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Concetto chiave: “Polis”, innovare la Politica per una “Comunità della Ragione”

Polis Innovare la Politica

Lettera Aperta a Roberto Giachetti

Caro Roberto,
spero tu possa trovare qualche minuto per leggere fino in fondo queste mie righe che sono personali, ma per questo altrettanto politiche ed ovviamente finalizzate a cercare di darti una mano, vera, non solo per ragioni di stima verso di te, ma anche per le Ragioni della Politica per bene e per fare bene.

Ho il piacere e l’onore di conoscerti dai tempi di Torre Argentina, 18 (+/- dal 1978/79 credo …)

Tu della Politica ne hai saputo fare una straordinaria e coerente ragione di impegno primario; io ho cercato di viverla nel mio quotidiano come passione ed esperienza costruttiva.

Credo che in entrambi, fatte le debite proporzioni, il DNA radicale sia stata la linfa per fare Politica vera, non politica per il Potere.

Non puoi immaginare quanto abbia anch’io amato scoprire ed ammirare il quadro senza tempo nel quale hai voluto e saputo far incontrare Marco e Matteo.

Come te, ho infatti anche il difetto di essere renziano della primissima ora; alle primarie 2012, ti assicuro, nel mio Municipio (il III) eravamo in 4 (quattro) a fare iniziativa per sostenere le ragioni della politica coraggiosamente proposta da Matteo ed abbiamo preso schiaffi (anche veri) da tutto il Partito, soprattutto dagli stessi che ancora oggi sono lì, in prima fila, “renziana”, ovviamente.

A dicembre incontrando Rita gli dissi che temevo per la tua ipotesi di candidatura.

Conoscendo (ahimè) il Pd romano ne vedevo tutti i rischi solo per te; né più né meno gli stessi che avevano già “fregato” Emma.

Lo sai bene, solitamente i radicali vengono evitati, sono piuttosto scomodi, ma non è la prima volta che il Pd nelle situazioni più critiche, non trovando altre storie che ci possano mettano la faccia, va cercando la credibilità di un radicale.

Solo che poi vengono fuori le solite altre logiche e succede che Emma perde per pochi voti perché una certa parte del Pd non aveva subdolamente “interesse” a sostenerla; ma guarda un po’ però Emma, in piena ondata sfavorevole post Marrazzo, prende più voti di quanti ne serviranno 3 anni dopo al “grande” Zingaretti per divenire presidente, in piena ondata favorevole post Polverini (nessuno ricorda mai questo dato: 1.331.375 vs. 1.330.398).

Ecco, ora tu ti trovi in piena ondata sfavorevole post Marino, ma anche post Mafia Capitale, post Pd romano commissariato, post consiglieri che vanno dal Notaio per far dimettere il proprio Sindaco … insomma più difficile di così non poteva capitarti …

Rita invece mi sorprese (al solito) dicendo “Magari !”, che se te lo avesse chiesto Matteo lo avresti fatto (le tue parole a lei).

Certo il coraggio della sfida apparentemente impossibile è nel DNA radicale ed è incarnato in te, nelle lotte con cui hai testimoniato il tuo valore.

Però, con tutta sincerità e in onestà intellettuale, penso che oggi per vincere (e poi soprattutto per governare) a Roma non basti solo il tuo coraggio, la coerenza della tua storia personale ed anche l’appoggio e il riflesso positivo del lavoro su scala nazionale di Matteo & C. , … la condizione è certamente preziosa, necessaria, ma non sufficiente …

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Tu stai girando per la Città e lo sai meglio di me; la gente è arrabbiata, delusa, disincantata, forse non del tutto rassegnata come dici tu, ma spesso anche ironicamente beffarda, … nei miei contatti in tanti esprimono parole di apprezzamento per te … ma poi aggiungono che il “resto”, gli “altri”, il “partito” … e al meglio sorridono sarcastici per non offendere …

Questo è certamente un tema serio. Non è questo il momento di parlarne, ma un partito che arriva ad essere commissariato non è certamente spendibile come democratico; la verità delle responsabilità diffuse (ma molto diffuse) andrà radicalmente affrontata se se ne vorrà uscire in dignità e credibilità … per generare un Vero Partito Democratico.

Al congresso romano, da radicale, da radicalmente democratico feci la mia parte … insieme a pochissimi altri … per denunciare connivenze trasversali nella copertura della logica dei circoli di puro potere, dei congressi fantasma, dei tesseramenti da bar sport … ma anche allora indifferenza e schiaffi … per poi veder subire la verità con il commissariamento e lo scandalizzarsi con Barca …

Oggi e a Roma a maggior ragione, sempre meno il consenso politico va radicalizzandosi secondo i vecchi schemi di sinistra, centro e destra, sempre più secondo riflessi di identificazione con i benefit o i vizi del Potere …

E in questo quadro prevalente, nella città si stanno delineando tre ambiti di opinione:

– quella degli indifferenti e dei demotivati, in crescita, che probabilmente non voteranno o se voteranno lo faranno facendo scelte poco mediate … frutto forse anche di possibili reattività (per fatti positivi o negativi) negli ultimi giorni …

– quella degli appartenenti a qualcosa, per affetto, per ideologia o per interesse, che fanno più che altro il tifo alzando e sventolando bandiere (componente sempre più minoritaria) … ambito con pochi margini di spostamento … se non per le dinamiche del ballottaggio …

– quella del civismo a vario titolo, ossia di chi ha esaurito le batterie della fiducia verso le forme troppo strutturate della politica, dei corpi intermedi, del sistema pubblico istituzionale, del consenso per schieramento … che si sta orientando sulla base di progettualità ritenute sostenibili …

E’ evidente come quest’ultima sia l’area più fertile su cui puntare ed in questa emergono situazioni competitor complementari; quella più popolare, di rabbia e protesta, ma anche molto giovanile e in parte intellettuale, che si muove soprattutto verso il M5* … quella più borghese, ben pensante, ma anche fatta di competenze mature, che si esprime con interesse verso Marchini … e quella verso la Meloni che raccoglie consenso sia tra la borghesia nostalgica che nel disagio sociale …

Roberto Giachetti

Con la tua candidatura, con la tua personalità, con la tua azione hai certamente già fatto riavvicinare una parte del consenso crollato nei mesi scorsi … non so quanto, ma non basta ancora per vincere … nei prossimi due mesi occorre riuscire a convincere soprattutto l’opinione più civica, e forse conseguentemente – per conquistata maggiore credibilità complessiva – poter puntare anche ad attrarre almeno una parte del probabile non voto.

Non sta a me darti consigli, anche perché sono certo che se – da Radicale e da Democratico – ti sei impegnato in questa impresa (quasi impossibile in partenza) non è per servire il partito ma è per servire alla Tua Città !

E tu stai già lanciando messaggi significativi in tal senso. Così come per cultura e stile sai bene che la politica di criminalizzazione dell’avversario come nemico non ha senso politico vero, è indice di pochezza e serve a racimolare pochi voti … forse anche perdendone di più …

Oggi il “nemico” sono i problemi e i difetti di Roma, legittimamente incarnati nell’immaginario comune in chi l’ha governata in questi ultimi anni, … gli avversari, sopratutto i principali, tutto sommato possono dimostrare di essere più o meno capaci nell’affrontarli … Ma questa è la vera sfida, la Credibilità, non solo di un singolo, ma di un Progetto !

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Certo i problemi di Roma sono tanti, complessi e cronici, … ma non sono nemmeno piovuti dal cielo ! … sono la conseguenza dell’incancrenimento auto-referenziale e auto-conservativo di un metodo e di un sistema di poteri diffusi, impermeabili, che hanno anche condizionato la cultura e l’agire politico … e quindi la formazione del consenso.

Questo sistema però non è astratto, impalpabile, solo sterilmente evocabile … è costituito di fatti, di modi di agire, di soggetti e di persone, di nomi e di cognomi che hanno abitato ed abitano le leve decisionali, a vari livelli, da quelli politici a quelli amministrativi e istituzionali, praticamente promiscui anche con quelli degli altri corpi intermedi, i peggiori, perché a differenza dei partiti nessuno li mette mai in discussione, non hanno vere forme elettive aperte, non entrano nemmeno in competizione nella raccolta del consenso (vai a vedere come si forma la rappresentanza in Camera di Commercio ! … non a caso già nel primo programma di Matteo se ne delineava la necessità del superamento …)

Questi soggetti coprono ruoli di responsabilità e al tempo stesso di rappresentanza per carriera, per investitura oramai cristallizzata, ma nella realtà sociale sono marginali, se non per quello che risponde alla perversa logica degli “amici degli amici” … sono lontani dalla comunità, ma ne amministrano le risorse pubbliche destinate …

Roma ha invece innanzitutto bisogno di riconquistare la sua dignità, la dignità di essere una Polis, una Comunità della Ragione, in base ad un ordine non calato dall’alto, nella quale i Cittadini si sentano parte attiva, decisionale e quindi anche responsabile e responsabilizzata, non solo nei momenti elettorali, ma nella quotidianità delle scelte … per ritrovare anche la propria ragione e realizzazione identitaria, nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del Bene Comune …

Polis Innovare la Politica

Oggi, sopratutto in ambito di new economy, si parla diffusamente di “innovazione” … come strumento di disintermediazione e di accelerazione verso i risultati … invece la Politica è involuta su se stessa da decenni, degradando e screditando il valore di nobiltà della parola stessa.

L’innovazione, a partire da quella tecnologica, non rituale o strumentale, ma finalizzata a qualificarne diffusamente metodo partecipativo e processo decisionale, va applicata da subito anche alla politica !

