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Radicalmente Democratico e Renziano della prima ora (tutti i difetti)

Carlo  d'Aloisio Mayo

… questo il mio intervento all’assemblea dei Radicali Roma … da democratico e da radicale (o meglio da “radicalmente democratico”) … ma anche da sostenitore di Matteo Renzi della prima ora … (e quindi sconsigliato da ascoltare per certi professionisti della politica nel Pd romano)

Carlo d’Aloisio Mayo

Matteo, “Festa o non Festa”, questo è il problema ?

Matteo Renzi alla Festa dell'Unità di Roma

Caro Matteo, spiace dirlo, anzi scriverlo,
ma la scelta politica di NON intervenire ieri sera alla Festa dell’Unità è stata negativa, per non dire pessima …

1) se si prende un impegno lo si mantiene
2) tante persone non sono state nella condizione di saperlo per cui sono venute apposta per ascoltarti, rimanendo deluse … addirittura molte da fuori Roma ….
3) se vi erano rischi di contestazioni, un leader li deve saper affrontare con coraggio … (e penso non te ne manchi)
4) testimoniare la presenza alla Festa di Roma anticipandola di un giorno con una partita a biliardino …
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati
(qualcuno ha ironizzato la metafora … “palline” = “Marino”)
non aiuta certo a fare chiarezza su questo Pd romano … che per tornare ad essere credibile (o forse, meglio, per divenirlo) … invece di selfie protezionistici e conservativi … avrebbe bisogno di essere radicalmente rivoluzionato nel metodo, nelle idee e nelle persone !

Commissarianti" vs. "Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti" vs. "Commissari e Commissariati Pd
Commissarianti” vs. “Commissari e Commissariati Pd

‪#‎cambiamoversoalpdroma‬ Forse era il momento di dirlo !

Carlo d’Aloisio Mayo

Renzi al 40%, il Pd romano a “zero”

603927_649895851692468_403361523_nCommento in risposta ad un post di Patrizia Prestipino del 12 aprile 2015

Patrizia ho stima di te e del tuo impegno …

Rivendico da sempre e con orgoglio il mio piacere di fare politica liberamente, rispondendo alla mia coscienza, senza dovermi condizionare a logiche precostituite di appartenenza …

Mi sono iscritto al Pd sei mesi PRIMA che Matteo Renzi si candidasse alle primarie 2012 … lo feci con slancio e passione dopo tanti anni di riflessione e tante aspettative sull’idea di un vero Partito Democratico … e lo feci anche per reazione di orgoglio democratico per aver subito una mediocre vergogna consociativa del Pd di un Paese dei castelli romani, il quale si era svenduto per un piatto di potere un mio esposto che inchiodava le responsabilità manipolative dell’amministrazione di destra su una gara di appalto alla quale avevo partecipato per il mio lavoro …

Ho partecipato con passione alle primarie sostenendo Matteo in quanto incarnava lo spirito di rottura con gli schemi vecchi, logori e perdenti del fare politica … in quei mesi per me straordinari ho conosciuto persone bellissime, ma anche toccato dal vivo tutti i difetti morali e comportamentali di buona parte dell’organizzazione del partito, dei suoi rappresentanti, nei quali leggevo motivazioni che non coglievo essere “ideali” ma di convenienza conservativa del proprio status quo acquisto … quelle primarie, al di là del risultato, sono state la “Caporetto” politica del partito … dopo aver riflettuto, personalmente mi tolsi la soddisfazione di scrivere una lettera aperta a Pierluigi Bersani poche settimane dopo le primarie – in pieno “smacchiamo il giaguaro” – invitandolo a fare un passo indietro perché a mio avviso la lettura politica di quelle primarie era non chiara, chiarissima ! … e le elezioni lo dimostrarono e tutte le vicende successive lo confermarono …

Ma poi la dinamica del congresso anziché rinnovare il partito lo ha cristallizzato … il compromesso di fare prima i congressi locali e poi le primarie “aperte” sono state il prezzo che ha consentito di liberare Matteo verso palazzo Chigi .. ma che ha incartato il partito su sé stesso … non rinnovandolo nella sua classe dirigente diffusa … e continuando a portarsi dentro scorie che purtroppo non sono solo “casi isolati di malandrini” ma un modus faciendi della politica che è quello – per dirlo con una parola – che andava “ROTTAMATO” … per consentire realmente al Pd di aprirsi ai Cittadini e ai Movimenti, rendendosi credibile e divenire veramente il PARTITO DEMOCRATICO delle Idee e delle istanze …

In quei congressi locali – dai quali Matteo si tenne distante – occorreva avere comunque il coraggio – soprattutto in chi si muoveva in nome di Renzi – di rappresentare la diversità rispetto alle cose sbagliate del passato … ben sapendo che si sarebbe comunque rappresentata una minoranza in quel momento, ma che almeno avrebbe avuto la credibilità della coerenza … che se poco pagava in quella fase sarebbe tornata preziosa ora ! (ma, scusa, Matteo non ha fatto così con le primarie 2013 ?)

