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#FamoqualcosadiSinistra? Sì, 1 euro in Cultura ogni euro in Sicurezza

Dopo decenni di attesa, molte parole e nessun fatto …

lo Stato investe 1 euro in Cultura ogni euro speso in Sicurezza !

Le Risorse per Musei e Cinema sono stati voluti dal Governo Renzi … un governo non “di solo sinistra” ma di necessaria coalizione visto l’esito delle elezioni del 2013 … eppure la Riforma è stata una conquista per Tutti !

#1000giorni di Governo Renzi

Costruiamo insieme il Vero Partito Democratico, aperto, inclusivo, partecipato, credibile e vincente … grande coalizione delle Idee e delle Persone libere e per bene …

… per divenire Forza di Governo del nostro Paese ed alternativa ai massimalismi ideologici, populisti e reazionari … e riprendere il cammino delle Riforme per l’Italia e per l’Europa !

Partecipa anche Tu ! Mettiti nel gioco della Partecipazione Democratica per costruire insieme il Futuro che Tu senti Giusto !

… con Adesso! Roma 3 per il Vero Partito Democratico ! 

scrivici per partecipare e contare !

#FamoqualcosadiSinistra? Sì, Piste Ciclabili e Cammini della Pace !

Dopo decenni di attesa, molte parole e nessun fatto …

lo Stato investe risorse in mobilità eco-alternative !

Gli Investimenti sono stati voluti dal Governo Renzi … un governo non “di solo sinistra” ma di necessaria coalizione visto l’esito delle elezioni del 2013 … eppure la Riforma è stata una conquista per Tutti !

#1000giorni di Governo Renzi

Costruiamo insieme il Vero Partito Democratico, aperto, inclusivo, partecipato, credibile e vincente … grande coalizione delle Idee e delle Persone libere e per bene …

… per divenire Forza di Governo del nostro Paese ed alternativa ai massimalismi ideologici, populisti e reazionari … e riprendere il cammino delle Riforme per l’Italia e per l’Europa !

Partecipa anche Tu ! Mettiti nel gioco della Partecipazione Democratica per costruire insieme il Futuro che Tu senti Giusto !

… con Adesso! Roma 3 per il Vero Partito Democratico ! 

scrivici per partecipare e contare !

#FamoqualcosadiSinistra? Sì, le Unioni Civili !

Dopo decenni di attesa, molte parole e nessun fatto …

le Unioni Civili sono Legge dello Stato !

La Riforma è stata voluta dal Governo Renzi … un governo non “di solo sinistra” ma di necessaria coalizione visto l’esito delle elezioni del 2013 … eppure la Riforma è stata una conquista per Tutti !

#1000giorni di Governo Renzi

Costruiamo insieme il Vero Partito Democratico, aperto, inclusivo, partecipato, credibile e vincente … grande coalizione delle Idee e delle Persone libere e per bene …

… per divenire Forza di Governo del nostro Paese ed alternativa ai massimalismi ideologici, populisti e reazionari … e riprendere il cammino delle Riforme per l’Italia e per l’Europa !

Partecipa anche Tu ! Mettiti nel gioco della Partecipazione Democratica per costruire insieme il Futuro che Tu senti Giusto !

… con Adesso! Roma 3 per il Vero Partito Democratico ! 

scrivici per partecipare e contare !

TrasformaRoma e il PD che vogliamo ?

TrasformaRoma e il PD che vogliamo ?o meglio … “Trasformiamo il PD e la Roma che vogliamo ” … e aggiungerei … con quale Politica, con quale MODO di FARE POLITICA ?

E per Politica intendo il combinato disposto, nell’ordine NON casuale, di Metodo, Idee, Persone.

In tre minuti provo telegraficamente a porre 3 domande, molto radicali, ed ipotizzare risposte, altrettanto radicali. Tanto per non parlarci addosso.

1.domanda) Cosa è o cosa dovrebbe essere la “Politica” ?

