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La rottamazione si è fermata fuori dal GRA

Cristiana Alicata

Comunque quello che vale per Bassolino vale per Rutelli. Possono candidarsi e rimettere in campo il loro vecchio progetto (quello degli anni 90 quando le città avevano i soldi – Napoli ebbe quelli del G7 e Roma quelli del Giubileo) le loro relazioni con i poteri della città (a Roma costruttori, imprenditori della monnezza).

Possiamo dire che quel progetto è stato un fallimento, basta vedere come sono ridotte Roma e Napoli, che sono stati molto bravi a mettere polvere sotto il tappeto che abbiamo ereditato. Ma la verità è che l’unica cosa da fare è proporre candidature alternative, progetto collettivo nuovo, e sicuramente qualcuno che ami più Roma e Napoli di se stesso e faccia le cose che vanno fatte senza nascondere nulla, chiamando i romani e i napoletani ad una grande stagione di rinascita che non passi per salotti, monsignori, costruttori, editori di giornali, imprenditori della monnezza. Ecco quel film lo abbiamo già visto e ha solo generato mostri.

La rottamazione è ancora ferma fuori dal raccordo anulare.

di Cristiana Alicata

dal suo blog NON SI POSSONO FERMARE LE NUVOLE

Se ora c’è (finalmente) un Commissario nel PD romano (e anche) del III Municipio … ci sarà un perché !

scimmie politica pd

Avevamo inteso parlare di “Cambiare Verso” alla politica ?

La ricerca di Fabrizio Barca sui Circoli romani del Pd rappresenta la prima indagine conoscitiva di una realtà composita, potenzialmente preziosa, ma – salvo straordinarie eccezioni – diffusamente conservativa di piccoli status quo di potere e quindi allergica, per non dire – in alcuni casi – parassitaria rispetto ad un’idea di sana viralità della polis.

Barca ha il merito di aver aperto finalmente il tema, che però non può esaurire nelle sue “conclusioni formali” le ragioni di un’azione urgente di riforma organizzativa del partito, riforma che non può certamente permettersi di essere di mediocre sanatoria & maquillage, ma che per produrre effetti seri e credibili dovrà essere radicale, visibile e misurabile.

L’indagine – frutto di una sociologia un po’ troppo arcaica e ortodossa – ha però soprattutto il limite – ad oggi – di non essere andata oltre la valutazione dei fortini, indagando sui soldati e sui sotto-ufficiali, assegnando diffusamente medaglie al valore ed attestati riabilitativi, risibilmente riconducendo a poche situazioni estreme ed insostenibili i giudizi di criticità, ma con l’occasione paradossalmente tirandoci dentro anche qualche altra situazione invece “scomoda”. Di fatto quindi – volendo o nolendo – generando confusione e melina sul senso e sul valore dei verdetti più severi, con buon effetto di imbrodarne il peso critico ed offrendo possibilità di rivendicare potenziale pari dignità riabilitativa.

Le critiche vanno però sempre concepite in senso costruttivo. Quindi ben vengano presto ulteriori e più brillanti indagini sui Generali e sui Colonnelli di questo partito ancora poco “democratico”; ma anche sugli Ufficiali, vasto schieramento di professionisti del fare politica, detentori di scarse idee, ma convintamente investiti della loro insostituibile predestinazione di missione, esasperatamente tatticistici, orgogliosi cacciatori e piazzisti di tessere e voti, agguerriti paladini solo dei loro interessi di armata e sempre pronti a reinterpretarsi e ricollocarsi – chi più, chi meno tempestivamente – per tentare di restare in piedi e continuare a cavalcare le onde di un potere più o meno spicciolo.

Lionello Cosentino e Luciano Nobili
Lionello Cosentino e Luciano Nobili, segretario e vice

Se il Pd romano è stato commissariato ci sarà dunque un perché ? Evidentemente si. E cerchiamo di non fare finta di non saperlo e quindi di non capirlo. Altrimenti non ce ne sarebbe stato l’estremo bisogno (per noi, solitariamente, ineluttabile da tempi non sospetti).

Quello che oggi viene definito mediaticamente il fenomeno di “Mafia Capitale” non è “una” casualmente contingente ed imprevedibile degenerazione del sistema o di una sua parte deviata e malsana; è solo l’apice penalmente rilevato di quell’iceberg di pluridecennale ombrosa para-burocrazia del sistema, alibi foriero di clientelismo e lobbysmo verticale. Fenomeno – ben percepito e subito dagli “onesti”, quanto omertosamente negato e praticato dai “conniventi” – che quotidianamente genera e consente, in carenza di adeguati anticorpi, la sua sistemica prolificazione, finanche a divenire costume sociale e quindi riflesso culturale nella vita cittadina, così anche radicalmente esasperando conflittualità tra avvantaggiatidiseredati.