Non solo Profili e Documenti per un formale atto di trasparenza, ma anche problemi, idee, progetti, programmi, competenze di candidati ed eletti, opportunità, dibattiti, consultazioni, processi decisionali, assunzioni di responsabilità, … possono essere oggi resi dinamicamente disponibili, comprensibili, misurabili, reputazionabili, valutabili e condivisibili con un clic !

Pensa quanto potrebbe cambiare la Città e la Cultura Politica di ogni Cittadino se ognuno di noi fosse responsabilizzato e reso protagonista del proprio “metro quadro civico” ?

Insomma, Roma è ancora ricca di competenze, di eccellenze, di storie, idee e capacità che possono fare la differenza rispetto ai logori meccanismi della politica partitocratica, della quale e nella quali in tanti, in troppi ne hanno fatto un “mestiere”, una ragione promiscua di carriera personale (a volte anche di lavoro, pure per incapacità nel “saper fare” altro) … piuttosto che di passione disinteressata e di impegno civico.

Apriamo la caccia al tesoro !

Un solo consiglio, quindi: ampliamo e qualifichiamo la squadra e i contenuti oltre il Pd romano, cominciando così anche a ricostruire una nuova storia politica per Roma !

Ti abbraccio.

Carlo (d’Aloisio Mayo)

La scomparsa del Prof. Giovanni d’Aloisio Mayo

Giovanni d'Aloisio Mayo

Giovedì 25 febbraio è venuto a mancare all’età di 85 anni il prof. Giovanni d’Aloisio Mayo.

Figlio d’arte – il padre Carlo D’Aloisio da Vasto, pittore, incisore, scrittore ed editore dell’Almanacco degli Artisti “Il Vero Giotto”, direttore del Museo di Roma a Palazzo Braschi e la madre Elisabetta Mayo, scultrice, pittrice e scrittrice – Giovanni, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti in via Ripetta a Roma, nonché la Facoltà di Architettura e il Centro Sperimentale di Cinematografia, sviluppa un intensa ed eclettica attività creativa e progettuale nei campi dell’architettura d’interni, della scenografia teatrale e cinematografica, dell’arredamento, della decorazione, della arte liturgica, della pittura, della grafica e della scultura. (web site)

opera grafica di Giovanni d'Aloisio Mayo

Fino al 1992 titolare di cattedra di disegno e storia dell’arte, è stato a lungo docente presso il Liceo Scientifico “Nomentano”.

Per molti anni impegnato su diversi fronti nella politica del territorio, dalla scuola al sociale, nel 1976 fu eletto Aggiunto del Sindaco della IV Circoscrizione di Roma (oggi il III Municipio), costituendo la prima giunta del territorio espressione del decentramento cittadino con elezione a suffragio popolare e, contestualmente all’elezione di Giulio Carlo Argan a Sindaco di Roma, rappresentando la prima amministrazione di sinistra e quindi non democristiana dal dopoguerra. Nel 1979 fu rieletto e riconfermato alla guida dell’amministrazione territoriale.

Articolo su l'Unità 16-12-1976
Articolo su l’Unità del 16-12-1976

Si a Olimpiadi Democratiche !

Olimpiadi 2024

A Roma serve una rivoluzione di idee, di metodo e di competenze.

E le Olimpiadi 2024 possono essere una grande opportunità per rilanciare la Città !

Ma per esserlo realmente e non propagandisticamente, non possono deciderlo SOLO i soliti poteri, come quelli rappresentati da Montezemolo (Mondiali di Calcio del ’90) e Malagò (Mondiali di Nuoto 2009) o un Comune – ad oggi – dimissionato, incriminato e commissariato …

Come nel resto del mondo, serve conoscere i dati, un pubblico dibattito e strumenti di reale trasparenza e partecipazione …

il Referendum – sia pur consultivo – è legittimamente uno di questi e può essere il volano per un percorso responsabile e condiviso di reale successo del progetto Olimpiadi 2024 !

Altrimenti il rischio diviene troppo alto (come hanno valutato Boston e Amburgo) e non è democratico pensare di Commissariare la Città per altri 8 anni !

Firmiamo per chiederlo !

Qui trovi dove: www.referendumroma2024.it

Roberto Giachetti: “mi candido alle primarie per Roma”

#bobgiac è il miglior punto di partenza possibile per provare a cambiare il modo di pensare e di fare la POLITICA a Roma … per rottamare le vecchie abitudini ma anche certe vecchie logore storie, quella che hanno già dato e dato male … sarà quindi tutt’altro che una bandiera di comodo da sventolare strumentalmente per chi pensa di farne il proprio punto di arrivo e continuare a gestire il proprio piccolo orto di potere … daje Rob !

Olimpiadi Roma 2024: decidano i Cittadini Romani con un Referendum

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FIRMA SUBITO PER CHIEDERE IL REFERENDUM SULLE OLIMPIADI!

SIAMO ANCORA IN TEMPO PER APRIRE UN DIBATTITO SUI COSTI DI UN PROGETTO CHE COSTERÀ MILIARDI DELLE NOSTRE TASSE

Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Al Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca

Vogliamo che siano i cittadini a scegliere se fare le Olimpiadi a Roma nel 2024. Saranno loro a pagare, con un referendum potranno scegliere.