Torno a richiamare due definizioni, due visioni della “Politica” che reputo radicalmente alternative; 2 concetti che furono pubblicamente espressi dagli antagonisti delle primarie del 2012, quindi certamente appartengono alle anime legittimamente competitive di questo partito:

visione A) – “la Politica deve essere PIU’ sobria. DISPOSTA a fare sacrifici e a RICONOSCERE autonomia e spazio alla società civile”

visione B) – “richiamare la Politica alla sua missione: essere lo strumento ATTRAVERSO il quale i Cittadini DECIDONO del proprio futuro” …

Ognuno di noi sa bene in quale delle due si riconosce. Sta a noi scegliere definitivamente quale intraprendere.

2.domanda)  Partito Democratico” (non altri nomi o sigle) è un Brand negoziabile ?

Se si, consiglio da subito di cambiare nome; è l’operazione più semplice per provare a riciclarsi e sopravvivere a sé stessi, soprattutto per chi fa Politica per investitura divina, per prescrizione medica, per mestiere o comunque per campare …

Se No, dobbiamo prendere atto che tutta la governance romana di questi anni ha FALLITO. Non possono esserci – per serietà e realismo come per rispetto della sensibilità civica (e i voti persi sono un certificato di bocciatura senza appello) – “giustificazionismi” sul fatto che il “Partito “Democratico” romano sia finito – non per caso – per essere “Commissariato”, ad oggi, già da oltre un anno e mezzo. È un ossimoro nei termini, che ha un valore storico che non può essere travisato o ambiguamente archiviato: il problema va messo al centro dell’Attenzione, anche Pubblica !

Siamo qui perché siamo consapevoli che occorra cambiare MOLTO, io dico quasi TUTTO. Analogamente, Non dico “a casa tutti”. In un modello democratico – e quindi non centralista ed autoritario – ognuno può svolgere un ruolo prezioso.

Ma per chi – sia pure in presunzione di buona fede, ma evidentemente con limiti o condizionamenti di valutazione politica – ha politicamente concorso a questa disfatta politica e reputazionale, ruoli e responsabilità dovranno essere altri, di retroguardia, di operatività, come tutti.

Verso chi, invece – avendo agito parassitariamente per interessi prevalentemente personali, tatticamente riposizionandosi ad ogni passaggio per far pesare le proprie tessere e i propri voti – un vero e sano sistema democratico dovrà saper garantire anche le funzioni di adeguato ANTI-CORPO, limitando nei fatti le ragioni di potere per cui fino ad oggi ne siamo invece stati invischiati e condizionati.

… e quindi vengo alla 3 domanda. Come dovrebbe essere una “Politica Democratica” ?

Questo è il PUNTO. Non basta e non serve fare valutazioni pro o contro se servono più il Web e i Social o più i Circoli o i Gazebo. Questi sono gli Strumenti, i Media a disposizione, come altri ce ne possono essere. La differenza la fa il Modo, il Contenuto con cui li vogliamo USARE .

Possiamo fare Tutti i gazebo di questo mondo e poi avere tutto il tempo di farci i selfie per testimoniare di averli fatti. D’altronde, l’appello presentato in questa stessa assemblea è stato raccolto con i “Like” su Fb.

Il Mondo intorno a ciascuno di Noi, nella vita Quotidiana, in quella Lavorativa, in quella Sociale, in quella Economica, anche in quella Culturale … VIVE in pieno l’ERA dell’INNOVAZIONE … Innovazione che apparentemente sembra essere solo Tecnologica, ma che invece per essere effettivamente evolutiva e migliorativa del Bene Comune, della comunità e del Territorio, deve essere anche di METODO e di PROCESSO.

Questo è il PUNTO. Non tanto e non solo per il PD: la POLITICA DEMOCRATICA deve fare un SALTO di QUALITA’, deve essere in grado di svolgere la sua reale funzione. Ed oggi questa funzione può essere svolta SOLO DISINTERMEDIANDO RADICALMENTE il Sistema.