E se vi è Mafia vi è anche mafiosità, ovvero quel contorno ambientale diffuso di atteggiamenti sociali e comportamenti politici che non arrivano ad assumere rilevanza criminale e quindi di cronaca (anche se invece lo meriterebbero), ma che collusivamente sottendono al clima di necessario sostegno a che si possano compiere gli atti più eclatanti. Mafioso quindi non è solo il big che finisce in manette, ma anche tutto quell’entourage che lo sostiene interessato nella costruzione e nella ramificazione del proprio potere.

primarie pd
in un partito le scelte alternative si fanno in Congresso!

In un partito democratico gli indirizzi politici e quindi le scelte organizzative si determinano in sede di Congresso, analizzando e discutendo i problemi, prefigurando obiettivi e soluzioni, candidando coerenti idee e persone.

Matteo Renzi lo ha fatto al congresso nazionale e in un certo senso – grazie alla rilevanza mediatica dell’evento – “usando” le primarie come cavallo di troia per scalare rapidamente e radicalmente un corpo partito fossile ed auto-conservativo, incancrenita eredità delle sue condizionanti origini fondative.

Partito tanto ottuso e chiuso in sé stesso da concorrere masochisticamente a prefigurare il suo ineluttabile destino, prima concependo, anzi abortendo, gli ignobili respingimenti democraticialle primarie 2012 e poi – dopo il flop elettorale e lo sbando conseguente – tentando di auto-tutelarsi, di fronte all’ineluttabile avvento del cambiamento renziano, anticipando la gran parte dei congressi locali rispetto alle primarie che avrebbero eletto il nuovo segretario.

In questo scenario, quei congressi hanno espresso quanto di peggio potevano esprimere in termini di corsa senza scrupoli a recintare il proprio orticello e consolidare il proprio fortino territoriale e di rappresentanza, per far contare il loro peso nelle sedi decisionali.

In quei mesi di quasi solitarie battaglie per una elementare legalità e dignità politica democratica, la nostra critica fu severa anche verso quei soggetti che posizionati sul versante renziano – certamente minoritario in quella fase – avrebbero fatto meglio ad investire su credibilità e coerenza di metodi, ideeobiettivi e persone volte a prefigurare il CambiaVerso della Politica e la necessaria rigenerazione di un nuovo vero OpenPd romano (sempre che fossero nei loro pensieri), piuttosto che perseguire il compromesso con navigati personaggi di potere e di apparato (ininfluenti per il risultato finale di Renzi) per ricavarne spiccioli di percentuali e conquistarsi cariche consociative, destinate – come poi è stato – ad essere commissariate.

Pericle - discorso agli Ateniesi

professionismo del “Far Politica” o impegno per il Bene Comune ?

In democrazia la forma è sostanza. Essere minoranza e quindi parte con responsabilità di verifica, controllo e critica (possibilmente costruttiva) è fondamentale ed ha pari dignità ed importanza di chi – investito dalla maggioranza dei consensi in quel momento – è chiamato ad assumersi responsabilità di guida e quindi di scelta.

E questa mancanza di visione, di rispetto e di pratica abituale delle ragioni fondanti la democrazia – a partire dalla gestione del Partito e proiettate verso l’amministrazione della cosa pubblica – è evidente indicatore di quel modus pensandi consociativo che porta da decenni il proliferare delle condizioni di malgoverno del Bene Comune e – in mancanza di una vera e sana dinamica di trasparenza e quindi di controllo in tempo reale – del perpetrarsi ineluttabile delle conseguenti degenerazioni anche in malaffare criminale.

Pd III Municipio

Se anche il Pd del III Municipio è stato commissariato ci sarà dunque un perché? 

Si, in questo quadrante di Roma, il Pd NON esprime da anni alcuna reale e significativa dinamica attrattiva e partecipativa democratica sul territorio e tra i cittadini.

Le cause sono certamente da ricercare nella governance, ossia nel rapporto tra quegli uomini e quelle donne che in questi anni hanno avuto l’occasione e la responsabilità di gestirlo, ma che evidentemente (probabilmente anche per attitudini, motivazioni e capacità) sono stati – tranne le poche eccezioni ben verificabili – più impegnati a consolidare il proprio fortino (spesso legato a discendenze familiari) per le ragioni di cui sopra, che a preoccuparsi del destino politico di un vero Partito Democratico nei nostri quartieri.

Ed in questo spirito sono state malgestite anche le numerose occasioni pubbliche rappresentate da primarie ed elezioni che in questi ultimi anni (2012/2014) avrebbero potuto rappresentare ben altro in termini di apertura e di crescita politica ed organizzativa.

Non servirebbe a cambiare nulla non analizzare e non mettere in discussione tutto ciò; come anche non servirebbero scorciatoie quali quelle di invitare gli stessi personaggi a farsi sostituire da “facce nuove”, riciclate o acquisite per cooptazione, ovvero di mantenere le condizioni pseudo-operative di un pachidermico corpo intermedio con anacronistici propositi di mediazione sociale, nel quale l’appartenenza o meno – oltre che nei casi di puro tesserismo – sia vissuta più in termini di Totem o di Tabù, anziché di confronto, dialettica e crescita culturale.

parole chiave Assemblea riPrendiamci il PD
… è il Metodo a fare la differenza !

