Comitati o Circoli ? Che futuro per il Pd ?

sede comitati renzi

All’indomani della vittoria delle Primarie di Matteo Renzi, mi ero posto un quesito: con un consenso basato su un gran voto di opinione, con la preconizzazione di un partito liquido quale elemento strategico per vincere le elezioni, che futuro per i circoli Pd? Il tempo ci darà una risposta.

Chi una risposta pare averla già data sono alcuni attivisti renziani dei vari comitati Adesso che si sono costituiti durante le ultime Primarie. E quindi ci si pone un’altro interrogativo: quale futuro per i Comitati pro Renzi?

Secondo logica, questo interrogativo non si dovrebbe porre. I comitati nascono per una determinata finalità, raggiunta la quale poi si sciolgono. Di conseguenza, è pacifico che i comitati pro Renzi ad oggi dovrebbero sciogliersi.

Ed invece? Invece capita di ascoltare, da parte di qualche militante renziano, che i comitati devono sopravvivere alle Primarie. Che si debbano rafforzare e implementare la propria rete. Nelle intenzioni di taluni renziani ci devono essere quindi i comitati da una parte e i circoli Pd dall’altra. La creazione di una sorta di Pd ombra renziano formato dai comitati che si sovrapporrebbe al Pd dei circoli.

Ma va da sé che Renzi domenica sera è stato eletto segretario del Pd. Non solo di una parte, ma di tutto il Partito Democratico. Un’elezione che ha trovato certamente appoggio da parte dei renziani non tesserati, ma anche da molti circoli del Pd dei tesserati. Ad oggi Renzi è il segretario di tutti gli iscritti al Pd, sopratutto perché le Primarie hanno eletto il segretario di Partito e non il candidato alla premiership espresso da una coalizione.

Magari alcuni attivisti renziani dei comitati vogliano far pesare la propria posizione di rendita da poco acquisita per ottenere qualche promozione sul campo, ai danni magari di qualche militante tesserato di circolo. Ma Renzi ha ampiamente dimostrato, per esempio con la composizioni delle liste per l’Assemblea nazionale, che non intende fare a meno di quei pezzi di apparato che sul territorio, oltre a digitare con maestria sui social network, hanno i voti.

E poi bisogna riconoscere che i Circoli sono un immenso patrimonio per il Pd. Una ricchezza rara che, per esempio, Berlusconi cerca di scimmiottare con i Club. Ad oggi, tutti quei renziani che credono ciecamente nel progetto Renzi, dovrebbero mostrare la propria coerenza tesserandosi al Pd ed entrando nei circoli. D’altronde nelle ultime Primarie hanno votato l’idea che Renzi ha di partito, oltre che di Paese.

A tal proposito, un esempio ci viene in soccorso. Il New Labour Party di Tony Blair. Quest’ultimo ci mise tre anni a rinnovare il Labour Party, portandolo alla vittoria dopo 18 anni di opposizione ed aprendo in seguito un ciclo decennale di governo. Lavorò nel partito per cambiarlo dall’interno, per poi portare lo stesso partito a governare il Paese. Strada consigliabile a Renzi. Sempre che non voglia dar vita ad un nuovo soggetto politico.

In questo ultimo caso, è ragionevole pensare che i Comitati debbano diventare altro.

Enrico Pazzi

articolo tratto dal Blog di Enrico Pazzi, giornalista, sostenitore di Adesso! Roma 3

 

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