Questo significa utilizzare BENE e con INTELLIGENZA tutti gli Strumenti disponibili – Reali e Virtuali – come Piattaforma per favorire processi VERI (non simulazioni strumentali, quanto sterili) di ASCOLTO, di COMUNICAZIONE, di RESPONSABILIZZAZIONE e di PARTECIPAZIONE DECISIONALE.

Temi e decisioni devono essere governati con l’apporto di tutti.

Fare i rappresentanti eletti deve essere il frutto di una naturale selezione per meriti sul campo; essere i rappresentanti eletti deve essere una “rogna”, non un’ambizione o un orticello personale !

Molti Circoli ancora oggi sono Uffici Contabilità dei Voti, delle preferenze Personali di questo o di quello: Nel M5* ci sono eletti municipali con 40/50 voti, ma nel Pd ce ne sono con 3/400: in entrambi i casi sono TROPPO POCHI per essere rappresentanti di un territorio con centinaia di migliaia di residenti !

E’ questo meccanismo perverso e sbagliato che ha condizionato e condiziona il tutto: la Politica e il Partito Democratico: Roma (e il Pd) sono stati governati da chi ha controllato poche migliaia di voti, con clientelismo e spesso anche attraverso le funzioni parassitarie dei corpi intermedi, su una platea di milioni di Cittadini. A chi dovevano rispondere ?

E la logica delle correnti risponde a questo meccanismo. Occorre liberarsene e per farlo la strada è quella di un sistematico decentramento decisionale: Lo statuto del 2007 del PD prevedeva anche l’uso del Referendum interno: Strumento MAI attuato: oggi non basta più da solo e tanto meno come rituale: occorre dare vita ad una effettiva Piattaforma Democratica Partecipata.

Mettiamoci in discussione su questo e potremo avere un futuro.

Per concludere propongo di sottotitolare la sigla PD magari di volta in volta con “Partecipazione Democratica“, o meglio “Piattaforma Democratica” o meglio ancora “Politica Democratica“.

A presto.

Carlo d’Aloisio Mayo

Primarie per far Vincere Roma ! … non per “solo” Partecipare …

Democrazia-senza-cittadin Roberto Giachetti Morassut

Cari “Roberto”

… chiedere e praticare la Democrazia è l’unica strada per riconquistare credibilità e perseguire risultati sostenibili con il consenso …

… se le vostre candidature vogliono essere vincenti per Roma (e non di difesa di uno status quo residuale di un vecchio gruppo dirigente) … occorre armarsi di molto coraggio ed uscire dai logori schemi interni al vecchio Pd romano per aprire la politica alla ricchezza delle competenze che ancora animano questa Città …

… detto francamente troppi comitati sembrano scacchieri di riposizionamento di chi “ha già dato” e continua a “cercare” … fare politica non è una prescrizione medica né un investitura divina … e sarebbe miope non essere consapevoli che Roma “abbia già pagato troppo” per queste logiche e non ci siano più “tempi supplementari” …

… se voi “Roberto” volete fare la differenza e ridare dignità a questa Città, cominciate con il praticarlo visibilmente, prendendo le distanze dai protagonisti del “già visto” e sostenendo ogni strumento e metodo che favorisca la trasparenza, la partecipazione e la selezione delle idee e delle persone in base alla conoscenza e misurazione del merito !

… a cominciare dalle Primarie Municipali, dal Referendum sulle Olimpiadi, dalla pubblicazione on line dei progetti e dei profili delle candidature a Vostro sostegno !

… che sia un Buon Lavoro … per Roma !

Carlo d’Aloisio Mayo

#RobertoGiachetti … basta alle Bande nel PD Roma !

