Archivi categoria: Società

Economy Dem: START UP ROMA – Economia e Cultura per la Global City

Economy Dem - Start up Roma

#ECONOMYDEM
Comitato di Economia per Giachetti sindaco

Invita al meeting
START UP ROMA
ECONOMIA E CULTURA PER LA GLOBAL CITY

Roma, 24 marzo 2016 – ore 18,00 – via La Spezia, 83

Intervengono
Emma FATTORINI
Senatrice della Repubblica

Emiliano Sciascia
Presidente IV Municipio

Valeria Vitrotti
Candidata Presidente VII Municipio

Introduce
Luigi Gentili
Coordinatore di Economy Dem

Modera
Carlo Cataldo
Segretario Circolo G. Mazzini

È stato invitato Roberto GIACHETTI, candidato Sindaco a Roma

Testimonianze
Giuseppe Calicchia, Roberto Meomartini, Agatino Grillo, Corrado Cutrufo, Carlo d’Aloisio Mayo, Pasquale Iaquinto

Programma
L’economia del neo-artigianato
Industria culturale e turismo
Il terzo settore e l’impresa sociale
L’export e le PMI
Lavoro e nuove professionalità
Trasparenza e legalità

Matteo Renzi, Roberto Giachetti, Marco Pannella

Matteo Renzi - Roberto Giachetti - Marco Pannella

… per l’intensità e la densità che esprime, i particolari, l’ambientazione, i volti, … potrebbe sembrare un dipinto di altri tempi e invece è di oggi … una foto che ha (e avrà) un valore storico come poche altre … è l’incontro tra tre generazioni, tra tre leader diversi e simili al tempo stesso … tre Uomini che sanno rendere vera la politica (piaccia o non piaccia) … in nome di ciò in cui credono … mettendoci la faccia, l’intelligenza, il corpo, il cuore, l’anima, … grazie a Roberto per averne promosso e voluto, amandolo, l’incontro …

Che poi potrebbe essere un qualunque posto nel quale semplicemente osservare l’effetto che fa. Filippo ci ha immortalati così mentre il ‘vecchio’ ci ospita nella sua ‘osteria’ e parla di futuro, di programmi, di Politica. E nell’anima ribolle incontenibile l’amore per questo momento che, per quanto desiderato, mai avrei immaginato così intenso, così vero, così vivo.

Roberto Giachetti

La scomparsa del Prof. Giovanni d’Aloisio Mayo

Giovanni d'Aloisio Mayo

Giovedì 25 febbraio è venuto a mancare all’età di 85 anni il prof. Giovanni d’Aloisio Mayo.

Figlio d’arte – il padre Carlo D’Aloisio da Vasto, pittore, incisore, scrittore ed editore dell’Almanacco degli Artisti “Il Vero Giotto”, direttore del Museo di Roma a Palazzo Braschi e la madre Elisabetta Mayo, scultrice, pittrice e scrittrice – Giovanni, dopo aver frequentato il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti in via Ripetta a Roma, nonché la Facoltà di Architettura e il Centro Sperimentale di Cinematografia, sviluppa un intensa ed eclettica attività creativa e progettuale nei campi dell’architettura d’interni, della scenografia teatrale e cinematografica, dell’arredamento, della decorazione, della arte liturgica, della pittura, della grafica e della scultura. (web site)

opera grafica di Giovanni d'Aloisio Mayo

Fino al 1992 titolare di cattedra di disegno e storia dell’arte, è stato a lungo docente presso il Liceo Scientifico “Nomentano”.

Per molti anni impegnato su diversi fronti nella politica del territorio, dalla scuola al sociale, nel 1976 fu eletto Aggiunto del Sindaco della IV Circoscrizione di Roma (oggi il III Municipio), costituendo la prima giunta del territorio espressione del decentramento cittadino con elezione a suffragio popolare e, contestualmente all’elezione di Giulio Carlo Argan a Sindaco di Roma, rappresentando la prima amministrazione di sinistra e quindi non democristiana dal dopoguerra. Nel 1979 fu rieletto e riconfermato alla guida dell’amministrazione territoriale.