Ed invece per quella che è stata la mia esperienza ed anche – te lo dico – la mia delusione, pur agendo personalmente e con pochi altri con determinazione in quella direzione … ho assistito un bel po’ inebetito ad un omertoso conformismo dilagante, politicamente mediocre e sterile … come lo stallo di oggi purtroppo attesta. (ndr – “Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !” )

Sono tante le persone belle nel Pd, come tante belle ce ne sono anche fuori del Pd … e questo forse è uno dei problemi … perché forse non sono molte – quelle belle – tra quelle che hanno una responsabilità, altrimenti non si sarebbe finiti in questa situazione kafkiana con Renzi al 40% alle Europee e l’immagine del partito praticamente a “zero” … e quello che tu dici “non andava fatto passare il messaggio …” era una volontà che andava espressa nei congressi, perché è in quella sede che si forma la classe dirigente di un partito e se quella classe sbaglia c’è una minoranza che ha la credibilità per divenire maggioranza ! … perché la dinamica democratica è questa … oppure il partito è altro! … un abbraccio.

Carlo Emoticon smile

questo il post di Patrizia Prestipino pubblicato il 12 aprile 2015:

“La verità è che è stato un errore lasciar passare il messaggio che il Partito Democratico romano sia un partito “pericoloso”. Messaggio
Sbagliato e dannoso. Io sono stata quella che un “certo” sistema di potere del partito l’ha criticato e combattuto nel passato con tutte le sue forze. Ma un conto è lottare apertamente perché le così cambino. Un altro è fare i conti con una realtà che agli occhi degli altri è stata pericolosamente dipinta come “pericolosa” .
Conosco tanti iscritti e giro per tanti circoli: ascolto tante parole e vedo tante facce, ma non vedo e non ascolto gente pericolosa . Forse ne vedo preoccupata e smarrita, ma non certo pericolosa .
Questa roba getta discredito sul partito tutto, togliendo forza e fiato a chi, invece, in un partito sano pulito e utile ci crede e combatte da anni per averlo tale.
Chi ha sbagliato paghi e vada a casa o in galera. Ma non manchi il rispetto per tutti quelli che PER e CON questo partito lavorano quotidianamente con impegno e passione . Altrimenti saranno i romani e gli italiani a non avere più rispetto per noi.”
‪#‎honestypd‬

Angelo Rughetti Luca Lotti Lorenzo Guerini Luciano Nobili Lorenza BonaccorsiSergio D’ippoliti Sergio Gaudio Massimo Minnetti Patrizio Chiarappa Giuseppe Vatinno Gabriele Veneziale Carlo Cotticelli Roberto Morassut Roberto GiachettiValentina Grippo Di Michela Di Biase Debora Serracchiani Gianluca Santilli Claudio Poverini Roberto Cocco Italo Santilli Fabio Melilli Lucia Palone. Raffaele Pizzati Pina Tosto Riccardo Agostini Adriano Amato Andrea Alemanni Angelo PuglieseEmiliano Liberati Raffaella Rojatti

Che fine ha fatto Simona ?

Simona Bazzoni

Simona Bazzoni, la rappresentante del III Municipio di Roma all’Assemblea Nazionale del Pd

Simona, dopo aver condiviso insieme bella politica in nome del “CambiaVerso” di Matteo Renzi, sei stata con passione e trasparenza candidata, sostenuta ed eletta all’Assemblea Nazionale del Pd per rappresentare questo territorio ed in particolare il movimento democratico che si è spontaneamente aggregato nel III Municipio di Roma tra le Primarie del 2012 e quelle del 2013 intorno al nome di Matteo ed alla voglia di rinnovamento nel “fare politica” !

E’ passato oltre un anno e non abbiamo avuto più tue notizie, né il piacere di incontrarti per confrontarci sui temi di cui l’Assemblea nazionale si è occupata, né quello di leggere tuoi resoconti e proposte di lavoro …

Puoi darci un segno ?

Grazie !

Renzi commissaria il Pd Romano ? Ora azzerare il partito e riconvocare i Congressi !

Matteo Renzi e Matteo Orfini

Renzi decide: Pd Roma commissariato

Il premier: «Non metto la polvere sotto il tappeto.

