Golpe Democratico ! La prima sfida di Renzi segretario: le Liste per l’Assemblea

concordia Pd

In un vero “Partito Democratico” un reale e consolidato “metodo Partecipativo Decisionale” consentirebbe una costante selezione della migliore classe dirigente, della sua verifica e del suo rinnovamento in un percorso di valorizzazione delle eccellenze per qualità, storia, merito, competenze.

Questa prassi democratica – anticorpo naturale verso le inadeguatezze e le degenerazioni – ancora non appartiene alla storia di questo Pd “storto”, dominato dalle ereditate e replicate logiche di potere correntizio volte più alla conquista ed al controllo delle rendite di posizione che alla più feconda elaborazione e sintesi politica.

Il partito non è ancora né organizzato, né allenato, né pronto, anche se i tentativi pionieristici di introdurre metodiche orizzontali rappresentano almeno un embrione fecondo della volontà di “cambiare verso” anche a questo aspetto.

Matteo si trova a rappresentare non una semplice alternativa tra opzioni diverse ma interne alla storica logica del partito, ma una sfida per una svolta epocale nella visione e nella pratica della politica.

La forza di questo progetto nasce dal successo politico – pur coincidente con una sconfitta numerica – liberamente coagulatosi in quel quasi 40% di consensi alle Primarie 2012 pari a circa 1.100.000 voti raccolti tra i Cittadini, a fronte di un sostegno organizzato del partito che non superava il 2/3 %.

In questi giorni Renzi è arrivato primo alla Convenzione Nazionale con una percentuale del 45% pari a circa 135.000 preferenze tra gli iscritti al Pd.

Questo successo – fino a pochi giorni prima davvero impronosticabile – è stato certamente anche dovuto all’appoggio ricevuto da alcune aree storiche ed organizzate del partito (correnti): Area Dem, Veltroniani ed una parte dei Lettiani (?).

Oggi però i leader vincenti nel Paese non sono né Letta, né Veltroni, né Franceschini e neanche tutti e tre messi insieme ! il leader vincente è Matteo Renzi !

La forza popolare di Matteo tra i Cittadini, acquisita nel 2012 ed ora potenzialmente esponenziale (in base a tutti i sondaggi) ha un valore ben di gran lunga superiore a tutti gli appoggi interni che possa raccogliere o radunare; anzi la mitigata chiarezza del rapporto con questi “sostenitori” potrebbe rappresentare un boomerang, probabilmente dopo, ma anche nell’attrattività dei votanti alle Primarie dell’8 dicembre.

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A queste componenti (chiamiamole così per falso pudore) è comunque comprensibile riconoscere un ruolo come neo-spingitori del “carro”.

Questo riconoscimento non può però prescindere dal rispetto e dalla condivisione degli obiettivi fondanti il progetto di rinnovamento della classe politica e della politica stessa.

Anche le proposte sui  Nomi che andranno a formare la nuova Assemblea Nazionale non possono sfuggire a questa condizione, vera cartina di tornasole delle profonde e leali ragioni dell’adesione e del sostegno a Renzi.

Per garantire la piena percorribilità politica del progetto di “rivoluzione democratica” nei prossimi 4 anni, occorre quindi formare una vera squadra di qualità, determinazione, trasparenza, coerenza e competenza.

Purtroppo, da molte parti d’Italia arrivano invece segnali inquietanti di personaggi che “vogliono stare sul carro” con alle loro spalle una lunga carriera politico-istituzionale caratterizzatasi, nella migliore delle ipotesi, per una non brillante linearità e trasparenza.

Sembrano essere in tanti, in troppi a voler tirare la giacca a Matteo.

Per non accontentare qualcuno e scontentare qualcun altro e soprattutto per non cedere ad una condizione che lo potrebbe portare ad essere prigioniero dei “soliti giochi”, Matteo ha una sola coraggiosa ma coerente strada: assumersi la piena responsabilità nella scelta personale dei 1.000 Nomi per l’Assemblea Nazionale.

Ovviamente gli eletti saranno di meno, ma la soglia dei 500 deve essere abbondantemente superata con Persone di indiscussa qualità, coerenza e limpidezza, capaci di ben testimoniare lo “start up” della nuova classe politica del “Partito Democratico” !

Solo con questo “Golpe Democratico”, dovuto a Matteo come atto di rispetto e di fiducia, si potranno mettere veramente alla prova sincerità e lealtà delle adesioni “interne” di chi il “carro” vuole realmente “spingerlo” anziché “salirci”, ci si potrà preventivamente sottrarre da ogni scontato strumentale attacco politico-mediatico e soprattutto si potrà lanciare con slancio e forza di assoluta credibilità la scommessa degli ultimi giorni per attrarre con entusiasmo e passione quanti più Cittadini a votare Renzi alle Primarie dell’8 dicembre !

Se Matteo fa Matteo … la sfida si fa davvero convincente e vincente !

renzi-convenzione

Carlo d’Aloisio Mayo

Articolo pubblicato su “Ateniesi

Articolo ripreso su “Tazebao News

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