Articolo su l'Unità 16-12-1976
Articolo su l’Unità del 16-12-1976

Si a Olimpiadi Democratiche !

Olimpiadi 2024

A Roma serve una rivoluzione di idee, di metodo e di competenze.

E le Olimpiadi 2024 possono essere una grande opportunità per rilanciare la Città !

Ma per esserlo realmente e non propagandisticamente, non possono deciderlo SOLO i soliti poteri, come quelli rappresentati da Montezemolo (Mondiali di Calcio del ’90) e Malagò (Mondiali di Nuoto 2009) o un Comune – ad oggi – dimissionato, incriminato e commissariato …

Come nel resto del mondo, serve conoscere i dati, un pubblico dibattito e strumenti di reale trasparenza e partecipazione …

il Referendum – sia pur consultivo – è legittimamente uno di questi e può essere il volano per un percorso responsabile e condiviso di reale successo del progetto Olimpiadi 2024 !

Altrimenti il rischio diviene troppo alto (come hanno valutato Boston e Amburgo) e non è democratico pensare di Commissariare la Città per altri 8 anni !

Firmiamo per chiederlo !

Qui trovi dove: www.referendumroma2024.it

Olimpiadi Roma 2024: decidano i Cittadini Romani con un Referendum

mfyfwUJQFNDgpCO-800x450-noPad

FIRMA SUBITO PER CHIEDERE IL REFERENDUM SULLE OLIMPIADI!

SIAMO ANCORA IN TEMPO PER APRIRE UN DIBATTITO SUI COSTI DI UN PROGETTO CHE COSTERÀ MILIARDI DELLE NOSTRE TASSE

Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
Al Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca

Vogliamo che siano i cittadini a scegliere se fare le Olimpiadi a Roma nel 2024. Saranno loro a pagare, con un referendum potranno scegliere.

La candidatura è ufficiale, c’è il sostegno politico e finanziario del governo, insomma sembra già tutto deciso. Invece siamo ancora in tempo per aprire un dibattito sui costi e sui benefici di un progetto che costerà miliardi di euro delle nostre tasse. A Roma servono interventi efficaci, una buona amministrazione, riforme “olimpioniche”, ma abbiamo davvero bisogno di Olimpiadi?

Negli ultimi 50 anni, i budget presentati dalle città in sede di candidatura olimpica sono stati puntualmente sforati. Le spese effettive sono sempre lievitate rispetto alle previsioni iniziali, in alcuni casi anche dell’800%, con evidenti conseguenze sulle tasche dei cittadini.

Per i Giochi di Sochi si è raggiunto il picco di 50 miliardi di euro. Per ripianare il deficit dei Giochi olimpici di Grenoble, i contribuenti francesi hanno dovuto pagare una tassa speciale per 24 anni, i canadesi lo hanno fatto per 30 anni. I cittadini di Barcellona hanno dovuto versare negli anni 1,7 miliardi di tasse in più. Gli economisti ormai la chiamano ‘maledizione del vincitore’ perché la città che vince i Giochi non fa che aggravare la sua situazione economica.

Grazie ai referendum e alla partecipazione attiva dei cittadini Davos, Cracovia, Oslo, Monaco e Amburgo hanno rinunciato alle olimpiadi. A Boston è bastato il dibattito in vista del referendum per fare un passo indietro.

Per le Olimpiadi del 2024 l’Italia non ha ancora reso pubblico il suo dossier o le cifre ufficiali. Di reale ci sono i protagonisti dei peggiori fallimenti organizzativi, finanziari e infrastrutturali degli ultimi vent’anni nella Capitale – dalla candidatura ai giochi del 2004, alla Metro C, ai Mondiali di nuoto del 2009.

Per non lasciare ad altri una decisione così importante per il futuro di Roma e per le nostre tasche lanciamo una sfida: un referendum attraverso cui i cittadini possano esprimersi e decidere.

Per conoscere e firmare la petizione Qui ed anche su Changhe

Buon Viaggio 2016 !