Basta Bande PD Roma

… la guerra tra bande è solo una delle due possibili conseguenze della loro occupazione del partito …

… l’altra – la ricerca della pax tra le bande presenti nel PD romano … tentata con l’acclamazione nel congresso del novembre 2013 – è finita con il commissariamento/rottamazione di un intera classe dirigente nel dicembre 2014 …

… con la Tua candidatura possiamo cambiare radicalmente verso al fare politica, alla costruzione del consenso, al valore della rappresentanza ed alla dinamica della partecipazione !

daje @bobogiac !

Roberto Giachetti: “mi candido alle primarie per Roma”

#bobgiac è il miglior punto di partenza possibile per provare a cambiare il modo di pensare e di fare la POLITICA a Roma … per rottamare le vecchie abitudini ma anche certe vecchie logore storie, quella che hanno già dato e dato male … sarà quindi tutt’altro che una bandiera di comodo da sventolare strumentalmente per chi pensa di farne il proprio punto di arrivo e continuare a gestire il proprio piccolo orto di potere … daje Rob !

Commissario Orfini: “da ora, il Pd strumento aperto e inclusivo, Primarie aperte con chi ci sta (a sinistra)”

Coppola e Orfini al PD Montesacro

E’ sempre più chiaro come oramai vi siano 2 dimensioni del Pd …

… da una parte quella che Renzi ed il nuovo gruppo dirigente (non solo renziano) rappresentano a livello nazionale, testimoniata soprattutto dall’azione di governo del Paese, azione che – pur in condizione di disomogenea coalizione – si qualifica come riformatrice, innovatrice, credibile e coraggiosa … e che, non casualmente, ha raccolto oltre il 40% dei consensi attivi alle europee 2014 …

… dall’altra quella dei territori, complessa, contraddittoria, involuta in sé stessa, dominata e condizionata da una miriade di lobby locali … diffusamente cristallizzatasi a quei congressi territoriali dell’ottobre-novembre 2013, strategicamente pretesi anticipati rispetto alle primarie dell’8 dicembre da quella parte del partito (così detto “apparato”) proprio per salvaguardarne la continuità di controllo in previsione dell’ormai ineluttabile “ondata renziana” (ma non solo)

… ed in effetti nei mesi precedenti, a partire dalla mobilitazione nelle Primarie 2012 per il candidato premier Matteo Renzi, si era via via aggregata spontaneamente e diffusamente una nuova straordinaria energia di persone, attratte e appassionatamente rimotivate verso l’idea di poter fare buona politica democratica (movimenti anche trasversali, come ad es. “occupy pd” e “open pd” che si ribellavano alla stagnazione conservativa del partito) … energia che purtroppo in buona parte si infranse proprio in quel machiavellismo congressuale … anche per l’oggettiva responsabilità (miopia o convenienza) di quei “politici” che per primi e con evidente (quanto meno personale) lungimiranza, avevano cavalcato il nome di Matteo e che quindi, in qualche modo investite o investendosi della sua rappresentanza, hanno intrapreso le dinamiche congressuali ripercorrendo però le stesse vecchie logiche … così purtroppo inibendo la credibilità di un modello alternativo di governance e buona parte delle potenzialità rigenerative disponibili …

… linfa di vitalità politica al passo con i tempi che un Vero Partito Democratico dovrebbe avere nel suo DNA costitutivo, come anti-corpo agli interessi degenerativi e riflesso auto-rinnovatore … anche perché lo stesso Statuto all’art. 9 recita proprio come il PD “promuova la trasparenza e il ricambio nelle cariche politiche e istituzionali”

Ma questo ricambio – piuttosto epocale a livello nazionale, nelle Persone, ma anche nel Metodo e nelle Idee – sul territorio, praticamente (ancora) non c’è stato !

Anzi, dal 3 dicembre 2014 il PD Roma è Commissariato !

… ed a distanza di oltre un anno – nonostante sia prescritto dall’art. 17 dello Statuto – non vi sono ancora, evidentemente, le condizioni neanche per un naturale ricambio degli organi dirigenti …

Assemblea PD III Municipio

L’assemblea pubblica del III Municipio convocata per parlare di Roma 2016 e svoltasi ieri (mercoledì 16 dicembre) ne è stata la cruda testimonianza.

