei Garanti;
2. a deferire, all’atto della accettazione della candidatura, qualunque questione, quesito o controversia di tipo regolamentare, interpretativo o inerente allo svolgimento delle operazioni di voto o di scrutinio, esclusivamente agli organi previsti dal presente Regolamento.
16. NORMA DI RINVIO
Per quanto non espresso e previsto dal presente Regolamento, hanno valore normativo le delibere assunte dal Collegio dei garanti e/o dal Coordinamento, così come previsto agli articoli 2 e 3 del presente Regolamento.

Lettera Aperta a Francesca Leoncini, Coordinatrice del Circolo Pd Talenti

PD talenti

Salve Francesca !
innanzitutto ti voglio ringraziare per aver organizzato l’evento di mercoledì sera.

Per me è stata un’occasione molto interessante di approfondimento (non ti nascondo che nella nottata ripensando a quanto ascoltato, mi si sono aperti molti nuovi interrogativi, alcuni anche piuttosto inquietanti,  rispetto a quelli con i quali ero venuto all’incontro con Ichino …)  … e devo dirti anche emozionante sul piano personale, essendomi ritrovato dopo quasi 30 anni (sic!) a partecipare ad una riunione politica nel quartiere di Monte Sacro…

In effetti, a cavallo tra gli anni 70 e 80 la mia passione ed il mio impegno sono stati molto attivi nella politica e nel sociale del territorio … da studente e con molti amici e compagni  (tra cui appunto Marco, Stefano (!), ma anche i Guzzanti (padre e figlia) e tantissimi altri di cui purtroppo di molti ho perso i contatti … ma ho visto con piacere che ad es. Francesca B. è tra gli Amici del PD Talenti …) intraprendemmo tantissime iniziative di aggregazione e di promozione sociale e politica, soprattutto imperniate intorno all’idea di diffondere informazione e partecipazione nel territorio, ad es. pubblicando i primi giornalini di circoscrizione, … facendo tavoli per raccogliere firme … organizzando eventi culturali pubblici … coordinando notiziari e dibattiti nelle prime radio locali di zona … (ovviamente il web era ancora lontano da venire ! …)

… poi, negli anni, gli impegni crescenti prima nel lavoro e poi nella famiglia,  mi hanno portato a selezionare l’attenzione e la passione politica su questioni di diverso respiro, pur continuando ad abitare sempre qui a Talenti  e poi avendoci, già da qualche anno, insediato anche le attività lavorative …

E’ stato anche emozionante ritrovare alcune “dinamiche di vivacità” tipiche dei circoli politici compositi ed in effetti ti riconosco il merito di aver, un po’ “coraggiosamente”, promosso la presenza di Ichino, che, forse un po’ scomodamente, piuttosto che venire a “sventolar bandiere” ci ha spiegato, senza tante mezze parole, cause/effetti di molti aspetti “crudi” della realtà che stiamo vivendo …

Con l’occasione, mi sembra anche corretto e trasparente spiegarti le ragioni della mia iscrizione al PD, “paradossalmente” proprio nel momento in cui l’attrattività della “Politica Partitica” è ai minimi storici …

Ho sempre sperato e partecipato nella costruzione dell’idea che in Italia la Politica  potesse uscire dalla deleteria pratica “ideologica” da una parte e “consociativa” dall’altra, con cui, soprattutto nell’era proporzionalista, si sono – a mio parere – di fatto prodotte  le condizioni – anche culturali – dello “sfascio dello Stato” in cui oggi ci ritroviamo …

Purtroppo, il passaggio al sistema e quindi anche alla cultura del maggioritario uninominale (che per me significa cultura e assunzione diretta delle scelte e delle responsabilità) di fatto NON c’è (ancora) stato … (checche ne dica il neo-democristiano Rutelli – sic!) e il sistema ibrido – anche assai poco democratico – che ne è scaturito  si è dimostrato incapace di favorire qualsiasi vera Riforma dello Stato, anzi incancrenendo e degenerando ancor di più le criticità e le illegalità, fino alla condizione – anche di diffusa non credibilità – in cui ci troviamo oggi …

