L’otto dicembre, Matteo vince … (anche) se non ci sono “loro”!

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vignetta di Mauro Biani sul Manifesto (4-04-13)

La sua forza per il cambiamento siamo “Noi”.

E le Primarie Aperte il nostro “Cavallo di Troia”.

Ieri sera al Circolo Trastevere abbiamo partecipato ad una vera rara riunione politico-organizzativa “orizzontale”, promossa dal comitato “fare il cambiamento” ed alla quale erano presenti i rappresentanti di numerosi comitati Renzi romani, alcuni sorti già per le Primarie 2012, altri costituitisi in questi giorni.

Riunione Comitati Romani 21-11-13 A

Duole sottolinearlo, ma del difetto metodologico della “brutta politica” e del “Pd storto” di questi anni, fino a ieri sera sembrava non esimersi neanche l’area “renziana” romana.

Soprattutto in queste ultime settimane veramente tante potevano e dovevano essere le occasioni per incontrarci, creare ascolto, fare rete partecipata e condivisa, strumenti realmente necessari e coerenti con il progetto “Open Pd” di Matteo per cambiare verso alla politica, dandogli nuova forza e credibilità motivante ed aggregante.

Abbiamo invece assistito a candidature calate dall’alto (nemmeno troppo), all’imposizione di alleanze inquietanti e controproducenti, a strategie territoriali di dubbia linearità e opportunità, a convocazioni, sconvocazioni e sovra-convocazioni su auto-convocazioni che hanno, volenti o nolenti, mortificato e represso il desiderio montante di voler “fare bella politica” che la sfida di Matteo suscita e appassiona.

“Voglia” che è ora invece indispensabile per rigenerare entusiasmo e passione, la vera linfa per un’aggregante progressiva partecipazione verso l’8 dicembre.

“Voglia” che non la si può coattare con le logore logiche delle “chimere”, del buttare il cuore (e la testa) oltre l’ostacolo non preoccupandosi di come saltarlo, ma che la si alimenta continuando a percorrere la strada della credibilità, che oggi vuol dire “cambiare gli attori” e selezionare una nuova classe politica che serva – per merito e competenza – a formare la squadra di qualità a sostegno di Matteo, in grado di dare davvero il via all’ambizioso progetto del “cambiare verso alle tante cose sbagliate della nostra società.

E’ questo il punto “tutto politico”. Viviamo un’era disastrosa sul piano sociale ed economico proprio perché figlia della “cultura dei compromessi consociativi”, sistematicamente finalizzata a svendere l’interesse del “bene comune”per mediare la salvaguardia, spesso ingiustificata, dei privilegi di pochi.

E questo Matteo lo sa bene e lo dice chiaramente. Ma non tutti quelli che lo rappresentano a vario titolo lo praticano, non capiamo se per malizia, per riflesso culturale condizionato o per limiti di coraggio e volontà.

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Ieri sera per noi è emerso chiaro. Ascoltando le tante diverse voci di chi – anche non avvezzo al “mestiere politico” – ha testimoniato con passione ed entusiasmo il suo impegno ad investire in questa sfida risorse intellettuali e di tempo della propria vita, sottraendole agli affetti ed agli impegni lavorativi e familiari.

E’ questa la vera ricchezza del progetto di cambiamento. E’ la capacità potenziale di questa energia di continuare a contaminarsi, ad attrarre, a moltiplicarsi, facendo emergere le eccellenze in termini di idee e di persone.

E’ il “Metodo” !

E il metodo deve iniziare a fare la differenza e la sostanza anche in politica.

Ieri sera abbiamo avuto ben chiaro che questa energia è dentro di noi e che ognuno di noi ha voglia di liberarla, ma che sentiamo fortissimo l’imbarazzo della responsabilità del percorso che da antagonisti ci sta portando alla possibilità di svolgere il ruolo più responsabile dei protagonisti.

Ruolo che ci costringe, ora, soprattutto a misurarci frontalmente con quelle componenti della “vecchia e brutta politica” che per la loro consolidata abilità si disarticolano nel tentare ogni strada per la tutela ed il riposizionamento del loro “potere”.

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Ieri sera abbiamo compreso che il nostro problema non è trattare con queste dinamiche per rosicchiare qualche voto (o posto) in più. Questo approccio, magari anche onesto intellettualmente ma perdente in partenza, poteva appartenere alla tradizionali logiche di minoranza all’interno di un sistema dominante forte e consolidato. Non può appartenere a questa, forse ultima speranza per molti, decisiva sfida.

Ora in ballo è ben altro !

Lo strumento delle Primarie aperte è l’unico vero “Cavallo di Troia” che abbiamo per poter – una volta per tutte – liberare tutto ciò !

Se nel “cavallo” salgono anche i Troiani è evidente che non entreremo mai vivi a Troia, né Noi né Matteo.

Per completare la metafora, la Lista per l’Assemblea Nazionale è la squadra che deve entrare nel “Cavallo”.

Non è quindi una disputa su qualche trespolo in più o in meno, o per posizionare qualche bella bandierina “indipendente” o almeno rivendicare di averlo tentato, magari in un incomparabile sfida strategica finalizzata all’annacquamento dei “poteri forti”.

E’ in ballo l’avvio credibile di un radicale progetto di rinnovamento del sistema, che necessità dello sradicamento delle ragioni di questi “poteri”. E la Democrazia delle primarie ne è lo strumento.

Per farlo, per essere credibili testimoni ed apostoli (laici) di questo progetto occorre avere chiaro che ogni compromesso più o meno tattico ne indebolisce la percorribilità, fino probabilmente a renderlo sterile.

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Ieri sera è stato bello parlare anche di quello che vorremmo fare a partire dal 9 dicembre. Ma per arrivare al 9 dicembre Matteo – e Noi con Lui – dobbiamo PRIMA vincere l’8 dicembre, non solo numericamente (che con qualche mezzuccio e accordo non sarebbe difficile raggiungere) ma VINCERE POLITICAMENTE al 100% !

E quindi convincere. L’anno scorso Matteo convinse oltre un milione di persone avendo dalla sua appena il 2% del partito organizzato e rappresentato. Oggi ha raccolto il 47% dei consensi tra gli iscritti.

Ammesso e non concesso che “loro” possano essere stati “utili” a raggiungere questo risultato e che “loro” lo abbiano fatto per un rinnovato spirito politico e non per “altro”, ben venga un Metodo con criteri condivisi (senza deroghe) per la selezione delle candidature a sostengo di Matteo Renzi nelle Liste per l’Assemblea Nazionale del Pd, per dare forza e credibilità al progetto di rinnovamento della politica e del “Partito Democratico”.

Chi si adeguerà sarà il benvenuto.

Non è una questione di “nomi”, ma di cosa ognuno rappresenta.

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Articolo pubblicato anche su Tazebao News

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