Alla presenza della carica n.2 del PD (!), nonché Commissario del PD Roma, la partecipazione è consistita in circa una sessantina di persone, delle quali la gran parte espressione diretta della dirigenza dei Circoli sopravvissuti o censurati dalla Relazione Barca e comunque coattamente accorpati nella loro azione di iniziativa politica dal Commissariamento, anche municipale, in corso.

Paolo Coppola - Commissario Pd III Municipio
Paolo Coppola – Commissario Pd III Municipio

Sono comunque intervenute in tutto una decina di persone. La gran parte, appunto, espressione storica dell’organizzazione; solo 2 o 3 in qualità di liberi cittadini (iscritti, simpatizzanti o elettori che fossero).

Assemblea Pd III Municipio

Quasi in tutti gli interventi, come nella platea, si percepiva prevalentemente nervosismo, conflittualità latenti, insoddisazione e frustrazione.

Come quando a chi – con solitario coraggio ed onestà intellettuale, anche da posizione non renziana, ha evidenziato come la Leopolda sia un esempio di contest politico da conoscere, anche per comprenderne le ragioni del successo e dell’evidente capacità attrattiva verso le nuove generazioni (valutazione poi sostenuta dallo stesso Orfini, anch’esso non renziano) … – la platea (che esprimeva un’età media stimabile intorno ai 50/60 …) ha risposto rumoreggiando in una neanche troppo malcelata insofferenza anti-renziana …

Reazione culturalmente comprensibile e rispettabile … e comunque ben diversamente stimabile rispetto ai trasformisti di turno che in questi ultimi 24 mesi si sono via via “renzianamente folgorati lungo la via del Nazareno” … come ad esempio coloro che – da (legittimamente) anti-renziani (soprattutto per quel che significa in termini di visione e di metodo politico), dopo essersi impegnati nel contrastarne l’ascesa per ragioni di “appartenenza”, si preoccupano ora – per altrettante esigenze personali di continuismo politico – di riposizionarsi nel contesto, … magari rincorrendo selfie con Matteo o sbandierando la propria “entusiastica partecipazione leopoldina”

assemblea III Municipio

E così, in un ambiente innaturalmente aggregato – dove serpeggiavano storiche conflittualità e rancori tra rappresentanti di una composita classe dirigente locale, arroccata e conservatrice, quanto disorientata e preoccupata sul destino dei propri “poteri”, … ma che appunto – proprio per questa sua inadeguatezza – è stata evidentemente la causa dell’attuale e persistente commissariamento anche del PD municipale (fatto politicamente gravissimo, ma che oramai sembra vissuto quasi come se fosse una perturbazione meteorologica), … – si è assistito al teatrino dei vari gregari che, in piena e profonda elaborazione politica, chiedevano conto dei ruoli e dei pesi decisionali nella designazione delle prossime candidature … così come alla testimonianza di consiglieri municipali e comunali orfani di Marino, con valutazioni diverse sul suo operato e sull’esito della sua sindacatura, … come ad esempio di chi, tra i dimessi dal notaio, preannunciava la propria non ricandidatura (apprezzata polemicamente da una parte della platea – ndr: comunque la sua prima consiliatura comunale risale al 1997 …) per poi sottolineare la personale (comprensibile) problematicità di condizione nel poter portare nuovamente voti al Pd …

Fabrizio Panecaldo

La testimonianza dei Cittadini non protagonisti in prima linea del Pd locale è stata invece quella di denunciare la difficoltà di comunicazione e di interazione proprio con questi rappresentanti, istituzionale e di partito; del fatto che i problemi da loro vissuti e da loro segnalati non trovano abitualmente interlocutori attenti e in grado di ascoltare, di rispondere e di agire …

