Comunicare tra Generazioni

Roberto Mastrofilippo
Roberto Mastrofilippo

Comunicazione tra generazioni diverse, giovani, adulti, anziani:

Realtà reale e realtà virtuale, società reale e “social networking” (facebook, twitter, ask.fm, …)

di Roberto Mastrofilippo, ammiraglio e scrittore

1 – Premessa

Cominciamo dall’uomo.

Sarà possibile nel futuro un “ neo Umanesimo”, … un mondo in cui la figura umana ritorni al centro del sociale?

Una società umana in cui le facce delle persone, quando si incontrano, si sorridano, in un tacito saluto di solidarietà umana.

Facce bianche, nere, gialle, tutte accomunate dalla gioia di vivere, dalla speranza di trascorrere una vita normale, per se e per le future generazioni.

La soddisfazione, per prima cosa, di un bisogno primario: un cibo per tutti, una dimora per tutti, una famiglia per tutti ed un mondo di amici veri.

Poi i bisogni secondari, in un’ottica di ottimizzazione umana, fisica e spirituale.

Nel secolo passato, capitalismo, comunismo, teorie economiche varie si sono succedute, contrapposte, combattute, con risultati tutti incerti e mai esaustivi.

Nel terzo millennio, con la globalizzazione dei mercati è possibile una nuova forma di scambi di mercato?

E possibile una struttura di mercato eco e socialmente possibile che qualcuno, negli Usa,chiama capitalismo conscio ?

Un capitalismo in cui l’obiettivo sia la partecipazione al capitale, perche il capitale genera ricchezza, attraverso il lavoro, …non solo valore, ma rispettoso dell’ecosistema, con l’obiettivo di non danneggiare il pianeta terra.

Esso non dovrebbe sponsorizzare unicamente i desideri a breve termine, ma guardare più lontano, nel tempo e nello spazio.

Questo è un vecchio messaggio dei nostri antenati che hanno sempre guardato ad un futuro migliore, meno per loro e più per i propri figli e nipoti.

Essere “conscio” vuol dire essere sveglio e pensante, ed anche consapevole degli obiettivi da raggiungere.

Vivere in modo conscio vuol dire percepire il mondo attorno a noi e dentro di noi, capire le circostanze e prendere le decisioni che onorino le nostre necessità attuali, ma nel rispetto e nella solidarietà dell’intera comunità.

Significa vedere, sia per l’individuo che per la società, il mondo come un “ ecosistema”.

In chiave cibernetica potremmo parlare di un sistema socio economico contro reazionato, in cui.

La comunità non è egoisticamente chiusa e ristretta, ma è la più larga possibile.

La comunità non è la stretta fascia del nostro mondo, ma allarga i suoi confini fino a dove può arrivare, sia in chiave spazio che tempo.

In questa comunità il legame generazionale è intenso ma rispettoso tra padri, figli, nonni e anche bisnonni.

Poi il tema dello spirito e della fede.

Una società umana in cui credenti di tutte le religioni, atei compresi, si confrontino in un umanesimo del presente e del futuro.

Potrebbe essere questo il credo laico del futuro partito democratico?

2 – Realtà reale

La realtà reale è come quella dei tempi passati quando la comunicazione interpersonale avveniva parlando con la gente, faccia a faccia, nelle strade, negli uffici e nelle piazze; essa rappresenta il comune vivere momento per momento, giorno dopo giorno,…ad esempio la realtà contadina dei tempi passati, o quella industriale, della fabbrica del secolo scorso ed anche del tempo attuale….

La gente al mattino si sveglia, quelli in età lavorativa e che hanno un lavoro, vanno al lavoro, si spostano sui mezzi privati o pubblici, entrano negli uffici, siedono su una sedia se sono lavoratori della mente, si muovono con i loro attrezzi se sono lavoratori di tipo manuale.

Ad un certo punto della giornata devono nutrirsi e lo fanno in vari modi.

Se sono donne che hanno dei figli in casa devono organizzarsi prima di andare al lavoro perché oltre ad essere dei lavoratori sono anche custodi di una famiglia.

Il dovere organizzare una vita familiare è molto impegnativo.

E’ chiaro che la realtà reale è quella che interessa soprattutto dei nostri arti le mani, i piedi, il tatto, la vista e l’udito.

Nulla di nuovo rispetto al passato, sia pure in un modo sempre più moderno.