La candidatura è ufficiale, c’è il sostegno politico e finanziario del governo, insomma sembra già tutto deciso. Invece siamo ancora in tempo per aprire un dibattito sui costi e sui benefici di un progetto che costerà miliardi di euro delle nostre tasse. A Roma servono interventi efficaci, una buona amministrazione, riforme “olimpioniche”, ma abbiamo davvero bisogno di Olimpiadi?

Negli ultimi 50 anni, i budget presentati dalle città in sede di candidatura olimpica sono stati puntualmente sforati. Le spese effettive sono sempre lievitate rispetto alle previsioni iniziali, in alcuni casi anche dell’800%, con evidenti conseguenze sulle tasche dei cittadini.

Per i Giochi di Sochi si è raggiunto il picco di 50 miliardi di euro. Per ripianare il deficit dei Giochi olimpici di Grenoble, i contribuenti francesi hanno dovuto pagare una tassa speciale per 24 anni, i canadesi lo hanno fatto per 30 anni. I cittadini di Barcellona hanno dovuto versare negli anni 1,7 miliardi di tasse in più. Gli economisti ormai la chiamano ‘maledizione del vincitore’ perché la città che vince i Giochi non fa che aggravare la sua situazione economica.

Grazie ai referendum e alla partecipazione attiva dei cittadini Davos, Cracovia, Oslo, Monaco e Amburgo hanno rinunciato alle olimpiadi. A Boston è bastato il dibattito in vista del referendum per fare un passo indietro.

Per le Olimpiadi del 2024 l’Italia non ha ancora reso pubblico il suo dossier o le cifre ufficiali. Di reale ci sono i protagonisti dei peggiori fallimenti organizzativi, finanziari e infrastrutturali degli ultimi vent’anni nella Capitale – dalla candidatura ai giochi del 2004, alla Metro C, ai Mondiali di nuoto del 2009.

Per non lasciare ad altri una decisione così importante per il futuro di Roma e per le nostre tasche lanciamo una sfida: un referendum attraverso cui i cittadini possano esprimersi e decidere.

Per conoscere e firmare la petizione Qui ed anche su Changhe

in rete il think tank “Capitale X Roma”: diventa uno speaker corner !

Capitale X Roma

Capitale X Roma è un spazio per opinion leader, influencer, semplici cittadini, un angolo per oratori virtuali, un’area di informazione, un luogo di consenso e confronto, un modo per fare cultura, educazione, politica con le opinioni … libere, autonome, incondizionate.

Capitale X Roma è un modo per estrarre il valore inespresso dalla nostra Città. Capitale X Roma è un acceleratore di idee, progetti, percorsi di fattibilità, motivi per continuare a credere in Roma.

Capitale X Roma è il primo spazio dedicato ai Pesi Medi del nostro Paese.

Capitale X Roma è l’Advocacy Group dell’Associazione Capitale Roma.

Capitale X Roma

Diventa uno Speaker

Il nostro Paese è il risultato di migliaia di storie che si intrecciano tra loro e compongono un mosaico splendido ma complesso e troppo spesso confusionario.

Per fare chiarezza e raccontare i valori e le sfaccettature che ci rappresentano all’interno della nostra città e del nostro Paese abbiamo deciso di promuovere lo “Speaker Corner”, angoli nei quali raccontare le proprie passione, esprimere le proprie opinioni, sollevare il proprio tema … in modo libero, aperto, incondizionato, provocatorio ma comunque politicamente corretto.

Crediamo che si debba innanzitutto dar voce ai “Pesi Medi della Nostra Società”, a coloro che lottano quotidianamente, lavorando sui polmoni in mezzo al campo. I veri numeri 10 della nostra società.

Se vuoi aprire il tuo Corner e diventare uno Speaker di te stesso e delle tue storie, trovi qui il form da inviare.

Commissario Orfini: “da ora, il Pd strumento aperto e inclusivo, Primarie aperte con chi ci sta (a sinistra)”

Coppola e Orfini al PD Montesacro

E’ sempre più chiaro come oramai vi siano 2 dimensioni del Pd …

… da una parte quella che Renzi ed il nuovo gruppo dirigente (non solo renziano) rappresentano a livello nazionale, testimoniata soprattutto dall’azione di governo del Paese, azione che – pur in condizione di disomogenea coalizione – si qualifica come riformatrice, innovatrice, credibile e coraggiosa … e che, non casualmente, ha raccolto oltre il 40% dei consensi attivi alle europee 2014 …

… dall’altra quella dei territori, complessa, contraddittoria, involuta in sé stessa, dominata e condizionata da una miriade di lobby locali … diffusamente cristallizzatasi a quei congressi territoriali dell’ottobre-novembre 2013, strategicamente pretesi anticipati rispetto alle primarie dell’8 dicembre da quella parte del partito (così detto “apparato”) proprio per salvaguardarne la continuità di controllo in previsione dell’ormai ineluttabile “ondata renziana” (ma non solo)