Steve Jobs

… le ultime parole di Steve Jobs poco prima di morire, uomo che ha raggiunto il grande successo ed accumulato immense ricchezze …

“Ho raggiunto l’apice del successo nel mondo degli affari.
Agli occhi altrui la mia vita è stata il simbolo del successo.
Tuttavia, a parte il lavoro, ho una piccola gioia. Alla fine, la ricchezza è solo un dato di fatto al quale mi sono abituato.
In questo momento, sdraiato sul letto d’ospedale e ricordando tutta la mia vita, mi rendo conto che tutti i riconoscimenti e le ricchezze di cui andavo così fiero, sono diventati insignificanti davanti alla morte imminente.
Nel buio, quando guardo le luci verdi dei macchinari per la respirazione artificiale e sento il brusio dei loro suoni meccanici, riesco a sentire il respiro della morte che si avvicina…
Solo adesso ho capito, una volta che accumuli sufficiente denaro per il resto della tua vita, che dobbiamo perseguire altri obiettivi che non sono correlati alla ricchezza.
Dovrebbe essere qualcosa di più importante:
per esempio le storie d’amore, l’arte, i sogni di quando ero bambino…
Non fermarsi a perseguire la ricchezza potrà solo trasformare una persona in un essere contorto, proprio come me.
Dio ci ha dato i sensi per farci sentire l’amore nel cuore di ognuno di noi, non le illusioni costruite dalla fama.
I soldi che ho guadagnato nella mia vita non li posso portare con me.
Quello che posso portare con me sono solo i ricordi rafforzati dall’amore.
Questa è la vera ricchezza che ti seguirà, ti accompagnerà, ti darà la forza e la luce per andare avanti.
L’amore può viaggiare per mille miglia. La vita non ha alcun limite. Vai dove vuoi andare. Raggiungi gli apici che vuoi raggiungere. E’ tutto nel tuo cuore e nelle tue mani.
Qual è il letto più costoso del mondo? Il letto d’ospedale.
Puoi assumere qualcuno che guidi l’auto per te, che guadagni per te, ma non puoi avere qualcuno sopporti la malattia al posto tuo.
Le cose materiali perse possono essere ritrovate. Ma c’è una cosa che non può mai essere ritrovata quando si perde: la vita.
In qualsiasi fase della vita siamo in questo momento, alla fine dovremo affrontare il giorno in cui calerà il sipario.
Fate tesoro dell’amore per la vostra famiglia, dell’amore per il vostro coniuge, dell’amore per i vostri amici…
Trattatevi bene. Abbiate cura del prossimo.”

Steve Jobs

La Crisi come opportunità, per cambiare verso, davvero.

albert einstein

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

La creatività nasce all’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.

È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.

Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.

Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.

La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.

L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.

Senza crisi non c’è merito.

È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.

Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.

Invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”

Albert Einstein

in rete il think tank “Capitale X Roma”: diventa uno speaker corner !

Capitale X Roma

Capitale X Roma è un spazio per opinion leader, influencer, semplici cittadini, un angolo per oratori virtuali, un’area di informazione, un luogo di consenso e confronto, un modo per fare cultura, educazione, politica con le opinioni … libere, autonome, incondizionate.

Capitale X Roma è un modo per estrarre il valore inespresso dalla nostra Città. Capitale X Roma è un acceleratore di idee, progetti, percorsi di fattibilità, motivi per continuare a credere in Roma.

Capitale X Roma è il primo spazio dedicato ai Pesi Medi del nostro Paese.

Capitale X Roma è l’Advocacy Group dell’Associazione Capitale Roma.

Capitale X Roma

Diventa uno Speaker

Il nostro Paese è il risultato di migliaia di storie che si intrecciano tra loro e compongono un mosaico splendido ma complesso e troppo spesso confusionario.

Per fare chiarezza e raccontare i valori e le sfaccettature che ci rappresentano all’interno della nostra città e del nostro Paese abbiamo deciso di promuovere lo “Speaker Corner”, angoli nei quali raccontare le proprie passione, esprimere le proprie opinioni, sollevare il proprio tema … in modo libero, aperto, incondizionato, provocatorio ma comunque politicamente corretto.

Crediamo che si debba innanzitutto dar voce ai “Pesi Medi della Nostra Società”, a coloro che lottano quotidianamente, lavorando sui polmoni in mezzo al campo. I veri numeri 10 della nostra società.

