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Primarie 8 dicembre: Votiamo Renzi, sosteniamo le donne che ci rappresentano !

Sosteniamo con orgoglio le nostre Candidate donne all’Assemblea Nazionale presenti nella Lista della mozione di Matteo Renzi per la Segreteria del “Partito Democratico” (IV Collegio = Municipi III e IV):

Vale e RenziValentina Grippo – Consigliere comunale di Roma dal 2013, Presidente della commissione Turismo, Moda e Relazioni Internazionali, 42 anni, tesi di laurea in legge con Stefano Rodotà, la più giovane dirigente donna nel terziario e nei Beni Culturali, giornalista, docente universitaria, renziana della prima ora.   –  (Web Site)

Simona BazzoniSimona Bazzoni – 40 enne, mamma, vive a Monte Sacro, Consulente in internalizzazione di imprese, export manager nei mercati asiatici, revisore dei conti, ha vissuto per oltre 6 anni in Asia, responsabile sponsorizzazioni e ristorazione Expo di Shanghai, volontaria in associazione per la tutela degli animali, candidata in rappresentanza di Adesso! Roma 3  –  (Pagina Fb)

Romana RanucciRomana Ranucci – Giornalista, residente nel III Municipio, 37 anni quasi la metà passati a seguire la politica per lavoro e per passione, nel Partito Democratico dal 2007, coordinatrice Ufficio Stampa Comitato Renzi Roma. Perché Renzi ? Per il suo programma, per la sua onestà, ma soprattutto per metterlo alla prova dove tutti gli altri hanno fallito.  (Pagina Fb)

vota 8 dicembre

Domenica 8 dicembre TUTTI possono votare !

basta andare ai seggi con la carta d’identità e versare un contributo di 2 Euro

Qui Tutte le Info Utili !

Le anime belle e i vecchi lupi di mare. Cosa farà Renzi ?

Pazzi di RenziCome scriveva Jeremy Bentham, “La morale non è nulla più che la regolarizzazione dell’egoismo”. E in questo caso di egoismi, incrociati, coincidenti, sovrapposti, ve ne sono.

Più di qualcuno ha, più o meno dichiarato, sottointeso, fatto capire che sì, le liste che Matteo Renzi ha sottoscritto a Roma sono discutibili. Le anime belle presenti nelle liste renziane lo sanno. Matteo Renzi è sceso a patti con pezzi di apparato che la volta scorsa avevano appoggiato graniticamente Bersani. Molti di questi la volta ancora prima avevano sostenuto Franceschini. Renzi ha stretto un patto, per molti “necessario”, con quel pezzo di Pd che, anche in occasione della presentazione della sua mozione durante i congressi dei circoli romani, ha esordito con la locuzione “Premetto che non sono renziano…”.

E in virtù di questo patto scellerato, sono state composte delle liste per l’Assemblea nazionale più che discutibili, soprattutto nella misura in chi Renzi avrebbe dovuto incarnare il cambiamento e il rinnovamento. A sostenere Renzi in Assemblea nazionale ci saranno alla fine pochissimi renziani della prima ora, aderenti ai principi di rinnovamento del Partito, a fronte di molti vecchi lupi di mare, la cui unica finalità è quella di riconvertirsi e sopravvivere per un altro paio di decenni.

Questa mia nota non è chiaramente diretta ai vecchi lupi di mare che, al massimo, potrebbero ridere dinnanzi a prese di posizione di principio. La mia nota è diretta a quei giovani e meno giovani renziani, che hanno sin da subito sposato le istanze di rinnovamento del Matteo Renzi delle Primarie del 2012. Quel Renzi che orgogliosamente combatteva contro l’apparato schierato con Bersani, predicando la “rottamazione”.

In questi ultimi giorni, anche a seguito del mio rifiuto di essere reintegrato nella lista per Matteo Renzi nel Collegio del III e IV municipio (dopo essere stato depennato in piena notte) ho riflettuto molto sulle ragioni del mio diniego. E questa è la risposta: non si può scendere a patti se si vuole perseguire coerentemente la via del rinnovamento. Non vale la massima secondo cui, se non si può avere un totale rinnovamento, ci si accontenta di un timido inizio. Perché poi dal 9 dicembre tutto cambierà. Più che altro, per quanto mi riguarda, vale quel che affermava Jung, “Solo un cambiamento dell’atteggiamento individuale potrà portare con sé un rinnovamento dello spirito delle nazioni. Tutto comincia con l’individuo”. E se il rinnovamento non avviene per mezzo di un atteggiamento individuale, ci si trova dinnanzi ad una pantomima di rinnovamento.

E veniamo al succo: laddove ci si trova davanti a liste scellerate, è difficile fare distinguo. Certo, ci sono valide persone in queste liste, ma sono purtroppo una esigua minoranza, relegate nella riserva indiana dei Renziani della prima ora. Il metodo che ha prevalso, nella stragrande maggioranza dei casi, è stato quello della cooptazione di grandi pezzi di apparato che, avendo fiutato il vento, si sono messi a disposizione del nuovo che avanza e che li salverà. Il tutto nella peggiore ipocrisia democratica, che come già accaduto in passato, ha convinto interi gruppi dirigenti a seguire come Messia una volta Veltroni, una volta Franceschini, una volta Bersani ed ora Renzi.

Ci sono tante persone che ci credono in buona fede, tuttavia proprio a loro voglio rivolgermi, cercando di metterli in guardia dal proprio ego. Non si pensi nemmeno per un attimo che da soli, isolati in una esigua minoranza, si possa fare il benché minimo rinnovamento. Sulla scorta di questo ragionamento, si rischia di rimanere prigionieri del proprio egoismo e della propria ambizione. Magari si potrà anche raggiungere una qualche forma di realizzazione personale, ma questa non coinciderà con ciò di cui ha bisogno il Paese.