… ed in effetti nei mesi precedenti, a partire dalla mobilitazione nelle Primarie 2012 per il candidato premier Matteo Renzi, si era via via aggregata spontaneamente e diffusamente una nuova straordinaria energia di persone, attratte e appassionatamente rimotivate verso l’idea di poter fare buona politica democratica (movimenti anche trasversali, come ad es. “occupy pd” e “open pd” che si ribellavano alla stagnazione conservativa del partito) … energia che purtroppo in buona parte si infranse proprio in quel machiavellismo congressuale … anche per l’oggettiva responsabilità (miopia o convenienza) di quei “politici” che per primi e con evidente (quanto meno personale) lungimiranza, avevano cavalcato il nome di Matteo e che quindi, in qualche modo investite o investendosi della sua rappresentanza, hanno intrapreso le dinamiche congressuali ripercorrendo però le stesse vecchie logiche … così purtroppo inibendo la credibilità di un modello alternativo di governance e buona parte delle potenzialità rigenerative disponibili …

… linfa di vitalità politica al passo con i tempi che un Vero Partito Democratico dovrebbe avere nel suo DNA costitutivo, come anti-corpo agli interessi degenerativi e riflesso auto-rinnovatore … anche perché lo stesso Statuto all’art. 9 recita proprio come il PD “promuova la trasparenza e il ricambio nelle cariche politiche e istituzionali”

Ma questo ricambio – piuttosto epocale a livello nazionale, nelle Persone, ma anche nel Metodo e nelle Idee – sul territorio, praticamente (ancora) non c’è stato !

Anzi, dal 3 dicembre 2014 il PD Roma è Commissariato !

… ed a distanza di oltre un anno – nonostante sia prescritto dall’art. 17 dello Statuto – non vi sono ancora, evidentemente, le condizioni neanche per un naturale ricambio degli organi dirigenti …

Assemblea PD III Municipio

L’assemblea pubblica del III Municipio convocata per parlare di Roma 2016 e svoltasi ieri (mercoledì 16 dicembre) ne è stata la cruda testimonianza.

Alla presenza della carica n.2 del PD (!), nonché Commissario del PD Roma, la partecipazione è consistita in circa una sessantina di persone, delle quali la gran parte espressione diretta della dirigenza dei Circoli sopravvissuti o censurati dalla Relazione Barca e comunque coattamente accorpati nella loro azione di iniziativa politica dal Commissariamento, anche municipale, in corso.

Paolo Coppola - Commissario Pd III Municipio
Paolo Coppola – Commissario Pd III Municipio

Sono comunque intervenute in tutto una decina di persone. La gran parte, appunto, espressione storica dell’organizzazione; solo 2 o 3 in qualità di liberi cittadini (iscritti, simpatizzanti o elettori che fossero).

Assemblea Pd III Municipio

Quasi in tutti gli interventi, come nella platea, si percepiva prevalentemente nervosismo, conflittualità latenti, insoddisazione e frustrazione.

Come quando a chi – con solitario coraggio ed onestà intellettuale, anche da posizione non renziana, ha evidenziato come la Leopolda sia un esempio di contest politico da conoscere, anche per comprenderne le ragioni del successo e dell’evidente capacità attrattiva verso le nuove generazioni (valutazione poi sostenuta dallo stesso Orfini, anch’esso non renziano) … – la platea (che esprimeva un’età media stimabile intorno ai 50/60 …) ha risposto rumoreggiando in una neanche troppo malcelata insofferenza anti-renziana …

Reazione culturalmente comprensibile e rispettabile … e comunque ben diversamente stimabile rispetto ai trasformisti di turno che in questi ultimi 24 mesi si sono via via “renzianamente folgorati lungo la via del Nazareno” … come ad esempio coloro che – da (legittimamente) anti-renziani (soprattutto per quel che significa in termini di visione e di metodo politico), dopo essersi impegnati nel contrastarne l’ascesa per ragioni di “appartenenza”, si preoccupano ora – per altrettante esigenze personali di continuismo politico – di riposizionarsi nel contesto, … magari rincorrendo selfie con Matteo o sbandierando la propria “entusiastica partecipazione leopoldina”

assemblea III Municipio

E così, in un ambiente innaturalmente aggregato – dove serpeggiavano storiche conflittualità e rancori tra rappresentanti di una composita classe dirigente locale, arroccata e conservatrice, quanto disorientata e preoccupata sul destino dei propri “poteri”, … ma che appunto – proprio per questa sua inadeguatezza – è stata evidentemente la causa dell’attuale e persistente commissariamento anche del PD municipale (fatto politicamente gravissimo, ma che oramai sembra vissuto quasi come se fosse una perturbazione meteorologica), … – si è assistito al teatrino dei vari gregari che, in piena e profonda elaborazione politica, chiedevano conto dei ruoli e dei pesi decisionali nella designazione delle prossime candidature … così come alla testimonianza di consiglieri municipali e comunali orfani di Marino, con valutazioni diverse sul suo operato e sull’esito della sua sindacatura, … come ad esempio di chi, tra i dimessi dal notaio, preannunciava la propria non ricandidatura (apprezzata polemicamente da una parte della platea – ndr: comunque la sua prima consiliatura comunale risale al 1997 …) per poi sottolineare la personale (comprensibile) problematicità di condizione nel poter portare nuovamente voti al Pd …