Orfini si occuperà del partito capitolino».

“Il colpo di mannaia arriva in serata, al termine di una tormentata direzione di partito. La decisione è irrevocabile: il Pd Roma viene commissariato.

Ad annunciarlo, non a caso, è lo stesso premier Matteo Renzi, ospite da Mentana su La7: «Sono sconvolto nel vedere una persona seria come il procuratore di Roma parlare di mafia. C’è la presunzione di innocenza, ma il governo è impegnato per la trasparenza, quando vediamo certe vicende viene la rabbia e l’amarezza. I politici romani devono fare una riflessione profonda. Il centro della vicenda riguarda l’amministrazione Alemanno, ma parte del Pd romano non si può tirare indietro, ho proposto il commissariamento del Pd di Roma nella persona del presidente del partito, Orfini. Io non metto la polvere sotto il tappeto».

Sarebbe stato il segretario romano Lionello Cosentino, paradossalmente indicato solo la settimana scorsa come il più papabile nuovo vicesindaco al fianco di Marino in un rimpasto della squadra di governo della Capitale, a fare un passo indietro. E non si tratta solo di una situazione politica deflagrata in poche ore, ma anche il suo nome nelle intercettazioni della maxi inchiesta per mafia. Nessun provvedimento giudiziario per Cosentino ma in politica questo è un «dettaglio» secondario. Una situazione eccezionale, uno choc senza precendenti per il Pd romano, alla quale occorreva una risposta altrettanto eccezionale. E non è finita qui. Il 12 è indetta la direzione del Pd provinciale. E con un partito regionale ancora traballante, è sempre più certa la strada dell’azzeramento totale di tutti gli incarichi del Pd locale. A tutti i livelli. Un’occasione insomma per uscire da un’impasse di gestione che da oltre un anno sta di fatto ha bloccato il ponte vitale che collega la strategia politica alla concretezza dell’amministrazione. Un commissariamento utile e necessario insomma anche per «parare» le conseguenze politiche dello tsunami.

Scatenati i Cinque Stelle che ieri hanno indetto una conferenza stampa con tanto di arance in bella mostra e dopo aver sottolineato che «tutti i partiti sono coinvolti, tranne loro» hanno chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Pecoraro per chiedere «il commissariamento di Roma Capitale». Un’ipotesi remota quanto devastante per l’intero Paese. Intanto nello choc generale il consigliere regionale del pd, Eugenio Patanè si è dimesso dalla presidenza della commissione Cultura alla Regione Lazio. Tutto tace invece sul fronte Forza Italia nella quale Luca Gramazio resta capogruppo alla Regione e Giovanni Quarzo capogruppo e presidente della commissione Trasparenza in Campidoglio. In molti si chiedono come mai non abbia lasciato quest’ultimo incarico che, presunzione di innocenza garantita, stona non poco con le accuse imputatigli. Opportunità politica insomma. E di questo si parla dentro e fuori il Campidoglio. A chiarire la sua posizione anche il leader della Civica Alfio Marchini, sul quale è emerso un vago collegamento nelle intercettazione con Luca Odevaine: «Avrò parlato quattro cinque volte in vita mia con Luca Odevaine, solo di problemi legati alla mobilità cittadina. Tra l’altro, aveva un’ottima reputazione anche in ambienti istituzionali e mi disse che il suo impegno in politica era concluso. Devo dire inoltre che non mi offrì mai la sua collaborazione».

La sensazione generale è tuttavia quella di uno spartiacque che si è aperto, all’improvviso, sulla politica romana. Appena due anni fa colpì l’intero centrodestra con lo scandalo della Regione Polverini. Una classe dirigente eliminata ed elezioni anticipate. Il Pd allora se la cavò con il candidare i consiglieri uscenti a Camera e Senato.

In due anni però è cambiato molto. Anzi tutto.”

Susanna Novelli (da “Il Tempo“)

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia di Silvia Di Stefano del 13-11-2013
Comitato Roma per Matteo Renzi 14-11-2013
il Comitato Romano per Renzi 2013

Che aggiungere ? la strada era – purtroppo – ben segnata. (ndr – “Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !” )

Occorre ora avere il coraggio di radicalmente azzerare il partito, chiuderlo nelle sue attuali dinamiche perverse e riaprirlo ai Cittadini ed alle istanze realmente partecipative e democratiche; ed il passaggio necessario sarà anche quello di riconvocare i Congressi con tutt’altra metodica.

Ad majora Partito Democratico !

a Roma CambiamoVerso ? con chi ? Avanti un altro !