Non si confonda, insomma, la propria felicità personale con la felicità della collettività. Non si dissimulino i propri desideri con la speranza che una leadership personale possa sostituite la forza e la solidarietà di una comunità. Queste secondo me sono le ragioni che avrebbero dovuto spingere le tante anime belle del renzismo della prima ora a rifiutarsi di far parte dell’esigua minoranza di coloro che comporranno l’assemblea nazionale del Pd. Poiché saranno proprio loro i più delusi se il rinnovamento ed il Big Bang promesso da Renzi, dopo il 9 dicembre, dovesse rivelarsi marginale, riproponendo quanto già avvenuto con la scelta della classe dirigente promosse nelle liste democratiche.

Ecco perché, a volte, è bene dire no. Con coraggio e coerenza.

Sempre nella speranza di sbagliarmi.

Enrico Pazzi

articolo tratto dal Blog di Enrico Pazzi, giornalista, sostenitore di Adesso! Roma 3

Il Pd è “cosa vostra”. Lo psicodramma “PAZZI”.

enrico pazzi Non avrei mai pensato di meritare tanto. Un manipolo di politici piddini di Montesacro disperati al solo suono del mio nome. Pare che qualcuno di questi abbia rischiato lo svenimento: “Enrico Pazzi nella lista per il Collegio 4 per Renzi! Ma che semo matti!”. Si trattava di una candidatura simbolica, tra la quinta e la sesta posizione, tenendo conto che a venire eletti all’Assemblea nazionale del Pd in quota Renzi per quella lista saranno al massimo le prime due, tre posizioni.

Ad un certo punto, uno dei signori del Pd di Montesacro ha anche proposto “Scriviamo una lettera alla Federazione. Diciamogli chi è Pazzi.Un giornalista che ha infangato il Pd. E non da ora. Da sempre!”. E quelli in Federazione si saranno pure meravigliati di tanto clamore e di tanto astio da parte dei notabili di Montesacro dinnanzi al mio nome. E si saranno chiesti,“Ma chi è ‘sto Pazzi che li fa tanto incazzare!?!?”.

Ed è bene che sia io a rispondergli.

Sono semplicemente un giornalista. Con Roma2013.org dal 2009 ho condotto inchieste sullo sperpero di denaro pubblico. Dai rimborsi ai datori di lavoro dei consiglieri municipali,sino ad arrivare al mega abuso edilizio del Salaria Sport Village.

Evidente che tutto ciò mi abbia fatto meritare tutto questo odio da parte di una buona fetta del Pd di Montesacro. Tanto odio, da aver tardato la presentazione della lista “renziana” per per il Collegio 4 di alcune ore pur di cancellare il mio nome da quella lista.

Cambiamo

Mi spiace aver creato scompiglio tra quei poveri politici piddini che da vent’anni fanno di Roma e di Montesacro carne da macello. E’ stata colpa mia. E’ stato un mio errore di valutazione aver pensato che, con Renzi, anche soggetti esterni ai caminetti e ai loft del Pd romano,potessero trovare posto in una delle sue liste, seppur in posizione simbolica. Ma rimane un fatto, le liste di Renzi venute fuori dal chiuso della stanza dei bottoni sono deleterie. Sono offensive per tutti quei comitati che hanno lavorato per Renzi. Ma di fatto, tutte le liste di Roma dimostrano una cosa: non c’è spazio per chi è esterno alle correnti. Non c’è spazio per chi non ha parenti, amici influenti o un rapporto diretto con il capo Matteo Renzi.

E quindi, in ultimo, caro Matteo Renzi,scusami se ho creduto, anche solo per un istante, che il tuo Pd potesse essere anche un po’ nostro. E’ invece pare che questo Pd sia destinato ad essere, una volta di più, solo “vostro”.

Ad maiora.

Enrico Pazzi

articolo tratto dal Blog di Enrico Pazzi, giornalista, sostenitore di Adesso! Roma 3

pubblicato anche sul blog informativo del territorio Municipio 3.it

No Silvia, No Party !

Comitato Renzi IV

Silvia Di Stefano

… coraggiosa bandiera renziana della prima ora” nel III (ex IV) Municipio di Roma (… ora pare sia una colpa …)

… entusiastica fondatrice del Pd (… anche questa …)

… segretaria del Circolo Castel Giubileo,
(… l’unico Circolo che ha anche chiuso per denunciare l’indifferenza e l’inadeguatezza del sistema di garanzia del Pd
sui Circoli “fantasma” che invece vengono riaperti ad hoc ad ogni occasione elettorale per moltiplicare potere …)

… rappresentante dell’UNICO territorio romano dove – grazie al suo credibile lavoro politico – alle Primarie 2012 Matteo Renzi ha vinto su Bersani con oltre il 60% !

Con Matteo Renzi contro i circoli fantasma ed i signori delle tessere: intervista a Silvia Di Stefano (di Democratici Digitali)

Comitato III Municipio
Silvia manifesta il suo entusiasmo durante le primarie del 2012 – Auditorium della Conciliazione

A Roma ci sono stati accordi territoriali con l’imposizione di nomi e metodi che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana col risultato che i risultati per Renzi nella Capitale sono insoddisfacenti

Agatino Grillo: Ciao Silvia, ti vuoi presentare?

Silvia Di Stefano: Mi chiamo Silvia Di Stefano, sono stata fra le fondatrici del Partito Democratico e da allora sono coordinatrice del circolo Pd Castel Giubileo Settebagni di Roma oggi facente parte del III Municipio della Capitale. Mi sono avvicinata alla politica per cercare di fare del bene al mio quartieree sono stata eletta nel 2006-2008 con la lista civica per Veltroni come indipendente. Ho sostenuto Matteo Renzi alle scorse primarie per cambiare il Partito Democratico e il centrosinistra.

Agatino Grillo: Silvia e il Pd: come nasce tutto?

Silvia Di Stefano: Entro nel Partito Democratico nel momento della sua fondazione con Walter Veltroni.Insieme con tante persone del mio territorio decidiamo di costruire un circolo, perché crediamo nella forza dello stare assieme per il raggiungimento del bene comune. In questi anni ho condiviso insieme ad alcune persone perbene un cammino nel Partito Democratico, per cercare di rinnovarlo ed innovarlo dall’interno, non riuscendo tuttavia a scardinare le logiche delle correnti e delle appartenenze, che Matteo Renzi dichiara di voler finalmente combattere.