Fabrizio Panecaldo

La testimonianza dei Cittadini non protagonisti in prima linea del Pd locale è stata invece quella di denunciare la difficoltà di comunicazione e di interazione proprio con questi rappresentanti, istituzionale e di partito; del fatto che i problemi da loro vissuti e da loro segnalati non trovano abitualmente interlocutori attenti e in grado di ascoltare, di rispondere e di agire …

Paolo Coppola e Matteo Orfini

Dopo aver anche dialogato con gli intervenuti, Matteo Orfini ha concluso l’assemblea ripercorrendo la storia e le ragioni delle controverse e difficili decisioni prese nella vicenda Marino, per poi indicare il percorso che porterà lo stesso Pd alle prossime elezioni di Roma 2016:

… il PD Romano resterà commissariato almeno fino alle prossime elezioni …

… le candidature saranno frutto del confronto con il territorio, ma valutate centralmente una per una …

… la progettualità politica non potrà più ridursi a mere conferenze programmatiche vissute all’interno del partito … non è il partito che deve dare risposte … le risposte vanno cercate nella comunità …

… occorre rendersi conto ed essere consapevoli che il mondo sta evolvendo, anche quello della rappresentanza e quindi del consenso, che i corpi intermedi non sono più rappresentativi dell’universo sociale di riferimento (ha fatto l’esempio di Confindustria e di Confcommercio) e che quindi un partito che si propone di essere rappresentativo di una intera comunità sociale deve saperne essere espressione, deve sapersi aprire ad esso con umiltà e in forme diverse, inclusive, capaci di attrarre nuovi stimoli, nuove capacità e nuove competenze …

… l’azione del Pd non può quindi circoscriversi ad essere espressione solo dei Circoli così come attualmente organizzati … il Pd deve contaminarsi con la Comunità divenendone strumento attivo, aperto e inclusivo …

… le Primarie si faranno aperte e si proporranno a chi vorrà starci (ed ha aggiunto: “a sinistra”)

parole chiave Assemblea riPrendiamci il PD

Conclusioni ?

Il Commissariamento di un qualsiasi potere è un fatto grave, indicatore di condizionamento criminale e/o incapacità di governo … fatto gravissimo a maggior ragione per un partito “Democratico“; il fatto poi che sia avvenuto a Roma è esempio ancora più nefasto e inquietante, significativo del diffuso stato reale delle cose …

Questo commissariamento saprà e servirà dunque a traghettare il Partito Democratico verso un’altra dimensione, la sua, quella fondativa, quella che gli compete ?

Il compito è ambizioso quanto arduo. Non servono certamente “romanelle” dei Circoli/Sezioni, tanto meno agevolare ricollocazioni personali o di cordate di potere, per di più già compromesse …

Nel ragionevole immaginario collettivo non è molto credibile chiedere iscrizioni e voti in questa condizione.

Per questo, da oggi occorre mettersi in gioco sui valori della democrazia, della legalità, del civismo, della capacità progettuale di riforma, con strumenti nuovi e trasversali, capaci di attrarre nuovo capitale umano e reputazionale, coinvolgendo chiunque abbia voglia di cambiare veramente le cose, chiunque abbia forza, entusiasmo, volontà di fare, anche nel suo piccolo, da driver per un nuovo umanesimo nel quale ritrovare il senso collettivo e la capacità di fare sistema, per Fare Bene Comune e magari anche per rigenerare le ragioni di un Vero Partito Democratico.

Con un equazione: se il Pd romano in questi anni non ha saputo fare buona politica democratica per Roma e per sé stesso (anzi, inquinandosi con poteri clientelari e conservatori, come con gli affari di Mafia Capitale e dintorni, scoperchiati e non), … sarà la buona politica democratica a rigenerare Roma e (anche) un vero Partito Democratico Romano.

Anche perché alla Leopolda – come (criticamente) osservato da alcuni – da 6 anni non sventolano le bandiere del Pd …

… e quindi Buon 2016 a Roma, con un nuovo Capitale X Roma !

Carlo d’Aloisio Mayo

Chi e cosa soffoca Roma ? Come farla respirare ?

Microsoft Word - Dossier finale web.docx

“C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi,
né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno
dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran
numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati
(ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi
non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si
potevano avere solo illecitamente cioè chiedendoli a chi li aveva, in
cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori in
genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in
precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo
circolare e non privo d’una sua armonia.”.