Paolo Coppola e Matteo Orfini

Dopo aver anche dialogato con gli intervenuti, Matteo Orfini ha concluso l’assemblea ripercorrendo la storia e le ragioni delle controverse e difficili decisioni prese nella vicenda Marino, per poi indicare il percorso che porterà lo stesso Pd alle prossime elezioni di Roma 2016:

… il PD Romano resterà commissariato almeno fino alle prossime elezioni …

… le candidature saranno frutto del confronto con il territorio, ma valutate centralmente una per una …

… la progettualità politica non potrà più ridursi a mere conferenze programmatiche vissute all’interno del partito … non è il partito che deve dare risposte … le risposte vanno cercate nella comunità …

… occorre rendersi conto ed essere consapevoli che il mondo sta evolvendo, anche quello della rappresentanza e quindi del consenso, che i corpi intermedi non sono più rappresentativi dell’universo sociale di riferimento (ha fatto l’esempio di Confindustria e di Confcommercio) e che quindi un partito che si propone di essere rappresentativo di una intera comunità sociale deve saperne essere espressione, deve sapersi aprire ad esso con umiltà e in forme diverse, inclusive, capaci di attrarre nuovi stimoli, nuove capacità e nuove competenze …

… l’azione del Pd non può quindi circoscriversi ad essere espressione solo dei Circoli così come attualmente organizzati … il Pd deve contaminarsi con la Comunità divenendone strumento attivo, aperto e inclusivo …

… le Primarie si faranno aperte e si proporranno a chi vorrà starci (ed ha aggiunto: “a sinistra”)

parole chiave Assemblea riPrendiamci il PD

Conclusioni ?

Il Commissariamento di un qualsiasi potere è un fatto grave, indicatore di condizionamento criminale e/o incapacità di governo … fatto gravissimo a maggior ragione per un partito “Democratico“; il fatto poi che sia avvenuto a Roma è esempio ancora più nefasto e inquietante, significativo del diffuso stato reale delle cose …

Questo commissariamento saprà e servirà dunque a traghettare il Partito Democratico verso un’altra dimensione, la sua, quella fondativa, quella che gli compete ?

Il compito è ambizioso quanto arduo. Non servono certamente “romanelle” dei Circoli/Sezioni, tanto meno agevolare ricollocazioni personali o di cordate di potere, per di più già compromesse …

Nel ragionevole immaginario collettivo non è molto credibile chiedere iscrizioni e voti in questa condizione.

Per questo, da oggi occorre mettersi in gioco sui valori della democrazia, della legalità, del civismo, della capacità progettuale di riforma, con strumenti nuovi e trasversali, capaci di attrarre nuovo capitale umano e reputazionale, coinvolgendo chiunque abbia voglia di cambiare veramente le cose, chiunque abbia forza, entusiasmo, volontà di fare, anche nel suo piccolo, da driver per un nuovo umanesimo nel quale ritrovare il senso collettivo e la capacità di fare sistema, per Fare Bene Comune e magari anche per rigenerare le ragioni di un Vero Partito Democratico.

Con un equazione: se il Pd romano in questi anni non ha saputo fare buona politica democratica per Roma e per sé stesso (anzi, inquinandosi con poteri clientelari e conservatori, come con gli affari di Mafia Capitale e dintorni, scoperchiati e non), … sarà la buona politica democratica a rigenerare Roma e (anche) un vero Partito Democratico Romano.

Anche perché alla Leopolda – come (criticamente) osservato da alcuni – da 6 anni non sventolano le bandiere del Pd …

… e quindi Buon 2016 a Roma, con un nuovo Capitale X Roma !