Marco Di Stefano
Marco Di Stefano coordinatore di uno dei tavoli della Leopolda 2014 a Firenze

Valigette piene di soldi e affitti gonfiati, la rete del deputato pd

Accuse a Marco Di Stefano, coordinava un tavolo alla Leopolda. Al telefono: «Ho fatto le primarie con gli imbrogli, ma ora li tiro dentro tutti»

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia di Silvia Di Stefano del 13-11-2013
Comitato Roma per Matteo Renzi 14-11-2013
il Comitato Romano per Renzi 2013

… dedicato a TUTTI quelli (pochi, ma c’erano …) che non applaudirono alla denuncia sul metodo e sugli impresentabili “fatti” salire sul carro romano di Matteo Renzi … quanto avevamo ragione … la politica è coraggio di saper scegliere … non rincorrere la conservazione dei propri orticelli … o è altro (anche se fatta in nome di Renzi) … sempre Grande Silvia !

Facciamo Rete: Adesso ! Italia

facciamo rete

presentazione di Adesso ! Italia

Roma – Venerdì 21 novembre 2014 – ore 14.30

Hotel Royal Santina (Sala Lucrezia) – Via Marsala, 22 (adiacente Stazione Termini)

La presentazione avverrà dalle 14.30 alle 20.30 e si articolerà in 3 fasi :

  • PRESENTAZIONE DOCUMENTO PROGRAMMATICO I Responsabili per area tematica nominati per la nostra Associazione saranno chiamati sul palco a presentare il lavoro nell’area di competenza
  • PRESENTAZIONE COORDINATORI REGIONALI I Coordinatori regionali saranno chiamati sul palco per raccontare alla platea come intendono organizzare la squadra di Adesso Italia sui territori e ad elencare le eventuali iniziativi a carattere regionale/nazionale che hanno intenzione di mettere in piedi
  • PRESENTAZIONE DELLA SQUADRA DI PRESIDENZA Presidente, Segretario Nazionale, Coordinatore Nazionale e Tesoriere presenteranno Adesso! Italia in una visione d’insieme, indicando iniziative ed eventi che si stanno organizzando e le associazioni o realtà territoriali con cui si sta creando la rete.
  • Adesso ! Italia a Roma

Il tutto sarà intervallato da interventi dei presenti che vorranno esprimere la propria opinione.

E’ prevista inoltre la partecipazione di parlamentari ed esponenti PD che ci racconteranno la loro idea sulla forma partito e sul ruolo delle associazioni ai fini di un massimo coinvolgimento degli elettori nella vita del partito.

Noi siamo qui per cambiare l’Italia

Noi siamo qui per cambiare l'Italia

“Carissime democratiche, carissimi democratici, noi siamo qui per cambiare l’Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna”

La lettera di Matteo Renzi a tutte le iscritte e gli iscritti al PD

Carissime democratiche, carissimi democratici,

mentre volgono al termine le tante Feste dell’Unità svoltesi in tutta Italia, invio questa email innanzitutto per ringraziarvi dell’impegno sul territorio, della passione, della dedizione con cui state aiutando il PD in queste ore così delicate.
 
Già, perché il risultato del 25 maggio – con quello squillante 40,8% – impone a tutti noi di essere all’altezza di una grande responsabilità: ridare fiducia all’Italia e agli italiani. Tocca a noi, nessuno si senta escluso.
 
L’Italia sta cambiando molto. Dalle riforme istituzionali e costituzionali fino alla giustizia, passando per il terzo settore e la politica estera, dove il successo della nomina di Federica Mogherini costituisce un motivo di orgoglio e speranza per ciascuno di noi. In questi mesi stiamo lavorando moltissimo. E ormai siamo al momento finale di discussioni che pure erano state bloccate per anni come quella su una legge elettorale in grado di assicurare un vincitore certo o la riforma costituzionale che sono già alla seconda lettura e che dovranno essere affrontate senza indugio dal parlamento in queste settimane. Perché se la politica cambia se stessa e dà il buon esempio, poi, tutto è più semplice.
 
Tra le prossime sfide segnalo in modo particolare:
 
La scuola. Perché solo dando valore e dignità all’impegno degli insegnanti e alle aspettative delle famiglie riusciremo a risollevare l’Italia. Qui trovate il link del progetto del Governo. Vi prego di leggerlo, di discuterlo nei circoli, a scuola, in ufficio. La riforma della scuola non può essere la solita legge calata dall’alto. Abbiamo due mesi per discuterne ovunque, non perdiamo questa occasione. Coinvolgendo mamme e figli, prof e custodi, nonni e assessori.
 