Se vuoi aprire il tuo Corner e diventare uno Speaker di te stesso e delle tue storie, trovi qui il form da inviare.

Porte aperte o Porte chiuse ?

porte aperte o chiuse cristiani musulmani o laici

8 dicembre 2015 – Il Papa apre la porta santa per inaugurare il Giubileo della Misericordia. La misericordia è un sentimento generato dalla compassione per la miseria altrui (morale o spirituale).

Il Papa è il capo dell’ultimo stato strutturalmente medievale; l’unico vero Stato-Chiesa costituito e riconosciuto al mondo; non solo teoricamente, un modello.

Solo nel Giubileo del 2000, la Chiesa ha ritenuto – finalmente – di chiedere “scusa” per tanti suoi “errori” del passato. Errori che hanno seriamente e drammaticamente “condizionato” umanità, libertà, scienza, politica, diritto, cultura, civiltà. Errori fagocitati nei secoli dalla sovrapposizione ossimora tra le ragioni del Potere temporale (politica e potere) e quelle del ruolo spirituale (religione ed ecumenismo). Condizione egemonica esauritasi con la fine dello Stato Pontificio nel 1870, ma poi rigeneratasi – per ragioni di interesse politico – con i Patti Lateranensi nel 1927.

Oggi, Papa Francesco è per tanti – credenti e non – la speranza di una radicale coraggiosa riforma della Chiesa nella direzione di elevarne la missione spirituale a fronte di una coerente maggiore povertà materiale. Per questo, da alcuni è considerato eretico anche all’interno della stessa Santa Sede. Ma ancora oggi, due giornalisti italiani sono processati in Vaticano per aver svolto il loro lavoro.

Contestualmente, nell’immenso, complesso e contraddittorio mondo arabo, qualcuno più aggressivo degli altri, in nome di un’altra religione, quella islamica, lancia crociate (improbabili, ma inquietanti) contro gli infedeli occidentali, più o meno ricalcando, con qualche secolo di ritardo, film drammaticamente già acquisiti alla storia.

Ecco quindi che qui, in occidente, un diffuso clericalismo di potere si preoccupa di rispondere lanciando anatemi politico-religiosi, rivendicando ragioni di una “nostra” prevalente e quindi (impropriamente) anche dominante tradizione cristiano-cattolica e volendone, nemmeno troppo sommessamente, forse anche affermare una certa superiorità morale e culturale.

In Italia, però, si promuove facile scandalo se in qualche scuola pubblica – e quindi laica – viene posto il problema della presenza del crocifisso come simbolo fuori luogo o di qualche recita natalizia magari più interculturale e meno univoca e integralista …

Gli stessi evocano la morale religiosa in molti temi della politica, soprattutto quelli sui diritti civili, … ma poi esortano (per varie ragioni: il lavoro, la cultura, il terrorismo, …) a respingere le ondate migratorie della disperazione, … sorvolando sul fatto che siano anche frutto di tanti errori storici dell’occidente, “cristiano e cattolico”.

Ecco quindi che in questo contesto, auto-rappresentativo della “cultura dominante”, questi “personaggi” da una parte la domenica celebrano il rito dell’apertura e durante la settimana affermano e praticano chiusure materiali e culturali; tendono a radicalizzare strumentalmente ogni segnale, non solo terroristico, come una minacciosa “guerra santa” in corso, per promuovere massimalistiche affermazioni evocative di fatto di antagonistica visione da “crociata”. E il Papa, spero incautamente, evoca una Terza Guerra Mondiale in atto.

Però …

… come smentire che, nell’era della globalizzazione, l’occidente “intelligente ed evoluto” – “cristiano e cattolico” – riconosce più interesse, dignità e diritti di libera e competitiva circolazione alle Merci – anche consapevolmente sorvolando sul fatto che spesso siano prodotte sfruttando esseri umani e ambiente – che alle Persone, uomini e donne, anziani e bambini ?

… se uno non è religioso o è credente, ma non intende – per coerenza – sovrapporre ed imporre le ragioni personali a quelle sociali, da che parte deve stare ?