Carlo d’Aloisio Mayo

Radicalmente Democratico e Renziano della prima ora (tutti i difetti)

Carlo  d'Aloisio Mayo

… questo il mio intervento all’assemblea dei Radicali Roma … da democratico e da radicale (o meglio da “radicalmente democratico”) … ma anche da sostenitore di Matteo Renzi della prima ora … (e quindi sconsigliato da ascoltare per certi professionisti della politica nel Pd romano)

Carlo d’Aloisio Mayo

Lettera aperta di Matteo Richetti a Matteo Renzi

Matteo Renzi e Matteo Richetti

… “Non stare a guardare. Perché vedi Matteo, abbiamo sottovalutato la capacità di resistenza delle dirigenze locali al cambiamento. Che certo deve avvenire con processi democratici e partecipati ma che noi dobbiamo supportare. Quante persone che ci hanno accompagnato e sostenuto sono state lasciate sulla porta o addirittura fuori dal Pd? …
… Ci sono ancora troppi potentati locali che resistono. Sia chiaro, le cose si conquistano, ma le contraddizioni sui territori hanno un peso anche sulla credibilità complessiva del Pd ” …

Caro Matteo,
io credo che non ci siano mai tempi e modi sbagliati per l’amicizia. Anche l’amicizia politica. Mi hanno rinfacciato l’errore di tempi e modi sbagliati circa le mie recenti riflessioni sul partito. E allora prendo carta e penna e provo, senza giornali e tv, a chiarire le preoccupazioni che animano questo tempo e il mio impegno, direttamente, ma anche apertamente, a te.

Così sgombriamo il campo dalle ridicole (o misere) ricostruzioni retroscenistiche che proprio non riusciamo ad evitare: “Richetti contro Renzi”, “Richetti varca il Rubicone”, “i cattodem, cattorenziani, diversamente renziani” e tutte le baggianate scritte e inventate.

Abbiamo fatto insieme il pezzo di strada più entusiasmante del mio impegno politico e di questo non posso che essertene grato.

Ancora oggi sono profondamente convinto del sostegno e del contributo all’azione di Governo che stai guidando. Puoi immaginare la soddisfazione di vedere prendere forma alle cose che spesso, anche la domenica pomeriggio o nei giorni di riposo, abbiamo tratteggiato tra Palazzo Vecchio e qualche sede di fortuna trovata qua e là in giro per l’Italia.

Io, poi, ho avuto la fortuna di vedere sgorgare tutto questo dalla sorgente. Ho avuto la fortuna di sentire da vicino la passione e l’incredibile determinazione che ti hanno sempre mosso. Nessuno come me sa che non c’è finzione e improvvisazione nel tuo modo di essere. Qualcuno può pensare che Renzi che parla di bellezza sia un attore che “liscia il pelo” al Paese: io so che chiunque abbia varcato il portone di Palazzo Vecchio, prima del motivo dell’incontro si è beccato il Sindaco che, volere o volare, non conteneva il suo amore per il Vasari, la Battaglia di Anghiari o quel dipinto che stava alle spalle della tua scrivania e i cui dettagli non mancavi di spiegarmi ogni volta. Nessuno come me sa che Renzi che ragiona su democrazia, istituzioni e Costituzione non lo fa con leggerezza e disinvoltura: tante volte ti sei perso nel raccontare l’onere non cronologico del succedere a sindaci come Giorgio La Pira e come di questa considerazione fosse intriso il tuo impegno.

Ho conosciuto il Matteo Renzi che non sopportava tattica e furbizia, doppiezza e falsità. Per questo mi ostino a non usarne con te.

Hai portato il Partito Democratico ad un consenso insperato e inaspettato. Si può arretrare solo se adesso non siamo all’altezza delle aspettative. I nostri elettori, le persone che spendono energie e passione nel partito, i tanti bravi amministratori locali sono pronti a fare la propria parte nella costruzione del nuovo: nuova classe dirigente, nuovo orizzonte, nuovo linguaggio, nuova idea di politica e servizio. Non basta gettare tutto in pasto alle primarie, che non hanno poteri taumaturgici in sé. Noi abbiamo l’onere di sostenere il cambiamento. Farlo sedimentare. Renderlo forte e duraturo. In politica non sempre vincere significa avere ragione. E tu lo sai meglio di chiunque altro.