Agatino Grillo: Silvia e Matteo Renzi: dicci tutto?

Silvia Di Stefano: Ho sostenuto Matteo fin dal primo giorno. Il circolo di Castel Giubileo Settebagni è stato l’unico circolo che ha dato la maggioranza dei consensi a Renzi nelle primarie del 2012, organizzando la copertura dei gazebo sul territorio del III municipio. In quell’occasione abbiamo avuto tutto l’apparato del partito a sostegno di Bersani. Molti di quelli, oggi dicono di sostenere Renzi, ma lo fanno perché oggi Matteo è sufficientemente forte per poter vincere anche senza il loro apporto. Quando Renzi venne a Roma ho cercato di trascinare a quell’incontro quelle persone che credo possano fare il bene del nostro territorio. Ho sempre riservato molta attenzione alle parole di Renzi, non condividendo anche qualche tono eccessivo sulla “rottamazione”, parola che ha spaventato molte persone. Tuttavia mi auguro che oggi che non la usa più come un tempo, applichi comunque criteri oggettivi ed innovativi per la scelta della sua squadra nei territori. La sua vera vittoria Matteo dovrà conquistarla con la composizione delle liste nazionali a suo sostegno l’8 dicembre, dimostrando quale classe politica vorrà al suo fianco.

Silvia Di Stefano denuncia il carro
la denuncia pubblica di Silvia Di Stefano alla riunione del Comitato per Matteo Renzi a Roma in Via dei Cerchi giovedì 14 novembre

Agatino Grillo: Hai denunciato l’inquinamento politico nel movimento per Matteo Renzi a Roma, spiegaci meglio …

Silvia Di Stefano: Mi rendo conto che Matteo non ha il tempo per poter osservare in tutto il Paese quello che succede sui territori e per questo ho ritenuto prioritario raccontare quello che ho visto. A Roma ci sono stati accordi territoriali che nulla hanno a che vedere con la rivoluzione democratica renziana , e che sono stati confermati dai risultati che hanno portato ad avere Cosentino segretario e Giuntella presidente. Aldilà delle persone, c’è stata l’imposizione di nomi e metodi lontani anni luci dal cambiamento e da ciò che Matteo Renzi vuole rappresentare. La conferma mi pare sia nel risultato  negativo avuto a Roma, ampiamente al di sotto della media nazionale.

Agatino Grillo: Ti accusano di indebolire Matteo Renzi con le tue denunce così come accusarono De Sicaper ladri di biciclette … Cosa rispondi?

Silvia Di Stefano: Il metodo lo conosco bene, è lo stesso utilizzato per far fuori Veltroni e chi ha creduto nel PD come “altro” da Margherita e DS messi insieme. Le nostre denunce servono a tutelare il partito democratico e Matteo Renzi. Chi sottrae tempo e risorse alla propria vita per dedicarle al bene collettivo senza un tornaconto personale non dovrebbe aver bisogno di giustificare le propria azioni. Consentire ai circoli finti di votare, ai signori delle tessere di contare, rappresenta la morte del partito democratico che ho contribuito a fondare, quando alcuni di questi signori magari erano pure in un altro partito politico.

Agatino Grillo: Come gesto di protesta hai chiuso il tuo circolo. Non è tafazzismo?

Silvia Di Stefano: Dopo anni di lavoro nel territorio, sfoghi accorati da parte dei cittadini per gli errori clamorosi commessi dalla dirigenza nazionale del Pd, battaglie contro i potenti sostenute in solitudine e senza l’avallo del partito romano, abbiamo deciso di non accettare più questa sciatteria e questo pressappochismo di un partito che non è in grado di far rispettare nemmeno le regole che si è dato. O il partito diventa quello che si promette in televisione e sui giornali oppure per noi non è più sostenibile metterci la faccia sul territorio.

Agatino Grillo: Uscirai dal Pd?

Silvia Di Stefano: Io rimango nel Pd certo!….e spero che anche il PD di Renzi non esca dal PD….mantenendosi fedele ai suoi principi fondatori.

Agatino Grillo: Un’ultima domanda. Davvero non sei su FaceBook?

Silvia Di Stefano: Il tempo che dedico alla politica è fatto di persone ed azioni. Credo sia una questione di ampiezza della propria azione politica: Facebook è ottimo strumento per raggiungere tante persone col proprio pensiero, ma mi pare che ci siano delle degenerazioni preoccupanti, in particolare relativamente a giudizi superficiali e discussioni “tra pochi” che facilmente diventano teorie politiche.
Mi piacerebbe che queste piazze virtuali diventassero reali, con persone che si confrontano e crescono insieme, facendo esercizio di democrazia, sono sicura che tanti “teorici” della politica e dell’azione sui territori, avrebbero parecchie difficoltà se anzichè fare un post su Facebook, dovessero spiegare personalmente ai cittadini il perchè delle loro decisioni e prese di posizione.

Agatino Grillo: Grazie Silvia e buon lavoro!

Silvia Di Stefano: Grazie a voi tutti

Democratici Digitali

 

 

 

articolo pubblicato da Democratici Digitali il 20 novembre 2013

il Circolo Pd di Castel Giubileo chiude per protesta !

chiuso-per-ferie2011«Il direttivo del circolo Pd di Castel Giubileo e Settebagni, fondato alla vigilia delle primarie del 2007 e composto da iscritti che hanno partecipato alla fondazione del Partito Democratico, ha deciso di chiudere la propria sede in seguito ai gravi episodi avvenuti durante il congresso del Partito Democratico di Roma ed in risposta all’atteggiamento superficiale delle commissioni congresso preposte, riguardo ai ricorsi sulle votazione dei circoli finti, quelli cioè inesistenti sul territorio e che aprono solo in occasione dei congressi, per affermare il potere di alcuni, e ai quali tuttavia è stato comunque permesso di esprimere delegati al pari dei circoli veri e storici».