… se la politica facesse la politica e le religioni facessero le religioni (e non l’uno l’altro e viceversa) e le istituzioni promuovessero la laicità, aprendo le porte – con intelligenza e testimonianza, ma anche con il rigore dei diritti e dei doveri uguali per tutti – alla cultura universale dei valori della persona, della tolleranza e del rispetto delle diversità, … per consentire ad ognuno di essere libero di credere in quel che vuole ed a tutti di concorrere nel Fare Bene Comune ?

Essere laici è anche porsi domande, non dare sempre risposte.

Carlo d’Aloisio Mayo

CAMBIA VERSO al CONTANTE (Abolirlo, o quasi)

Raffaele Cantone alla Festa de L'Unità

… con franchezza e serenità, dopo aver approfondito un po’ di più la materia, devo dire che, se nessuno può rivendicare il dono della verità assoluta, tra tutte le ragioni ascoltate mi trovo molto più in linea con quelle di Raffaele Cantone e di Milena Gabanelli …
… Cantone sottolinea come sia necessario dare continuità alle politiche anti-corruzione e non agire continuamente in contro-tendenza … e osserva che se non ci sono dati certi sul fatto che la riduzione a 1.000 euro abbia contrastato il sommerso e la corruzione … è altrettanto ragionevole sostenere che l’innalzamento a 3.000 non si comprende quale sviluppo dei consumi possa sostenere …
… la Gabanelli evidenzia – anche per la sua storia di giornalista d’inchiesta – come comunque siano le attività del malaffare in genere ad utilizzare in maniera significativa lo strumento del contante (ed in questo la Direttiva CEE sul tema è piuttosto eloquente …) …

Io mi sento di aggiungere che la gran parte della popolazione che vive di un economia visibile e quindi alimentata da stipendi “normali” (+/- 1.000/2000 euro al mese) non abbia né condizione, né motivi per girare con pacchi di soldi contanti in tasca … neanche i 1.000 euro, figuriamoci i 3.000 … (anzi, francamente, oggi questa ipotesi anche a livello immaginario non può che suscitare inquietudine ai più …)
… poi, francamente, oggi tutte le imprese hanno l’obbligo del conto on line e tra i consumatori l’abitudine al commercio elettronico è sempre più in crescita; anche nei supermercati, io vedo sempre più persone “normali” che pagano con la carta …
… e allora ? … quali consumi può incentivare l’innalzamento a 3.000 euro del contante ?

Certamente il malaffare non si ferma facilmente difronte a limiti di questo genere, ma è anche vero che una regola diffusa e praticata costantemente nel tempo aiuta anche a migliorare il comportamento sociale e quindi il riflesso culturale nella società … come dire non tutti quelli che corrono in auto o guidano dopo aver bevuto alcolici procurano incidenti, ma la gran parte degli incidenti è procurata da chi corre o guida in stato di ebrezza … la regola applicata costantemente e incrementalmente serve a tutelare in crescita le ragioni del bene comune …

Viceversa, nelle economie tangenti le potenzialità elusive, la discrezionalità del contante è uno strumento significativo … che genera quotidianamente situazioni imbarazzanti e contraddittorie in tal senso … il ristorante, il medico specialista, la ditta edile, … sappiamo TUTTI benissimo dove viviamo (chi più, chi meno, …) il sottile ricatto della apparente reciproca convenienza soggettiva nella transazione: … si perché quel max 20% che “di solito” viene proposto scontato senza ricevuta o fattura, rappresenta solo un apparente parziale ma concreto vantaggio immediato per il consumatore (nell’ipotesi migliore, ad es. della deducibilità medica, al meglio se ne potrebbe +/- parimenti beneficiare in termini di credito d’imposta nell’anno successivo …), … mentre rappresenta un enorme immediato vantaggio per l’erogatore del bene/servizio, equivalente al contestuale danno per l’erario e quindi per TUTTA la società (IVA e imposte dirette) … e su questo tema sarebbe importante e urgente intervenire su una riforma dei criteri di deducibilità !