Italo Calvino, Apologo sull’onestà nel Paese dei corrotti, da Repubblica, 15 marzo 1980

Dossier Chi soffoca Roma

30 ottobre 2015: Caporetto Pd Roma

Caporetto Pd Roma

dalla Enews 398 di Matteo Renzi

… 5) Civis romanus sum.
Si è conclusa la telenovela dell’amministrazione comunale di Roma. Dopo balletti, dimissioni e controdimissioni, abbiamo registrato un fatto singolare: ben ventisei consiglieri comunali hanno scelto di rinunciare alla poltrona, dimettendosi contestualmente e dunque sciogliendo la consiliatura. In un Paese in cui i politici non si dimettono mai o quasi, vorrei evidenziare la serietà di questi rappresentanti del popolo che hanno scelto di fare chiarezza, lasciando la poltrona vista la crisi. Quando la maggioranza dei consiglieri dice basta non si chiama congiura: si chiama democrazia. Adesso al lavoro sulle sfide concrete in vista del Giubileo: abbiamo dimostrato con Expo che quando l’Italia si mette in moto nessuna impresa è impossibile. Cercheremo di fare del Giubileo con Roma ciò che è stato con l’Expo a Milano. Per sei mesi vorrei che non ci fosse spazio per le polemiche, ma per i nuovi autobus, per la pulizia, per il verde pubblico, per le periferie, per lo straordinario centro storico. E vorrei che l’espressione “Sono un cittadino romano” tornasse a essere motivo di vanto, di orgoglio, di onore come accadeva in passato. La città capitale d’Italia, non la città degli scandali e delle polemiche. Insieme, ce la faremo. Poi i romani si sceglieranno il loro sindaco. Da qui ad allora tutti al lavoro per il bene comune, senza le solite polemiche miopi e meschine.

Caro Matteo, quando nel 2012 l’allora classe dirigente del Pd violentò in nome del “bene comune” il valore democratico e partecipativo delle primarie nelle quali concorrevi con Bersani … tu ne fosti sconfitto, ma in realtà ne fu drammaticamente sconfitta l’identità culturale e la credibilità politica di quello che doveva essere la mission del “Partito Democratico” … quelle primarie furono la Caporetto di quel Pd …

… ed infatti di lì a poco il Pd perse clamorosamente le elezioni, poi perse ulteriore credibilità nella vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica e Bersani si dimise

… la tua innovativa leadership ebbe la strada spianata ed oggi da Segretario e Premier ti stai concretamente ed efficacemente adoperando per trasformare in meglio questo Paese, così ingiustamente malridotto da una pluridecennale cattiva Politica, conservativa e consociativa, che ne ha minato, compromettendole, quasi tutte le ricchezze e le potenzialità …

Purtroppo, come ben sai, in questo epocale salto di qualità Tu sei stato ben capace di assumerti nuove e straordinarie responsabilità … scavalcando e portandoti dietro (colpa della voluta dinamica congressuale del 2013 che la vecchia classe dirigente si è garantita per tentare di mantenere il proprio controllo) un Pd locale però ancora zuppo di logiche e personalità della vecchia politica …

Fatte le dovute proporzioni oggi a Roma è accaduto qualcosa di simile … al di là dei giochi delle parti (ragioni e torti sono molto ben distribuite in tutto questo percorso come dici tu di “balletti”) … quello che ne è emerso è che ragioni di partito e di potere hanno violentemente prevalso su ragioni di vera democrazia … ossia quella che si fonda sul confronto nel merito e sulla responsabilità pubblica … 

Ora certamente il commissariamento porterà ordine e benefici amministrativi, ma non vi è dubbio che la strada scelta e la sua modalità hanno ulteriormente lacerato, depredato ed umiliato la dignità civica di ogni “Cittadino Romano” (qualsiasi posizione si abbia) nel rapporto con la “res publica” … ed infatti in tale direzione futura è da leggere il tuo auspicio “Civis romanus sum” …

Ed in questo il Pd romano – con tutta la sua recente storia piena di vergognose incongruenze e incapacità (non per altro anch’esso commissariato) – ne esce definitivamente sconfitto.

Ora, per rinascere in termini di credibilità e quindi verso una nuova costruzione del consenso, ovvero nella direzione delle ragioni di un vero “Partito Democratico”, inclusivo e partecipativo in una visione bi/tripartitica … occorrerà fare umilmente molti passi indietro per azzerare e rinnovare radicalmente metodi, idee e classe dirigente !

Ci riusciremo, ma non a breve.

Eroi e Martiri o Soldatini Traditori ?