Lo dichiara in una nota Silvia Di Stefano, coordinatrice del circolo Pd che afferma di parlare a nome del direttivo.

«Decisioni che non soltanto umiliano gli iscritti dei circoli veri del Partito Democratico, che si sobbarcano il peso economico e fattivo delle azioni politiche sul territorio, ma che contribuiranno ad inquinare anche il voto per la Convenzione nazionale e le prossime primarie dell’8 dicembre – aggiunge Di Stefano – Il circolo ha espresso in un documento ufficiale le proprie perplessità riguardo al congresso romano e alle logiche correntizie e spartitorie che lo hanno caratterizzato, e che inevitabilmente porteranno all’ennesimo indebolimento a Roma della forza del Partito Democratico, in favore dei soliti personaggi, che negli ultimi cinque anni hanno immobilizzato Roma e fatto disaffezionare migliaia di elettori di centro sinistra»

Convenzione al Circolo “Nuovo Salario”: Renzi vs. Cuperlo 2 – 1

Circolo Belotti

… vale veramente raccontare come sia andata questa sera al Circolo Nuovo Salario nel III Municipio, uno dei circoli realmente democratici di Roma e storicamente ben orientato su Bersani & Co. … (così come anche relazionato ai nostri Lorenza, Marco e Luciano … ma anche a Matteo)

… già da giovedì come Comitato Renzi del III Municipio avevamo indicato in Silvia Di Stefano la persona storicamente più accreditata nel territorio per presentare credibilmente la mozione di Matteo

… purtroppo, invece, alle 14,55 di oggi (poco più di un’ora prima dell’inizio) ci è arrivato l’inspiegabile diniego dal Comitato Centrale con l’indicazione che a presentare la mozione sarebbe venuto tal Sig. Romolo Moriconi (persona a sua volta indicata dal Consigliere Fabrizio Panecaldo)

… ed invece dopo aver vanamente atteso, esaurite tutte le altre presentazioni, il garante ha dovuto prendere atto e verbalizzare l’assenza del Sig. Moriconi (che non si è proprio presentato neanche dopo !) ….

… è quindi poi intervenuto Alessandro Danè di Adesso! Roma 3 per sostenere con passione ed entusiasmo la mozione Renzi

… abbiamo poi con trasparenza ed efficacemente spiegato quello che è accaduto e sta accadendo a Roma intorno al nome di Matteo… raccontato della riunione imbarazzante di giovedì sera in Via dei Cerchi … quello che abbiamo fatto in queste settimane sui Circoli “fantasma” e sugli accordi impresentabili … e quello che faremo nei prossimi giorni per rivendicare, almeno nel territorio, la qualità del progetto in cui crediamo di “cambiare verso” alla politica e al Pd … e garantire la credibilità del nome di Matteo in vista delle primarie dell 8 dicembre …

… il risultato straordinario ha sconvolto persino la segretaria cuperliana del circolo: votanti 98 – Renzi 64 – Cuperlo 24 – Civati 6 – bianche e nulle 4 … con 1 delegato per Cuperlo e 2 delegati per Matteo !!!

… ci pare una bella testimonianza di come il coraggio della veritá, l’affidabilità e la credibilità politica di chi vive e lavora nel territorio da anni … possa pagare e meritare ben più dei compromessi con i protagonisti della “vecchia politica” che Matteo vuole rottamare e noi con lui !

Pd Roma. Tutti (anche i “renziani”) acclamano Cosentino. Perchè ?… Noi No !

Silvia Di Stefano denuncia il carro

“Nel nostro terzo (ex IV) Municipio di Roma, aggregandoci sin dall’inizio delle primarie 2012 per il premier del centrosinistra intorno alle parole chiave della proposta di Matteo Renzi, lo abbiamo sostenuto con entusiasmo.

Quello sforzo organizzativo per Renzi a Roma si concretizzò in sostanza attraverso il lavoro volontario di tante persone normali incontratesi ai gazebo e nei circoli durante le due giornate delle primarie.

A distanza di un anno, con l’arrivo di queste nuove primarie stavolta per la segreteria del partito romano, vengono calate dall’alto delle alleanze e dei candidati, che per storia e modalità rendono queste scelte incomprensibili.

Tuttavia ci adeguiamo, promuovendo anche noi in prima persona un candidato – Tobia Zevi – mettendoci la faccia e sostenendo nei circoli la sua candidatura.

Facciamo più di quanto lo stesso Matteo Renzi faccia per il cosiddetto candidato “renziano” a Roma, poiché Matteo per questa candidatura NON spende una parola, non partecipa ad iniziative pubbliche, non passa nemmeno al comitato in via dei Pianellari nel giorno dell’inaugurazione, che coincide con la visita di Renzi alla delegazione parlamentare.

Queste situazioni non ci sfuggono mentre avvengono, ma preferiamo continuare a lavorare per cercare di non arrecare danno alla corsa di Renzi alle primarie dell’8 dicembre.

Tuttavia pian piano emergono “giochetti” ed “atteggiamenti tattici”, che poco ci piacciono. Si comincia a dare credito a personaggi con cui da anni NON condividiamo alcun ideale politico, strategia, metodi d’azione ed obiettivi.

Sul nostro territorio (quello del III Municipio) emerge chiaramente un’asse politico strategico e tattico fra Zevi e Cosentino, che ci taglia fuori dalle scelte in alcuni dei circoli ed – anzi – ci mette in difficoltà, esponendoci ad attacchi politici strumentali che, più o meno indirettamente, si ripercuotono sul nome di Renzi.

Quello che accade non è causa di una nostra volontà nel voler rappresentare una primogenitura nel sostegno a Renzi, questione di cui non c’è nemmeno bisogno di discutere perché acclarata dai fatti e dalla storia politica di questi ultimi anni, bensì per l’incoerenza nei metodi e nei valori usati da chi ha avuto il compito di coordinare e gestire la mozione a sostegno di Zevi e di conseguenza di Renzi. Questa incoerenza è stata talmente marchiana da provocare una reazione spontanea da parte di iscritti, che avevano già votato convintamente Matteo Renzi alle primarie precedenti.