… ma, per me, la costituzione del “Partito Democratico è stata certamente una scommessa straordinaria, che sottintendeva il prefigurare della costruzione di un percorso bi/tri-partitico piuttosto che solamente bi/tri-polare (altrimenti si poteva restare con il PDS, la Margherita, ecc. ecc.),  percorso che negli ultimi anni si è purtroppo insabbiato nella melina e negli equilibrismi di certa Politica  …

Comprensibilmente, l’obiettivo di costruire di fatto una “Casa Comune Democratica”,  nella quale si riuniscano e convivano, come ricchezza feconda, storie e istanze a volte anche molto diverse,
necessita e comporta il praticare ed il crescere – come metodo, anche pragmatico –  della continua ricerca del confronto aperto tra idee, opinioni, proposte e soluzioni, che possono e “devono essere” vissute anche in contraddittorio (piuttosto che sotto “dottrina” …), proprio per favorire anche la naturale e antropologica evoluzione del pensiero e della sua libertà … e quale strumento coerente per l’adeguata crescita evolutiva della società, anche necessario per superare “visioni e posizioni sistematicamente conservatrici“,  spesso più espressione di “retroguardie ideologiche e/o teologiche” piuttosto che di natura sociale …

Oggi, la situazione nazionale è di “coatta” ed anche un po’ imbarazzante,  ma di fatto necessaria, “auto-deresponsabilizzazione” dei Partiti rispetto al loro naturale “ruolo costituzionale”, per tentare di “concorrere” alla realizzazione di Riforme strutturali nell’organizzazione della “res publica” emergenzialmente indispensabili, urgenti ed inderogabili per il Paese …

Questa contingente “responsabilità civica”, prima ancora che politica, deve fare i conti con la responsabile necessaria condizione  di dover fare scelte ed individuare soluzioni assolutamente sane” e “serie“, scongiurando scorciatoie “ipocrite“, “artificiose” e “apparenti”  che avrebbero effetti solo palliativi e/o elusivi dei problemi, fatto che sarebbe foriero di ulteriori – forse irreparabili – drammatici rischi degenerativi …

Temo che il non fare urgentemente, coerentemente e concretamente “fino in fondo”  ciò di cui c’è “radicalmente” bisogno per affermare eque ed efficaci regole di certezza, legalità e democrazia,  ancor di più alimenterebbe e aggraverebbe i drammi sociali, già oggi pesantemente incalzanti, e diverrebbe anche terreno fertile per strumentalizzazioni autoritarie ed estremistiche, facilmente cavalcabili in nome dell’ormai diffusamente crescente “antagonismo al sistema”, incarnato nella cd. “anti-politica” … (temo ad es. che molti già vedano con “simpatia” gli attentati ad Equitalia …)

Voglio, perciò, credere ed investire nella volontà e nella capacità del PD di promuovere e concorrere a tutto ciò con chiarezza, trasparenza, determinazione  e (importantissimo) promuovendo la partecipazione alla conoscenza ed alla ricerca del consenso, svolgendo, proprio e soprattutto in questa fase storica, quel ruolo da “protagonista aggregante”, a mio avviso insito nella sua genesi costitutiva …

Penso che, nel nostro piccolo, al Circolo Talenti e/o nel nostro Municipio sarebbe interessante ed utile promuovere altre occasioni di incontro come quella con Ichino, – potendo, anche con più ampie possibilità di aperto confronto – per il necessario approfondimento sulle diverse questioni di stringente attualità, quali, ad es., sul finanziamento pubblico, sul ruolo e sulla riforma dei Partiti (e magari anche approfondendo la conoscenza dello statuto del PD), sulla legge elettorale, su equità ed evasione fiscale, su spesa pubblica e spesa sociale, sull’efficienza della P.A, su crisi e crescita economica, su informazione e democrazia, su legalità e giustizia, …

Ti ringrazio dell’attenzione … e spero a presto !

Carlo (d’Aloisio)