Il tema è reale e quotidiano ed è quello di ritrovare sul campo la dignità ed il valore della politica, quella che serve a perseguire le ragioni del tanto sbandierato, ma altrettanto troppo spesso maltrattato e dimenticato “Bene Comune”.

Serve quindi innanzitutto cambiare Metodo, introdurre meccanismi e modalità che privilegino la più ampia, libera e pluralistica formazione di Idee, la loro messa in gioco attraverso il confronto e la costruzione del consenso sulla loro effettiva percorribilità e la conseguente possibilità che queste Idee, emergendo, esprimano le Persone che per competenza e passione possano rappresentarle e perseguirle, andando così di fatto a selezionare e costituire una nuova classe dirigente.

Un partito democratico e moderno deve puntare ad essere un catalizzatore dinamico e naturale di istanze associative tematiche, interessate e capaci nel sostenerne le finalità; un soggetto aperto, attrattivo ed aggregante, proiettato dalla società verso le istituzioni.

E questo percorso deve essere attraversato da strumenti concreti di sistematica ed effettiva trasparenza e comunicazione circolare.

Per riorganizzare e rilanciare un vero Partito Democratico, in Italia, come a Roma e nel nostro territorio, ci vogliono coraggio, passione e determinazione

Matteo Orfini, commissario Pd romano
Matteo Orfini, commissario del Pd romano
Paolo Coppola
Paolo Coppola, commissario del Pd del III Municipio

Anche per questo, buon lavoro -davvero – a Matteo Orfini ed a Paolo Coppola !

… e ad majora Partito Democratico !

Carlo d’Aloisio Mayo

… un po’ di cronistoria politica 2012-2015 sul territorio:

Renzi al 40%, il Pd romano a “zero”

Cristiana Alicata all’Assemblea Nazionale del Pd sulla questione romana

Renzi commissaria il Pd Romano ? Ora azzerare il partito e riconvocare i Congressi !

Marino e il Pd romano

a Roma CambiamoVerso ? con chi ? Avanti un altro !

Elezioni Europee: Forza Pd ! Forza Simona !

Renziani “ad ore” ? No grazie !

“Costruiamo la bella politica. Adesso! A Roma e nel Lazio”

DEMOCRATICI e LIBERI !

Congresso Regionale del PD Lazio – Open Primarie in III Municipio ?!

I renziani contro Renzi. Il caso della direzione romana del Pd.

Adesso! Roma 3: Festa e discussione sul futuro dei comitati

PD, trionfa Matteo Renzi ed in III municipio emerge il gruppo dirigente renziano

Il Pd è “cosa vostra”. Lo psicodramma “PAZZI”.

No Silvia, No Party !

Golpe Democratico ! La prima sfida di Renzi segretario: le Liste per l’Assemblea

L’otto dicembre, Matteo vince … (anche) se non ci sono “loro”!

Dieci “comandamenti laici” per la squadra a sostegno di Matteo Renzi

Con Matteo Renzi contro i circoli fantasma ed i signori delle tessere: intervista a Silvia Di Stefano (di Democratici Digitali)

La “Questione Romana” (2) – Perché Matteo straperde a Roma ?

Cambiamo verso alla Politica. Partiamo da Noi, Adesso ! (di Carlo d’Aloisio Mayo su “Ateniesi”)

il Circolo Pd di Castel Giubileo chiude per protesta !

Convenzione al Circolo “Nuovo Salario”: Renzi vs. Cuperlo 2 – 1

Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !

Circolo e Congresso “Gosth” in III Municipo

“Big Bang” Adesso! Roma 3

La Tessera del partito non è quella del “Tifoso” !

Lettera Aperta ai Cittadini ed al Presidente del III Municipio

Lettera Aperta al Pd del III Municipio

Coraggio ! Circoli, Congressi, Primarie … ALL OPEN PD !

MANIFESTO dell’Associazione Politico Culturale ADESSO ! ROMA 3

Manifesto Appello “Adesso Liberiamo il Pd !”

Daje Marino ! Nun fa’ parla’ Bersani, la Bindi, la Finocchiaro, Fassina & Co. … e vinciamo a Roma !

L’INCIUCIO dei MANIFESTI ABUSIVI ! … questa è l’anti-politica !

Assemblea Nazionale del PD – Roma 11 maggio 2013

“Il PECCATO ORIGINALE” – Dossier “la Verità sulle Primarie 2012: Partecipazione & Democrazia & Trasparenza & Privacy ?”

Mozione “Ricominciamo da Due, anzi da Zero !”

LETTERA (lunga, per chiarezza) Aperta (molto) a PierLuigi Bersani, al “Partito Democratico” e al centro-sinistra (tutto)

PERCHE’ I “RESPINGIMENTI DEMOCRATICI” ?

Primarie Bene Comune !