Se ad un appuntamento elettorale si presenta un giovane, capace e preparato sindaco di provincia contro un discusso dirigente dell’apparato al quinto incarico politico, io non credo che uno valga l’altro. E se è legittimo affermare che il candidato è chi vince, noi abbiamo l’onere di sostenere ciò che fa bene al Pd e al Paese. Non stare a guardare. Perché vedi Matteo, abbiamo sottovalutato la capacità di resistenza delle dirigenze locali al cambiamento. Che certo deve avvenire con processi democratici e partecipati ma che noi dobbiamo supportare. Quante persone che ci hanno accompagnato e sostenuto sono state lasciate sulla porta o addirittura fuori dal Pd? Quanta Leopolda è stata costretta ad una civica nel proprio paese perché il Pd si è chiuso a riccio dalla paura? E ti chiedo, non è anche un nostro problema?

Ci sono ancora troppi potentati locali che resistono. Sia chiaro, le cose si conquistano, ma le contraddizioni sui territori hanno un peso anche sulla credibilità complessiva del Pd.

Sarebbe sciocco pensare che il Segretario da solo, peraltro Presidente del Consiglio, possa seguire da solo il partito. Hai una responsabilità immensa, in un momento tra i più drammatici della storia italiana, europea e mondiale. Per questo serve una squadra forte, con un mandato pieno e riconosciuto e che possa accompagnare processi virtuosi sui territori. Tranquillo, non mi candido e penso che ci siano tante persone autorevoli che possono aiutarti in questo lavoro, in parte anche già presenti nella segreteria nazionale. Ma serve un rilancio profondo che soprattutto non si limiti a tenere l’esistente, ma riesca a tornare ad entusiasmare quella larga parte di società che è stata determinante per iniziare questo percorso.

E poiché questo percorso deve continuare, io farò quello che è nelle mie responsabilità: durante la settimana a Roma a sostenere l’impegno parlamentare e di governo e nei week end a portare gallette e rifornimenti alle truppe nella periferia del Pd.

Cioè dialogo e incontro a chi chiede solo di essere ascoltato e coinvolto, ma che fa paura a chi lo vede come una minaccia se tutto è pensato in funzione di qualche carriera personale.

Nessuna corrente (di correnti che ti sostengono ne hai pure troppe), nessun Rubicone (quello lo varco solo per un bicchiere di Sangiovese), nessun tour di Richetti (di colleghi che fanno iniziative sui territori per fortuna è pieno il Pd). E soprattuto nessun percorso personale. Io un candidato alla segreteria nazionale del Pd ce l’ho già e si chiama Matteo Renzi.

Buon lavoro, ché gli italiani ci aspettano.

Ci vediamo alla Leopolda, con stima, Matteo

Matteo, “Festa o non Festa”, questo è il problema ?

Matteo Renzi alla Festa dell'Unità di Roma

Caro Matteo, spiace dirlo, anzi scriverlo,
ma la scelta politica di NON intervenire ieri sera alla Festa dell’Unità è stata negativa, per non dire pessima …

1) se si prende un impegno lo si mantiene
2) tante persone non sono state nella condizione di saperlo per cui sono venute apposta per ascoltarti, rimanendo deluse … addirittura molte da fuori Roma ….
3) se vi erano rischi di contestazioni, un leader li deve saper affrontare con coraggio … (e penso non te ne manchi)
4) testimoniare la presenza alla Festa di Roma anticipandola di un giorno con una partita a biliardino …
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati
(qualcuno ha ironizzato la metafora … “palline” = “Marino”)
non aiuta certo a fare chiarezza su questo Pd romano … che per tornare ad essere credibile (o forse, meglio, per divenirlo) … invece di selfie protezionistici e conservativi … avrebbe bisogno di essere radicalmente rivoluzionato nel metodo, nelle idee e nelle persone !

Commissarianti" vs. "Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti" vs. "Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati Pd

‪#‎cambiamoversoalpdroma‬ Forse era il momento di dirlo !

Carlo d’Aloisio Mayo