A sera si torna in casa o in albergo, c’è una pausa lavorativa, la cena e poi il riposo notturno.

Il risolvere i problemi reali implica una grossa fatica e comporta il primo stadio della cosiddetta fatica del vivere, ma non è ancora stress.

3 – Realtà virtuale

Nel nostro secolo, con lo sviluppo straordinario dei “ mass media” cioè i mezzi di comunicazione: radio, tv, computer e internet, le persone ora sono in grado di avere in tempo reale informazioni su ogni parte del mondo a distanze quasi infinite.

Ne deriva che la capacità informativa è cresciuta in modo esponenziale, è come se i nostri sensi, la vista e soprattutto la mente, considerandola impropriamente come un senso, fossero improvvisamente diventati quasi infiniti.

Questa realtà è estremamente affascinante, tanto da travolgerci fino a dimenticare la realtà reale che ci circonda.

Questo soprattutto nei giovani che nell’evoluzione umana sono quelli che sono in grado di superare i confini stretti della propria realtà sensoriale, perché la nostra mente, ed in modo particolare quella loro, possiede un grado di entropia informativa tanto grande da essere facilmente interagibile con la enorme quantità di informazioni che sono ora disponibili.

La gestione di una tale valanga di informazioni aumenta però, in modo esponenziale, lo stress.

Le informazioni penetrano nel nostro animo e ci sottopongono ad emozioni molto più intense di come avveniva nel passato quando eravamo solo colpiti dalle cose che ci capitavano intorno alla nostra semplice realtà fisica.

4 – La Società umana

La società umana è una comunità organizzata in un territorio definito, tendente all’autosufficienza economica, composta da individui che condividono una stessa cultura, che sono coscienti della loro identità e continuità collettiva e che stabiliscono fra loro rapporti e scambi più intensi rispetto a quelli stabiliti con membri di altre collettività. In contrapposizione con il termine comunità, la parola “società” indica un sistema di relazioni artificiali impersonali, mediate dal mercato e fondate su un contratto. Gli individui che la compongono sono solitamente organizzati in ceti e classi sociali. La sociologia formale tedesca e la microsociologia considerano la società come comunità ove sia presente azione reciproca fra individui. I funzionalisti descrivono la società come un sistema di individui che interagiscono fra loro secondo determinati caratteri. Nella storia, si sono avute circa cinquemila società diverse, classificate in base a vari criteri fra i quali: il tipo di religione, le forme dell’economia, il linguaggio, le istituzioni dominate.

L’avvento della società di massa. Viene solitamente datato tra la fine del 19°. E gli inizi del 20° secolo.

Essa è caratterizzate da un significativo ruolo delle masse nello svolgimento della vita politica e sociale, ma anche da una loro crescente omologazione, perdita di autonomia individuale, atomizzazione, conformismo, facilità di manipolazione ed ambiguità di direzione,

Si è inoltre affermata: la società industriale, la produzione del lavoro in serie, il mercato dei consumi di massa, l’aumento demografico, l’urbanizzazione selvaggia e di massa e la diffusione della scolarità.

Poi l’estendersi a tutti del diritto di voto ha completato il quadro, favorendo un ruolo più consapevole e una maggiore partecipazione politica delle masse (non a caso è questa l’epoca anche dei partiti di massa),

Parallelamente alcuni processi, come la crescente burocratizzazione e concentrazione del potere, sempre più impersonale, il ruolo sempre più forte di strutture e organizzazioni rispetto ai singoli hanno favorito una crisi dell’individuo e della sua autonomia e un suo graduale immergersi e omologarsi nella massa. Tali processi inoltre hanno, in alcuni casi, a loro volta creato un terreno favorevole al predominio di ristrette fasce sociali e all’avvento di regimi totalitari.

L’uso dei moderni mezzi di comunicazione di massa – tipico l’esempio di quello fattone dal regime nazista e dal fascismo negli anni della seconda guerra mondiale, dal cinema alla radio – ha costituito un’ulteriore importante componente di tale processo.

Nei decenni postbellici il ruolo crescente e pervasivo svolto dalla pubblicità nelle società democratiche ha anche contribuito a sfavorire la autonomia dell’individuo.