Consiglieri PD dimessi Marino

… in questa brutta storia per Roma, per la Politica e per il PD (brutta perché francamente non c’è nulla di cui sentirsi democraticamente orgogliosi e gratificati …) pare evidente che quanto meno si sia vissuto lo stesso deficit di COMUNICAZIONE che è stato – giustamente – rimproverato a Marino (e che pare essere piuttosto cronico in questo Pd romano)

… se si vuole affrontare il tema seriamente sarebbe corretto non cavalcare la scorciatoia dei giochi di ruolo dei Soldatini/Traditori o degli Eroi/Martiri … del fare il solito quadrato massimalista e sterile delle parti tra Buoni e Cattivi

… piuttosto sarebbe prezioso discutere di metodo e scelte politiche, per le quali chiunque faccia politica ed a maggior ragione chiunque sia eletto, avrebbe il dovere di risponderne relazionandosi con il proprio elettorato – reale e potenziale – prima, durante e dopo ….

… in questa vicenda, il prima e il durante a quanto pare ce lo siamo giocato non al meglio (e gli effetti siano piuttosto devastanti e di questo risultato ci dovrebbe essere un livello di responsabilità …)

… per il dopo sarebbe auspicabile – per chi ha a cuore un nuovo scenario per un vero Partito Democratico – che chi ha fatto scelte importanti e gravi (in un senso o nell’altro) si faccia carico di venirle a spiegare e discutere pubblicamente nelle diverse sedi che consentano la crescita politica e democratica del consenso

… altrimenti ognuno finirà per sentirsi sicuro nella sua torre d’avorio ed il fiume continuerà a scorrere …

lupa capitolina

L’addio di Marino: “Il Pd mi ha accoltellato”. Renzi: “Ha perso contatto con la città”

Marino Addio

L’addio di Marino: “Il Pd mi ha accoltellato”

Renzi: “Ha perso contatto con la città”

Conferenza stampa dell’ormai ex sindaco di Roma dopo le dimissioni dei 25 consiglieri comunali che hanno portato allo scioglimento della giunta 

Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e un unico mandante“. Così l’ormai ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, dà sfogo alle proprie riflessioni durante la conferenza stampa in Campidoglio convocata dopo il passo indietro dei 26 consiglieri comunali. “Quando un familiare ti accoltella, dopo pensi: ma è stato un gesto inconsulto o premeditato? Io questa riflessione non l’ho ancora fatta”.

“Per me è molto rilevante poter fare queste comunicazioni e alcune riflessioni – spiega Marino nell’affollata sala stampa del Campidoglio -. La crisi politica che si è aperta, auspicavo si potesse chiudere nell’aula per spiegare con dibattito chiaro e trasparente cosa stesse accadendo. Invece si è preferito andare dal notaio, segno di politica che discute e decide fuori da sedi democratiche“. Le dimissioni dei consiglieri “hanno ridotto la politica che ratifica decisioni assunte altrove”. Marino ha poi aggiunto di prendere atto “della scelta dei consiglieri che hanno preferito sottomettersi e dimettersi” e rivendica “lo straordinario cambiamento” fatto nei suoi due anni e mezzo di governo “oggi Roma è tornata ad essere virtuosa e abbiamo chiuso parentopoli”.

L’ex sindaco inizia così a elencare le azioni della sua amministrazione rivendicando i risultati di due anni e mezzo di amministrazione a Roma fino all’ultimo provvedimento di ieri sera “la chiusura di residence per l’emergenza abitativa”. “Abbiamo trovato 874 milioni di debiti – sottolinea Marino – e ora i conti sono in ordine e possono ripartire gli investimenti, abbiamo sbarrato le porte al malaffare, riconquistato lo spazio pubblico, impostato un nuovo ciclo dei rifiuti chiudendo Malagrotta”. E ancora: “Abbiamo aperto la metropolitana C e stavamo lavorando un nuovo assetto societario, per i trasporti”.

Quanto alle indagini, l’ex sindaco chiarisce di aver “chiesto di poter essere ascoltato come persona informata sui fatti. Tutti sanno che quando c’è una indagine è giusto che la magistratura compia tutti i suoi atti per arrivare a dichiarare l’innocenza o meno. Per questo avevo la volontà – prosegue – di presentarmi davanti all’Aula e raccontare tutti gli aspetti di questi due anni e mezzo, non privi di tranelli di altre forze politiche”.

L’ex sindaco, poi, a una domanda di un giornalista sui rapporti con Matteo Renzi chiarisce: “Rapporti turbolenti con il presidente del Consiglio? No, nell’ultimo anno non ho avuto alcun rapporto. Chi mi ha accoltellato ha 26 nomi e cognomi e mi pare un unico mandante”.

Infine i ringraziamenti: “Ringrazio chi, votandomi, ha deciso di dare inizio a una stagione di grandi cambiamenti. Ringrazio gli assessori, ringrazio i presidenti di municipio. Auguro anche buon lavoro al commissario che verrà, di lavoro ne avrà tanto. Credo che il segno che lasciamo sia un segno profondo. Spero che non si torni indietro, non è in gioco il futuro di Ignazio Marino, è in gioco il futuro di Roma. Si può uccidere una squadra ma non si possono fermare le idee”.

da:  @unitaonline · 30 ottobre 2015