Il lavoro. Il 29 settembre presenterò in direzione nazionale il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perché senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari. Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall’età. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si è occupato fino ad oggi.
 
Il fisco. Abbiamo iniziato a ridurre la pressione fiscale restituendo 80 euro a undici milioni di italiani e diminuendo l’odiosa Irap del 10% per le aziende perché ancora oggi in Italia il costo del lavoro è troppo alto. Per colpa mia, peraltro, non siamo riusciti a comunicare bene il taglio del 10% dell’Irap che è già avvenuto, ma di cui non parla nessuno. Il fisco deve essere meno caro, certo. Ma anche più semplice. Per questo nell’ambito del programma dei mille giorni, partendo già dal prossimo anno, introdurremo innanzitutto la dichiarazione dei redditi precompilata.
 
Bloccare l’emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull’educazione e sulla scuola: questa è la nostra sfida. Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta.
A me hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un’ingiustizia, non conservarla. Davanti a un problema c’è chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c’è chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il PD del 25%. Noi no.
 
Noi siamo qui per cambiare l’Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova.
Sul sito trovate l’indicazione della nuova segreteria. Chi può ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese più bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio.

OPEN LIVEPOST: RIFORME SUBITO !

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Caro Matteo,

il Paese sta vivendo un momento molto difficile, per alcuni drammatico. Non è solo colpa della crisi, ma soprattutto delle gravi responsabilità di una classe dirigente e politica che ha vissuto su un diffuso sistema di corruttela, di clientele, di raccomandazioni, di privilegi. Un sistema che vogliamo rottamare fino in fondo. E’ tempo di cambiare verso e questa è la volta buona.

Per questo, noi elettori democratici, abbiamo deciso di “teletrasportarci” dalla rete alla piazza, per testimoniare dal vivo tutto il nostro sostegno a te e al percorso di profonde riforme che hai iniziato con il tuo Governo, e per manifestare tutto il nostro sdegno contro le resistenze irresponsabili delle opposizioni conservatrici: chi ha paura di perdere la poltrona sta facendo di tutto perché nulla cambi, per tenere il Paese impaludato. E’ semplicemente vergognoso, ed è inaccettabile.

Quindi avanti tutta con le riforme Matteo! Adesso è il momento di accelerare, portando a meta la riforma del Fisco, della PA, della Giustizia, lo Sblocca Italia per far ripartire gli investimenti. Fare tutti quei decreti attuativi sui quali in precedenza si sono accumulati troppi ritardi. Altro che gufi e sciacalli, altro che perditempo e gattopardi. C’è ancora tantissimo lavoro da fare. Solo per citare alcuni argomenti emersi in rete: ridurre seriamente la spesa pubblica, applicare la spending review, ridurre drasticamente e subito le partecipate, adottare soluzioni come costi standard, acquisti centralizzati, ma anche il software libero per tutte le amministrazioni; e poi trasparenza totale della PA e introduzione del principio di “accountability”, con sanzioni certe per gli Enti che non si adeguano; puntare sul merito; obiettivi trasparenti e possibilità di licenziamento degli alti dirigenti pubblici; accelerare sul lavoro, per arrivare il prima possibile alla “flexsecurity”, e quindi al contratto unico a tutele crescenti; occhio, occhio, occhio agli appalti pubblici, alle grandi opere esposte alla corruzione e a possibili infiltrazioni mafiose; e poi rafforzare la lotta all’evasione fiscale; introdurre il principio del conflitto di interessi fiscale; basta sussidi di Stato a vantaggio di pochi, per abbassare le tasse a tutti; non arrendersi alle preferenze(!), vogliamo collegi uninominali molto piccoli e primarie per legge; studiare un nuovo assetto dello Stato, con l’abolizione definitiva delle Province, nuove Regioni, superando anche gli statuti speciali; cominciare a parlare seriamente di Stati Uniti d’Europa, perché l’Italia può diventare la capofila di una grande rivoluzione democratica; e non dimenticarsi dei diritti: è ora di portare a casa la civil partnership; aggredire infine i soliti vecchi privilegi, fare finalmente una legge sulla costituzione di partiti, movimenti e sindacati, abolire gli albi professionali, abolire i vitalizi.

Sappiamo bene che ci saranno ancora tante resistenze e difficoltà. Ma non dimenticare che siamo tutti prontissimi a tornare al voto. Anche domani se serve. E saremo di nuovo tantissimi, perché non possiamo e non vogliamo lasciare il nostro futuro a chi scommette sul nostro fallimento. Quindi non mollare di un centimetro Matteo. Continua a correre, corri come un forsennato! Perché questa è davvero la volta buona. Coraggio!