Massificazione ed ambiguità di direzione dei comportamenti umani sono dunque avanzate ulteriormente nella seconda metà del ventesimo secolo. La stessa crescita economica e l’estendersi del mercato dei consumi di massa hanno fatto sì che alle differenze economiche e sociali abbia corrisposto una graduale omogeneizzazione di costumi, stili di vita e modelli culturali, delineando un nuovo tipo di società chiamata dei consumi. Parallelamente, la forza dei moderni mass-media, stampa e televisione in primo luogo, ha accresciuto le possibilità di manipolazione dell’opinione pubblica e dei comportamenti sociali. Molti studiosi hanno quindi individuato nelle società di massa, una dicotomia fra un «pubblico di élite», composto da gruppi dirigenti e avanguardie intellettuali, e un «pubblico di massa», ossia un insieme di persone dotate di un sistema di credenze cognitivamente povere ed emotivamente instabili, e pertanto esposte alle manipolazioni e alla etero direzione delle élite.

In questo senso, le teorie moderne evidenziano come taluni processi di modernizzazione tendano a costruire una società di «uguali» che, se da una parte poggia su una base estesa di democratizzazione, dall’altra – accrescendo le disuguaglianze in termini economici e di potere e alimentando dinamiche di omologazione e atomizzazione sociale allontana le masse stesse dall’esercizio della sovranità e in molti casi dalla stessa partecipazione politica.

Questo, in aggiunta al non sempre corretto comportamento dei politici, visti talvolta come una casta a se, può spiegare la crescente disaffezione alla politica e la astensione al voto in Italia ed in Europa.

All’alba del terzo millennio il mondo dei sistemi di comunicazione è esploso con le reti televisive pubbliche e private e per ultimo internet.

Le conseguenze di tutto ciò non sono ancora valutabili in una società composta da persone che amano conservare, perché hanno in un modo o nell’altro un certo benessere, e persone che anelano al cambiamento perché a stento riescono a sopravvivere.

Tutto ciò, per il futuro pone e porrà sempre di più dei problemi sulla forza della suggestione dei media, alimentata da una pubblicità commerciale e politica,sempre più necessaria, ma talvolta troppo invadente nell’ambito dei rapporti umani della futura società

La futura società potrebbe essere definita come società globale, intendendo per globale sia le interazioni e le relazioni fisiche del mondo reale sia quelle del mondo virtuale dei social netwoks.

5 – Il social networking

Il 77% dei ragazzi tra i tredici ed i sedici anni ed il 38% di quelli tra i nove e i dodici hanno un profilo su un social network.

E’ il risultato di una indagine condotta su 25 mila giovani di 25 paesi Ue.

I principali social network sono Face book e Twitter.

Interessante poi il terzo: ask.fm Facebook è un servizio di rete sociale lanciato nel febbraio 2004, posseduto e gestito dalla corporation Facebook, Inc.[3]. Il sito, fondato a Cambridge negli Stati Uniti da Mark Zuckerberg e dai suoi compagni di università Eduardo Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes, era originariamente stato progettato esclusivamente per gli studenti dell’Università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford University.

Successivamente fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse più di 13 anni di età. Da allora Facebook raggiunse un enorme successo: secondo Alexa dal giugno 2013 è diventato il sito più visitato al mondo, superando Google[4]; ha cambiato profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui, sia sul piano privato che quello economico e commerciale[5].

È disponibile in oltre 70 lingue e nell’ottobre 2012 conta circa 1 miliardo di utenti attivi che effettuano l’accesso almeno una volta al mese, classificandosi come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi[6].

Il nome “Facebook” prende spunto da un elenco con nome e fotografia degli studenti, che alcune università statunitensi distribuiscono all’inizio dell’anno accademico per aiutare gli iscritti a socializzare tra loro[7].

Gli utenti possono accedere al sito previa una registrazione gratuita, durante la quale vengono richiesti dati personali come nome, cognome, data di nascita e indirizzo email. Il sito chiarisce che l’inserimento obbligatorio della data di nascita serve esclusivamente “per favorire una maggiore autenticità e consentire l’accesso ai vari contenuti in base all’età”. Completata la registrazione, gli utenti possono creare un profilo personale, includere altri utenti nella propria rete sociale, aggiungendoli come amici, e scambiarsi messaggi, anche via chat, incluse le notifiche automatiche quando questi aggiornano i propri profili.