Per questa ragione succede che un gruppo di iscritti decide allora di ribellarsi a questo metodo, feriti dall’impotenza con cui si sono consumati obbrobri in nome di Matteo Renzi.

Si ribellano perché lo riconoscono questo metodo uguale a quello che combattono nel Partito Democratico attuale e che vogliono rottamare.

La motivazione è la salvaguardia dell’azione territoriale in vista delle primarie per la segreteria, poiché infine ciò che ci distingue da coloro che nel partito hanno sempre utilizzato questi mezzi è l’essere ancora credibili, perché noi vogliamo essere ancora credibili.

Questo atto di disobbedienza pacifica e civile ci porta a far eleggere due nostri delegati (Renziani dichiarati nei metodi e nei comportamenti) con un’altra mozione, perché appare ormai evidente come stia evolvendo il congresso e a quali risultati si arriverà con la strategia suicida adottata dalla mozione.

Avevamo talmente ragione che prima dell’apertura dell’assemblea romana del Pd i candidati di Cosentino e Giuntella sono stati convocati da Cuperlo per trovare un accordo in vista delle primarie, per massimizzare il suo risultato su Roma.

A questo ennesimo atto sfrontato ed evidente, si è deciso di rispondere votando Cosentino segretario e lasciando scheda bianca sul nome di Giuntella. Quasi che il sostegno dei due a Cuperlo sia differente e  mancando completamente il senso della battaglia vera da combattere.

Cosa è uscito dal congresso romano in realtà.

Che oltre il 70% del partito sosterrà Cuperlo alle primarie, mentre i Renziani sono relegati ed umiliati ad un misero 15% (che siamo convinti Renzi saprà moltiplicare).

A far ancor più comprendere gli errori di metodo e di sostanza, ci sono le numerose assenze nella delegazione ufficiale della mozione Zevi in assemblea romana. Aggravata ulteriormente dalla scelta scellerata di NON far partecipare alla riunione di mozione, i due delegati renziani eletti a Castel Giubileo.

Ci chiediamo e chiediamo a voi: ma l’appartenenza alla mozione Zevi conta di più del sostegno a Matteo Renzi ?

Sembra persino retorico ribadire cosa voglia dire per iscritti e simpatizzanti sapere che le due massime cariche del partito romano, segretario e presidente dell’assemblea, siano state entrambe assegnate a figure che hanno già espresso il proprio sostegno ufficiale a Cuperlo.

Sono questi i risultati che l’area renziana a Roma poteva ottenere?

O invece si poteva fare di più, soprattutto in preparazione delle primarie nazionali?

Siamo convinti di si, soprattutto se si avesse avuta la volontà di far esprimere i territori, le persone nei circoli, mettendo in campo candidature più credibili e rifiutando appoggi che in alcuni casi hanno persino fatto perdere consensi.

Noi crediamo che il disastro compiuto in nome di Renzi, perché non sapremmo definirlo diversamente, sia da ricercare soprattutto nel METODO sbagliato che è stato usato o sarebbe meglio dire non agito.

I territori che NON sono stati coinvolti nelle scelte – laddove hanno cercato di farsi sentire – sono stati mortificati e silenziati.

A Via dei Pianellari siamo stati INSULTATI. All’assemblea romana siamo stati CACCIATI.

Chiediamo a tutti voi se questi sono i cambiamenti che auspicavate quando vi siete convinti che sia possibile una rivoluzione renziana nel partito romano, e – a salire – in quello nazionale.

La cosa che più ci ha preoccupato e fatto soffrire è stata anche la mancanza di democrazia nei momenti subito successivi alla fine dei congressi.

Quando tutti sapevano che si stavano compiendo le scelte, le decisioni e le alleanze per il futuro del PD, nessuno ha voluto convocare una riunione dei delegati di Zevi/Renzi.

Perché ci chiediamo? Un candidato debole, senza il sostegno esplicito di Renzi, è stato utile solo per impedire a Cosentino di superare la soglia del 50%, in modo da dimostrare come non fosse autosufficiente e quindi affermando la forza dell’altra area all’interno dei cuperliani. Ottenuto il risultato, Giuntella fa il presidente dell’assemblea e per Zevi sarà ritagliato il ruolo connesso ai suoi 30/60 delegati.

Cosa c’entri questo con Renzi non lo abbiamo capito.

Siamo qui a scervellarci per trovare le motivazioni di questo sfacelo che porterà di nuovo Roma in mano agli strateghi del PD, che imporranno lo stile bersaniano/cuperliano, unici in tutta Italia in compagnia dell’Enna di Crisafulli.

Siamo qui a chiederci se potevamo fare di più di quello che abbiamo fatto, se dovevamo dirlo a più persone, più forte, fregandocene di quelli che dicevano che “così si fa del male a Renzi”.

Perché – scusatemi – ma questa storia deve finire. Se devo mettere la mia faccia per chiedere il voto per Renzi, allora devo anche essere in grado di spiegare ALMENO le alleanze sul territorio, e – nel caso in cui queste siano ritenute necessarie dalla mozione Renzi – ci deve essere un tavolo democratico dove discuterle prima, per evitare frizioni deleterie nel territorio.

Un sorriso e un augurio di buon lavoro a tutti”

Silvia Di Stefano, segretaria del Circolo PD di Castel Giubileo-Settebagni

Comitato Roma per Matteo Renzi 14-11-2013

Facendolo nostro, abbiamo riportato integralmente il coraggioso intervento-denuncia che Silvia ha svolto alla riunione di coordinamento romano dei Comitati Renzi tenutasi giovedì 14 novembre in Via dei Cerchi 75.

correnti persone

In questo congresso romano, nel nostro piccolo come Adesso! Roma 3 abbiamo fatto “tana” ai “bersaniani” che opendemocraticamente saliti sul “carro” di Matteo Renzi, anziché spingerlo, hanno subito pensato bene di importare ed imporre i loro vecchi metodi e logori comportamenti politici, proprio quelli che Matteo vuole rottamare e di cui nelle stesse ore ne rivendica giustamente il “cambia verso” pubblicandone info-grafiche sul suo sito.