…e allora ha ragione Cantone: il percorso è culturale, non è spot … in fondo anche gli 80 euro cominciano a produrre effetti a distanza di tempo, non lo hanno fatto nell’immediato … e mandare un segnale su un potenziale ipotetico vantaggio per il sistema, che però alla gran parte della popolazione rimarrebbe del tutto estraneo, rischia solo e concretamente di demotivare comportamenti sociali virtuosi, che invece vanno incentivati e sostenuti, nell’interesse anche della crescita culturale della comunità tutta …

In questo senso sono dell’idea che l’uso del contante andrebbe progressivamente ridotto … fino ad abolirlo (o quasi)

Canone RAI ? ahi, ahi, ahi ….

canone RAI

… in effetti sulla storia infinita del Canone RAI … nei decenni il “potere” si è bello che involuto ed imbrigliato … pur di conservarne lo status quo del controllo clientelare e partitocratico:

– un canone per definizione è la remunerazione periodica di un servizio …

– ogni servizio deve essere misurabile e verificabile … ed in genere fruibile on demand

– un servizio pubblico per essere “obbligatorio” deve esserlo a maggior ragione … (altrimenti si configura il MinCulPop) … quindi deve avere regole e governance di garanzia per tutti …

– un canone (fino a poco tempo fa si parlava di “abbonamento RAI”) che diventa tassa non è più un canone …

– una tassa che ha bisogno di rincorrere forme diverse per mascherarsi ed insinuarsi (come in una bolletta della luce) evidentemente è una tassa poco credibile …

– ma cosa si intende per “servizio pubblico” ? fare informazione pluralistica ? mi pare che storicamente e documentalmente non ci siamo …

– oggi a fare informazione +/- pluralistica ci sono molti altri soggetti sul mercato … chi più bravo, chi meno … però rappresentano offerte alternative …

– offrire un servizio fruendo di una tassa e poi agire in competizione sul mercato pubblicitario determina certamente una condizione di grave slealtà concorrenziale …

insomma ci sarebbe prima da decidere COSA deve essere la RAI, CHI e COME la deve governare, definire un’offerta credibile … e poi andare a chiedere i soldi o ai cittadini o al mercato pubblicitario …. o magari ad entrambi ma in modalità on demand …

… altrimenti temo che sarà un boomerang.

Carlo d’Aloisio Mayo

Marcia delle Donne e degli Uomini scalzi

Marcia delle Donne e degli Uomini scalzi

La Casa Internazionale delle Donne di Roma ha aderito alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi lanciata da Venezia e chiede alle donne, agli uomini, alle associazioni ed ai movimenti della società civile di essere parte attiva di una grande mobilitazione romana, il giorno 11 settembre, sul tema della migrazione come già sta accadendo in contemporanea in moltissime città italiane.

Per chie­dere con forza i primi tre neces­sari cam­bia­menti delle poli­ti­che migra­to­rie euro­pee e globali:

1) Cer­tezza di cor­ri­doi uma­ni­tari sicuri per vit­time di guerre, cata­strofi e dittature

2) Acco­glienza degna e rispet­tosa per tutti – Chiu­sura e sman­tel­la­mento di tutti i luo­ghi di con­cen­tra­zione e deten­zione dei migranti

3) Creare un vero sistema unico di asilo in Europa supe­rando il rego­la­mento di Dublino”

***

Aderisco con convinzione … c’è però un quarto punto che in onestà intellettuale e fuori da ogni ideologismo è fondamentale mettere all’odg ed affrontare … altrimenti, senza agire sulle cause, si rincorrerà per decenni solo il fenomeno – che sarà sempre più drammatico, non solo sul piano umano, ma anche per la generazione di nuovi squilibri sociali, con conseguenze non immaginabili … – ed è quello di attivare politiche urgenti di intervento radicale sulle ragioni generanti le migrazioni sempre più crescenti … determinazioni probabilmente da articolare tra azioni straordinarie di prevenzione e di sviluppo ma anche di repressione verso plateali violazioni e strumentalità … scelte che vanno prese con coraggio in sede comunitaria e di ONU ed abbiano la capacità di comunicare credibilmente il rispetto delle diversità culturali nell’affermarsi dell’interesse verso il bene comune condiviso …

Carlo d’Aloisio Mayo