Inoltre gli utenti possono fondare e unirsi a gruppi per condividere interessi in comune con altri utenti, organizzati secondo il luogo di lavoro, la scuola, l’università o altre caratteristiche, condividere contenuti multimediali ed utilizzare varie applicazioni presenti sul sito[8]. Per personalizzare il proprio profilo l’utente può caricare una foto, chiamata immagine del profilo, con la quale può rendersi riconoscibile. Può inoltre fornire ulteriori informazioni, come il comune di nascita (esempio: Città natale: Roma) e quello di residenza (esempio: Vive a Milano), la scuola frequentata, il proprio datore di lavoro, l’orientamento religioso e quello politico, la propria situazione sentimentale e molte altre. Twitter è un servizio gratuito di social network e microblogging che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri. Twitter è costruito totalmente su architettura Open source[1]. Gli aggiornamenti di stato possono essere effettuati tramite il sito stesso, via SMS, con programmi di messaggistica istantanea, posta elettronica, oppure tramite varie applicazioni basate sulle API di Twitter. Twitter è stato creato nel marzo 2006 dalla Obvious Corporation di San Francisco.

Il nome “Twitter” deriva dal verbo inglese to tweet che significa “cinguettare”. Tweet è anche il termine tecnico degli aggiornamenti del servizio.[2] I tweet che contengono esattamente 140 caratteri vengono chiamati twoosh[3]. Gli aggiornamenti sono mostrati nella pagina di profilo dell’utente e comunicati agli utenti che si sono registrati per riceverli. È anche possibile limitare la visibilità dei propri messaggi oppure renderli visibili a chiunque. Il valore del social network è stato stimato intorno agli 8,4 miliardi di dollari. Twitter nel 2012 ha raggiunto i 500 milioni di iscritti e 200 milioni di utenti attivi che fanno accesso almeno una volta al mese[4].

Ask, il social network che scatena la violenza fra gli adolescenti. Così titolava il quotidiano La Stampa un articolo del 16 settembre, raccontando cosa fosse Ask.fm, sito di domande e risposte molto usato dai giovani. E indicandolo tra i responsabili della maxirissa di qualche giorno prima a Bologna. Un attacco mediatico che continua da settimane e che Wired ritiene ingiustificato. Il bullismo non viene scatenato dal Web. Per questo abbiamo lanciato una petizione per chiedere ai media di riflettere meglio sul problema. E abbiamo incontrato alla BlogFest Mario Calebresi, direttore del giornale torinese, per chiedergli la sua opinione. “Per carità, non siamo per la demonizzazione. Personalmente trovo grottesco e ridicolo demonizzare una generazione o i suoi strumenti. Il titolo era forte, certo, ma se poi leggi l’articolo i toni erano molto meno marcati”, ci ha detto Calabresi . Un social network, ossia uno strumento, non può essere cattivo in sé. Le stesse dinamiche avvengono all’interno delle scuole, ma nessuno chiede di chiuderle. Ma, secondo il direttore de La Stampa, sul Web ci sono delle differenze: “Il meccanismo delle domande pubbliche mi inquieta un po’. È vero, la presa in giro c’è sempre stata. Il punto è che il pettegolezzo, la presa in giro una volta erano limitati, meno visibili, più circoscritti. Ora invece con la Rete c’è un’amplificazione. E vedere scritte certe cose può fare più male a determinate persone più deboli. Questo mi inquieta e mi fa un po’ paura. La Rete ha un effetto moltiplicatore che può stordire i più giovani”…

La rete ha un effetto moltiplicatore che può confondere tutti, a cominciare dai più giovani …

6 – Politica tra la gente

A politica tra la gente ha un sapore di antico.

Un tempo esistevano le sedi dei partiti in cui i vari tesserati confluivano a parlare tra di loro sui problemi di ogni giorno.

C’era un contatto diretto con la gente.

Attualmente sono scomparse le sedi e sono nati i circoli.

Ma i tesserati degli attuali circoli non sono molti.

C’è disaffezione dalla politica e in pratica poi un gran numero di persone che non si reca più a votare.

Accanto ad un numero molto limitato di tesserati c’è poi il numero maggiore di simpatizzanti e votanti che manifestano il loro pensiero solo al tempo delle votazioni per poi passivamente osservare ed essere pronti a criticare senza volersi impegnare di persona.

Il senso civico della partecipazione a gestire la cosa pubblica si sta perdendo, almeno nel nostro paese.