Uno dei fondamenti della democrazia – anche a garanzia della sua efficacia e trasparenza – necessita dell’assunzione responsabile ed alternativa, tra chi vi compete, del ruolo di governo per chi vince e di controllo per chi perde.

L’evocazione “unitaria” in nome dell’ “emergenza di turno” è diventato l’alibi sistematico delle devastanti modalità consociative e compromissorie che in questi ultimi decenni hanno inquinato e degradato la politica, i partiti e l’Italia.

Noi partecipiamo alla sfida dell’8 dicembre per “cambiare radicalmente verso” a questa pessima politica.

buona politica

Quale credibile ed autentica forza rinnovatrice di sé stesso può rappresentare oggi il partito romano ?

Partito che è nella gran parte delle sue ramificate ed incancrenite componenti di potere, palesemente corresponsabile del disastro politico ed organizzativo di questi anni, nel quale le voci autenticamente critiche e libere – non espressione di strumentali rivendicazioni puramente correntizie – si possono veramente contare sulle dita di una o due mani …

Un partito verticistico che si scompone tatticamente al momento congressuale per esprimere 4 candidature apparentemente alternative tra di loro – ovviamente TUTTE in nome della bandiera del RINNOVAMENTO, ma tutte di fatto cimentate a cercare voti prevalentemente con le stesse vecchie e logore dinamiche …

Un partito che poi, subito dopo il voto, torna a mortificare ogni vera dialettica democratica, ricompattandosi in acclamazioni e voti praticamente unanimi, rende evidente la finalità strumentale di tutto il percorso, puramente finalizzato alla conta interna per il riposizionamento nel potere di controllo dell’apparato.

Appare anche banale evidenziare l’equazione logica per cui “Tutti responsabili = Nessuno Responsabile” e quindi anche “Tutti Rinnovatori = Nessuno Rinnovatore”.

delega Pd Roma

All’Assemblea Romana di mercoledì 13 la presidenza ha messo in votazione per alzata di mano l’elezione di Claudio Cosentino, ma poi, anziché procedere alla conta dei contrari e degli astenuti, ha inteso forzatamente proclamare l’elezione per acclamazione.

Questa modalità non ha consentito l’espressione dei voti in dissenso, come lo erano i nostri.

Tutti, quindi, ufficialmente anche i “renziani”, hanno quindi acclamato Cosentino … e ci domandiamo perché ?

Non comprendendolo nell’interesse del nome di Matteo e – soprattutto – del suo/nostro progetto di “cambiare verso” alla politica e al Pd … possiamo almeno dire … noi no!“.

Ed è un “No” chiaro e deciso, anche se isolato, perché pensiamo che questo modo di “fare politica” non porti lontano questo Pd romano.

Carlo d’Aloisio

Pd, Circoli e Congressi non sono “cosa nostra” !

Pd cosa nostra
vignetta di Ruggero Soru,
pubblicata su “AltraVoce.net” (2008)

Quello che è diffusamente accaduto nei congressi locali e poi solo parzialmente apparso sui media è deprimente e disorientante per le persone che in buona fede e con tanta entusiastica volontà e non scontato coraggio sono impegnate nel progetto di vero rinnovamento del partito. Come temiamo possa essere poco incoraggiante, purtroppo, anche per i tanti che ci guardano in vista delle prossime primarie.

Avere vissuto in prima persona l’esperienza di questi congressi provinciali – per quanto ci riguarda la gran parte penosamente liturgici e scontati – deve divenire occasione di doverosa testimonianza attiva al fine di favorire urgenti prese di responsabilità e conseguenti scelte ben diverse nel metodo, quali passaggi necessari ed inderogabili per la costruzione del nuovo vero “Partito Democratico”.

Bisogna però partire dagli esempi positivi, pochi, ma quelli da imitare. Vivendo a Roma abbiamo potuto assistere al congresso “modello” del Pd Portuense, dove si respirava una vera, rara e preziosa aria democratica, dove si è svolto un dibattito pre-congressuale con la partecipazione di tutti e quattro i candidati alla segreteria romana, dove si sono confrontate e formate delle libere opinioni, dove si sono avvicinati veri nuovi iscritti, dove il risultato del voto non è stato affatto precostituito e scontato !

Risultato diffusamente precostituito e scontato, invece, è quello determinatosi in molti dei Circoli romani nei quali l’ascolto ed il dibattito sono stati ridotti al “minimo sindacale”, per poi “curiosamente” vedere pienamente rispettate dalla maggioranza assoluta dei partecipanti le indicazioni del coordinatore del circolo, figura in alcuni casi rinnovata in una sorta di continuismo dinastico familiare.

In generale, fin qui potremmo parlare solo di modesto conformismo, da una parte di dirigenti locali mediocri e democraticamente impreparati o, peggio, in alcuni casi allergici alla materia e, dall’altra, di comportamenti da consolidate “truppe cammellate”, pronte ad adeguarsi e servire alle scelte strategiche di posizionamento dei loro leader locali.

Duole sottolinearlo, ma ad aver mancato l’esercizio serio ed approfondito dell’occasione democratica sono stati soprattutto molti degli iscritti e dei militanti che, dopo tutto quello che hanno vissuto e contestato in questi ultimi tempi, avrebbero dovuto esercitare il diritto e quindi praticare il dovere di impegnarsi per mettere in discussione proprio quelle stesse logiche e modalità partecipative che fino ad oggi sono corresponsabili del disastro di questo Pd “storto”.

Ma tant’è. La corsa è invece prevalentemente apparsa come una squallida cavalcata nelle solite dinamiche correntizie, che in tanti denunciano a parole, ma che poi continuano a praticare. Cosi anche si è assistito al diffuso fenomeno partiticamente catartico della moltiplicazione dei Congressi e quindi dei Delegati.

Nel territorio municipale che ben conosciamo esistono da anni quattro Circoli con sede agibile e costante operatività politica, ma grazie ad una logica “tutelata”, quando si arriva ai momenti elettivi, si scoperchiano le tombe e improvvisamente risorgono gagliardi coordinatori che dai loro cassetti tirano fuori pacchetti di tessere per le quali rivendicano – adeguatamente supportati dai ras di riferimento nel partito – il loro strumentale diritto di “rappresentanza”.

Nel III Municipio di Roma su 4 Circoli si sono svolti 7 Congressi !

Abbiamo assistito ad un congressogosth”, nel quale, dopo che come associazione “Adesso! Roma 3” abbiamo sollevato pregiudiziali di invalidità dello stesso, il presidente del consiglio del nostro Municipio, nel coraggiosamente condividere e rilanciare le ragioni del sostanziale imbroglio democratico in atto, è stato aggredito prima verbalmente e poi fisicamente (facendolo finire in ambulanza all’ospedale per trauma cranico) non da un militante facinoroso, ma nientepopodimeno che dal coordinatore municipale del Pd, ossia da colui che più degli altri dovrebbe garantire terzietà e rispetto delle regole.

Ancora piuttosto solitari, abbiamo chiesto le dimissioni immediate dal Pd del responsabile di questo atto platealmente incompatibile con l’appartenenza ad un assise democratica; la risposta del protagonista, espressa in termini di tesi difensiva – emblematica della natura del retroterra socio-culturale che anima tutto questo degrado – è stata “non ha testimoni” !

In un altro Congresso “gosth” abbiamo assistito – questa volta impotenti, come da spettatori in un film di Antonio Albanese, basiti tra l’ilarità trattenuta ed il disgusto morale – purtroppo (vogliamo sottolinearlo affinché sia un campanello di allarme) ad una pantomima cabarettistica “neo renziana” di chi sta cercando di “salire sul carro”, non per spingerlo come tanti stanno già iniziando a fare, ma per sedersi sul predellino del cocchiere e poter continuare a condurre le loro tradizionali e ben note “metodiche politiche”, così di fatto squalificando il nome di Matteo Renzi tra i Cittadini che vivono nel territorio e che ben conoscono queste “storie”.

Essendo un “presunto” circolo comunque senza sede, il congresso si è addirittura svolto in un altro quartiere e si poteva assistere ad un pellegrinaggio di persone proveniente da ogni parte, anche extra-territoriale, assolutamente disinteressate alla politica, ma che commentavano tra di loro la loro presenza per la “sollecitazione” ricevuta dai promoter del “circolo” i quali, anche davanti a tutti, continuavano disinvoltamente ad esborsare dalle proprie tasche i venti euro per l’iscrizione di turno.

Archiviamo ora questa squalificante fase congressuale locale per dedicarci con certamente maggiore entusiasmo ed ambizione democratica all’obiettivo delle primarie dell’ 8 dicembre; auspicandolo, lavorando a viso aperto per questo, suggeriamo a Matteo, una volta eletto segretario di intraprendere lo scioglimento ed il commissariamento di tutto questo scempio e di riconvocare – questa volta come democraticamente si deve – i congressi locali, magari insieme a quelli regionali.

Per cambiare davvero “verso” al Pd ce ne sarà bisogno !

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Nota – luoghi e nomi non sono riportati, anche perché oggetto di segnalazioni, esposti, ricorsi e denunce in corso

Circolo e Congresso “Gosth” in III Municipo

Circolo Vigne Nuove
la sede occasionale del Congresso Pd a “Vigne Nuove”

L’ennesima vergogna di questo Pd “storto”. 

Oggi pomeriggio a Roma nel quartiere Vigne Nuove intimidazione ed aggressione al presidente del Consiglio del 3 Municipio Riccardo Corbucci da parte del coordinatore municipale del Pd Claudio Maria Ricozzi.

L’aggressione violenta, prima verbale e poi fisica è avvenuta mentre Corbucci tentava di esporre, anche in rappresentava della candidatura Giuntella, le sue argomentazioni nel merito della legittimità di un congresso di circolo che è ben noto non esistere né politicamente né organizzativamente nel territorio.

Sulla questione si erano già espressi chiedendone la verbalizzazione i rappresentanti di Adesso! Roma 3 Silvia Di Stefano e Carlo D’Aloisio presenti a sostegno della candidatura di Tobia Zevi.

Riccardo Corbucci nel subire l’aggressione fisica veniva preso di petto dal Ricozzi che lo spintonava con la sua corporatura molto robusta, mettendogli entrambe le mani sul volto e facendolo violentemente cadere all’indietro, così sbattendo la nuca.

In conseguenza di ció oltre alla Polizia veniva chiamata un’ambulanza che ha trasportato Riccardo all’Ospedale Pertini dove sono in corso gli accertamenti sanitari.

Oltre al gesto violento, incompatibile con l’appartenenza ad un vero Partito Democratico ed ancor di più con ruoli di rappresentanza e dirigenza e la cui responsabilità non potrà certamente essere oggetto di ulteriori ipocriti opportunismi o tatticismi, è altrettanto doveroso denunciare l’ignominia di alcuni dei presenti, tra cui consiglieri municipali e dirigenti locali, che – per plateali meschine ragioni di calcolo politico ed interesse personale – minimizzavano o addirittura alteravano quanto accaduto, strumentalizzandolo indegnamente, sia sul piano del rispetto umano che della dignità democratica.

Da chi ne ha il ruolo e la responsabilità ci aspettiamo coraggio e determinazione affinché la credibilità del Pd sia ricostruita con fatti e presupposti metodologici e comportamentali ben diversi da quelli accaduti oggi.