Per descrivere quello che io intendo essere la politica tra la gente ho riesumato un mio vecchio scritto venuto alla luce dopo una intensa giornata in un gazebo alle primarie del Pd del 2009 pubblicato, con il nick malagigi, su una rete sociale con relativo commento di un lettore: Storia di una giornata in un gazebo:…messaggio speciale per i politici del futuro Pd.

Dovevo fare solo il garante per la mozione Franceschini in un gazebo, situato in un popoloso quartiere di Roma, in cui doveva esserci un presidente ed uno scrutatore, così mi era stato detto orientati verso la mozione Berzani.

In cuor mio mi proponevo di fare anche la parte di garanzia per la mozione Marino, assente per mancanza di persone.

Alle 07,00 sono arrivate due persone, il responsabile del seggio ed un’altra persona ed insieme abbiamo aperto il famoso kit ed abbiamo preparato i due scatoloni.

Dal mio materiale pubblicitario della mozione Franceschini, che avevo in borsa ho stracciato un pezzo di colore azzurro, che ho messo sullo scatolone del nazionale ed un pezzo di colore arancione che ho messo sulla scatola del provinciale.

Alle 7 quando tutto era quasi pronto il responsabile se ne è andato e, l’altra persona, con molto impegno ha preso a registrare i numerosi elettori in arrivo.

La cabina era un tavolo in un angolo del gazebo, poco protetto per la privacy.

Noi due abbiamo cominciato ad affrontare i numerosi elettori.

Lui registrava i dati dai documenti personali e dalle schede elettorali, raccoglieva i due famigerati euro ed emetteva le ricevute mentre io consegnavo le schede agli elettori, li accompagnavo al tavolo e li lasciavo votare.

Alcuni si rivolgevano a me chiedendo come dovevano fare.

Alcuni mi chiedevano dove mettere la croce, ed io gli indicavo le liste raccomandando di mettere un solo segno.

Alcuni mi dicevano la loro intenzione di votare Bersani o Marino o Franceschini e mi chiedevano dove mettere il segno.

Con un certo senso di pudore gli indicavo il punto esatto …

Dopo quattro ore, lo scrivano era fuso ed il sottoscritto, un non più giovane era presso che allo stato comatoso.

Per telefono ho chiesto rinforzo ad un caro amico, più giovane di me di alcuni anni, che mi ha sostituito per il tempo necessario a prendere un caffè.

La mia preoccupazione era però per lo scrivano e contabile perché non facesse errori.

Ho cercato di telefonare alla mia responsabile del circolo per avere un rinforzo.

L’incubo è durato quattro ore, poi sono arrivati i rinforzi, ed è ricomparso anche il presidente del seggio.

Ometto il resto ma voglio solo riferire alcuni episodi.

Il primo: il tanto trafficare di una signora di mezza età nel vano tentativo di recuperare nel borsellino tutti gli spicci per i famigerati due euro.

Va da se che io, avendo cambiato delle banconote in monete per gestire i problemi del resto, ho risolto il problema.

La signora si è fatta scrupolo di dirmi che sarebbe tornata subito per pagare il suo debito anche se io le ho detto che non c’era né fretta né necessità.

Il secondo, l’aver aiutato un signore in carrozzella che ho aiutato a poter arrivare sul tavolo per votare.

Ho intuito dal suo procedere che avrebbe votato per Marino e credo lo abbia fatto.

Naturalmente, io avevo girato la faccia, dopo che lo avevo spinto vicino al tavolo, per assicurare la sua privacy.

Potrei raccontare tanti altri episodi, di persone anziane marito che aiutava la moglie a votare e viceversa.

Era bello vedere coppie anziane, insieme da una vita votare, uno alla volta, avere la stessa idea ma manifestare il desiderio di votare il marito per Bersani e la moglie per Marino.

Alcune coppie poi facevano capire di votare lui per Franceschini, lei per Marino, e te lo dicevano con un senso di complicità commovente.

Imbarazzato cercavo di non vedere e di non sentire i loro messaggi.

Avvertivo una complicità spontanea, avvalorata da un senso democratico profondo, un sentirsi parte in causa, che ti scaldava il cuore.

Le proteste poi delle persone che arrivate al seggio, con il loro lento procedere di anziani, e scoprire che non potevano votare perché avevano sbagliato seggio e poi il loro ubbidiente procedere verso il seggio giusto, da noi indicato, posto un poco più lontano

Una scena dei miei tempi, di quel famigerato 1948, per una Italia assetata di democrazia e di un mondo che sembrava scomparso …

Certo le votazioni sono anche un momento intenso, ma le primarie di un partito danno la sensazione alla gente, ai veri democratici di vita e di sentimenti, di poter contare ed essere importanti.

… Una sola considerazione: guai a quei politici, che per brama di ambizione o potere personale, intendono tradire questo popolo di silenziosi”semplicemente democratici” uomini e donne che hanno dato, e ancora danno loro la fiducia.!!! …..

… Caro Malagigi, non è consueto in questo luogo di chiacchiere leggere post di tale intensità emotiva, ti ringrazio per la delicatezza e la freschezza, malgrado la tua dichiarata età, della tua partecipazione. Ovviamente è più facile soffermarsi sull’ultima frase che deve essere un giusto monito, ritengo che sia importante la partecipazione all’attività di partito a partire dai circoli per impedire il ripetersi dei consueti esempi di malcostume. Come tu dimostri molto meglio l’impegno personale che lo starnazzare al vento …

… 8 dicembre 2013 … primarie del Pd … cosa dire faccia a faccia alla gente per convincerli ancora a venire a dare la loro fiducia ai candidati del Pd ?

7 – Politica sul web

Per descrivere la politica sul web la cosa migliore è quello di illustrare il blog di Beppe che in un mondo di neo- politica è riuscito nell’impresa di catturare nel laccio quasi un terzo degli italiani attraverso una informazione efficace e convincente.

Sarebbe forse anche riuscito a convincere che i migliori spaghetti al sugo sono quelli fatti con la plastica e il rosso del minio …

Il Blog di Pinco Pallino è uno spazio aperto a vostra disposizione, è creato per confrontarsi direttamente. L’immediatezza della pubblicazione dei vostri commenti non permette filtri

preventivi. L’utilità del Blog dipende dalla vostra collaborazione per questo motivo voi siete i reali ed unici responsabili del contenuto e delle sue sorti.

Il blog è uno spazio sulla Rete dove una persona può pubblicare il diario personale, fotografie, i suoi pensieri su un argomento particolare. Nella maggior parte dei casi, chiunque può commentare quello che viene scritto. Si scrive e si commenta quando si desidera. I pensieri che scrive il proprietario del blog, quindi i miei in questo caso, si chiamano post. I commenti sono invece le risposte e le valutazioni dei lettori. Nella parte superiore della homepage vedi l’ultimo post pubblicato.

Sul mio blog puoi scrivere commenti sui post che scrivo quotidianamente. Ti chiedo solo di rispettare le regole di pubblicazione. Se vuoi commentare il commento di un’altra persona, puoi farlo cliccando su Rispondi al commento. Dopo l’inserimento del commento al commento apparirà la scritta Discussione. Cliccando su Discussione si vedranno i commenti relativi, cliccando su Chiudi discussione si chiuderà la discussione. Se invece hai delle segnalazioni che ritieni importanti, puoi scrivere cliccando su email. Non sempre potrò rispondere, ricevo moltissime email ed è difficile leggerle tutte.

Iscriviti al blog e alla ricezione de “La Rete di Pinco pallino” Se vuoi ricevere via e-mail “La Rete di Pinco Pallino”, la segnalazione per ogni mio post pubblicato, clicca su iscriviti al blog. Potrai disiscriverti quando vorrai. “La Rete di Pinco Pallino” contiene un estratto del nuovo post e alcuni contributi dei blogger. Vengono pubblicate: – due mail ricevute dal blog; – il miglior commento al post del giorno precedente; – un video da YouTube; – una foto da Flickr. Il commento sarà selezionato tra i post non anonimi, attinenti al post e maggiormente votati. Video e foto faranno di solito riferimento alle iniziative del blog. Gli autori dei contributi saranno linkati. La Rete di Pinco Pallino permette di dare voce a molte persone e di far conoscere iniziative trascurate dai media.

Commento finale:

In un mondo dominato dalle parole contano solo i fatti.

Follow on

… per "richiamare la POLITICA alla sua missione: essere lo STRUMENTO attraverso il quale i Cittadini DECIDONO del proprio FUTURO”