Agorà RAI TRE
Agorà RAI TRE – puntata di martedì 5 novembre –
servizio giornalistico sul Pd Romano “Caos non calmo” di Rosa Melucci – interviste a Riccardo Corbucci, Silvia Di Stefano e Carlo d’Aloisio
TG 5
… Riccardo Corbucci intervistato sui “circoli fantasma” dal Tg di Canale 5 di mercoledì 6 novembre ore 20 ….
Roma Post
29 ottobre – “Vigne Nuove –
Pd, ring nel III Municipio. Ricozzi stende Corbucci” di Claudio Bellumori
Repubblica Roma
30 Ottobre – “Corsa alla tessere nei circoli pd. E a Montesacro finisce in rissa” di Monica Serloni
Roma post
30 Ottobre – “Stracci nel Pd, chieste le dimissioni di Ricozzi” di Claudio Bellumori
Il-Tempo
2 novembre – “Risse, polizia e feriti. Com’è manesco il Pd” – di Daniele Di Mario
Repubblica Roma
30 ottobre – “Corsa alla tessere nei circoli pd. E a Montesacro finisce in rissa” di Monica Serloni
Roma Post
30 Ottobre – “Pd, ring nel III Municipio. Ricozzi: E’ una montatura” di Claudio Bellumori
Fatto quotidiano
3 Novembre – articolo di Luce De Carolis
Luciana Miocchi
Blog Giornalistico del III Municipio e non solo
TG Roma Talenti
30 ottobre – “Clamoroso !”

Big Bang Adesso! Roma 3

Big Bang Adesso! Roma3

Lettera Aperta ai Cittadini ed al Presidente del III Municipio

Ponte Vecchio Nomentano
il III Municipio di Roma – “Ponte Vecchio Nomentano”

“MUNICIPIO APERTO, TRASPARENTE & PARTECIPATO”

 

Caro Presidente Paolo Marchionne

e, tramite Te, a Tutti i Cittadini del III Municipio

 

L’Associazione Adesso! Roma 3 – costituitasi tra liberi Cittadini in continuità con l’attività svolta dal “Comitato Renzi” alle Primarie 2012 – è nata anche per sviluppare il dibattito politico e culturale, attraverso il dialogo ed il confronto, tra i diversi soggetti che vivono, studiano, lavorano, producono ed amministrano nel/il nostro Territorio, interfacciandosi con essi, e quindi, tra gli altri, anche e soprattutto con l’Amministrazione da te presieduta.

L’azione pubblica che l’Amministrazione svolge è di fondamentale importanza in quanto – pur nella riconosciuta ristrettezza delle risorse economiche disponibili – deve offrire efficaci, conoscibili e misurabili risposte   ai cittadini, pianificando con attenzione le attività attraverso la più chiara determinazione prioritaria degli obiettivi concreti che intende realizzare.

La posta in gioco per la “Buona Amministrazione”, secondo la nostra visione, è semplificare e migliorare la qualità dei servizi pubblici, la loro accessibilità ed economicità, affidando alla Pubblica Amministrazione un ruolo di regolazione economica e di valorizzazione del sociale, di incremento della qualità della democrazia, di equi-redistribuzione della ricchezza, di promozione delle pari opportunità, di accesso alla conoscenza e di contribuzione allo sviluppo economico e culturale da parte della più ampia platea di Cittadini.

Crediamo che le parole chiave siano trasparenza e partecipazione.

Trasparenza non è solo quanto tempo occorre per il rilascio di un’autorizzazione e la visibilità delle ragioni per cui viene negata. Trasparenza è appalti pubblici, consulenze, scelte sugli investimenti, statistiche sull’efficienza amministrativa, stato di manutenzione degli immobili pubblici e molto altro ancora.

Trasparenza è rendicontazione, intesa come elemento costituente e sostanziante l’idea di democrazia.

Tanto più si riducono le asimmetrie informative tra i vari stakeholders (portatori di interessi), tanto più è possibile una delega politica ragionata e condivisa.

In altre parole la rendicontazione avvicina Cittadini e classe politica a scelte condivise e valutabili.

Come si legge nel “Documento programmatico del Municipio Roma III “…realizzare una vera partecipazione alle scelte di sviluppo del territorio.” … e … “Partecipazione attiva dei cittadini: creazione di processi decisionali dal basso che permettano la realizzazione di linee programmatiche e decisioni condivise con la popolazione…”

Il punto è con quali strumenti rendere effettivo questo intento ?

Gli strumenti delle ICT nell’era del WEB 2.0 rendono possibile la partecipazione dei Cittadini in tempo reale e senza costi, consentendo di intervenire nella fase di formazione delle decisioni che gli amministratori pubblici sono chiamati ad assumere.

L’esempio del Comune di Milano, con l’iniziativa www.partecipami.it gestita dalla fondazione Rete Civica di Milano, ci racconta come si potrebbe, nel nostro piccolo impostare il dialogo con i Cittadini del Municipio.

Il nostro invito, quindi, è quello di valutare la possibilità di adottare un modello simile a quello del Comune di Milano, attraverso una riallocazione delle risorse tecniche ed umane necessarie, al fine di impostare il dialogo con i Cittadini e di sviluppare una efficace funzione di ascolto, nella più ampia dimensione della cosiddetta “cittadinanza attiva”; ma ci sono anche altre esperienze e modelli a cui attingere per costruire un vero “Bilancio Partecipativo”.

Come Associazione Adesso! Roma 3 siamo al tuo fianco per collaborare, perché uno dei punti fondamentali del nostro manifesto politico recita, testualmente, che “… proponiamo di confrontarci costruttivamente con le istituzioni rappresentative e di governo, dialogando apertamente sulle scelte da compiere, offrendo studi, analisi e proposte di tutti quei provvedimenti che possono incidere sulla qualità della vita dei Cittadini e del Territorio …”

Siamo interessati ad incontrarti, non mancheremo di invitarti alle nostre iniziative e, nella certezza che saprai raccogliere positivamente in maniera pro-attiva il nostro messaggio,

Ti inviamo i nostri più cordiali saluti ed auguri di buona politica !

Associazione Adesso! Roma 3